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giovedì 28 aprile 2011

Nuovo vescovo di Vicenza

L'ausiliario del Patriarca di Venezia è stato eletto Vescovo della Diocesi di Vicenza.
Qui di seguito un comunicato dei fedeli che costituiscono il gruppo stabile per la S. Messa in latino che rappresenta un accorato e fiducioso appello al nuovo vescovo.

.

E' stato nominato il nuovo Vescovo di Vicenza, mons.Beniamino Pizziol.
I fedeli legati al rito antico sperano che si comporti come a Venezia, ben disposto e disponibile verso chi richiede la messa di San Pio V, tanto piu' che a Vicenza ci si è dimenticati che siamo in regime di euiparazione di tiri dopo il Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI. I desiderata del papa sono stati disattesi in tutta la diocesi berica a a partire dal 2004 quando 700 fedeli richiesero l'antica messa ed era in vigore il Motu proprio Ecclesia Dei di Giovanni Paolo II. Dopo l'entrata in vigore del Summorum Pontificum la Messa è stata concessa solo a Vicenza città e non in Val d'Alpone, e quella che è stata celebrata per quasi due anni era un rito che presentava commistioni con la messa nuova, con la Messa di Paolo VI e con quella antica, cosa vietata anche in precedenza da Giovanni Paolo II nella quattuor abhinc annos. Il Vescovo Nosiglia, che si è dimostrato oggettivamente ostile alla messa in latino, ha fatto tutto questo e il clero vicentino si è dimostrato connivente. Non si vuole che i celebranti di San Rocco prendano in mano il nuovo ciclo di messe: han già dimostrato dottrinalmente e liturgicamente di non poterlo fare. Mons.Pizziol a Venezia non si è dimostrato contrario ad utilizzare sacerdoti extradiocesani. Questa sembra anche ai fedeli richiedenti l'unica soluzione auspicabile. La Val d'Alpone sarà il terreno in cui ci si concentrerà di piu' dato che non tutti possono fare 40 km ogni domenica per assistere alla Messa.Ora dopo il fallimento di San Rocco le persone sono emigrate in altre diocesi per avere ciò che desiderano e che Benedetto XVI aveva voluto garantire. Preghiamo la Santa Vergine che tutto questo possa accadere

29 commenti:

  1. ... un trattato di diplomazia!

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  2. Complimenti vivissimi agli estensori di questo "astuto" comunicato....

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  3. Ecco, mi pare il classico proclama con cui ci rendiiamo antipatici prima ancora che il nuovo presule abbia fatto o detto alcunchè, anzi, prima ancora che sia arrivato e intronizzato!

    "speriamo che si comporti"?? Non mi sembra un bel modo di accogliere un nuovo vescovo, praticamente dicendo subito che si spera il meglio ma ci si aspetta il peggio. E poi si dovrebbe evitare la solita lista di doglianze scritta col tono di chi vuole insegnare il mestiere al vescovo, specialmente uno che non ti ha ancora fatto nulla di male. Tutte le cose scritte nella lettera sono vere e giuste, ma dovevano essere discusse in privato, magari aspettando un mesetto dopo l'arrivo del vescovo per chiedere una udienza con tono rispettoso e di filiale devozione.

    In pubblico, si poteva fare una semplice lettera di benvenuto con assicurazione di fervide preghiere a sostegno, che sarebbe stato un modo garbato e magari gradito al vescovo per dire  in sostanza "ci siamo anche noi, non siamo matti e non vogliamo essere delle rogne per te ma tuoi sostegni e magari quando ne avrai l'occasione ascolta pure noi e non solo i nostri nemici".

    Iniziare il rapporto con il nuovo vescovo con una pubblica condanna del predecessore - giustificata quanto si vuole - e una dichiarazione di guerra al clero locale con lista di cosa deve e non deve fare non pare una gran furbata. Cosa dovrebbe fare un vescovo appena nominato che deve ancora ambientarsi, cercare di conoscere la situazione e il suo clero basandosi su una lettera aperta di quello che per lui è un gruppo tra tanti, lettera i cui contenuti sarebbero stati legittimi anzi sacrosanti in privato e con calma, ma così diventano un aut-aut che nessuno può accettare? prima ancora di arrivare? E se non capisce subito tutto il pregresso, non sifiducia subito a priori tutto il clero della sua diocesi e non da la cattedrale in appalto al gruppo tradizionalista  sulla base di questa lettera, verrà giudicato nemico della tradizione e del Motu Prorprio come il suo predecessore?

    Amici, in camera caritatis, dobbiamo imparare un minimo di modi e tempi per avanzare le nostre istanze presso i vescovi, sennò continueremo a farci degli autogol pazzeschi auto-etichettandoci come irragionevoli e fonte di rogne, quando si sa che le rogne sono l'ultima cosa che un vescovo desidera, specialmente quando non ha nemmeno fatto in tempo ad arrivare!. Candidi come colombe ma astuti come serpenti. dice il Signore, perchè prudentiores filii tenebrarum. 

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  4. Mah! A mio ben vedere la diplomazia è arte in cui il clero della Curia Romana in primis e delle Curie locali in seconda battuta è di molto versato. Impossibile batterli su quel terreno.
    Se il Clero annuncia la <span>V</span>erità, i fedeli veneti legati alla Tradizione dicono la <span>v</span>erità e, così faciendo, spiazzano tutti e (spesso) ottengono ciò che vogliono.
    Ce ne fossero altrove così...

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  5. Sono davvero perplessa e molto dispiaciuta per questo modo di accogliere un Vescovo.....
    Compren perfettamente i problemi legati a questo tema, ma ACCOGLIERE il nuovo Vescovo con una frase come questa:
    "I fedeli legati al rito antico sperano che si comporti come a Venezia, ben disposto e disponibile " non è solo mancanza di tatto, ma soprattutto prelude ad una tristissima  MANCANZA DI FEDE......

    E' vero, molti Vescovi deludono, così come molti altri invece si sforzano nel Bene comune.... ma l'atteggiamento di un gruppo di fedeli che accoglie il nuovo Vescovo, deve essere quello DELL'OSANNA, del ringraziamento, DELLA FIDUCIA INCONDIZIONATA A DIO.....
    non può nascere nulla di buono se un COMUNICATO UFFICIALE parte con una difesa alle PROPRIE ASPETTATIVE.... diventa mancanza di fiducia ALLA DIVINA PROVVIDENZA e si ripone tutto nell'UOMO....

    Un vescovo "nuovo" ha bisogno di  essere ricevuto NELLA GRAZIA E NELLA GIOIA che sono le caratteristiche di un rapporto SULLA FIDUCIA E SULLA STIMA RECIPROCA, ha bisogno di ESSERE ACCOLTO E DI SENTIRSI A "CASA".... solo DOPO... solo dopo e alla luce di qualche problema concreto, si può allora procedere con atteggiamenti rispettosi atti a richiedere soddisfazione per l'applicazione della propria fede.....

    Se ora, per disgrazia, il Vescovo dovesse avere remore sul gruppo stabile, al di la delle ragioni del gruppo, come si potrebbe dargli torto? Chi di spada ferisce, di spada perisce..... e come insegna santa Caterina da Siena: SOLO CON L'AMORE SI OTTIENE...
    Cristo non ha ottenuto le conversioni difendendosi, ma lasciandosi Crocifiggere....

    Invito questo Gruppo a riformulare i suoi Auguri al nuovo Vescovo con toni diversi e parole diverse, atte all'incoraggiamento, alla fiducia, AL SENSO FILIALE....e a far sentire il nuovo Vescovo ben accolto e PATERNAMENTE AMATO....
    :-[

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  6. Ospite non malintenzionato28 aprile 2011 alle ore 10:53

    Credo che i due Ospiti che hanno aperto i commenti parlando di "diplomazia" e definendo il comunicato "astuto" siano in malafede e abbiano scritto così per mettere in cattiva luce agli occhi del Vescovo gli estensori dell'appello. Poveri sciocchi, credono che il Vescovo si lasci influenzare da queste indegne meschinerie. Che animi piccoli!

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  7. " E poi si dovrebbe evitare la solita lista di doglianze scritta col tono di chi vuole insegnare il mestiere al vescovo, specialmente uno che non ti ha ancora fatto nulla di male. Tutte le cose scritte nella lettera sono vere e giuste, ma dovevano essere discusse in privato, magari aspettando un mesetto dopo l'arrivo del vescovo per chiedere una udienza con tono rispettoso e di filiale devozione."

    :-[  pienamente daccordo!! credo che sia anche il nocciolo che darà molto dolore al Vescovo appena entrato....e senza alcun motivo!

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  8. ma che c'entra? questo è il classico modo, sbagliato, per fare di tutt'erba un fascio! non allarghiamoci...
    c'è un Comunicato Ufficiale che accoglie il nuovo Vescovo, punto!
    è l'argomento dell'accoglienza che è sbagliato, aripunto!
    Il Gruppo in questione può avere tutte le ragioni di questo mondo per soffrire come soffre, ma non è questo il modo di accogliere un nuovo Vescovo!
    il resto sono solo ulteriori modi per evadere le proprie responsabilità e per il vero mea-culpa!

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  9. Sono l'Ospite che ha definito "astuto" il comunicato in questione.  Il senso del mio disagio di fronte ad uno scritto del genere è esattamente quello espresso da LDCaterina63. Evitiamo di farci del male da soli...

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  10. Una simile lettere, scritta col trasporto del patimento subito, rischia seriamente di far naufragare l'iniziativa: i fedeli vicentini rischiano di passare dalla ragione al torto. Certo, il nuovo vescovo, se è sensibile al rito antico, concederà celebrazioni VO, purtroppo però, a causa della manifesta accusa nei confronti del predecessore, credo che come risposta farà passare molto tempo prima di dare il suo assenso, con grande danno dei fedeli medesimi. Prima di fare certe cose bisognerebbe aspettare.

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  11. torno sempre a chiedermi il perché ci sia sempre chi sottolinea che le iniziative DEBBANO naufragare per il motivo che chi le prende abbia degli atteggiamenti che a prima vista sembrano eccessivi, ma sono dettati dalle frustrazioni e dalle ingiustizie subite. E la cosa è tanto più seria e genera dolore più che rammarico, proprio trattandosi di una questione vitale come la MESSA.
    E allora, perché deve prevalere la sottolineatura negativa dell'impatto rispetto alla causa giusta e sacrosanta in questione?

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  12. perdonami mic, ma non si possono usare le legittime frustrazioni o le giuste ragioni come "COMUNICATO" per l'accoglienza del nuovo Vescovo... questo Vescovo NON ha ancora fatto nulla e lo si accoglie con una serie di MONIZIONI anzichè un'atteggiamento FILIALE e DI DEVOZIONE E DI FIDUCIA....
    Un COMUNICATO di accoglienza, è tale perchè nel ricevere il nuovo arrivato LO SI FA SENTIRE A PROPRIO AGIO E A CASA PROPRIA... dandogli fiducia e non PONENDO DUBBI sul come agirà "dopo"....
    è il metodo usato nel Comunicato che è sbagliato, non il contenuto il quale avrebbe dovuto essere dato al Vescovo semmai, dopo, in un secondo momento!
    tutto qui!

    Senza dubbio che un tono simile potrebbe invece penalizzare il gruppo stesso che da se stesso si mette così in cattiva luce.... e vanificando le proprie ragioni, ripeto: chi di spada ferisce, di spada perisce e Gesù si fa riconoscere dal Centurione nella crocifissione, non nella rivendicazione dei suoi diritti...i quali vengono DOPO.... ;)

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  13. Persona che si reputa informata28 aprile 2011 alle ore 12:55

    Pizziol è stato a Venezia come vescovo ausiliare per pochi mesi e non mi risulta abbia fatto nulla, ma proprio nulla in favore dei cattolici tradizionali o di chichessia. E' incomprensibile questo accenno a qualcosa che egli avrebbe fatto a Venezia in favore della Traadizione: che io sappia, non ha fatto proprio un bel niente! Quel poco che, a Venezia, è stato fatto per la Messa tradizionale (cioè l'aver affidato ad un sacerdote della Fraternità S. Pietro la cappellania di S. Simeon Piccolo), l'ha fatto il cardinale Scola diversi anni fa, ben prima che Pizziol diventasse vescovo ausiliare. a me risulta che il clero veneziano (come quello trevigiano, d'altra parte,) sia tra i più progressisti d'Italia e acerrimo nemico della Messa in latino!
    Mi dicono, inoltre, che Pizziol, quando insegnava religione in un liceo classico di Venezia, a chi lo salutava con "sia lodato Gesù Cristo", egli rispondeva: "beato chi l'ha visto!". Se questo significa essere benevoli verso la tradizione...poveri noi!

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  14. "mi dicono".

    Chissà come sarà contento il vescovo di essere giudicato sulla base dei "mi dicono", degli aneddoti e dei pettegolezzi. E se anche fosse vero, è intelligente impostare così un rapporto con chi comunque sarà il vescovo?

    Ma che vogliamo fare, toglierci l'amara soddisfazione di "dirgliene quattro" o cercare di aprire qualche cuore alla santa causa della buona liturgia? Se io ofssi una di quelle serpi di curia che tanto alleitano al vita dei fedeli tradizionali, considererei una manna dal cielo questi "accorati appelli" e questi pettegolezzi. Con fare untuoso, mi mostrerei addolorato di dover informare sua Eccellenza delle cose terribili che si dicono su di lui da persone "certamennte" malintenzinate. "Ah, se sapesse eccellenza, cosa abbiamo dovuto patire per copla di quegli esaltati!" e giù a propsettare rogne col clero locale, rogne con Roma, rogne sulla stampa e così via. E per cosa? E senza avere avuto nemmeno il tempo di dire mezza parola o fare alcunchè! 

    Poi ci lamentiamo delle "persecuzioni". Che nessuno discute ci siano, ma scavarsi la fossa da soli no, per favore!

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  15. <span><span>Ospite</span> 
    <span>"mi dicono".  
     
    Chissà come sarà contento il vescovo di essere giudicato sulla base dei "mi dicono", degli aneddoti e dei pettegolezzi. E se anche fosse vero, è intelligente impostare così un rapporto con chi comunque sarà il vescovo?  
     
    Ma che vogliamo fare, toglierci l'amara soddisfazione di "dirgliene quattro" o cercare di aprire qualche cuore alla santa causa della buona liturgia? Se io fossi una di quelle serpi di curia che tanto allietano al vita dei fedeli tradizionali, considererei una manna dal cielo questi "accorati appelli" e questi pettegolezzi. Con fare untuoso, mi mostrerei addolorato di dover informare sua Eccellenza delle cose terribili che si dicono su di lui da persone "certamente" malintenzionate. "Ah, se sapesse Eccellenza, cosa abbiamo dovuto patire per copla di quegli esaltati!" e giù a prospettare rogne col clero locale, rogne con Roma, rogne sulla stampa e così via. E per cosa? E senza avere avuto nemmeno il tempo di dire mezza parola o fare alcunchè!   
     
    Poi ci lamentiamo delle "persecuzioni". Che nessuno discute ci siano, ma scavarsi la fossa da soli no, per favore!</span></span>

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  16. più che un "comunicato" d'accoglienza, forse voleva essere una vera e propria petizione. Certo, prematura, rispetto ai normali tempi e delicatezze anche dovute e, tuttavia, mi sembra eccessiva la citazione "chi di spada ferisce". E mica lo hanno aggredito il vesocvo! Forse hanno ecceduto nel tentativo di sturargli le orecchie prima che intervenisse qualche membrana con qualche durezza di troppo... chissà?
    E, comunque, poiché il vescovo dovrebbe esser dotato di maturità umana oltre che spirituale, saprà ben discernere, anche attraverso l'intempestività, quello che la Redazione stessa definisce "accorato e fiducioso appello"!

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  17. ...prematura..... hai detto bene.... ;)
    chi di spa ferisce è azzeccata, perchè il Comunicato non sta accogliendo il Nuovo Vescovo come Padre....ma lo ammonisce prima ancora di iniziare il suo lavoro affermando che: " si comporti come a Venezia, ben disposto e disponibile  " .... ma se non ha ancora cominciato a lavorare, perchè ammonirlo?
    è uno sguaniare la spada... è mettersi in guardia, mentre il Comunicato dovrebbe avere avuto come fondamento L'ATTO FILIALE, IL FIGLIO CHE ACCOGLIE IL PADRE....
    Se il Vescovo saprà fare discernimento e NON attaccarsi a questo Comunicato come un atteggiamento di guerriglia, sarà solo GRAZIA perchè non si attacca una persona senza un motivo tanto più che essi stessi dicono nel Comunicato che tal Vescovo era in Venezia ben predisposto alla Messa antica, ergo, perchè allora ammonirlo invece di abbracciarlo?

    Quando mia figlia si sveglia col piede storto, io come mamma lo comprendo subito.... e cerco di non irritarla ulteriormente anche se il suo atteggiamento è un continuo attacco(=leggasi SFOGO ) alla mia persona.... ma se dovessi alzarmi anch'io col piede sbagliato, il chè può capitare, per quanto discernimento possa fare, è ovvio che ad un'attacco risponderò con un altro duro attacco....
    il Comunicato è un suono di tromba pronto all'attacco.... è una spada sguainata.... legittimo e motivato quanto vogliamo, ma inadatto ad accogliere IL NUOVO VESCOVO.... tutto qui!
    ;)

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  18. Questa "<span>Persona che si reputa informata" è davvero informata...</span><span>"Pizziol è stato a Venezia come vescovo ausiliare per pochi mesi"... due anni e mezzo sono pochi mesi? E poi già da 6 anni era Vicario Generale, con le stesse mansioni solo che non Vescovo... per carità non facciamo finta di conoscere... Poi tra l'altro dopo l'episodio di Gardin pare che Treviso si un ricettacolo di preti sessantottini, quando in confronto a Vicenza e Venezia pare di stare ad Econe...forse occorrerebbe informarsi davvero per bene prima di parlare... </span>

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  19. si mordono e si scannano come lupi. povera chiesa! E nel celebrare il sacrificio di Cristo. Ma sono pazzi

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  20. :-[  gentile "ospite" le informazioni riportate da "persona che si reputa informata" sono fondatissime...e non è solo un "mi dicono" a "lui", è la realtà che si VEDE a Venezia..... e le dirò di più...di un "summit" presso alcuni frati in Venezia, per dire "NO" alla Messa antica, per dire "NO" alle richieste del Pontefice nel Summorum Pontificum.... se a Venezia c'è la Messa antica, questa la si deve grazie al cardinale Scola ed alla disponibilità della Fraternita san Pietro, infatti c'è solo questa realtà e non vi è alcun interesse in nessun altra Parrocchia di sostenere il Papa in questo.... se la Fraternità san Pietro dovesse andare via, Venezia resterebbe senza Messa anitca.... è una realtà e solo il cardinale Scola è venuto a san Simonino a tale Rito, al momento nessun altro Vescovo è mai venuto....nè si è prodigato affinchè questa iniziativa trovasse AIUTI E SOSTEGNI....

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  21. Nossignore. Non è questione di allargarsi, ma la constatazione di una situazione di fatto su come ci si comporta in curia. Chi sostiene che ciò non sia vero faccia un numero congruo di esempi e (per uniformarmi al linguaggio) qui ci metto: punto, aripunto...ce ne metto quanti ne vuole!
    Quanto al comunicato, può forse apparire esuberante per la circostanza (l'arrivo di un nuovo Vescovo), ma il metodo utilizzato (quello, cioè, di essere diretti dicendo "pane al pane" e "vino al vino") alla fine premia, se si è dalla giusta parte.
    E premia proprio perché è un metodo dirompente e spiazzante per chi è abituato ad agire con i guanti di velluto (sarà forse per questo che gli stessi detestano così tanto gli altri guanti, quelli di maglia ricamati per i Pontificali...).
    Sia ben chiaro: non è una critica all'arte diplomatica, ma all'uso distorto che se ne fa coniugandola con la malafede al fine di farla divenire un instrumentum regni (se la definizione non è chiara, si pensi ad esempio a tutti quei casi in cui i Vescovi si esprimono così: "ma io non sono contrario al motu proprio, che sciocchezza! Lo ha voluto il Santo Padre, come si può non obbedirgli? Ma qui nella mia Diocesi non ci sono richieste, non ho notizia di gruppi stabili, nessun Sacerdote mi fatto richieste in tal senso e, poi, sento su di me la responsabilità di mantenere unito il gregge affidatomi..." Quanti ne abbiamo sentiti esprimersi così o similarmente?). Per non parlare, tanto per fare un altro esempio, di come Nourrichard è riuscito, con abilità da maestro in diplomazia, a sopprimere la Messa Tridentina a Thiberville "...perché il popolo di Dio non ci va più...!!!". Posso andare avanti anche all'infinito citando esempi: ne è piena la Storia della Chiesa.
    Al di là dell'accoglienza al nuovo Vescovo che, forse, in questo caso è stata - diciamo così - poco calorosa, il gruppo in questione fa molto bene - a mio avviso - ad applicare l'evangelico sì sì, no no.
    E, come ho già scritto, i risultati forse tarderanno, ma prima o poi arriveranno e in Veneto, che io sappia, con questo metodo sono arrivati molto più che altrove (Vicenza è un eccezione, non la regola).

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  22. spero tanto che nel futuro (prossimo) si possa partecipare alla Messa antica anche in valdalpone e magari nel basso veronese..

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  23. Sono davvero felice di leggere i commenti qui sopra postati riguardo all'infelice e intempestivo "comunicato" in questione. Mi sembra un ottimo segno che anche dal "nostro" sito si cerchi di far capire che ora di smetterla di farsi del male da sé, arte nella quale i tradizionalisti sembrano maestri. Non mi stancherò in effetti di ripetere che amo la Tradizione, ma non il tradizionalismo e i tradizionalisti tafazziani. Speriamo che questa consapevolezza si allarghi sempre più e siocuramente le cose per l'amata nostra Tradizione andranno meglio!

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  24. Ho avuto modo di conoscere Mons. Pizziol di persona, sia quando era "solo" Vicario Generale che dopo la sua elezione a Vescovo Ausiliare, essendo anch'io un ("giovane") figlio del Litorale del Cavallino e in particolare della Parrocchia del Sacro Cuore. Mi sembra prima di tutto una brava persona (cosa non proprio diffusa tra l'alto clero attuale...). Come "uomo di governo" del Patriarcato mi risulta molto in linea con S.E. Card. Scola, quindi non un tradizionalista militante, ma neppure un modernista pseudo-sindacalista. Spero che possa far bene nell'interesse di tutti i fedeli della Diocesi che gli è stata affidata.

    P.S. Trovo anch'io abbastanza di cattivo gusto questa sorta di lamentela preventiva. Sa un po' di processo alle intenzioni, senza neppure conoscerle.

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  25. Nessuno si è mai chiesto qual'è stato il vero motivo della lettera inviata qualche tempo fa da una serie di firmatari sacerdoti vicentini a Roma con lo scopo di "auspicare un Vescovo che conosca la realtà Veneta".
    Sarei pronto a scommettere che dietro a quella lettera c'era la grossissima paura dal parte della gran parte del clero vicentino (di stampo catto-progressista) di vedersi arrivare un vescovo anche solo in parte Tradizionalista.

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  26. Nessuno se l'è mai chiesto perchè non tutti viviamo a Vicenza, esattamente come il nuovo Vescovo che non è ancora arrivato e già si vede investito da una raffica di querimonie, accuse al predecessore e "offerte che non si possono rifiutare" da chi vuole fargli l'agenda e guai se non la segue.

    Anche se fosse vero- e proabbilmente lo è - che i modernisti volessero impedire qualunque correzione verso il meglio in quella diocesi, questo "accorato appello" è il modello di ciò che non si deve fare con un vescovo appena nominato. E' assolata mancanza di rispetto e direi di carità iniziare a rivolgersi a CHIUNQUE figuriamoci un Successore degli Apostoli, dicendogli che "speriamo si comporti" bene e a seguire una serie di cose che dette così, con quel tono e pubblicamente non sono assolutamente accettabili. Non è che frequentare la Messa antica ci esoneri dal buon senso, dalle buone maniere, dalla carità cristiana e ci dia automaticamente ragione preventiva e assoluta su tutto, tanto più nei confronti della LEGITTIMA autorità che non ti ha fatto niente per meritarsi di essere assalita in questo modo. Questo è il tipico regalo "tradizionalista" ai nemici della tradizione che sicuramente ne apporfitteranno per cercare di influenzare il vescovo. E visto l'esordio, chi potrà biasimarlo se sarà tentato di dare loro ascolto? Mettiamoci nei panni del vescovo per un minuto: non ho fatto nulla di male, mi mandano in una diocesi e un gruppo diocesano mi accoglie con un pubblico ammonimento a comportarmi bene e non come quel reprobo del mio predecessore dal quale dovrò ricevere le consegne e che sarà il mio emerito, facendo quasi intendere che danno per scontato che siccome non sono lefevriano allora sono sicuramente modernista e la prova di ciò sarà se mi distacco un millimetro dal programmino che mi hanno preparato loro, come se i vescovi fossero loro.

    Rito Tafazzita, altro che Tridentino!

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  27. <span>Nessuno se l'è mai chiesto perchè non tutti viviamo a Vicenza, esattamente come il nuovo Vescovo che non è ancora arrivato e già si vede investito da una raffica di querimonie, accuse al predecessore e "offerte che non si possono rifiutare" da chi vuole fargli l'agenda e guai se non la segue.  
     
    Anche se fosse vero- e probabilmente lo è - che i modernisti volessero impedire qualunque correzione verso il meglio in quella diocesi, questo "accorato appello" è il modello di ciò che non si deve fare con un vescovo appena nominato. E' assoluta mancanza di rispetto e direi di carità iniziare a presentarsi e rivolgersi a CHIUNQUE, figuriamoci un Successore degli Apostoli, dicendogli che "speriamo si comporti" bene e a seguire una serie di cose che dette così, con quel tono e pubblicamente non sono assolutamente accettabili. Non è che frequentare la Messa antica ci esoneri dal buon senso, dalle buone maniere, dalla carità cristiana e ci dia automaticamente ragione preventiva e assoluta su tutto, tanto più nei confronti della LEGITTIMA autorità che non ti ha fatto niente per meritarsi di essere assalita in questo modo. Questo è il tipico regalo "tradizionalista" ai nemici della tradizione che sicuramente ne apporfitteranno per cercare di influenzare il vescovo. E visto l'esordio, chi potrà biasimarlo se sarà tentato di dare loro ascolto? Mettiamoci nei panni del vescovo per un minuto: non ho fatto nulla di male, mi mandano in una diocesi e un gruppo diocesano mi accoglie con un pubblico ammonimento a comportarmi bene e non come quel reprobo del mio predecessore dal quale dovrò ricevere le consegne e che sarà il mio emerito, facendo quasi intendere che danno per scontato che siccome non sono il vescovo che sognavano loro allora sono sicuramente modernista e la prova di ciò sarà se mi distacco un millimetro dal programmino che mi hanno preparato loro, come se i vescovi fossero loro e non io.  Se qualcuno mi dicesse che questi sono gente un pò strana che è meglio isolare che sennò crea solo rogne con tutto il mondo, avrei tutti i torti a farci un pensierino? tanto più che sono appena arrivato e devo capire chi sono gli amici e chi i nemici, quali sono le dinamiche interne alla diocesi, che situazione c'è tra il clero e così via. Ma ci vuole tanto a capire queste cose? ma nella vita di tutti i giorni, in famiglia, sul lavoro, fate così con un parente che non conoscevate e che vi viene a trovare, o con un nuovo superiore, cliente, docente, dirigente?
     
    Rito Tafazzita, altro che Tridentino!</span>

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La Redazione