Pagine

venerdì 6 maggio 2011

Il sepolcro vuoto: per Bruno Forte è una “leggenda”





di Nicola Bux –



Dai tempi apostolici, come attesta il discorso di Paolo all’Areopago,non si è mai smesso di dubitare della veridicità della risurrezione di Gesù Cristo. Anzi, egli non era ancora asceso al cielo e, come il vangelo di Matteo annota: “Quidam autem dubitaverunt!”(alcuni però avevano dubitato: Mt 28,17).
Alcuni anni fa a Gerusalemme ci fu sul tema un dibattito teologico: il teologo cattolico ricorse alla ‘leggenda eziologica’ per spiegare l’avvenimento, e quello ortodosso reagì al punto da abbandonare l’incontro; così sulla risurrezione inciampò anche il dialogo ecumenico cattolico-ortodosso, proprio nella Città Santa.Ai nostri giorni, il dubbio sulle ‘prove’ della risurrezione è stato alimentato proprio da taluni esegeti e cristologi, contro tutta la tradizione della Chiesa, quella tradizione che il Concilio Vaticano II nella Dei Verbum,descrive come ciò che rende possibile l’accesso al vero senso del testo della Scrittura. Si è adottata la perifrasi ‘evento pasquale’ e si è immaginato un Cristo pre-pasquale in contraddizione con quello post-pasquale. Forse il popolo cristiano non è stato molto toccato da ciò, malgrado non pochi preti e docenti di seminario abbiano attinto ampiamente, come a materia canonizzata, ai vari Raymond E.Brown, Pierre Benoit e Marie-Emile Boismard. Qualche direttore di ufficio catechistico ha anche invitato i catechisti e gli insegnanti di religione alla prudenza: a non dire che Cristo è risorto, ma che i discepoli hanno detto che egli è risorto!
Anche in Italia non sono mancati i divulgatori di questa teologia debole e derivativa.
Per esempio, in uno dei suoi studi, Bruno Forte comincia con l’attribuire scarso valore storico ai racconti del sepolcro vuoto, ritenendo questo argomento ambiguo e frutto del lavoro redazionale degli evangelisti; quindi, sulla scia di autori come G.Schille, L.Schenke, E.Schillebeeckx, lo considera appunto una “leggenda eziologica”, ovvero un artificio per suffragare il culto che i giudeo-cristiani svolgevano al luogo della sepoltura di Gesù.
Inoltre, il dato della tomba vuota viene ritenuto ambiguo, perché suscettibile di svariate interpretazioni e perciò incapace di fondare la fede nella risurrezione. Per cui, al contrario, secondo un tipico procedimento bultmanniano, sarebbe la fede ad interpretare il sepolcro vuoto, il quale non aggiungerebbe né toglierebbe nulla all’esperienza degli apostoli che confessarono la risurrezione e la glorificazione di Cristo, cioè la sua signoria sulla morte (cfr B.Forte, Gesù di Nazareth storia di Dio, Dio della storia, Cinisello B. 1994, 7ed., p 103).
Si dovrebbe dedurre di conseguenza, che, qualora la risurrezione fosse storicamente avvenuta, la fede sarebbe superflua. Inoltre, riferendosi a Mc 16,1-8, Forte ritiene “inverosimile” che le donne si siano recate al sepolcro per “ungere un cadavere a tanta distanza dalla morte” (Ibid., p 103, n 31). Il sepolcro vuoto è all’origine di una suggestione mitica dei discepoli, ereditata dai cristiani (cfr Ibid., p 103, n 35). Dunque, il sepolcro vuoto, come altri particolari evangelici riguardanti la risurrezione, sarebbe una ‘prova’ fabbricata dalla comunità (V.Messori, Dicono che è risorto, Un’indagine sul Sepolcro vuoto, Torino 2000, p 86).
Che dire? Nelle Vite dei Profeti, un documento del I secolo, è attestato che i capi religiosi giudei usavano recarsi a pregare presso i sepolcri intorno a Gerusalemme, molti dei quali sono stati messi in luce dagli archeologi.
Chi conosce il giudaismo sa che la mishna e il talmud prescrivevano che i sepolcri rimanessero aperti per tre giorni dal momento della sepoltura di un defunto, onde permettere i riti di pietà come l’unzione, che, infatti, veniva ripetuta sui cadaveri già avvolti nei teli; però, in prossimità delle grandi festività giudaiche come la Pasqua, i sepolcri venivano chiusi temporaneamente. Quindi, anche i discepoli di Gesù si apprestavano ad osservare tali prescrizioni (cfr Mc 16,6), se non fosse intervenuta la risurrezione.
Infatti la sepoltura del suo corpo era stata fatta in tutta fretta a motivo della parasceve pasquale, pertanto bisognava ritornare a completare l’operazione. Tutto questo avvalora ulteriormente l’importanza del sepolcro vuoto. Ma Bruno Forte lo ignora.
In realtà, come Vittorio Messori ha osservato, sussiste “in molti biblisti contemporanei, pur di formazione e convinzioni cristiane, la persuasione sociologica che l’uomo ‘moderno’ non potrebbe accettare l’idea di una risurrezione corporale…”(Ibid., p 87): per loro quel che conta è ‘l’esperienza’ soggettiva degli apostoli e non l’avvenimento storico della risurrezione.
Allora, ci si dovrebbe chiedere: se il sepolcro vuoto non avesse avuto alcuna importanza, perché l’angelo avrebbe invitato a vedere il luogo dove era stato deposto il Signore (cfr Mc 16, 5 s)? Se lo fece, non fu perché le donne non ne conoscessero l’ubicazione, ma perché constatassero di persona lo stato dei teli funerari, come meglio e con sguardo d’aquila farà Giovanni, sì che ‘vide e credette’(cfr Gv 20,8).
Il sepolcro vuoto è ‘prova’ della risurrezione perché in esso le bende e il sudario erano come svuotati, anzi, ad osservarli attentamente, davano la sensazione che non fosse trascorso molto tempo. Così, il sepolcro vuoto appartiene al segno di Giona promesso dal Maestro.
C
ome ben ricorda Messori, l’invito dell’angelo a visitare la tomba vuota è del tutto collegato ai segni del mistero che vi si era appena compiuto(cfr Ibid., p 143). L’angelo rimosse la pietra dall’ingresso del sepolcro dopo che Cristo era risorto; così la fede nasce dalla risurrezione e non il contrario, a meno che non si ritenga che anche l’angelo sia un genere letterario.
Dunque, nel sepolcro vuoto non v’è ambiguità, anzi vi sono i segni che provano la risurrezione; più che da interpretare c’è da vedere e credere; quindi il sepolcro vuoto “aggiunge” molto – e come! – all’esperienza apostolica della risurrezione, altrimenti, secondo san Paolo, non sussisterebbe la fede(cfr 1 Cor 15,14). E’ proprio il contrario di ciò che sostiene Bruno Forte.
Ora, il sepolcro vuoto è capace di fondare la fede nella risurrezione; non è argomento con “qualche contenuto storico”; anzi, proprio le “incongruenze storiche” stanno a dimostrare che il cosiddetto “lavoro redazionale dell’evangelista” non era teso ad annullarle ma a rispettarle, in quanto collegate ad un fatto storicamente avvenuto. La Chiesa di certo non le ha attenuate nella proclamazione delle Scritture; pertanto, si deve affermare che ancora oggi “La struttura della parola è sufficientemente univoca”(J.Ratzinger, Che cos’è la teologia?in La Comunione nella Chiesa, Cinisello B., 2004, p 32).
A questo punto, il sepolcro vuoto si dimostra come un fatto degno d’essere raccontato e un argomento che prova la risurrezione del Signore: perciò dalle origini ad oggi ha motivato il culto a Gerusalemme e il pellegrinaggio da tutto il mondo. Il sepolcro trovato vuoto non si può spiegare naturalmente, perché appartiene ai fatti straordinari provati storicamente: cioè che Gesù era stato sepolto in una tomba nuova e che fu visto (oftê), risorto ‘in carne ed ossa’(Lc 24,39), da Cefa e da molte altre persone (si veda la lista in 1 Cor 15,5-7). Se la tomba non fosse stata vuota, gli apostoli non avrebbero potuto predicare in Gerusalemme; nemmeno ai Giudei fu possibile negarlo, sebbene accusassero gli apostoli d’aver trafugato il corpo(cfr Mt 28,11-15). Se la tomba non era vuota, e il corpo di Gesù continuava a giacervi, subendo la decomposizione, così che tutt’oggi avremmo potuto trovarvi i suoi resti,le sue ossa, Gesù non è risorto.
La tomba vuota non è la condizione sufficiente per la fede nella risurrezione,ma è la condizione necessaria: quello che confessiamo dicendo ch’egli è risorto, precisamente che il suo corpo non è rimasto morto.Diversamente ci sarebbe soltanto la sopravvivenza dell’anima, e l’anima di tutti è sempre,per definizione, immortale(per natura sua, come insegna l’Aquinate,o per speciale decreto divino, come dice Scoto).
Oppure,come vorrebbero appunto i demitizzatori vari, idealisti e liberal protestanti, si tratterebbe meramente di una sopravvivenza ideale, morale,che non aggiunge niente a quella di qualsiasi personaggio venerato o persona amata. Inutile, parlare della convinzione dei discepoli ch’egli sia sempre vivo,se poi di fatto non lo sia. E allora, secondo san Paolo, saremmo i più miserabili degli uomini(cfr 1 Cor 15,19).
Confessare Gesù risorto vuol dire che la tomba è realmente vuota, ch’egli vive in anima e corpo, che il suo corpo non è rimasto nella tomba e non ha subito decomposizione, ecc. Dire che questo non importa vuol dire non credere nella risurrezione. Ad onta del ‘pensiero debole’ diffuso tra taluni teologi ed ecclesiastici, la liturgia, come nel communicantes del canone romano, afferma la risurrezione di Cristo “nel suo vero corpo”.
In verità, “Il messaggio della risurrezione continua ad essere accompagnato e contrastato dal dubbio, anche se alla fine si rivela essere un messaggio vincente capace di superare tutti i dubbi”(J.Ratzinger, Dio e il mondo, Cinisello B., 2001, p 306), ad onta del ‘pensiero debole’ militante tra teologi ed ecclesiastici spiritualisti. Surrexit Dominus vere!

Pubblicato in ‘La Terra Santa’, Rivista bimestrale della Custodia Francescana di Terra Santa, Anno LXXX Luglio-Agosto 2004, p 9-11.

97 commenti:

  1. Bisogna distinguere tra teologia e apologetica. Quella del card. Bruno Forte è teologia, abbastanza tradizionale comunque, Bux fa solo banale apologetica ai limiti dell'insulto nei confronti di Forte. L'approccio migliore al tema, fedele alla corretta esegesi che rifiuta ogni <span>miracolismo</span>, è oggi quella di Torres Queiruga http://www.pftim.it/ppd_pftim/1027/materiale/Queiruga.pdf . Aggiornatevi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo la teologia vera e propria quella di Forte è una filosofia religiosa, non fondandosi sulle scritture né sulla patristica ma su ragionamento umano.

      Elimina
    2. Condivido in pieno.

      Elimina
  2. SE aggiornarsi signirfica perdere la Fede, NO grazie tante,  mercenaro ! preferisco credere alle semplici parole del Vangelo, all'Angelo che dice: "E' risorto, NON E' QUI" !....e alla fede di quelle CINQUECENTO PERSONE che -in una sola volta- lo videro risorto, oltre agli apostoli e donne e discepoli, ai suoi amici che mangiarono con Lui, che entrava a porte chiuse, a S. Tommaso che TOCCA le piaghe del Signore e dice: "Mio Signore e mio Dio"; e ANCHE perchè lui non ha creduto e POI toccandolo sì, io credo che il Signore non era presente in  modo solo spirituale o di ricordo o simbolo, ma vivo e tangibile, in Anima e Corpo, (trasfigurato in modalità di gloria, cioè NON PIU' soggetto alle  leggi della materia!... perciò non subito riconoscibile dai suoi);
    E' VERAMENTE RISORTO e sempre PRESENTE nel SS.mo Sacramento dell'altare, prima, durante e dopo la Messa nelle Ostie consacrate, in cui Gesù Cristo Vero Dio e  VEro Uomo, in corpo Sangue, Anima e Divinità, il Signore della gloria, Vivente in eterno, deve da noi essere ADORATO, e ringraziato per questo Mistero di salvezza, da qui all'eternità !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido in pieno.lui porta fuori strada .Un modernista con la bibbia ad uso e consumo,
      Perchè non dice che i movimenti modernisti e interreligiosi hanno aperto la strada al nuovo
      ordine mondiale?

      Elimina
    2. Il cardinale Bruno forte contradice il Vangelo .Modernista con interpretazione che allontana dalla fede cattolica apostolica romana

      Elimina
    3. Ammen codivido tutto :il SIGNORE è veramente risorto!!

      Elimina
    4. Bruno Forte non è Cardinale ma solo Vescovo.

      Elimina
    5. I Vangeli sono l'unica verità!! Cristo è Risorto!! Il sig. Forte lasciasse la Chiesa. Non abbiamo bisogno di personaggi ambigui.

      Elimina
  3. <span>SE aggiornarsi significa perdere la Fede, NO grazie tante,  mercenaro !   preferisco credere alle semplici parole del Vangelo, all'Angelo che dice: "E' risorto, NON E' QUI" !....e alla fede di quelle CINQUECENTO PERSONE che -in una sola volta- lo videro risorto, oltre agli apostoli e donne e discepoli, ai suoi amici che mangiarono con Lui, che entrava a porte chiuse, a S. Tommaso che TOCCA le piaghe del Signore e dice: "Mio Signore e mio Dio"; e ANCHE perchè lui non ha creduto e POI toccandolo, sì, allora io credo che il Signore non era presente in  modo solo spirituale o di ricordo o simbolo, come affermano gli idealisti di ogni tempo, (che affermano che "l'uomo crea Dio col suo pensiero" ! somma aberrazione di scettici e miscredenti....) ma vivo e tangibile, in Anima e Corpo, (<span>trasfigurato in modalità di gloria</span>, cioè NON PIU' soggetto alle  leggi della materia!... perciò non subito riconoscibile dai suoi);  
    E' VERAMENTE RISORTO e sempre PRESENTE nel SS.mo Sacramento dell'altare, prima, durante e dopo la Messa nelle Ostie consacrate, in tutti i Tabernacoli del mondo, in cui Gesù Cristo Vero Dio e  VEro Uomo, in Corpo Sangue, Anima e Divinità, il Signore della gloria, Vivente in eterno, deve da noi essere riconosciuto, ADORATO, e ringraziato per questo Mistero di salvezza, da qui all'eternità !</span>

    RispondiElimina
  4. "Se Cristo non fosse risorto vana sarebbe la nostra speranza". Mi chiedo come faccia ancora a sentirsi vescovo uno che crede che la risurrazione sia una leggenda. Siamo liberi? Bene , se non credo che Cristo sia risorto lascio la veste e mi cerco un altro mestiere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ben detto! E' uno scandalo che prelati del genere facciano ancora parte della Chiesa Cattolica.

      Elimina
    2. Bruno Forte è un luterano ..ma di chi stiamo a parlare???

      Elimina
  5. ma se un vescovo come Nourrichard viene lasciato tranquillamente demolire la fede della sua diocesi, a CHI diciamo di svestirsi ? perchè ripetiamo queste frasi illusorie ?  i vescovi come questo diventeranno la norma, nei prossimi decenni, perchè l'eresia è favorita dall'alto, e si propaga, e i bambini vengono istruiti alle FALSIFICAZIONI della Dottrina e al dubbio su tutte le verità da sempre credute ! rilegga qui sopra:

    <span> Qualche direttore di ufficio catechistico ha anche invitato i catechisti e gli insegnanti di religione alla prudenza: a non dire che Cristo è risorto, ma che <span>i discepoli hanno detto</span> che egli è risorto!</span>
    ci rendiamo conto del disastro immane che procede giorno per giorno, la demolizione sistematica della Fede dei semplici, favorita dai pastori, a tutti i livelli della Chiesa docente ? e  che NESSUNA riparazione seria viene  messa in atto, finchè l'ERRORE, l'eresia, la  menzogna vengono ritenute DEGNE di rispetto, in par condiciio con la Verità eteerna e con la Dottrina di sempre, per il solito nefasto INCLUSIVISMO conciliare, derivato dal "cerchiamo ciò che ci unisce" , senza più usare alcun rigore ? e per par condicio onni-inclusiva ed egalitaria viene insegnato dalle cattedre epicscopali e dalle omelie domenicali il <span>DUBBIO come metodo di approccio alla Fede </span>: come chiamare questo se non follia, caos e oscuramento totale del Logos ?

    RispondiElimina
  6. <span>ma se un vescovo come Nourrichard viene lasciato tranquillamente demolire la fede della sua diocesi, a CHI diciamo di svestirsi ? perchè ripetiamo queste frasi illusorie ?  i vescovi come questo diventeranno la norma, nei prossimi decenni, perchè l'eresia è favorita dall'alto, e si propaga, e i bambini vengono istruiti alle FALSIFICAZIONI della Dottrina e al dubbio su tutte le verità da sempre credute ! rilegga qui sopra:  
     
    <span> Qualche direttore di ufficio catechistico ha anche invitato i catechisti e gli insegnanti di religione alla prudenza: a non dire che Cristo è risorto, ma che <span>i discepoli hanno detto</span>che egli è risorto!</span> *
    ci rendiamo conto del disastro immane che procede giorno per giorno, la demolizione sistematica della Fede dei semplici, favorita dai pastori, a tutti i livelli della Chiesa docente ? e  che NESSUNA riparazione seria viene  messa in atto, finchè l'ERRORE, l'eresia, la  menzogna vengono ritenute DEGNE di rispetto, in par condiciio con la Verità eterna e con la Dottrina di sempre, per il solito nefasto INCLUSIVISMO conciliare, derivato dal "cerchiamo ciò che ci unisce" , senza più usare alcun rigore ? e per par condicio onni-inclusiva ed egalitaria viene insegnato dalle cattedre epicscopali e dalle omelie domenicali il <span>DUBBIO come metodo di approccio alla Fede </span>: come chiamare questo se non follia, caos e oscuramento totale del Logos ?</span>

    RispondiElimina
  7. <span><span><span> <span>i discepoli hanno detto   </span>che egli è risorto!</span> *</span></span>
    <span><span></span>attenzione: badate bene al solito diabolico, sottile e persistente rovesciamento di significati, nella tenace FALSIFICAZIONE DEL LINGUAGGIO, che viene attuata a partire dal concilio in poi: </span>
    <span>la "prudenza", che di norma è una Virtù cristiana, oltre che della sapienza antica (cardinale) consisterebbe per questi illustri catechisti e formatori di anime cattoliche, nel dire che "i discepoli hanno detto", NON che Cristo E' risorto, MA, prudenza, non vi sbilanciate: "lo dicono loro, ma chi sa se è vero" (=manteniamo la possibilità del DUBBIO!), questo E' il succo di una prudenza che proviene solo da satana, cari amici ! sarebbe come dire che il giorno della Pentecoste, NASCITA DELLA CHIESA, qualcuno per prudenza -magari  uno dei nostri conciliar-teologi, doveva dire a quei DODICI: SIATE PRUDENTI, NON ANDATE A DIRE IN GIRO CHE CRISTO E' RISORTO, VOI NON SAPETE SE E' VERO!", oppure "non seminate notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico!"   E INFATTI il potere di allora così tentò di fare, di distogliere i deiscepoli dal grande Annuncio: ma che oggi lo facciano gli UFFICI CATECHISTICI, è un aspetto raccapricciante, subdolo e incommensurabile, diffuso capillarmente, difficile da cotrollare (perchè sfugge alla percezione del 99% dei fedeli ), della reale apostasia che, favorita dai pastori, vuole sommergere la Chiesa di Cristo!</span>

    RispondiElimina
  8. <span><span><span><span> <span>i discepoli hanno detto   </span>che egli è risorto!</span> *</span></span>  
    <span><span></span>attenzione: badate bene al solito diabolico, sottile e persistente rovesciamento di significati, nella tenace FALSIFICAZIONE DEL LINGUAGGIO, che viene attuata a partire dal concilio in poi: </span> 
    <span>la "prudenza", che di norma è una Virtù cristiana, oltre che della sapienza antica (cardinale) consisterebbe per questi illustri catechisti e formatori di anime cattoliche, nel dire che "i discepoli hanno detto", NON che Cristo E' risorto, MA, prudenza, non vi sbilanciate: "lo dicono loro, ma chi sa se è vero" (=manteniamo la possibilità del DUBBIO!), questo E' il succo di una prudenza che proviene solo da satana, cari amici ! sarebbe come dire che il giorno della Pentecoste, NASCITA DELLA CHIESA, qualcuno per prudenza -magari  uno dei nostri conciliar-teologi, doveva dire a quei DODICI: SIATE PRUDENTI, NON ANDATE A DIRE IN GIRO CHE CRISTO E' RISORTO, VOI NON SAPETE SE E' VERO!", oppure "non seminate notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico!"   E INFATTI il potere di allora così tentò di fare, di distogliere i deiscepoli dal grande Annuncio: ma che oggi lo facciano gli UFFICI CATECHISTICI, è un aspetto raccapricciante, subdolo e incommensurabile, diffuso capillarmente, difficile da cotrollare (perchè sfugge alla percezione del 99% dei fedeli ), della reale apostasia che, favorita dai pastori, vuole sommergere la Chiesa di Cristo!</span>  </span>

    RispondiElimina
  9. <span><span><span><span><span>i discepoli hanno detto   </span>che egli è risorto!</span> *</span></span>    
    <span><span></span>attenzione: badate bene al solito diabolico, sottile e persistente rovesciamento di significati, nella tenace FALSIFICAZIONE DEL LINGUAGGIO, che viene attuata a partire dal concilio in poi: </span>   
    <span>la "prudenza", che di norma è una Virtù cristiana, oltre che della sapienza antica (cardinale) consisterebbe per questi illustri catechisti e formatori di anime cattoliche, nel dire che "i discepoli hanno detto", NON che Cristo E' risorto, MA, prudenza, non vi sbilanciate: "lo dicono loro, ma chi sa se è vero" (=manteniamo la possibilità del DUBBIO!), questo E' il succo di una prudenza che proviene solo da satana, cari amici ! sarebbe come dire che il giorno della Pentecoste, NASCITA DELLA CHIESA, qualcuno per prudenza -magari  uno dei nostri conciliar-teologi, doveva dire a quei DODICI: SIATE PRUDENTI, NON ANDATE A DIRE IN GIRO CHE CRISTO E' RISORTO, VOI NON SAPETE SE E' VERO!", oppure "non seminate notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico!"   E INFATTI il potere di allora così tentò di fare, di distogliere i discepoli dal grande Annuncio: ma che oggi lo facciano gli UFFICI CATECHISTICI, è un aspetto raccapricciante, subdolo e incommensurabile, diffuso capillarmente, difficile da controllare (perchè sfugge alla percezione del 99% dei fedeli ), della reale apostasia che, favorita dai pastori, vuole sommergere la Chiesa di Cristo!</span>  </span>

    RispondiElimina
  10. Cara Redazione grazie per questo post....... e adesso ai vari modernisti dico veniteci a parlare di vescovi che erano scomunicati e di Fraternità San Pio X in posizioni parascismatiche...... la verità è evidente: gli eresiarchi come Bruno Forte li abbiamo a pontificare nelle nostre cattedrali...... sono i conferenzieri alla page e i falsi profeti adulati dal mondo pagano che ama tali signori che accarezzano la loro incredulità e i loro vizi........
    è semplicemente una vergogna........ e poi con questi vescovi mi si parla di crisi delle vocazioni........ ma se è un miracolo che
    non siano riusciti a smantellare la Chiesa: grazie Vaticano II per la splendida era di "rinnovamento" che hai inaugurato facendo ritornare tutte le antiche eresie nella Chiesa....... Grazie Benedetto XVI per l'ermeneutica del cavolo (pardon) della continuità che vediamo applicata nella Santa Chiesa da tanti solerti pastori come Bruno Forte e anche come P. Cantalamessa il venerdì Santo......
    che bello...che bello.....
    don bernardo

    RispondiElimina
  11. don Mercedaro sei peggio dei sommi sacerdoti sadducei che pagarono i soldati per far credere che Nostro Signore non era risorto: sono duemila anni che lo combattono: ma tutti quelli che lo hanno fatto hanno fatto una brutta fine. Caro Mercedaro se sei prete dubito della validità del tuo sacerdozio con le tue convinzioni...... convertiti finchè sei in tempo..... non scherzare con Gesù Cristo, Lui vuole salvarti aiutalo
    don bernardo 

    RispondiElimina
  12. Citare la fonte please!
    Dove, come e quando mai Forte abbia detto questo!

    "Alcuni anni fa a Gerusalemme ci fu sul tema un dibattito teologico"  non basta, non è una fonte!

    "Per esempio, in uno dei suoi studi" non basta men che meno! Si citi il libro, la relazione, e allora leggeremo e giudicheremo il complesso di ciò che "eventualmente" ha detto.

    RispondiElimina
  13. Basta con queste eresie.......e basta con chi cerca di cambiarci la religione e la insulta.


    http://www.youtube.com/v/JA6vRC1xW_c&feature" type="application/x-shockwave-flash" width="170" height="140

    RispondiElimina
  14. Forte! Bruno Forte! Mi spiega almeno se Gesù non è risorto cosa ci sta a fare lei nella Chiesa cattolica? Per lo stipendio? Perchè è bello essere noti? Mi dica il senso di seguire un uomo qualsiasi, che dice bugie, anche se belle bugie, e che promette di risorgere, poi non lo fa? I cattolici caro Bruno Forte seguono l'Uomo-Dio che fa delle promesse mantenute, un Uomo che è risorto, altrimenti la nostra fede sarebbe vana, come vana e vanitosa è la sua falsa fede. Mi par di sentire le parole di Chesterton che parlando dei protestanti afferma che essi ritengono non necessario che Gesù sia risorto, anzi spesso lo negano, mentre sta proprio li il punto della nostra fede, noi non crederemo se Gesù non fosse realmente risorto. Bruno Forte è un protestante? Che ci fa dunque dentro la Chiesa?
    Ospite, se legge bene l'articolo vedrà che tra parentesi ad un certo punto sono citati i libri di Bruno Forte. Si faccia coraggio, non bastano i suoi espedienti per cambiare la triste realtà di certi pastori.

    RispondiElimina
  15. Caro Mercenaro (suppongo, pardon spero, che la d. sia l'iniziale del suo nome e non l'abbrevazione di un titolo ecclesiastico),

    Lei fa molta confusione. Tratteggia l'apologetica come una mera propaganda capace anche di inventare , mentre altro non è essa, che teologia con fine primario divulgativo, ma sempre Teologia e spesso e volentieri di altissimo livello . Anche S. Tommaso d' Aquino ha chiarissimi intenti apologetici, tralasciano per un'istante tutti i padri dei primi secoli.
    A meno che lei non li consideri appunto dei mammalucchi a livello intellettuale.
    Che quella di Bruno Forte sia teologia "abbastanza" tradizionale, è sua constatazione. Si è dimenticato di aggiungere che se è vero che si può parlare di tradizione quando un insegnamento ha un secolo di vita, bisogna essere precisi e dire "Forte segue la tradizione di Loisy, Schmidt , Libelius, ecc... Suvvia, indichiamo pure che sono autore protestanti.
    Che la corretta esegesi quindi rifiuti ogni miracolismo è anch'essa sua proposizione <span>ideologica</span> , che parte dal principio aprioristico che non potendo esistere miracoli (posizione di partenza) il testo biblico vada letto con tale impostazione ideologica e successivamente analizzato.
    Se l'esegesi è una scienza, lei applicando tale vizio aprioristico gravissimo, la trasforma quindi in una mera opera propagandistica razionalista.
    Il mio modesto ragionamento ut supra, non credo necessiti di ulteriore dimostrazione. E' solo vecchio di un qualche secolo, forse è lei che necessita di qualche aggionamento, magari cominciando dall'irrinunciabile studio del Ricciotti.
    Mi stia bene, comunque.

    RispondiElimina
  16. Ma chi l'ha fatto Vescovo questo qui???

    RispondiElimina
  17. Se penso che questo personaggio e' uno dei "papabili" alla successione di Tettamanzi a Milano mi vengono i brividi alla schiena... ma del resto avrebbe un senso: Montini, Matini, Tettamanzi... ermeneutica della continuita'!

    RispondiElimina
  18. Don Brunello Fore, non è la prima volta che si lancia in queste ERESIE solenni. Già, a suo tempo, il suo cavallo di battaglia era la "Progressività della coscienza Messianica di Nostro Signore". Tradotto= la celebre bestemmia del filosofo idealista che sosteneva che Gesù, a furia di andare a dire in giro che era Dio, finì per crederci. Ma queste tesi, quando le enuncia il filosofo idealista, compie il proprio mestiere. Oserei dire, il suo "Dovere". Ma il prete che, travestendo il tutto tra i veli di un incompresibile gergo pseudo-pio e perfino pseudo-"Tradizionale", dice la stessa cosa, bhè, mi fa un po' male.

    RispondiElimina
  19. MA A LUI COSA INTERESSA?
    Tanto facendo così, esternando queste tesi,  con un po' di scaltrezza nel metodo usato, ha fatto carriera!
    VORREI PORRE a lui, nonchè a tutti coloro che compiano nella colonna "Tradimento dei chierici" una domanda, quella fondamentale: "Eccellenze & Signori vari, ditemi, da dove attingete tanta certezza che dopo la morte non c'è più nulla o, (peggio ancora) che c'è, forse, un solo"dio" talmente tiranno che "condanna a salvarsi" TUTTI, compresi coloro che non lo vogliono? Ed in tal caso, ovvero, se dopo la morte c'è qualche cosa di diverso dal mero lungo sogno senza sogni di robespierrista memoria, questo qualche cosa somiglia ad un paradiso all'islamica, tutto piaceri terreni?
    Perchè dico questo? Ma perchè, se aveste il benchè minimo dubbio che, forse, prima del vostro "Avvento" la Chiesa non ha insegnato SOLTANTO scioccheze, forse un po' di paura la avreste, nell'affermare ciò che dite e nel fare ciò che fate".
    Una domanda la faccio anche a don Nicola, ed a tutti coloro che vogliono fare i tradizionalisti, restando in unità (quanto meno apparente, ufficiale & formale). Il giorno che, per uno scherzo del destino, vi trovaste don Brunello Forte come vescovo, cosa fareste?
    Vero è che, in un mondo in ordine, in una Chiesa che meriti il nome di Cattolica, lui e tutti coloro che figurano nella colonna a fianco, dovrebbero essere messi di fronte all'aut/aut abiura &d ammenda PUBBLICA, UFFICIALE, FORMALE, SOLENNE di ciò che si è insegnato, riparazione verso color che sono stati danneggiati e, quindi, periodo di raccoglimento, studio, preghiera e lavoro FISICO in un LEBBROSARIO o SCOMUNICA "VITANDA".
    Ma lo sappiamo che le cose non stanno così.

    RispondiElimina
  20. Su Forte e le sue affermazioni eretiche ha scritto parole illuminanti Mons. Bruno Gherardini, se non erro riportate anche su questo sito.
    Circa la resurrezzione "resurrexit sicut dixit" e la tomba vuota è la prova storica. Chi afferma il contrario è al di fuori della Chiesa Vescovo o laico che sia. Non dimentichiamoci che alcuni vescovi la successione apostolica l'anno avuta da Giuda (Iscariota non Taddeo).

    RispondiElimina
  21. Povero vescovo, e povera Chiesa che chiama all'episcopato tipi che insegnano, da gran tempo, cose del genere!! 
    Oltre tutto non si rendono conto, i vari Forte, Scillebeeckx, ma anche Martini, Tettamanzi, Turoldo, eccetera che così facendo si delegittimano da soli. Come ha citato qualcuno prima di me, prendendo da s. Paolo: Se Cristo non è risorto... SE CRISTO NON E' RISORTO: VOI CHE CI STATE A FARE? PERCHE' PRENDETE LO STIPENDIO, PERCHE', citando s. Agostini, Discorso ai Pastori, CONTINUATE A BERE IL LATTE DELLE PECORE A VOI AFFIDATE? PERCHE'??
    M.C.

    RispondiElimina
  22. <p>Povero vescovo, e povera Chiesa che chiama all'episcopato tipi che insegnano, da gran tempo, cose del genere!! 
    </p><p>Oltre tutto non si rendono conto, i vari Forte, Schillebeeckx, ma anche Martini, Tettamanzi, Turoldo, eccetera che così facendo si delegittimano da soli. Come ha citato qualcuno prima di me, prendendo da s. Paolo: Se Cristo non è risorto... SE CRISTO NON E' RISORTO: VOI CHE CI STATE A FARE? PERCHE' PRENDETE LO STIPENDIO, PERCHE', citando s. Agostini, Discorso ai Pastori, CONTINUATE A BERE IL LATTE DELLE PECORE A VOI AFFIDATE? PERCHE'??
    </p><p>M.C.
    </p>

    RispondiElimina
  23. AHIME'!! E IO SONO LOMBARDA! E ME LO TROVEREI COME 'METROPOLITA'

    RispondiElimina
  24. Bruno Forte non è cardinale ma semplice vescovo

    RispondiElimina
  25. concordo e insieme a Bruno Forte dovrebbero lasciare il cardinale Re che propose la sua candidatura all'episcopato.e altri che continuano a tirare le fila alla congregazione dei vescovi.

    RispondiElimina
  26. 1) Ridateci l'Inquisizione, così eretici come Bruno Forte finiranno al rogo.
    2) L'allora cardinal Ratzinger, prefetto per la Congregazione per la Dottrina della Fede, anziché consacrare vescovo Bruno Forte, avrebbe dovuto sospenderlo "a divinis".
    PS: Non fraintendetemi: sono una grande estimatrice di Papa Benedetto XVI.

    RispondiElimina
  27. 10, 100, 1000, 10000 teologi ortodossi che abbandonano gli incontri ecumenici con "cattolici" che negano sottilmente la Resurrezione!!
    San Paolo è stato chiaro, se Cristo non è veramente risorto dai morti, vani sono la nostra fede, le nostre opere, la nostra vita, e San Matteo dice chiaramente nel suo Vangelo chi sono quelli che tramano losche manovre per occultare e diffamare la Resurrezione, i farisei e i sadducei...i modernisti si sono invertiti, invece di imitare Cristo e gli Apostoli, si sono messi ad imitare i loro persecutori!!

    RispondiElimina
  28. Alla prossima polemica su Pio XII o sull'Oratio pro Judaeis gli sputerò, senza alcun rimorso, in un occhio...naturalmente, se ti indigni per questa porcata, o per altre porcate come il mantenere un regime segregazionista e il bombardare con il fosforo bianco donne e bambini, vieni pure accusato di antisemitismo...

    RispondiElimina
  29. no è un "pover'uomo"......

    RispondiElimina
  30. A me non è mai piaciuto... Ma in diocesi l'hanno sempre portato in palmo di mano.
    Forse è per questo che se ne vocifera come del prossimo vescovo ambrosiano.
    Per dire che se il problema fosse ciò che dice uno, non sarebbe tanto grave.
    Visto che invece c'è dietro una scuola e pure molti estimatori, effettivamente c'è da chiedere al buon Dio di metterci una pezza, secondo le modalità che lo Spirito saprà trovare: per noi intanto la preghiera anche per chi è sviato, per chi è sviato la conversione.  

    RispondiElimina
  31. Uno che tenta di essere cristiano6 maggio 2011 alle ore 16:11

    Un'immagine per esprimere il mio pensiero:

    RispondiElimina
  32. ....pover'uomo,Areki, sì,ti do' ragione, ma vescovo e come tale, poichè la istituzione chiesa che dovrebbe essere depositaria della dottrina, non lo è più,(poichè tollera questi millantatori)DOVREBBE ESSERE PRESO A PEDATE  e menato fuori dalla Chiesa. Questa sarebbe la concretezza!

    RispondiElimina
  33. ...aggiungiamo con CORAGGIO: chi MANTIENE vescovo un rappresentante della Chiesa di questo genere ? Nessuno osi tirar fuori la storiellina lacrimevole del papa ricattato che non può...Verrà il giorno che Gesù dovrà tirar fuori la sferza per cacciare i mercanti del tempio. L'ha promesso varie volte con le visioni di vari santi a cui io credo, anche se non sono dogmi di fede.Quel giorno saran dolori per tutti, anche per me. Ma chissenefrega, importante è che trionfi la Sua Gloria, il resto sarà nella Sua Misericordia. Ma sono stufo di queste menate eretiche di "uomini di chiesa" omaggiati e riveriti da buffoni.Signore torna presto!

    RispondiElimina
  34. personalmente non lo considerei che un nulla! Poi meglio che non me lo trovi tra i piedi...mi scapperebbero le pedate, poi le denunce e forse la galera...

    RispondiElimina
  35. Un saluto al credo mio collega ambrosiano mica pizza e fichi e una conferma. Don Bruno Forte è un outsider molto quotato per la cattedra ambrosiana. Il Corriere ieri è uscito con un articolo in cui si dava Scola in vantaggio ed a ridosso come eventuale seconda scelta Forte, Beschi e Monari. Vediamo un pò certo Scola è nato nel 1941, quindi si tratterebbe di un episcopato "breve" massimo sette anni; e poi per tradizione il Patriarca di Venezia se si sposta si sposta per fare il Papa, come il grande San Pio X Giuseppe Melchiorre Sarto, trevigiano di cui io sento un pò la mancanza della Chiesa di Oggi..... 
    L'ipotesi Scola troppo filo CL parrebbe un pò azzardata anche per il fatto che Scola fu mandato via dal Seminario di Milano, e se tornasse a Milano mi sa che qualche conto lo regolerebbe...
    Somma staremo a  vedere e se Forte diventerà arcivescovo ci prepareremo ad Arcivescovo che non le manderà a dire
    http://www.youtube.com/v/sjbiUCICfcw&feature" type="application/x-shockwave-flash" width="170" height="140

    RispondiElimina
  36. coi tempi che corrononon bisogna dar troppo ascolto a un vescovo.  meglio ascoltare solo il Papa

    RispondiElimina
  37. Perdonatemi il latino maccheronico. 
    Per Mons. Forte
    "scriptura crescit cum leggende" 

    RispondiElimina
  38. È stato nominato Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto il 26 giugno 2004 da Giovanni Paolo II, è stato ordinato dal cardinale Joseph Ratzinger l'8 settembre dello stesso anno
    Te pareva...

    RispondiElimina
  39. un commento  letto  su rinascimentosacro:
    (Ingrid)
    il sig. *** dovrebbe vivere in quella diocesi per capire quanto sia difficile conservare la Fede,  quando dai sacerdoti, oltre a tante cose strane (che ci vorrebbe un sito apposito per elencarle tutte) si sentono dire talvolta nelle omelie: "Impariamo la Verità dal nostro Vescovo"(come se ogni Vescovo avesse la sua verità, differente dalla Verità eterna insegnata dalla Chiesa....); ma se questo è il modo di presentare il dogma centrale della Fede cristiana, poveri noi! e quei fedeli, da anni ormai, stando alle parole di S. Paolo, sono avviati a diventare tra i più miserabili della Chiesa, dovendo ascoltare simili insegnamenti, che rendono un fatto unico nella storia, la Resurrezione di un Uomo dai morti, solo un simbolo, il frutto di un'idea ! ma poi, mi chiedo, non c'è scritto nel Vangelo che Gesù apparve a più di cinquecento persone in una sola volta, oltre gli apostoli ? e quelli pure allora, lo videro solo perchè già avevano la fede, secondo questo teologo, e non al contrario, invece CREDETTERO PROPRIO perchè videro il Signore risorto dai morti ? e gli Apostoli, che hanno mangiato pure insieme con Lui, con chi stavano, con un fantasma, forse ? con una persona cheh si materializzava grazie all'"inconscio collettivo", come si usa chiamarlo oggi ? Uno poi si chiede: ma quando un pastore cattolico afferma e propaga simili convinzioni, (cioè tremendi dubbi) demolendo la fede del popolo cristiano, a lui affidato, e va a celebrare una qualunque Eucaristia, o anche la processione del Corpus Domini, Chi o che cosa crede che ci sia dentro quell'Ostia consacrata ? Bah !....io penso che sia ora di cominciare a porsi queste domande, di gravissima portata, perchè ho l'impressione che i pastori-pensatori simili a questo aumenteranno di numero nel prossimo futuro...(e quanto vorrei sbagliarmi) ! Maria, Mater Ecclesiae, ora pro nobis.

    RispondiElimina
  40. Ahhh, bè allora diventa tutto chiaro con Ratzinger! basta leggere alcuni pezzi di "Gesù di nazaret" e la sicurezza arriva: la Chiesa è cambiata, l'ermeneutica della continuità non esiste,gli ebrei sono stati maltrattati verbalmente nei secoli per una visione distorta dei Vangeli, bisogna rivedere credo, dogmi e Vangeli.
    Ahhhhh, che belle sicurezze !

    RispondiElimina
  41. Ma Dicitur, suvvia, bisogna essere al passo coi tempi! Non si può continuare a credere alla storia della resurrezione.....Tra un po' uscirà altro libro,dopo Gesù di nazaret", che farà da contraltare a "Dicono che è risorto" di Messori.
    Il titolo sarà: "La resurrezione alla luce dei tempi nostri" lo scriverà un teologo aus Deutschland, avrà solo una prefazione di Giuseppino Ratzingo perchè non potrà giustificare tutte le teorie  del teologo Von Krankengeist ( lo conoscete? io sì) Questo libro chiarirà finalmente cosa si intende per resurrezione, ora che la scienza moderna ha scoperto tutto. ;)

    RispondiElimina
  42. ...sed Forte crescit sine Scriptura !

    RispondiElimina
  43. <span><span>A me sembra che l' ALTO CLERO, nella sua quasi totalità, stia deragliando da tempo.</span></span>
    <span><span>Più si vestono da laici e più eresie dicono e maggiori sono le chances di far carriera.........</span></span>
    <span><span>Signore pietà</span></span>

    RispondiElimina
  44. <span><span><span>A me sembra che l' ALTO CLERO, nella sua quasi totalità, stia deragliando da tempo.</span></span>  
    <span><span>Più si vestono da laici e più eresie dicono e maggiori sono le chances di far carriera.........</span></span> possibile che il Santo Padre non sia mai a conoscenza della qualità dei presbiteri che vengono (col suo beneplacito) ordinati Vescovi e vescovi che diventono Cardinali????</span>
    <span>
    <span><span>Signore pietà</span></span></span>

    RispondiElimina
  45. <span><span><span><span>A me sembra che l' ALTO CLERO, nella sua quasi totalità, stia deragliando da tempo.</span></span>    
    <span><span>Più si vestono da laici e più eresie dicono e maggiori sono le chances di far carriera.........</span></span> possibile che il Santo Padre non sia mai a conoscenza della qualità dei presbiteri che vengono (col suo beneplacito) ordinati Vescovi e vescovi che diventano Cardinali????</span>  
    <span> 
    <span><span>Signore pietà</span></span></span></span>

    RispondiElimina
  46. E' possibile che la pensi come loro, ma lui non lo può dire. Lui li fa vescovi e così lo dicon loro. Questo è il gioco del bipensiero.

    RispondiElimina
  47. Mons. Bruno Forte è un vescovo cattolico, un successore degli apostoli in PERFETTA COMUNIONE  con Sua Santità Papa Benedetto XVI, che MAI lo ha redarguito per alcunché. Pertanto, se vi mettete contro mons. Forte, siete automaticamente contro Benedetto XVI. Dovete sottomettervi ai Sacri Pastori e piegare la testa, se siete veri cattolici.

    Secondo me, che abbia detto quelle cose è una balla.

    RispondiElimina
  48. lei può negare ogni evidenza, perchè evidentemente non vive in quella diocesi, dove, per sua diretta o indiretta  ispirazione, se ne sentono di cotte e di crude.

    RispondiElimina
  49. voci raccolte nell'ambiente scuola di quella città, dove è stimatissimo da gran parte della popolazione, sono lodi e auspici fatti  da insegnanti di medio-alta cultura: "Questo vescovo è un eccellente teologo, di vastissima cultura e dottrina, e ha tutte le qualità per salire al soglio di Pietro!"
    (tale è il livello medio nel cattolico laureato o diplomato, di conoscenza, consapevolezza e valutazione obiettiva di che cosa significhi oggi essere papi, pastori e cattolici).

    RispondiElimina
  50. Se qualcuno nega la piu' grande verita' della nostra Fede, se qualcuno dice che Cristo non e' risorto sicuramente, ma che alcuni dicono cosi', allora non e' un vescovo, non e' un sacerdote, non e' un cattolico, non e' un cristiano, non va ascoltato e meno che mai obbedito, e' solo un bestemmiatore contro lo Spirito Santo e fara' la fine che lo stesso Gesu' ha promesso e che merita ampiamente.
    Cristo vince !! Cristo regna !! Cristo impera !! Nella certezza che ha vinto la morte e che tornera' (speriamo presto) a regnare nei secoli dei secoli !!

    RispondiElimina
  51. E' un eretico! Deve essere espulso dalla comunità!

    RispondiElimina
  52. Ovviamente ciò che scrive Filippo è puro sarcasmo (e/o è una intelligente "provocazione <<sedavacantista>>")</sedavacantista>

    RispondiElimina
  53. ma Praecentor, mi meraviglio di ciò che dice:
    se Kiko, pastore eretico di largo seguito, che diffonde le sue scempiaggini dottrinali e stravolge la Liturgia, da 42 anni imperterrito e mai pentito dei suoi errori, con migliaia di seguaci (e tanti seminaristi e sacerdoti novelli), è stato approvato dalle gerarchie competenti e promosso "nuovo evangelizzatore", visto che la sua neo-dottrina catto-giudaica è entrata  di diritto nei numerosi "itinerrari di formazione cristiana", come può lei pretendere che sia espulso un ottimo teologo dal personalissimo pensiero, che pggi è anch'esso "uno dei tanti" modi di pensare ed esporre la teologia ?
    E' improponibile espellere chiunque, qualunque cosa faccia, in questa Chiesa rinnovata dell'et-et, dove c'è posto per tutti.
    Lei ritiene di avere l'autorità per farlo ? o non si è ancora accorto di ciò che nromalmente ACCADE, da 45 anni a questa parte ?

    RispondiElimina
  54. <span>ma Praecentor, mi meraviglio di ciò che dice:  
    se Kiko, pastore eretico di largo seguito, che diffonde le sue scempiaggini dottrinali e stravolge la Liturgia, da 42 anni imperterrito e mai pentito dei suoi errori, con migliaia di seguaci (e tanti seminaristi e sacerdoti novelli), è stato approvato dalle gerarchie competenti e promosso "nuovo evangelizzatore", visto che la sua neo-dottrina catto-giudaica è entrata  di diritto nei numerosi "itinerari di formazione cristiana" che danno lustro alla pastorale onni-inclusiva e innovativa della Chiesa moderna, come bei frutti conciliari, come può lei pretendere che sia espulso un ottimo teologo dal personalissimo pensiero, che pggi è anch'esso "uno dei tanti" modi di pensare ed esporre la teologia ?  
    E' improponibile espellere chiunque, qualunque cosa faccia, in questa Chiesa rinnovata dell'et-et, dove c'è posto per tutti.  
    Lei ritiene di avere l'autorità per farlo ? o non si è ancora accorto di ciò che nromalmente ACCADE, da 45 anni a questa parte ?</span>

    RispondiElimina
  55. <span><span>ma Praecentor, mi meraviglio di ciò che dice:    
    se Kiko, pastore eretico di largo seguito, che diffonde le sue scempiaggini dottrinali e stravolge la Liturgia, da 42 anni imperterrito e mai pentito dei suoi errori, con migliaia di seguaci (e tanti seminaristi e sacerdoti novelli), è stato approvato dalle gerarchie competenti e promosso "nuovo evangelizzatore", visto che la sua neo-dottrina catto-giudaica è entrata  di diritto nei numerosi "itinerari di formazione cristiana" che danno lustro alla pastorale onni-inclusiva e innovativa della Chiesa moderna, come bei frutti conciliari, come può lei pretendere che sia espulso un ottimo teologo dal personalissimo pensiero, che pggi è anch'esso "uno dei tanti" modi di pensare ed esporre la teologia ?    
    E' improponibile espellere chiunque, qualunque cosa faccia, in questa Chiesa rinnovata dell'et-et, dove c'è posto per tutti.    
    Lei ritiene di avere l'autorità per farlo ? o non si è ancora accorto di ciò che nomalmente ACCADE, da 45 anni a questa parte ?</span></span>

    RispondiElimina
  56. chi siamo noi per proporre espulsioni di chicchessia, se da tanti anni non lo fanno i papi, quasi mai, soprattutto per eresia ?
    o MEGLIO:
       che significa esattamente OGGI, alla luce dell'ultimo discorso del Papa, ( qui postato riguardante la Tradizione e Liturgia ),
    la parola ERESIA  ?

    RispondiElimina
  57. Uno che tenta di essere cristiano7 maggio 2011 alle ore 12:42

    Caro Filippo, non so se lei ha notato che nella Chiesa di oggi un "Sacro Pastore" dice una cosa e un'altro "Sacro Pastore" dice totalmente il contrario ed entrambe si dicono esattamente in comunione con la sede di Pietro (spesso solo formalmente e per non avere rogne). Se siamo veri cattolici (e dobbiamo come dice lei sottometterci e piegare la testa) dobbiamo dire sì a uno e dire sì anche all'altro sapendo che i pensieri espressi sono magari contraddittori?
    "se vi mettete contro mons. Forte, siete automaticamente contro Benedetto XVI": quello che ha scritto è una grande cavolata. Io faccio una critica a un vescovo che si dice in comunione con Pietro e di conseguenza automatica sono contro il Papa? Ma cosa dice? Mons. Forte ha detto che il sepolcro vuoto sarebbe una leggenda, il Papa ha ribadito che la Risurrezione di Cristo è un fatto storico. Veda lei se siamo noi automaticamente contro Benedetto XVI o invece qualcun altro...

    RispondiElimina
  58. E' vero sono stato troppo impulsivo nella mia affermazione. Mi scuso.

    A ripensarci bene, negli ultimi 40 anni l'unico scomunicato è stato l'arcivescovo Marcel Lefebvre...

    RispondiElimina
  59. Se ci fosse, l'inquisizione, la dirigerebbe Bruno Forte. Sveglia.

    RispondiElimina
  60. Francamente non so che cosa abbia detto mons. Forte ma questo è quello che dice la Scrittura tutto il resto: flatus vocisGiovanni 20

    Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.
    Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto

    RispondiElimina
  61. <span>Francamente non so che cosa abbia detto mons. Forte ma questo è quello che dice la Scrittura tutto il resto: flatus vocis       </span>
    <span></span>
    <span>Giovanni 20  
     
    Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.  
    Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto</span>

    RispondiElimina
  62. Allora, ho per caso indovinato?!?

    RispondiElimina
  63. Se é vero che il Vescovo di Chieti abbia veramente asserito quanto menzionato, senza tergiversare......... possiamo, con dolore, apertamente dire che é un APOSTATA.......... c'è per caso da aggiugere qualcos'altro? Non basta questo per parlare, ahimé, di APOSTASIA ?

    Signore pietà.

    RispondiElimina
  64. <span><span>Il </span></span><span><span>SANTO SEPOLCRO sarebbe una leggenda</span></span><span><span>, per cui secondo l'intramontabile principio aristotelico, poi tomistico, della NON CONTRADDIZIONE, si mette in dubbio la </span></span><span><span>RISURREZIONE</span></span><span><span> post mortem di N.S.G.C.</span></span>
    <span><span>
    </span></span>
    <span><span>Se si mette in dubbio la RISURREZIONE, dice l'Apostolo delle Genti, </span></span><span><span><span>vana sarebbe la nostra fede</span></span></span><span><span> !!!!!!!!</span></span>
    <span><span>
    </span></span>
    <span><span><span>Se é vero, che il Vescovo di Chieti abbia veramente asserito quanto menzionato, .....senza tergiversare......... possiamo, con dolore, apertamente dire che é un APOSTATA.......... c'è per caso da aggiugere qualcos'altro? Non basta questo per parlare, ahimé, di APOSTASIA ?  
     
    Signore pietà.</span></span></span>

    RispondiElimina
  65. <span><span><span>Il </span></span><span><span>SANTO SEPOLCRO sarebbe una leggenda</span></span><span><span>, per cui secondo l'intramontabile principio aristotelico, poi tomistico, della NON CONTRADDIZIONE, si mette in dubbio la </span></span><span><span>RISURREZIONE</span></span><span><span> post mortem di N.S.G.C.</span></span>  
    <span><span> 
    </span></span> 
    <span><span>Se si mette in dubbio la RISURREZIONE, dice l'Apostolo delle Genti, </span></span><span><span><span>vana sarebbe la nostra fede</span></span></span><span><span> !!!!!!!!</span></span>  
    <span><span> 
    </span></span> 
    <span><span><span>Se é vero, che il Vescovo di Chieti ha veramente asserito quanto menzionato, .....senza tergiversare......... possiamo, con dolore, apertamente dire che é un APOSTATA.......... c'è per caso da aggiugere qualcos'altro? Non basta questo per parlare, ahimé, di APOSTASIA ?   </span></span></span></span>
    <span><span><span><span>   
    Signore pietà.</span></span></span></span>

    RispondiElimina
  66. <span>Se é vero, che il Vescovo di Chieti ha veramente asserito quanto menzionato, .....senza tergiversare..</span>
    E' la logica conclusione delle sue numerose apologie di Ario e Nestorio. Se Gesù non è DIO co-eguale al Padre, ma e' solo un "dio minore" (Ario) e/o la natura umana è soltanto il "Tempio" al cui interno è stata accolta e (temporaneamente?) ospitata quella Divinaa, che, pertanto, non è andata a costiturie con essa un'unica persona (Nestorio) è plausibile che la Resurrezione sia un evento dubbio. Per quanto sono convinto che si a Ario che Nestorio, alla Resurrezione ci credevano.

    RispondiElimina
  67. <span>

    Un estratto da un'omelia di mons Forte nell'ultima Pasqua:
    <span>

    ..."È questa la fede che celebriamo a Pasqua: “pesaq”, “passaggio”, è appunto il memoriale della liberazione, la festa della compromissione di Dio, l’inizio compiutosi una volta per sempre e attualizzato sempre di nuovo del pellegrinaggio verso la Terra della promessa del Signore. Così anche l’ebreo Gesù celebrò la Pasqua: e quando nella Sua ultima cena pasquale ordinò ai Suoi di “fare questo in memoria di Lui”, istituì il memoriale dell’alleanza nel Suo sangue, di quell’esodo che si compie nel Suo cammino verso la morte di Croce e da essa, attraverso il Sabato santo del silenzio di Dio, va verso la vita nuova della resurrezione, compiuta in Lui come pegno e promessa di quella di tutti coloro che crederanno in Lui. Per la coscienza cristiana l’alleanza mai revocata col popolo d’Israele trova nella Pasqua di Cristo non un’abrogazione, ma un inaudito compimento, a sua volta nuovo inizio nel cammino verso la Gerusalemme celeste. [...]
    </span>

    In un’epoca come la nostra, segnata dalla crisi degli orizzonti di senso offerti dai “grandi racconti” delle ideologie, nel desolante vuoto etico che ci presenta l’attuale scena pubblica del nostro Paese, la pasqua che celebriamo è veramente un messaggio straordinario di speranza, la testimonianza che il lievito nella massa può ancora essere rinnovato, per far crescere il tempo verso la sponda dell’eternità e tirare il futuro di Dio nel presente degli uomini. È l’augurio dell’Apostolo Paolo, giustamente fiero della sua identità ebraica: “Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi”. Ad esso lo stesso Apostolo, innamorato testimone di Cristo, aggiunge: “E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità” (1 Corinzi 5,7s). Buona Pasqua, allora, nella conversione del cuore e nella novità della vita che viene dal Risorto, grazie al lievito nuovo che il Suo Spirito effonde nel cuore di chi crede!"

    </span>

    RispondiElimina
  68. propongo alla Redazione di dedicare un thread a questa omelia, che contiene una tale congerie di espressioni non solo fumose ma pericolosamente fuorvianti dalla retta Dottrina e scivolose verso un malsano giudaismo di ritorno, da far drizzare i capelli a un calvo !

    CHE COSA MAI può significare e insegnare agli sventurati e sprovveduti fedeli che lo ascoltano, ad es. questa frase:

    <span>l’Apostolo Paolo, giustamente fiero della sua identità ebraica:</span>
     ? ? ? ? ?
    C'è qualcuno che in questo blog mi sa spiegare il contenuto di Dottrina veicolato da simile affermazione, e come essa si inserisca nel Magistero Apostolico di 2000 anni ?
     e quest'altra : 
    <span> l’alleanza mai revocata col popolo d’Israele trova nella Pasqua di Cristo non un’abrogazione, ma un inaudito compimento,</span>
     ? ? ? ? ? 
    come si concilia quest'alleanza che non sarebbe  ABROGATA,  con la frase di Gesù nell'Ultima Cena:
     "per la NUOVA ED ETERNA ALLEANZA...."  ? ? ? ?

    RispondiElimina
  69. <span>propongo alla Redazione di dedicare un thread a questa omelia, che contiene una tale congerie di espressioni non solo fumose ma pericolosamente fuorvianti dalla retta Dottrina e scivolose verso un malsano giudaismo di ritorno, da far drizzare i capelli a un calvo !  
     
    CHE COSA MAI può significare e insegnare agli sventurati e sprovveduti fedeli che lo ascoltano, ad es. questa frase:  
     
    <span>l’Apostolo Paolo, giustamente fiero della sua identità ebraica:</span>  
     ? ? ? ? ?  
    C'è qualcuno che in questo blog mi sa spiegare il contenuto di Dottrina Cattolica veicolato da simile affermazione, e come essa si inserisca nel Magistero Apostolico di 2000 anni ?  
     e quest'altra :   
    <span> l’alleanza mai revocata col popolo d’Israele trova nella Pasqua di Cristo non un’abrogazione, ma un inaudito compimento,</span>  
     ? ? ? ? ?   
    come si concilia quest'alleanza che non sarebbe  ABROGATA,  con la frase di Gesù nell'Ultima Cena:  
     "per la NUOVA ED ETERNA ALLEANZA...."  ? ? ? ?</span>

    RispondiElimina
  70. e quale senso o recondito scopo DIDATTICO  può avere  quell'insistere nel dire  
       "l'ebreo Gesù celebrò la PASQUA" ?
    QUALE PASQUA avrebbe celebrato <span>Gesù-l'ebreo</span>, secondo l'illustre vescovo-teologo  ?

    RispondiElimina
  71. Ripto: ma cosa ci si può attendere da chi, da sempre, sostiene URBI &T ORBI, che Ario e Nestorio son da riabilitare

    RispondiElimina
  72. Sinceramente non capisco lo scandalo: forse Gesù non era ebreo ed ebrei i suoi discepoli? Evidentemente celebravano la pasqua con una ritualità propria della tradizione ebraica. La circostanza è descritta minuziosamente dai 3 sinottici (Mt 26,17-19, Mc 14, 12-16 e Lc 22, 7-13).
    Paolo, invece, così si descrive nella lettera ai Filippesi: "I veri circoncisi siamo noi, che celebriamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci vantiamo in Cristo Gesù senza porre fiducia nella carne, sebbene anche in essa io possa confidare. Se qualcuno ritiene di poter avere fiducia nella carne, io più di lui: circonciso all'età di otto giorni, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo figlio di Ebrei; quanto alla Legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della Chiesa; quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della Legge, irreprensibile".

    RispondiElimina
  73. Sulla continuità di Gesù con la tradizione ebraica ho dei seri dubbi basati sulla Scrittura.


     Vangelo di Matteo 15,1

    In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi e gli dissero: "Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!". Ed egli rispose loro: "Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? Dio ha detto:
    Onora il padre e la madre
    e inoltre:
    Chi maledice il padre e la madre sia messo a morte.
    Invece voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con cui ti dovrei aiutare è offerto a Dio, non è più tenuto a onorare suo padre o sua madre. Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione. Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:

    Questo popolo mi onora con le labbra
    ma il suo cuore è lontano da me.
    Invano essi mi rendono culto,
    insegnando dottrine che sono precetti di uomini
    ".
    Poi riunita la folla disse: "Ascoltate e intendete! Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!".
    Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: "Sai che i farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?". Ed egli rispose: "Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!".

    Sul fatto che Gesù segua la Torah non ci sono dubbi ma sul fatto che Gesù sia in continuità sull'ebraismo ho forti dubbi visto che
    parla di VOSTRA TRADIZIONE, quindi non Sua.

    RispondiElimina
  74. <span>Sulla continuità di Gesù con la tradizione ebraica ho dei seri dubbi basati sulla Scrittura. 
     
     Vangelo di Matteo 15,1 
     
    In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi e gli dissero: "Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!". Ed egli rispose loro: "Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? Dio ha detto: 
    Onora il padre e la madre 
    e inoltre: 
    Chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. 
    Invece voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con cui ti dovrei aiutare è offerto a Dio, non è più tenuto a onorare suo padre o sua madre. Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione. Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: 
     
    Questo popolo mi onora con le labbra 
    ma il suo cuore è lontano da me. 
    Invano essi mi rendono culto, 
    insegnando dottrine che sono precetti di uomini
    ". 
    Poi riunita la folla disse: "Ascoltate e intendete! Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!". 
    Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: "Sai che i farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?". Ed egli rispose: "Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!". 
     
    Sul fatto che Gesù segua la Torah non ci sono dubbi ma sul fatto che Gesù sia in continuità sull'ebraismo ho forti dubbi visto che 
    parla di VOSTRA TRADIZIONE, quindi non Sua.</span>

    RispondiElimina
  75. Come al solito da una questione se ne arriva ad un'altra.
    Dalla disquisizione di partenza sulla resurrezione di Gesù, siamo passati al tipo di pasqua che celebrava con i dispepoli, fino all'affermazione apodittica della discontinuità con la tradizione ebraica.
    L'intera missione di Gesù non è altro che il compimento delle promesse dei Profeti nei secoli, lungo la storia della salvezza: non a caso il simbolo Niceno-Costantinopolitano recita "... il terzo giorno è risuscitato secondo le Scritture".
    Il Catechismo della Chiesa cattolica ci dice: "il mistero della risurrezione di Cristo è un avvenimento reale che ha avuto manifestazioni storicamente constatate, come attesta il Nuovo Testamento. Già verso l'anno 56 san Paolo può scrivere ai cristiani di Corinto: « Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici » (1 Cor 15,3-4). L'Apostolo parla qui della tradizione viva della risurrezione che egli aveva appreso dopo la sua conversione alle porte di Damasco."

    RispondiElimina
  76. <span><span><span>Al vescovo di Chieti....date direttamente una Kippah........e non se ne parla più.</span></span></span>

    RispondiElimina
  77. sarebbe giunta l'ora di togliere la croce dal petto di Bruno Forte e apporla sul petto di Nicola Bux

    RispondiElimina
  78. Umberto Nobili.Teano (CA)8 giugno 2011 alle ore 12:46

    Sono un ex protestante,vi posso assicurare che il signor Bruno Forte è lontanissimo dal pensiero protestante,in quanto i protestanti credono fermamente nella morte e resurrezione di nostro signore Gesu' Cristo.Secondo me' definerei Bruno Forte come un cattolico illuminato.Non per niente il Signore ci ha lsciatodetto che non solo dobbiamo amarlo con tutta la nostra forza,ma con tutta la nostra mente,questo x dirci di utilizzarla e non metterla sottovuoto.Non è questo il problema della chiesa o della fede ,io penso al contrario,il problema è proprio perche' vi sono delle persone proprio come coloro che l'hannoattaccato e offeso,questo e segno di aver un cervello telecomandato,nonvi è segno di libertà mentale.

    RispondiElimina
  79. quando una parla o meglio scrive, deve spiegare bene quel che dice per farsi capire, altrimenti viene fuori la torre di Babele, la confusione che non giova a nessuno, in realtà è la verità che rende liberi..

    RispondiElimina
  80. Se si afferma che Cristo non è risorto si finisce per non credere più a nulla. Solo la fede nel Cristo risorto e vivo ha potuto trasformare 11 pusillanimi e tremebondi pescatori in un esercito invincibile che ha trasformato e ribaltato l'Impero romano.
    Le innumerevoli schiere di martiri, testimoni del Risorto, non ti dicono nulla, eccellenza Forte? Ma sei un pastore di anime o... !!! Che pena!!!

    RispondiElimina
  81. In un’epoca come la nostra, segnata dalla crisi degli orizzonti di senso offerti dai “grandi racconti” delle ideologie, nel desolante vuoto etico che ci presenta l’attuale scena pubblica del nostro Paese, la pasqua che celebriamo è veramente un messaggio straordinario di speranza, la testimonianza che il lievito nella massa può ancora essere rinnovato, per far crescere il tempo verso la sponda dell’eternità e tirare il futuro di Dio nel presente degli uomini. È l’augurio dell’Apostolo Paolo, giustamente fiero della sua identità ebraica: “Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi”. Ad esso lo stesso Apostolo, innamorato testimone di Cristo, aggiunge: “E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità” (1 Corinzi 5,7s). Buona Pasqua, allora, nella conversione del cuore e nella novità della vita che viene dal Risorto, grazie al lievito nuovo che il Suo Spirito effonde nel cuore di chi crede!"

    RispondiElimina