Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

mercoledì 18 maggio 2011

Ancora sul III convegno sul Summorum Pontificum

La missione della liturgia antica nel futuro della Chiesa

Celebrato un congresso sul motu proprio “Summorum Pontificum”
di Inma Álvarez




ROMA, lunedì, 16 maggio 2011 (ZENIT.org LINK ).- Il passo compiuto da Papa Benedetto XVI di regolamentare la celebrazione della Messa nella sua forma extraordinaria è molto più di un recupero “archeologico” o una concessione a certi gruppi di fedeli “nostalgici”.
Si tratta, infatti, dell'inizio di un nuovo movimento liturgico voluto dal Pontefice, che deve esseere percepito dalla Chiesa come “un segno di speranza”.
Il giorno dopo la pubblicazione dell'Istruzione Universae Ecclesiae, della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, ha avuto luogo presso la Pontificia Università San Tommaso d'Aquino di Roma il terzo simposio sul Motu proprio Summorum Pontificum, dal titolo “Una speranza per tutta la Chiesa”.
Hanno partecipato come oratori il Cardinale Antonio Cañizares, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, e il segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, monsignor Guido Pozzo.

Nel suo intervento, pubblicato da “L'Osservatore Romano”, monsignor Pozzo ha spiegato il significato dell'Istruzione, che vuole mettere il ricco patrimonio liturgico alla portata di tutti i fedeli.
La decisione del Papa, ha sottolineato il presule, è in continuità con la Costituzione Sacrosanctum Concilium, che al numero 4 definisce “uguali in diritto e in dignità tutti i riti legittimamente riconosciuti” e vuole che “in avvenire essi siano conservati e in ogni modo incrementati”.
Le due forme della liturgia romana “sono un esempio di reciproco incremento e arricchimento”, ha sottolineato monsignor Pozzo. “Chi pensa e agisce al contrario, intacca l’unità del rito romano che va tenacemente salvaguardata”. Non è un “indulto”
Monsignor Pozzo ha ribadito che la Universae Ecclesiae non deve essere considerata un “indulto” né “una legge per gruppi particolari”, ma “una legge per tutta la Chiesa”.
“Il celebre principio lex orandi-lex credendi” “è alla base del ripristino della forma extraordinaria: non è cambiata la dottrina cattolica della messa nel rito romano, perché liturgia e dottrina sono inscindibili”.
In ogni forma, ha spiegato, possono esserci “accentuazioni, sottolineature, esplicitazioni più marcate di alcuni aspetti rispetto ad altri, ma ciò non intacca l’unità sostanziale della liturgia”.
il presule ha anche ricordato che la liturgia è “materia riservata al Papa”, e che questi, nella sua lettera ai Vescovi in accompagnamento alla Summorum Pontificum, sottolineava che “non c’è nessuna contraddizione tra l’una e l’altra edizione”.
Il Papa “vuole aiutare i cattolici tutti a vivere la verità della liturgia affinché, conoscendo e partecipando all’antica forma romana di celebrazione, comprendano che la costituzione Sacrosanctum concilium voleva riformare la liturgia in continuità con la tradizione”.
Ponte “ecumenico”
Dal canto suo, il Cardinale Kurt Koch ha affermato che il Motu proprio “potrà far compiere passi avanti nell’ecumenismo” solo se le due forme dell’unico rito romano non saranno considerate come “un’antitesi”, ma come “un mutuo arricchimento”.
in questo senso, ha spiegato che il problema ecumenico “si cela in questa fondamentale questione ermeneutica”.
Se alcuni vedono nel Summorum Pontificum un passo indietro, è perché “intendono la riforma liturgica postconciliare come un punto d’arrivo, che va difeso con tutte le forze, secondo il rigido conservatismo di molti progressisti”.
“Preferiscono infatti sostenere l’ermeneutica della discontinuità e della rottura, considerata inadeguata dal Papa, applicandola soprattutto al campo della liturgia e dell’ecumenismo”.
Anche il decreto sull'ecumenismo ha segnato un nuovo inizio nelle relazioni della Chiesa cattolica con le altre confessioni cristiane, ha sottolineato, ma “neanche questa nuova svolta ecumenica ha comportato una rottura con la tradizione; essa si inscrive piuttosto in una continuità di fondo con la tradizione”.
In ciò “risiede la questione fondamentale per il futuro della Chiesa cattolica e, al tempo stesso, per la credibilità del suo ecumenismo”, ha sottolineato, aggiungendo che il Summorum Pontificum “può diventare un ponte ecumenico veramente solido soltanto se esso viene innanzitutto percepito e recepito come una speranza per tutta la Chiesa”.
Nuovo movimento liturgico
Il Cardinale Koch ha spiegato che il Papa “ritiene che sia oggi indispensabile un nuovo movimento liturgico”, che nel passato egli ha definito come “riforma della riforma della liturgia”.
“Il Santo Padre è infatti dell’avviso che la riforma liturgica postconciliare abbia portato molti frutti positivi, ma che gli sviluppi liturgici del dopo Concilio presentino anche molte zone d’ombra, dovute in gran parte al fatto che il concetto di mistero pasquale del Concilio non è stato sufficientemente tenuto presente”.
Per questo, “oggi c’è bisogno di un nuovo movimento liturgico, che si prefigga come obiettivo quello di far fruttificare il vero patrimonio del concilio Vaticano II nell’odierna situazione della Chiesa, consolidando al tempo stesso i fondamenti teologici della liturgia”.
Occorre quindi “non solo la rivitalizzazione del primato cristologico, della dimensione cosmica e del carattere latreutico della liturgia, ma anche e soprattutto la riscoperta del significato basilare del mistero pasquale nella celebrazione della liturgia cristiana”.
Secondo il porporato, il Motu proprio “costituisce solo l’inizio. Benedetto XVI infatti sa bene che, a lungo termine, non possiamo fermarci a una coesistenza tra la forma ordinaria e la forma straordinaria del rito romano, ma che la Chiesa avrà nuovamente bisogno nel futuro di un rito comune”.
Tra le altre cose, propugna che nel novus ordo “potrà manifestarsi, in maniera più forte di quanto non lo è spesso finora, quella sacralità che attrae molti all’antico uso. La garanzia più sicura che il messale di Paolo VI possa unire le comunità parrocchiali e venga da loro amato consiste nel celebrare con grande riverenza in conformità alle prescrizioni, il che rende visibile la ricchezza spirituale e la profondità teologica di questo messale”.
Superare i dualismi
Uno dei dibattiti più importanti dopo il Concilio Vaticano II è stato infatti proprio sull'Eucaristia, da tre punti di vista: in primo luogo, se sia un sacrificio o un banchetto; in secondo luogo, se si tratti di un'azione a cui partecipa solo il sacerdote o se è un'azione del popolo di Dio; in terzo luogo, se c'è adorazione o partecipazione.
Circa la considerazione dell'Eucaristia come sacrificio o come banchetto, il Catechismo della Chiesa Cattolica mantiene unito ciò che è indivisibile: “La Messa è a un tempo e inseparabilmente il memoriale del sacrificio nel quale si perpetua il sacrificio della croce, e il sacro banchetto della comunione al Corpo e al Sangue del Signore”.
Quanto al soggetto della liturgia, il Cardinale Koch ha riconosciuto che nel corso della storia il ruolo originale di tutti i fedeli come co-soggetti della liturgia era andato scemando a poco a poco, e che l'ufficio divino comunitario della Chiesa primitiva, nel senso di una liturgia che vedeva partecipe tutta la comunità, aveva assunto sempre più il carattere di una Messa privata del clero.
“L’esistenza di una continuità di fondo tra la liturgia antica e la riforma liturgica avviata dal Concilio Vaticano II traspare dalla visione ampia e approfondita della costituzione liturgica, secondo cui il culto pubblico integrale è esercitato dal corpo mistico di Gesù Cristo, cioè dal capo e dalle sue membra”.
Quanto al terzo dibattito, su adorazione e partecipazione, il Cardinale Koch ha affermato che si tratta di una “falsa contrapposizione”, perché “lo stesso Agostino amava sottolineare che nessuno deve mangiare 'di questa carne' se non l’ha prima adorata”.
“La riforma liturgica postconciliare è considerata in ampi circoli della Chiesa cattolica come una rottura con la tradizione e come una nuova creazione”, il che ha provocato “una controversia sulla liturgia che, vissuta in maniera emozionale, continua tutt’oggi a farsi sentire”, ha ammesso.
Per questo, il Papa “ha voluto contribuire alla risoluzione di tale disputa e alla riconciliazione all’interno della Chiesa. Il Motu proprio promuove infatti, se così si può dire, un 'ecumenismo intra-cattolico'”.
Ciò, però, presuppone che la liturgia antica “venga intesa anche come 'ponte ecumenico'”, ha sottolineato il Cardinale a mo' di conclusione. “Infatti, se l’ecumenismo intra-cattolico fallisce, la controversia cattolica sulla liturgia si estenderà anche all’ecumenismo e la liturgia antica non potrà svolgere la sua funzione ecumenica di costruttrice di ponti”.

56 commenti:

  1. le sottolineature di questo articolo hanno evidenziato le storture che avevo già colto negli itnerventi dei relatori ricordati (vengono citati i curiali e tralasciati i veri tradizionali, Schneider e Bux).
    Quelle che nella mia dabbenaggine e forse ostinata speranza avevo preso come oltranziste posizioni di pastori 'formati' e costituiti dal più avanzato post-conciliarismo, appaiono in realtà, da questa sintesi le chiavi di volta della posizione del Papa e della Curia in ordine all'autentico culto da rendere a Dio: tra l'altro la primaria funzione della Chiesa, che per esser nominata ha dovuto attendere l'intervento di Mons. Schneider, il quale l'ha introdotta all'inizio della sua relazione e con vigore, quasi nell'urgenza di colmare -e da subito- la 'strana' trascuratezza del card. Koch, che tanto mi aveva colpita.
    L'obiettivo di arrivare ad un unico rito, partendo evidentemente dal NO, da 'arricchire' con brandelli dell'Antico, dopo averne dimenticato e addirittura oltrepassato la teologia e la dogmatica mi sembra una perversa eterogeneità dei fini che voglio sperare il Convegno e i suoi promotori non si ripromettevano e che non perano assolutamente riconoscibili all'inizio dell'Amicizia Sacerdotale corta negli scorsi anni, oggi inquinata da presenze come quella di Aillet (dichiaratamente neocatecumenale, che ha già intordotto nella sua diopcesi le "piccole cellule di evangelizzazione", accolte con grande favore, ma solo perché accompagnate dai soliti peana enfatici, senza che chi non conosce dal di dentro queste cose possa intuirne i risvolti settari ed eretici). Anche Koch, col suo "ponte ecumenico" e i dualismi (sacrificio - banchetto; sacerdote - assemblea; necessità di ponte ecumenico in sintonia col concilio, proclamando una continuità con la Tradizione già di fatto evidentemente estinta in base sia delle considerazioni emerse che di quanto non detto perché già abbandonato, nonché da un ventilato recupero della Cristologia (verrebbe da dire; ma va?). Il problema è che non emerge e possiamo facilmente intuire di quale cristologia si tratti: l'ormai mitico "mistero pasquale" tutto incentrato sulla Risurrezione, dimenticando che la nostra salvezza e quella del mondo intero si sono compiute sulla Croce, che ha reso possibile la Rissurrezione di Cristo Signore e della Creazione Nuova in Lui.
    Cari amici, perdonatemi, ma NON CI SIAMO proprio!
    Se questo è il risultato del convegno, ignorando completamente gli interventi di Mons. Bux e mons. Schneider, tutti in altra direzione, purtroppo il mio sentore pre-convegno è stato malauguratamente confermato. Non so cosa ne pensi p. Nuara, che è uno degli antesignani della Fraternità Sacerdotale; ma credo che, pur essendo necessario convivere, in Curia, con le altre posizioni, non sia facile né fronteggiarle né arginarle soprattutto se, come vien affermato, sono le stesse del Trono più alto!
    L'unica cosa che posso sperare è che il Signore non voglia permettere il compiersi di questo ulteriore scempio!

    RispondiElimina
  2. in questo primo commento, a caldo, ho tratteggiato velocemente le impressioni iniziali. Approfondiremo poi...

    RispondiElimina
  3. <span>in questo primo commento, a caldo, ho tratteggiato velocemente le impressioni iniziali. Approfondiremo poi...</span>
    Ovviamente quando parlo di Fraternità Scerdotale mi riferisco a quella Summorum Pontificum che da subito ha cercato di animare i Convegni e con essi consapevolezza, proposte e azioni possibili e di raccogliere i Sacerdoti amanti della Tradizione.

    RispondiElimina
  4. Ora si spiega perché Aillet e gli altri vescovi (Cattenoz Rey, Schoenborn e molti altri) che, come lui, vanno a farsi evangelizzare alla Domus Galilaeae

    RispondiElimina
  5. <span>Tutte le conferenze sono state riassunte con maestria da Enrico nei posts precedenti, ma sono contento di leggere questo risassunto di Inma ALvarez per Zenit,  che, in qualche righe, sembra ben riassumere quel che è stato detto durante il Convegno: un solo peccato è quello di non aver ricordato la celebrazione finale del pontificale a San Pietro. La solida e molto tradizionale teologia del Card Koch, o di Mons Pozzo o di Mgr Aillet  arricchita dell'approfondimento magisteriale e pastorale del S.S. Concilio Vaticano II permette di valutare, per chiunque sia onesto intellettualmente e di buona volontà, quanto l'impulso di S.S. Benedetto XVI sia profetico nel suo richiamo dell'ermeneutica della continuità, in questo caso, in campo liturgico. E' anche una lezione di come la Chiesa si sia sviluppata durante questi ultimi due millenni: per via di approfondimenti e di messe in valore successive, mai contradditorie, che però indicano la natura finita della Chiesa Militante. Ottimi gli esempi portati dove diacronicamente, a volte, fu più portato l'accento sull'aspetto sacrificale o sull'aspetto banchetto della Santa Messa, mentre è ovvio che ambo  sono presenti, anche se, storicamente ci si sia incentrati più su un aspetto che su un altro: chiunque conosce i riti praticati nel Tempio di Gerusalemme, sà che la manducazione delle vittime offerte da parte dei sacerdoti era considerato l'equivalente del farle consumare nel fuoco. Inutile ricordare che la forma del banchetto è stata scelta volutamente da N.S. Gesù Cristo che iniziò e terminò così la Sua vita pubblica. Personalmente non penso che ci debba essere una sola forma liturgica per tutto l'orbe cattolico: ciò non corrisponderebbe a niente storicamente parlando. Anzi penso che la liturgia, sempre moderata dal Sommo Pontefice e dall'Ordinario del luogo, deve poter permettere una certa latitudine nella diacronia e nella sincronia nella dispozione di elementi secondarî (penso ai riti abrosiani, cartusiani, domenicani ed altri consimili): forse lo scempio che è avvenuto dopo la pubblicazione del messale paolino è stato una reazione di fronte ad un troppo lungo periodo dove queste particolarità erano state gommate per via di troppo, anche se ben naturale, centralismo burocratico.  (cont.)</span>

    RispondiElimina
  6. <p><span> (cont) La mia tesi sarebbe piuttosto la seguente: invece di aver voluto applicare la Sacrosantum Concilium nella sua saggezza minimalista, la riforma paolina ha voluto imporre una nuova struttura "universale" alla liturgia dall'alto in basso e brutalmente con puro riflesso centralizzato romano e questo ha in realtà generato fughe centrifughe approfittando di tutte le scappatoie che permetteva una riforma fatta un po' troppo a tavolino e quindi non  molto aderente alla realtà. E' come se si dicesse che l'inglese è una lingua internazionale valida per gli affari ma non abbastanza precisa e quindi non sufficientemente adattata al mondo attuale e non tenente conto delle differenze culturali e si decidesse di imporre l'esperanto, molto più facile da imparare e più neutro. L'imposizione di questo diktat avrebbe come consequenza immediata di vedere culture appropriarsi l'esperanto e strappazzarlo e storcerlo affinchè esprima meglio i concetti di dette culture: cioè, molto probabilmente, questa rivoluzione liguistica sarebbe un fiasco madornale. Non credo proprio che ci sarà un solo rito nella Chiesa Romana per decisione presa a tavolino: un errore basta ed avanza. Immagino piuttosto il messale del 62 evolvere piano piano ma sicuramente per includere dapprima un nuovo santorale e delle nuove prefazioni, perchè, onestamente, questa è una sua debolezza attuale; forse un'altro pontefice, com'è suo più assoluto diritto, aggiungerà nuovi elementi, come un nuovo lezionario, oppure addirittura un rinfrescamento del temporale, chissà; d'altro canto la frequentazione della forma straordinaria da parte di un numero semrpe maggiore di giovani sacredoti, permetterà, di riflesso e di sicuro, lo sviluppo di pratiche molto più rispettose dell'aspetto sacrificale della messa paolina. E chi deciderà, alla fin fine, se ci dovrà essere un solo messale tra uno o due secoli, sarà, molto democraticamente, il Popolo di Dio stesso, che votando con i piedi, sceglierà, de facto, se la riforma paolina fu solo una parentesi necessaria per i tempi nostri marcati da una globalizzazione galoppante o invece un'espressione duratura delll'adorazione dovuta a Dio. E, di certo, bisognerà aspettare che tutti i protagonisti attuali abbiano raggiunto la casa del Padre... Ringraziamo il Signore di averci dato un Pastore sicuro nel Suo Vicario e di sempre tener ferme le promesse sull'inerraza della Chiesa. </span><span>Ubi Petrus Ibi Ecclesia. I.P.</span></p>

    RispondiElimina
  7. Vedo che avete censurato la mia conclusione molto esplicita. La riformulo così: non è la 'fissa' per i neocatecumenali... è il riscontro allarmato di una 'presenza' che, anche in questa occasione si sta rivelando inquinante per la nostra Chiesa. E il problema è di tutti i cattolici, anche di quelli che, non sapendo cosa sia realmente, colgono i dati positivi del cammino senza conoscerne i drammatici risvolti settari ed altro, nonostante l'approvazione, che non può tapparci la bocca perché non è la proclamazione di un dogma.

    RispondiElimina
  8. Mic, lei mi ha finalmente convinto: se un vescovo colla dirittura teologica e morale come Mgr Aillet, dopo averli frequentato per ben tre anni, e quindi in perfetta conoscenza di causa, aiuta il CNC a svilupparsi nella propria diocesi;  se vescovi che difendono la tradizione e le cui prese di posizioni ed azioni pastorali sono sempre andate nel buon senso, come Cattenoz , Aillet et Rey; se, perdipiù, il CNC è una realtà perfettamente riconsciuta dalla Chiesa, dal Papa e da tante conferenze episcopali; allora, cara Mic, ciò vuol dire che il CNC, a dispetto della sua liturgia ( comunque leggittima e valida perchè riconosciuta dall'Autorità legittima) è un'ottima realtà cattolica e romana.
    Farò da ora innanzi lo sforzo di conoscerli meglio, anche perchè l'ultra-modernista e disobbediente Golias dà sempre loro addosso (come fa lei) e questo è un segno inerrabile di gran bontà di questo movimento. E penso che, se tali vescovi (dal Papa a Aillet) li appoggiano essi meritano tutto il nostro appoggio anche nelle nostre parrocchie e diocesi.
    La ringrazio, cara Mic, di aver aperto i miei occhi che erano rimasti un po' accecati dalla loro povera liturgia.
    Ubi Petrus Ibi Ecclesia. In Pace

    RispondiElimina
  9. <span>ma credo che, pur essendo necessario convivere, in Curia, con le altre posizioni, non sia facile né fronteggiarle né arginarle soprattutto se, come vien affermato, sono le stesse del Trono più alto!(by Mic).</span>

    Carissima Mic, non so se lei se ne rende conto, ma "sparando" nello stesso tempo verso il "trono più alto" e i neocatecumenali, sta facendo il loro gioco. Se infatti le critiche verso i neocatecumenali vengono da coloro che criticano il Papa, allora il Cammino Neocatecumenale è buono.  Un po' come diceva Simone de Cirene citando Golias. È proprio vero che spesso gli opposti si congiungono. Faccia un po' lei!

    RispondiElimina
  10. vede, Simon, le ragioni per cui il vescovo non ha riconosciuto le storture che lei sembra non conoscere e che non vuol ammettere neppure di fronte a dati di fatto nonché magisteriali più volte rappresentati, è la sua innegabile formazione post-conciliare, monca di quegli elementi fondanti che caratterizzano la Tradizione perenne (gli stessi che anche Koch non ha neppure toccato).
    Ma so già che è un'affermazione impopolare che non otterrà il suo consenso. Qui finisce il mio contributo, tanto scomodo quanto dolente, deve credermi. Quel che avevo da dire l'ho detto. Sarà il Signore a provvedere come e quando Lui solo sa.
    Ubi Christus, ibi Ecclesia.

    RispondiElimina
  11. Ma la pianti, "concittadino" gran campione di malafede, lei il cnc lo conosce benissimo,  in modo ridicolo, ma che palesa le sue menzogne, lei ripete qui quel che già l`anno scorso scriveva da Tornielli!
    Già allora, rifiutando, foto, documenti e testimonianze, difendeva  il cnc, sorvolando sulle disobbedienze al Papa, quelle sulla Liturgia, che continua ancora oggi, quella sulla la pubblicazione dei testi catechetici, anzi recentemente lei si è spinto fino a giustificate l`arcano neocatecumenale e la sua conservazione come lo pretende se non esige (!)  Arguello ,  una difesa  che mostra che per lei Ubi Petrus Ibi Ecclesia è  a geometria variabile, lo martella qui, salvo a ignorarlo quando a disobbedire, e a farlo concretamente, non sono  i suoi bersagli preferiti, i Tradizionalisti,  ma i suoi compagni di cammino.

    RispondiElimina
  12. io faccio solo il 'gioco' di Cristo Signore.
    Non ho 'sparato' contro nessuno. Ho parlato di fatti e della mia lettura di essi. Il resto lo affido a Lui...

    RispondiElimina
  13. <span>io faccio solo il 'gioco' di Cristo Signore.  
    Non ho 'sparato' contro nessuno. Ho parlato di fatti e della mia lettura di essi. Il resto lo affido a Lui...</span>
    E' vero che stiamo assistendo a 'strane' innaturali alleanze; ma riguardano i sacerdoti e vescovi 'double face' con la tradizione, non certo me con i detrattori del Papa con il quale sono in comunione, ma del quale critico propositivamente e non in contrapposizione alcune affermazioni criticabili da qualunque credente perché non affidate all'infallibilità. 

    RispondiElimina
  14. Beh, ad esempio, colui che ha ottenuto lo  scrosciante applauso di un`assemblea a priori, anche  se non esclusivamente tradizionalista, mons. Aillet , desidera creare nella sua diocesi delle "cellule parrocchiali di evangelizzazione", con altre parole la pastorale di quella Diocesi diventerà neocatecumenale, normale e prevedibile quando un vescovo va in Galilea a lezioni dal maestro Kiko Arguello, che lo  invita insieme a tanti altri confratelli, per poi come un buon allievo rientrare in diocesi e applicare ciò che ha imparato e ha già ben integrato con i suoi tre anni di cammino neocatecumenale.
    Ma tutto va bene Madame la Marquise, Liturgia stravolta? E allora? Spazio sacro e struttura parrocchiale devastati? E allora? Testi ancora segreti? E allora?
    Dolente, ma ad un vescovo che accetta, senza nulla modificare, di celebrare la Messa con quel rituale , i suoi segni e simboli,non accordo la mia fiducia, ci sono le parole che possono essere belle e coinvolgenti e ci sono certi fatti  che purtroppo vedo sembrano essere trascurabili per molti, anche  per certi tradizionalisti.

    RispondiElimina
  15. <span>Beh, ad esempio, colui che ha ottenuto lo  scrosciante applauso di un`assemblea a priori, anche  se non esclusivamente, tradizionalista, mons. Aillet , desidera creare nella sua diocesi delle "cellule parrocchiali di evangelizzazione", con altre parole la pastorale di quella Diocesi diventerà neocatecumenale, normale e prevedibile quando un vescovo va in Galilea a lezioni dal maestro Kiko Arguello, che lo invita insieme a tanti altri confratelli, per poi come un buon allievo rientrare in diocesi e applicare ciò che ha imparato e ha già ben integrato con i suoi tre anni di cammino neocatecumenale.  
    Ma tutto va bene Madame la Marquise, Liturgia stravolta? E allora? Spazio sacro e struttura parrocchiale devastati? E allora? Testi ancora segreti? E allora?  
    Dolente, ma ad un vescovo che accetta, senza nulla modificare, di celebrare la Messa con quel rituale , i suoi segni e simboli,non accordo la mia fiducia, ci sono le parole che possono essere belle e coinvolgenti e ci sono certi fatti  che purtroppo vedo sembrano essere trascurabili per molti, anche  per certi tradizionalisti. 
    </span>

    RispondiElimina
  16. <span><span>Beh, ad esempio, colui che ha ottenuto lo  scrosciante applauso di un`assemblea a priori, anche  se non esclusivamente, tradizionalista, mons. Aillet , desidera creare nella sua diocesi delle "cellule parrocchiali di evangelizzazione", con altre parole la pastorale di quella Diocesi diventerà neocatecumenale, normale e prevedibile quando un vescovo va in Galilea a lezioni dal maestro Kiko Arguello, che lo invita insieme a tanti altri confratelli, per poi come un buon allievo riconoscente  rientrare in diocesi e applicare ciò che ha imparato e ha già ben integrato con i suoi tre anni di cammino neocatecumenale.    
    Ma tutto va bene Madame la Marquise, Liturgia stravolta? E allora? Spazio sacro e struttura parrocchiale devastati? E allora? Testi ancora segreti? E allora?    
    Dolente, ma ad un vescovo che accetta, senza nulla modificare, di celebrare la Messa con il "rito" neocat, con i suoi segni e simboli, non accordo la mia fiducia, ci sono le parole che possono essere belle e coinvolgenti e ci sono certi fatti  che purtroppo vedo sembrano essere trascurabili per molti, anche  per certi tradizionalisti.  
    </span></span>

    RispondiElimina
  17. in ogni caso la sua è un'equazione di comodo, che manca di elementi di dimostrazione perché, secondo logica, non è detto che coloro che criticano il Papa abbiano torto solo perché criticano il Papa che approva i neocatecumenali o per qualche altra ragione: ci sono casi in cui la critica non solo è consentita, ma è anche doverosa!

    RispondiElimina
  18. <span>in ogni caso la sua è un'equazione di comodo, che manca di elementi di dimostrazione perché, secondo logica, non è detto che coloro che criticano il Papa abbiano torto solo perché criticano il Papa che approva i neocatecumenali o per qualche altra ragione: ci sono casi in cui la critica non solo è consentita, ma è anche doverosa!</span>

    In ogni caso questa questione va ben oltre alle critiche ai neocatecumenali e riguarda la Chiesa TUTTA in senso diacronico e sincronico, in rifeirmento anche al futuro!

    RispondiElimina
  19. <span><span>in ogni caso la sua è un'equazione di comodo, che manca di elementi di dimostrazione perché, secondo logica, non è detto che coloro che criticano il Papa abbiano torto solo perché criticano il Papa che approva i neocatecumenali o per qualche altra ragione: ci sono casi in cui la critica non solo è consentita, ma è anche doverosa!</span>  
     
    E comunque questa questione va ben oltre alle critiche ai neocatecumenali e riguarda la Chiesa TUTTA in senso diacronico e sincronico, in rifeirmento anche al futuro!</span>

    RispondiElimina
  20. <span>I nemici dei miei nemici sono miei amici, i nemici dei miei amici sono miei nemici. Se non nelle intenzioni, di fatto.
    </span>

    RispondiElimina
  21. ...al futuro, già: con tutte le nubi a cui ieri accennavamo, che si vanno addensando e letteralmente stanno  accerchiando la Chiesa....
    si tratta di intuire ad occhi aperti e vigilanti i fili della storia di cui parlavamo ieri, e percepire le inquietanti confluenze e convergenze, verso un'unica direzione; ma ci sono molti che non vogliono vederli....e fanno come la Notte di Michelangelo: "....però non mi destar....."

    RispondiElimina
  22. <span>...al futuro, già: con tutte le nubi a cui ieri accennavamo, che si vanno addensando e letteralmente stanno  accerchiando la Chiesa....  
    si tratta di intuire ad occhi aperti e vigilanti i fili della storia di cui parlavamo ieri, e percepire le inquietanti confluenze e convergenze, verso un'unica direzione; ma ci sono molti che non vogliono vederli....e fanno come la Notte di Michelangelo:"....però non mi destar, deh parla basso...."</span>

    RispondiElimina
  23. <span>Allora fa bene Grillo a criticare il MP SP, neanche quello è infallibile ... Eppure quante se ne dicono (giustamente) di Grillo.
    </span>

    RispondiElimina
  24. Chissà perchè l`autrice dell`articolo ha ignorato, Mons. Bux, Mons. Schenider e De Mattei....

    RispondiElimina
  25. <span>Già, chissà perché....
    </span>

    RispondiElimina
  26. è quel che mi chiedevo anch'io... Il convegno sul Summorum Pontificum trasformato da un 'medium' compiacente in propaganda di un 'ibrido' mostruoso... Ovviamente non mi riferisco solo al Rito, che non è che la cartina di tornasole della Fede realmente professata.

    RispondiElimina
  27. linguaggio in qualche modo 'mafioso' che non mi è congeniale...

    RispondiElimina
  28. Redazione di Messainlatino.it18 maggio 2011 alle ore 15:48

    Non scadiamo in un altro battibecco, per cortesia.

    FZ

    RispondiElimina
  29. <span>S, però rende bene l'idea!
    </span>

    RispondiElimina
  30. Effettivamente, mi domando come un Tradizionalista, un "cultore" del sacro Rito Antico,  può applaudire e trovare geniali gli interventi di chi gli prospetta, in modo chiaro, la soppressione di quel Rito attorno al quale quel Convegno si è riunito.
    "Il y a quelque chose qui m`échappe", c`è qualcosa che mi sfugge! *DONT_KNOW*

    RispondiElimina
  31. <span>Ma lascia andare....ma perchè voi non dite neanche una parola di quanto bestiale è successo. Siete dei mafiosi e super uomini inventati e io guardate che vado in chiesa a preparare il rosario e prendere l'Eucarestia perchè credo in Cristo, non credo in voi!http://magazine.excite.it/sestri-ponente-le-richieste-di-don-riccardo-seppia-N74864.html

    Che schifo da chi dovrebbe venire il bene viene il veleno </span>

    RispondiElimina
  32. che c'entra il caso di cui al link col nostro discorso?
    Fai bene ad andare in Chiesa a preparare il rosario e a partecipare all'Eucaristia; ma questo non è un'alternativa a cercar di capire cosa succede nella e alla nostra Chiesa e cosa stanno facendo del nostro Signore... cosa credi che nel nostro Rosario e nelle nostre Eucaristie, non ci sia posto per tuto questo?

    RispondiElimina
  33. non credi che un sacerdote che è autenticamente santificatore e nello stesso tempo santificato dal Rito che celebra, diffcilmente incorre nella terribile disavventura che hai voluto mettere in campo nel tentativo, inutile, di farci tacere?

    RispondiElimina
  34. <span>che c'entra il caso di cui al link col nostro discorso?  
    Fai bene ad andare in Chiesa a preparare il rosario e a partecipare all'Eucaristia; ma questo non è un'alternativa a cercar di capire cosa succede nella e alla nostra Chiesa e cosa stanno facendo del nostro Signore... cosa credi che nel nostro Rosario e nelle nostre Eucaristie, non ci sia posto per tutto questo?</span>
    <span>non credi che un sacerdote che è autenticamente santificatore e nello stesso tempo santificato dal Rito che celebra, diffcilmente incorre nella terribile disavventura che hai voluto mettere in campo nel tentativo, inutile, di farci tacere?</span>

    RispondiElimina
  35. Ripeto, voglio vedervi tutti quando domani verrà abrogato per bene il rito, per fare la riforma della riforma, cosa direte!

    Sacrosante parole di Enzo Castellari!

    RispondiElimina
  36. Gentile Sig.ra Mic.....
    ho letto il tuo intervento e mi trovo perfettamente daccordo con te.....
    La questione prima di essere liturgica è teologica..... si sono smarriti in molti pastori e fedeli il senso autentico della redenzione, del sacrificio espiatorio di Cristo sulla croce, del peccato originale, dell'autentico culto da rendere a Dio attraverso la liturgia......
    Sono convinto che don Nicola Bux, Mons. Sneider e anche la Suora Francescana dell'Immacolata hanno detto cose notevoli, speriamo di leggere quanto prima le relazioni.
    Poi c'è da ricordare Mons. Gherardini (assente al Convegno) che in questi suoi ultimi 4 libri sul Vat. II e sulla Tradizione ha centrato il vero problema.
    Sono sempre più convinto che la crisi nella Chiesa è grave ed è dovuta alla Nouvelle Teologie che ha infettato di modernismo e stravolto la fede cattolica prima, durante e dopo il Concilio Vat. II......
    Eliminando la Tradizione come fonte della rivelazione, anche le altre due fonti: Scrittura e Magistero vanno a ruota libera e non si colgono più nel loro più autentico valore e nella loro vera funzione......
    Unica cosa da fare approfondire la dottrina tradizionale sempre di più
    pregare perchè il Signore illumini i modernisti
    pregare la Madonna.......
    Solo la santità e la nostra conversione, vittime con Gesù Vittima, ci consentirà di aiutare umilmente la Madonna per la risurrezione della Chiesa......
    don Bernardo

    RispondiElimina
  37. Redazione di Messainlatino.it18 maggio 2011 alle ore 22:53

    Solo uno sconclusionato provocatore.

    FZ

    RispondiElimina
  38. Redazione di Messainlatino.it18 maggio 2011 alle ore 22:54

    mic: posso assicurare che non c'è stata censura.

    FZ

    RispondiElimina
  39. ciò accade perchè in realtà nessuno più sa che cosa significa "Tradizione" e perchè mentre loroparlano, parlano, credendo di ricostruire la Chiesa, questa in realtà sta continuando a subire la demolizione ad opera dei poteri delle tenebre, che sono insinuati, infiltrati in mezzo ai pastori e teologi, pilotando le loro menti ad una costruzione artificiosa, e adulterante, che non è più la vera Chiesa di Cristo.
    Nessuno ormai dà più importanza alla vera Messa che Gesù Cristo ha istituito.
    Essi credono di parlarne, ma l'hanno già lasciata alle proprie spalle: è UN GRANDE INGANNO DI SATANA,  maquesti illustri dotti conferenzieri a satana non ci credono più, non ne temono l'influsso, che da molti anni è diventato strapotente nella Chiesa, da aquando non si invoca S.  Michele Arcangelo; non invocano più la Madonna sulla loro attività di rrestaurazione, cocosì come l'hanno respinta all'iniio del concilio (mentre invece la Madonna era presente AL CENTRO DEL CENACOLO, in mezzo agli Apostoli, quando venne la Pentecoste, inizio della Chiesa di Cristo nella sua attività APOSTOLICA) ; e le loro iniziative sono frutto della loro mente orgogliosa, che vuole costruire una  nuova Chiesa senza chiedersi se essa sia gradita a o no al Signore, dal momento che accoglie in sè anche l'eresia e i sacrilegi, BALSFEMIE D'OGNI SPECIE E  tutti gli scempi del Santo Sacrificio che il Signore aborre sono accolti e mai riprovati, come cosa buona E SANTA ! e trascinano i fedeli all'indifferenza e all'empietà. 
    E allora, come potrebbe essere buona cos tutto questo gran parlare e fare, SE IL SIGNORE NON E' ALL'OPERA ?
    INVANO SI AFFANNANO I COSTRUTTORI !

    RispondiElimina
  40. <span>ciò accade perchè in realtà nessuno più sa che cosa significa "Tradizione" e perchè mentre loro parlano, parlano, credendo di ricostruire la Chiesa, questa in realtà sta continuando a subire la demolizione ad opera dei poteri delle tenebre, che sono insinuati, infiltrati in mezzo ai pastori e teologi, pilotando le loro menti ad <span>una costruzione artificiosa, ingannevole e caduca </span>e adulterante, che non è più la vera Chiesa di Cristo.  
    Nessuno ormai dà più importanza alla vera Messa che Gesù Cristo ha istituito : quella di S. Pio V, CHE AVEVA DATO PRECISE  regole e rigorosi avvertimenti sulla non alterazione di essa.
    Essi credono di parlarne, ma l'hanno già lasciata alle proprie spalle: è UN GRANDE INGANNO DI SATANA,  ma questi illustri dotti conferenzieri a satana non ci credono più, non ne temono l'influsso, che da molti anni è diventato strapotente nella Chiesa, da quando non si invoca S.  Michele Arcangelo alla fine della Messa; non invocano più la Madonna sulla loro attività di restaurazione, così come l'hanno respinta, cacciata fuori dalle loro decisioni "pentecostali" all'inizio del concilio (mentre invece la Madonna era presente AL CENTRO DEL CENACOLO, in mezzo agli Apostoli, quando venne la Santa Pentecoste, inizio della Chiesa di Cristo nella sua attività APOSTOLICA: ed Ella e' MADRE DELLA CHIESA e Sede della Sapienza Eterna, incarnatasi nel Suo grembo) ; e le loro iniziative sono frutto  della loro mente orgogliosa, che vuole <span>costruire una  nuova Chiesa senza chiedersi se essa sia gradita a o no al Signore</span>, dal momento che accoglie in sè anche l'eresia e i sacrilegi, BALSFEMIE D'OGNI SPECIE E  tutti gli scempi del Santo Sacrificio che il Signore aborre sono accolti e mai riprovati, accettati  come cosa buona E SANTA (comreso il rito kikiano, sommo scempio dell'Eucaristia) ! e trascinano i fedeli all'indifferenza e all'empietà, perchè OGNI CULTO E' RITENUTO BUONO, anche se piace a satana.
    E allora, come potrebbe essere buona cosa tutto questo gran parlare e fare,</span>
    <span> SE IL SIGNORE NON E' ALL'OPERA ?  
    INVANO SI AFFANNANO I COSTRUTTORI !</span>

    RispondiElimina
  41. hanno ritenuto geniale chi prospetta la soppressione della Messa antica....?......

        -->    la  Santa Messa di S. Pio V è la pietra scartata dai costruttori
         della Nuova Chiesa = Ecclesia  Universa (...?...)
    ....che avanza all'orizzonte della Chiesa  di Cristo, pronta a fagocitare amorevolmente-ecumennicamente quest'ultima, ad inglobarla, interpretarla, rimpastarla e ..........sostituirla !

    (satana ben desto e super-attivo lavora indefesso, mentre i convegnisti parlano parlano, dialetticamente prospettano soluzioni geniali, con l'ANIMA del tutto addormentata....e satana ghigna....)

    RispondiElimina
  42. <span>hanno ritenuto geniale chi prospetta la soppressione della Messa antica....?......  
     
        -->    la  Santa Messa di S. Pio V è la pietra scartata dai costruttori  
         della Nuova Chiesa = Ecclesia  Universa (...?...)  
    ....che avanza all'orizzonte della Chiesa  di Cristo, pronta a fagocitare amorevolmente-ecumenicamente quest'ultima, ad inglobarla, interpretarla, rimpastarla e ..........sostituirla !  
     
    (satana ben desto e super-attivo lavora indefesso tra i seggi e i microfoni del convegno, mentre i convegnisti parlano parlano,dialetticamente prospettano soluzioni geniali, con l'ANIMA del tutto addormentata....e satana ghigna....)</span>

    RispondiElimina
  43. (....ghigna soddisfatto, riconoscendo in quegli interventi la sua STESSA genialità, che sarà sempre più applaudita, prospettata e PROGETTATA alacremente, a tavolino,    nella stanza dei bottoni,    portata avanti a PASSI FELPATI, senza colpo ferire, con le pecorelle tutte buono, tutte belle, belanti e dormienti,<span> condotte, docili e ignare</span>, come prima, come sempre, all'universa ecclesia, che cresce e si espande, sempre più grande, sempre più VARIA,  sempre di più.....dove troveranno il nuovo rito buono-bello per tutti i gusti....dei buoni fraterni-fedeli dell'universa-religio....)

    RispondiElimina
  44. <span>
    <p>(....ghigna soddisfatto, riconoscendo in quegli interventi la sua STESSA genialità, che sarà sempre più applaudita, prospettata e PROGETTATA alacremente, a tavolino,    nella stanza dei bottoni,    portata avanti a PASSI FELPATI, senza colpo ferire, con le pecorelle tutte buono, tutte belle, belanti e dormienti,<span> condotte, docili e ignare</span>, come prima, come sempre, all'universa ecclesia, che cresce e si espande, sempre più grande, sempre più VARIA,  sempre di più.....dove troveranno il nuovo rito buono-bello per tutti i gusti....dei   buoni   fraterni-fedeli   dell'   universa-religio....)
    </p></span>

    RispondiElimina
  45. Insomma, non saremmo molto lontani dal Nuovo Ordine Mondiale!

    RispondiElimina
  46. Sempre a lagnà. Ma siate contenti con Cristo che è felcità e non una messa in discussione continua, buia,m medievale, inutile e dannosa, molti dei vostri interventi. Dite un'Ave Maria e poi ridete di voi stessi.
    Gianni

    RispondiElimina
  47. adesso mi metto a citare Bud Spencer e Terence Hill...

    RispondiElimina
  48. Cristo chiede di essere ardentemente cristiani non solo a messa ma anche tirarsi su le maniche e andare nel primo ospedale e fare compagnia al primo malato o malata che incontri. Te l'ha mandato Dio. Credimi.

    RispondiElimina
  49. ma cosa vuoi farvoi tacere, ma chi lo dice. Ho detto quello che pensavo e che il Vaticano dovrebbe fare molto di più di quello che già sta facendo. Perchè quello che è successo è l'Orrore, e un uomo che dovrebbe essere di Dio che ruba le anime a bambine o bambine. Ma possibile che questi discorsi non vi tocchiono, non vi diano fastidio proprio perchè non sono due o tre ma sono numerosi ormai i casi saputi. E quelli non saputi? Dove li mettiamo. Meglio tacere. E' stato un disastro che non può passare così come un'osservazione come un'altra. Ennò. Questo no. Da cristiano e felicissimo d'esserlo scrivo che bisogna pregare e chiedere scuse più sentite, non parlare di "mormorii". Che schifo! 

    RispondiElimina
  50. mi dispiace per te ma non sono un provocatore e tu pecchi dicendo ciò perchè dici una cosa non vera e questo Cristo lo sa. 

    RispondiElimina
  51. Il nostro discorso, come se quello che è venuto a galla non ti riguardasse.

    RispondiElimina
  52. Con voi non si può parlare perchè o la pensi come voi o la pensi come voi, altrimenti si passa per "sconclusionati provocatori". FARISEI!

    RispondiElimina
  53. Redazione di Messainlatino.it20 maggio 2011 alle ore 09:51

    Ma cosa c'entra tutto questo con il III Convegno sul Summorum Pontificum?

    FZ

    RispondiElimina
  54. Redazione di Messainlatino.it20 maggio 2011 alle ore 10:05

    Beh, veramente è lei che ha cominciato a lagnarsi, entrando a gamba tesa e dandoci dei <span><span>"mafiosi"(!) e "super uomini inventati"(?) solo perché preferiamo parlare di liturgia anziché dei tremendi fatti di Genova... in un blog dedicato alla "messa in latino"!</span></span>
    Tutto questo, ovviamente, non è una sconclusionata provocazione...
    Guardi, accolgo il suo invito alla preghiera e all'autoironia, ma forse è meglio se comincia lei.
    A mai più risentirci,

    FZ

    RispondiElimina
  55. Non centra nulla infatti col trehad, comunque scusate se sono off-topic. Rimane il messaggio. Saluti a tutti, Matteo, lo "sconclusionato provocatore". 

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione