Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

venerdì 18 marzo 2011

Il Card. Burke in Puglia


Dal 24 al 27 marzo prossimo sarà in Puglia il Card. Raymond Leo Burke, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, invitato dal Dipartimento Giuridico delle Istituzioni, Amministrazione e Libertà dell’Università di Bari e dalla Scuola Ecclesia Mater.
Il Cardinale giungerà a Bari nella serata di giovedì 24 e sarà ospite dell’Arcivescovo, mons. Francesco Cacucci; nella mattinata di venerdì 25, presso l’aula magna “Aldo Moro” dell’Università di Bari terrà una relazione all’incontro di studio “Liturgie secolarizzate e diritto”, al quale sono state invitate personalità del mondo accademico, giudiziario e forense, della società civile e della Chiesa locale.

Sono previsti interventi inerenti le arti sacre, l'adeguamento liturgico delle chiese, la lingua nella liturgia, la musica sacra ed altri argomenti la cui disciplina, in ambito ecclesiale, risulta negli ultimi tempi alquanto sfuggita alla vigilanza del diritto.
Nel pomeriggio il Cardinale farà visita alla Pont. Basilica di San Nicola, per un atto di venerazione alla tomba del taumaturgo di Myra, e quindi celebrerà una solenne Santa Messa in Cattedrale, servita dai ministranti della Scuola Ecclesia Mater, con la schola cantorum "S. Cecilia" di Monopoli, cui assisteranno le autorità civili e militari del capoluogo, nonchè i rappresentanti dell'Ordine Equestre del S. Sepolcro e dell'Ordine Costantiniano di S. Giorgio.

Nella successiva mattinata di sabato 26 sarà ricevuto in municipio dal sindaco Michele Emiliano e si porterà poi a Monopoli per una breve visita in Cattedrale, ove renderà omaggio alla venerata icona della Madonna della Madia, presente il clero di quella cittadina.
Nel pomeriggio dovrebbe essere a Taranto per una visita alla cattedrale di San Cataldo ed un saluto con l’arcivescovo Benigno Papa.
In serata giungerà a Lecce, ospite dell’Arcivescovo Domenico D’Ambrosio; nella mattinata di domenica 27 incontrerà il sindaco Paolo Perrone e successivamente celebrerà la Santa Messa nella chiesa di Santa Chiara.

77 commenti:

  1. Tutte Messe NO? Che peccato...

    RispondiElimina
  2. sfoggio di cappamagna ed ermellino?...

    RispondiElimina
  3. Da un altro blog si apprende che la Messa solenne in Cattedrale a Bari sarà celebrata secondo il Messale di Paolo VI, ma integralmente in latino.
    Le due Messe previste a Taranto e Lecce saranno Messe prelatizie VO.
    Circa la cappamagna, mi pare che essa sia ammessa anche nel NO, quindi il cardinale farà bene a Bari ad entrare in Cattedrale in cotal guisa!

    RispondiElimina
  4. Se qualcuno glielo suggerisse.... ci andrei da Piacenza solo per vedere le facce di tanti pretini modernisti!!
    La cappamagna non è mai stata abolitia, è anzi espressamente PRESCRITTA per i Dies Solemnissimi dal Cerimoniale.

    RispondiElimina
  5. Sapete benissimo tutti quale sia la mia affezione a Sua Eminenza -che, tra parentesi, sta girando il mondo e si sta facendo sempre più conoscere, il che, secondo un mero calcolo umano lo mette ancora più in bella vista tra i papabili 8-) - e quanto io desideri vederlo seduto su QUEL soglio.... però, quando l'altro giorno mi è capitata tra le mani questa intervista dove l'eminentissimo se la dorme della grossa, non ho potuto non trattenere un sorriso, nonostante la spregevolezza di Lucci e della sua trasmissione...!!!

    http://www.youtube.com/v/4BYdrs1AtrQ" type="application/x-shockwave-flash" width="170" height="140

    RispondiElimina
  6. lo vorremmo tutti papa, speiamo sarà eletto tale. BURKE è l' unico PAPABILE.

    RispondiElimina
  7. per sua eminenza Burke ogni dì sono dies solemnissimi! Dio ce ne scampi...

    RispondiElimina
  8. al massimo avresti dovuto dire: "per sua eminenza Burke ogni dì è un dies solemnissimus"....e poi cosa vuoi dal nostro campione?? guardalo com'è bbbbello, sembra stia per appiccare un rogo di eretici!!!

    RispondiElimina
  9. esatto. Pensate che oggi abbiamo bisogno di queste cose per credere? O non servono ad allontanare maggiormente i fedeli.
    Signori Cardinali ( pardoni: Eminentissimi.....) un po' più di sobrietà e minor ostentazione di ricchezze e fasti, non farebbe meglio a tutti??

    RispondiElimina
  10. DIO ce ne scampi, veramente. Ma sappiamo che lo Spirito soffia dove vuole e non dove vogliono farlo soffiare gli uomini.

    RispondiElimina
  11. Che qualche Eminentissimo si ricordi delle norme cerimoniali, non fa mica male!
    Invece di arrivare alle visite pastorali con un bisunto clergyman, con la croce pettorale nel taschino mostrante solo la catenella - moda sdoganata dai Nunzi apostolici...... - un borsalino e il consueto anello trovato in un uovo di Pasqua della Comunità di S. Egidio......

    RispondiElimina
  12. Forse farebbe bene a lei, ma non alla maggioranza di molti di noi lettori di MiL, visto che crediamo a una intima, metafisica identità del Bello e del Buono e dove il Sacro è necessariamente accompagnato dal Solenne. Ma capisco che è un concetto estetico che i modernisti non possono capire, essendo stati educati all' "estetica" post conciliare, neo-catetecumenale o assimilate. La musica "liturgica" della messe post CVII, nella loro sciatta bruttezza, ne sono un esemplare illustrazione. 

    RispondiElimina
  13. <span>Forse farebbe bene a lei, ma non alla maggioranza di molti di noi lettori di MiL, visto che crediamo a una intima, metafisica identità del Bello e del Buono e dove il Sacro è necessariamente accompagnato dal Solenne. Ma capisco che è un concetto estetico che i modernisti non possono capire, essendo stati educati all' "estetica" post conciliare, neo-catetecumenale o assimilate. Le musiche "liturgiche" delle messe post CVII, nella loro sciatta bruttezza, ne sono un esemplare illustrazione. </span>

    RispondiElimina
  14. RACCOMANDIAMO I PAGGETTI PER SORREGGERE LO STRASCICO.

    RispondiElimina
  15. MA PERCHè NO AD UNA CELEBRAZIONE IN GRECO, O ARAMAICO. voi certamente sapete ben pregare in queste lingue. Vi raccomando vivamente il solenne. Attenti a non calpestare lo strascico.

    RispondiElimina
  16. chissà le norme cerimoniali mentre mangiano ecct. ecct.   Probabilmente con bardature rosso porpora??? Molto meglio quei Vescovi, magari in un clergyman (solitamente non bisunto, però) semplice, ma sobrii nell'abbigliamento. Cristo in croce, non mi pare avesse sontuosità di abiti, ne firmati ne non firmati.  UN PO' DI SEMPLICITA' FAREBBE BENE A TUTTI.

    RispondiElimina
  17. Redazione di Messainlatino.it19 marzo 2011 alle ore 01:28

    No, di minimalismo ne abbiamo subito troppo negli ultimi 50 anni. Si è visto che frutti ha portato. Basta con questo pauperismo d'accatto, che stà alla vera sobrietà e povertà come lo snobismo sta alla vera nobiltà.
    Enrico

    RispondiElimina
  18. OVVIO, liberissimi di pensarla così. Dio me ne guardi dal pretendere il contrario.
    Le mie considerazioni sono esclusivamente fatte perchè rimango angosciato nel vedere come ai nostri tempi, quacuno ostenti abbigliamenti così sfarzosi che sanno troppo di medio evo, quando più erano sfarzosi gli abiti e ci si contornava di astute regie, più si incantava la semplicità del popolo, obbligandolo ad inchinarsi più per paura che per convinzione.
    Mi ripeto, anche se so voi non sarete d'accordo: il mondo di oggi (nel bene o nel male) è cambiato. Non accetta più questi balzelli che sanno di quel passato che non interessa più nessuno ed è solo ingombrante. Vuole comprendere, capire, per poi accettare o meno. Quindi, abbandonare questi sfarzi inutili, farebbe bene a tutti.
    D'altronde ( a meno di vedere in futuro....) non mi sembra che il "plaudito cerimoniere papale" che purtroppo va ripristinando troni, tronetti dai sette gradini ed antiche suppellettili, abbia vestito il S.Padre con questi abiti sontuosi e che oggi suonano più di teatro che di inviti alla preghiera e alla conversione.
    So che ognuno di noi, strarà comunque nelle proprie convinzioni. Pazienza!!!!

    RispondiElimina
  19. Gentile Davide,
    nessuno di noi osa nemmeno il tentare di convincerLa.
    Ciò che ha ripristinato mons. Marini o quella che Lei definisce inutile (o controproducente) pompa cerimoniale è solennità che rende onore non a Joseph Ratzinger o a Leo Burke come persone, ma a quello che rappresentano, ovvero la Chiesa di Cristo che è anche Re dell'Universo.
    La sensibilità attuale rifugge solo apparentemente dalla ricchezza dell'apparato perchè, mi creda, anche dove i vescovi non usano più la cappa e nemmeno un abito corale decente, si spendono fiumi di denaro dell'8 permille a favore di iniziative "pastorali" che non sono mica pauperistiche.
    Le faccio un esempio: il mio vescovo - che non ha mai posseduto nemmeno l'abito corale e gira sempre in clergyman, sobrio quanto anonimo - ogni due anni cambia vettura (cilindrata 2000/2500) unitamente al suo vicario generale, e tutti gli anni (da 26 che è in diocesi) organizza un viaggio-vacanza con i seminaristi, ora in Olanda, ora in Ungheria, ora in Russia, ora negli USA, ora in Australia, ora in Brasile.
    Il seminario non si è mica riempito - i ragazzi di oggi facilmente hanno le loro vacanze, senza far parte della famiglia Agnelli.... - le casse della diocesi sono sempre semi-vuote, la devozione e la fede nel popolo non sembrano aumentate.
    Il suo predecessore, che non era certo un fanatico della pompa, viaggiò per circa quindici anni con la stessa Fiat 1800 (già vecchia quando arrivò da noi), usava l'abito corale quando prescritto, gli unici viaggi all'estero che si permise da Vescovo furono alcuni pellegrinaggi a Lourdes e uno a Fatima.
    Preferisco un Vescovo che, con le insegne del suo grado, faccia il pastore ad uno che, con la scusa del pauperismo ecclesiale tanto di moda, sia ridotto a fare il tour operator, e nemmeno su mete tradizionalmente...... cattoliche!

    RispondiElimina
  20. Io vorrei dire una cosa semplicissima , basta vedere i nostri preti e vescovi in quei camici con la zip arrugginita, con  quelle casule dai decori improbabile simili a tribali d'arte moderna, senza contegno, con le braccia incrociate, senza contegno formale, parecchi assumono anche atteggiamenti ridanciani o di sufficenza durante i riti;  tutto questo eprime cosa?

    RispondiElimina
  21. MI RIPETO: OGNUNO LIBERO DELLE PROPRIE CONVIZIONI!!!! Non nascondiamoci dietro il dito solo su quel prelato che cambia machna: Guardiamo i santi di oggi: Fratel Ettore, quelli che gestiscono le mense degli ultimi, e Suore di Madre Teresa, i Sacerdoti, magari non vestiti da "signorini con doppio polisino e gemelli d'oro", che giornalente raccolgono agli angoli delle strade i bisognosi, cercano di accogliere i drogati, vanno verso i colpiti da AIDS, quei missionari e missionarie, anche a livello di laici, che offrono la loro vita nei territori di missione, o dove ci sono guerre e soprusi di ogni genere, quei Vescovi che magari vendono i loro preziosi per offrire assistenza ai bisognosi, o aprono, nelle loro diocesi, le case della carità, le mense del povero, l'assistenza alle ragazze madri, vanno incontro agli immigrati di ogni fede,......e potremmo continuae.
    NON CHE QUESTO RIEMPIA LE CHIESE... ma essi testimoniano certamente il Cristo e il suo insegnamento. E, cnsentitemi, certamente meglio di chi appare vestito con i panni sette-ottocenteschi, quasi andasse ancora ggi a bruciare gli eretici (o quelli che la pensano come me...)
    Restate pure della vostra opinone. Io certamente dalla mia, senza lasciarmi lusingare da quanto voi asserite e senza la  convinzione di non sbagliare o di essere solo e sempre unico possessore della verità. Il Mea Culpa me lo pongo tutte le sere. E VOI???

    RispondiElimina
  22. Ho letto un catalogo di opere sicuramente lodevoli, ma mi è sembrato mancasse la cosa più importante: la predicazione, far conoscere a tutti gli uomini Cristo e ciò che Egli ci ha veramente lasciato. Il Vangelo di Marco ci ricorda infatti che dopo la sua Risurrezione: “In fine Gesù apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò dell’incredulità e durezza di cuore, per non aver creduto a quelli che lo avevano veduto risuscitato dai morti”. Ma immediatamente fa seguito un solenne comando, ciò che il Signore chiede non solo agli undici ma a tutti i cristiani, infatti Gesù dice loro: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura”. Potremo riempire pance, coprire corpi e dare assistenza a milioni di uomini e donne, ma se non avremo insegnato loro il Vangelo e fatto conoscere Cristo non potremo definirci fratelli perché avremo salvato il corpo, ma lasciato nell'oscurità dell'errore il loro cuore e la loro anima. Dico questo perché troppo spesso Vescovi, sacerdoti e suore dimenticano, presi dall'attivismo, che sono chiamati innanzitutto alla predicazione, a far conoscere il Vangelo, quello vero, non le loro distorte interpretazioni. Ovviamente ciò non vuol dire che la Chiesa deve rinunciare al suo ruolo di Madre premurosa e sollecita ai bisogni di tutti i figli, ma non può assolutamente rinnegare il suo ruolo principale di Maestra, tradirebbe il fine che gli ha assegnato il suo stesso fondatore.
    Per quanto riguarda la povertà di Gesù, è vero che morì nudo in croce però qualche passo prima c'è la vicenda della divisione della tunica: essa non venne divisa perché fatta da un unico pezzo e senza cuciture. Lasciando da parte i significati simbolici, tali tuniche erano le più preziose confezionate appositamente e solo per i sovrani che potevano permettersele, quindi non vestiva certo come uno straccione il Re dell'Universo. Per la liturgia ricordo invece il passo bellissimo di Maria che unge i piedi di Gesù con l'olio costosissimo e lo sdegno, credo di Giuda, il quale lamenta che attraverso la vendita si sarebbero potuti sfamare molti poveri. Conosciamo anche la risposta di Gesù. Ebbene credo si possa applicare benissimo alla liturgia questo passo, i poveri li abbiamo sempre e dobbiamo preoccuparci di loro, ma nel culto a Dio abbiamo il dovere di impiegare il meglio. I paramenti, i vasi sacri (vedasi la premura di un vero povero San Francesco affinché fossero del materiale più prezioso), le suppellettili ecc. sono solo per la maggior gloria di Dio. Ma è proprio questo che si è perso e che non fa comprendere ad un giornalista come mai Benedetto XIII che amava tanto sfarzo nella liturgia conduceva una vita spartana e si fece seppellire in un loculo anonimo situato in un corridoio laterale della sagrestia di Santa Maria Sopra Minerva e non nel suntuoso sarcofago a lui dedicato.
    Spogliamoci dei luoghi comuni e ritorniamo a dare il vero significato alle cose senza pregiudizi e preconcetti. Concludo con questa bella frase di San Bernardo: "Si merita di più ascoltando devotamente una Santa Messa che col distribuire ai poveri tutte le proprie sostanze e col girare pellegrinando tutta la terra"... Qui potest capere, capiat!           

    RispondiElimina
  23. Fellay Papa e Monsignore Santo Subito!
    W la TRADIZIONE! Abbasso la Chiesa SUPERDOGMA CVII!

    RispondiElimina
  24. Le messe di don Burke NON VALGONO NIENTE: solo quelle celebrate dalla Frat sono valide!

    RispondiElimina
  25. rendiamo grazie a Dio , preghiamo e non ci scoraggiamo di Eminentissimi come il Cardinale Burke ce ne vorrebbero tanti .Affidiamoci alla misericordia di Dio e a San Giuseppe patrono della Chiesa Universale cui oggi festeggiamo che mandi operai degni di rappresentarlo in terra. con l'occasione formulo igli auguri di Buon Onomastico al Santo Padre Benedetto XVI che il Signore lo conserVi più a lungo possibile onde proiettare al meglio la Ns. Chiesa del III Millennio nel solco della Tradizione.

    RispondiElimina
  26. Chissenefrega Davide! La colpa è del SUPEDOGMA CVII! Senza questo a tutti i tuoi poveri si sarebbe dato quello di cui hanno davvero bisogno: la TRADIZIONE. Anche la cappa magna aiuta i poveri a sognare del Paradiso e a capire cos'è davvero l'inferno. Poi a che serve dar da mangiare ai morti di fame se non li CONVERTISCI PRIMA? Li mandi tutti in inferno!
    Lascia queste opere ai neocatecumenali e alla loro messa satanica!
    La Frat deve nominare Fellay cardinale al più presto!

    RispondiElimina
  27. Egregio Davide,
    questa Sua ostinazione nell'equazione cappa magna=rogo di eretici, la dice lunga sulla Sua abissale ignoranza storica, liturgica, protocollare ma anche sociologica.
    Non vorrei cadere anch'io in luoghi comuni, ma questa Sua ostinazone fa tanto cultura d'accatto che molti ambienti c.d. cattolici (io dico modernisti) si sono fatti nell'ultimo trentennio occhieggiando soltanto film più o meno storici, orecchiando qualche conferenza di qualche accademico comunista e anticlericale, tanto in voga, come parimenti a digiuno di storia, oppure leggiucchiando qualche rivista di "disinformazione" pastorale, tipo quei fglietti delle diocesi così intrisi di vagheggiamenti socialisteggianti, anche un pò retrò, matanto tanto cari a molta parte del cattolicesimo italiano dagli anni Settanta in avanti.....

    RispondiElimina
  28. Dimenticavo: il Mea culpa lo faccio tutte le mattine.
    A Messa.

    RispondiElimina
  29. A Taranto sarà celebrata messa prelatizia dal Cardinale? Pontificali in Puglia è presto non ci sono ragazzi che sanno servire e preparazione sufficente.

    RispondiElimina
  30. ci vado io in livrea e parrucca bianca, senza ovviamente dimenticare le fibbie d'argento sulle scarpe!!!!

    RispondiElimina
  31. E' spaventoso, davvero spaventoso Don Magnifico, come questi filmetti abbiano plagiato migliaia di persone. Al punto che credono di averlo studiato a scuola!!! E il meglio del meglio è doversi sentir dire 'ste cose in un'omelia... ma per favore!!! CHE ABISSI DI IGNORANZA.

    RispondiElimina
  32. Per la gioia del buon DAVIDE, un po' di ancien regime: et voila!!!!!!
    I PAGGI!!!!
    (Sì, lo sto facendo apposta!!!)

    RispondiElimina
  33. Probabilmente gliela serve qualche vecchio canonico che segretamin questi anni si è tenuto in esercizio ...... 8-)

    RispondiElimina
  34. Gentile sig. Davide, considerato che sua Em. za il cardinale, Sabato26 marzo, sarà presente nella cattedrale di Monopoli per venerare l'Icona di Maria SS. della Madia, perchè non ne approfitta anche lei magari intervendo in abito corale insieme al suo vescovo?

    RispondiElimina
  35. Egr. Prefetto,
    alcuni amici di laggiù mi dicono che il vescovo di Conversano-Monopoli è più o meno la copia fotostatica del mio, che ho descritto sopra.
    Con la differenza che, se non erro, è stato nominato Delegato Apostolico per il Carnevale di Putignano.

    RispondiElimina
  36. Ho esitato un po', ma adesso devo proprio dirvi che ciò che leggo nei commenti è quasi surreale. Invece di interessarsi al tema dell'incontro e alla sua portata, in quanto vuole ridestare l'attenzione sulla tematica del diritto nella Chiesa ed in particolare sul diritto liturgico, ci si sofferma come al solito alla sterile polemica: cappa magna si o cappa magna no, e giù di lì. Io invece spero che momenti come questo possano veramente ridestare l'attenzione generale sul diritto e sulla sua osservanza da parte di tutti Vescovi, preti, laici ecc. perché solo così Istruzioni e altri provvedimenti non saranno più lettera morta, solo così le decisione dei Pontefici saranno rispettate, ovviamente potendo sempre esprimere lecite osservazioni. Il vero problema è proprio questo, e i casi e le lamentele che questo blog ci propone lo evidenziano bene; ogni Vescovo è Papa nella sua diocesi e si permette di contrastare apertamente provvedimenti emanati dal legislatore superiore, cosa non possibile, e i fedeli stanno a guardare o al più si lamentano pateticamente. Certo non sarà un incontro di studio a risolvere la questione che si trascina da qualche decennio non solo in campo liturgico, però è bene che il tema sia riscoperto, trattato ed approfondito, specialmente se si tratta del diritto di Dio ad essere adorato come Egli ha stabilito, poiché la liturgia è il culto pubblico della Chiesa e non una cosa da fare a piacimento di preti, gruppi, esibizionisti di tutte lerazze, ecc. Come diceva qualcuno in qualche post precedente San Giuseppe, Patrono della Chiesa Universale e custode della divina Famiglia, ci aiuti, ci guidi ed illumini chi di dovere. 

    RispondiElimina
  37. Sante parole, o Beato Igumeno.
    Ma qui ci vorrebbe anche un pò ..... di olio di ricino con certi recalcitranti vescovi.

    RispondiElimina
  38. sua eminenza Burke: cappamagna, ermellini,...paggetti: proibito pensar male! Dies solemnissimi: la Chiesa è nello splendore...

    RispondiElimina
  39. ...in splendorubus sanctoru ante luciferum genui te.

    RispondiElimina
  40. ...in splendoribus sanctorum ante luciferum genui te.

    RispondiElimina
  41. PER FAVORE sign.DAVIDE! LASCI LA CHIESA ALLE SUE TRADIZIONI! LA CHIESA è UNA ISTITUZIONE CHE TRAE LA SUA ESSENZA IN UN TEMPO "FUORI" DAL TEMPO, NON LA CASTIGHI IMBRIGLIANDOLA IN UNA SQUALLIDA GRIGIA BANALITA' CHE SI FREGIA DI UN MODERNISMO RADIKALSCIK  CHE NON VUO, DIRE PROPRIO NULLA PER FAVORE! CHE C'ENTRANO LE FIGLIE DI MADRE TERESA O L'ORDINE DEI MENDICANTI...LEI PER CASO A MAI GUARDATO NELLE TASCHE DI QUESTI ORDINI RELIGIOSI? ...DUNQUE...E' TUTTO RELATIVO SE CONSIDERIAMO LA FACCENDA DAL PUNTO DI VISTA DELLA MERA VENALITA'

    IMMAGINERREBBE LEI LE GUARDIE SVIZZERE CON CAPPELLINO A CODA  E DIVISA DA GIOVANI MARMOTTE? SIMILMENTE: TUTTO QUANTO CONCERNE LA SACRALITA' DEI PARAMENTI LITURGICI , LUNGI DALL'ESSERE ORPELLI DA ESIBIRE APPARTENGONO AD UN PRECISO SCOPO <span>RITUALE</span>. SI VADA A STUDIARE LA SEMIOTICA E L'IMPORTANZA DEI COSIDETTI "ELEMENTI ESTERIORI".SERVONO IN MODO IMPRESCINDIBILE A SEGNARE IL LIMITE INVALICABILE CHE INTERCORRE TRA IL SACRO E IL PROFANO, CIO' CHE è QUOTIDIANO E TRANSUENTE DA CIO' CHE E' ETERNO E IMPERITURO!
    LA LITURGIA, COME DIREBBE L'APOCALISSE DI SAN GIOVANNI, E' UNO STARE DINNANZI AL TRONO DI DIO, AL SUO SANTUARIO. ANTROPOLOGICAMENTE NON E' MAI ESISTA RELIGIONE, FIN DAI PRIMORDI LA QUALE DINNANZI AL RITO NON SI SIA FREGIATA DI RICCHI APPARATI (CI SONO MUMMIE PREISTORICHE RINVENUTE IN SACRI E RICCHISSIMI PALUDAMENTI]...NON SI PUò PRESCINDERE DAL RITO....E NON ESISTE "MODERNITA'" NEL RITO: IL RITO E' ETERNO E IMPERITURO...E' SEMPRE LO STESSO DA SECOLI E COSI' SARA'...SEMPRE!

    E POI, MI DICA: LEI ANDREBBE IL GIORNO DI PASQUA A MESSA, NELLA SUA PICCOLA PIEVE CON UN BUCO NEI CALZONI, CON UNA BELLA MELA DIETRO AL CALZINO O CON UNA GIACCHETTA LISA E STRIMINZITA?! O NON VESTIREBBE FORSE DEL MEGLIO CHE POSSIEDE? 
    DOMANDA! MI RISPONDA...

    RispondiElimina
  42. <span>PER FAVORE sign.DAVIDE! LASCI LA CHIESA ALLE SUE TRADIZIONI! LA CHIESA è UNA ISTITUZIONE CHE TRAE LA SUA ESSENZA IN UN TEMPO "FUORI" DAL TEMPO, NON LA CASTIGHI IMBRIGLIANDOLA IN UNA SQUALLIDA GRIGIA BANALITA' CHE SI FREGIA DI UN MODERNISMO RADIKALSCIK  CHE NON VUOL, DIRE PROPRIO NULLA PER FAVORE! CHE C'ENTRANO LE FIGLIE DI MADRE TERESA O L'ORDINE DEI MENDICANTI...LEI PER CASO HA MAI GUARDATO NELLE TASCHE DI QUESTI ORDINI RELIGIOSI? ...DUNQUE... TUTTO E' RELATIVO SE CONSIDERIAMO LA FACCENDA DA UN CERTO PUNTO DI VISTA... 
    </span>
    <span> RIGUARDO  LA SACRALITA' DEI PARAMENTI LITURGICI, LUNGI DALL'ESSERE ORPELLI DA ESIBIRE APPARTENGONO AD UN PRECISO SCOPO <span>RITUALE</span>. SI VADA A STUDIARE LA SEMIOTICA E L'IMPORTANZA DEI COSIDETTI "ELEMENTI ESTERIORI".SERVONO IN MODO IMPRESCINDIBILE A SEGNARE IL LIMITE INVALICABILE CHE INTERCORRE TRA IL SACRO E IL PROFANO, CIO' CHE è QUOTIDIANO E TRANSUENTE DA CIO' CHE E' ETERNO E IMPERITURO!  
    LA LITURGIA, COME DIREBBE L'APOCALISSE DI SAN GIOVANNI, E' UNO STARE DINNANZI AL TRONO DI DIO, AL SUO SANTUARIO. ANTROPOLOGICAMENTE NON E' MAI ESISTA RELIGIONE, FIN DAI PRIMORDI LA QUALE DINNANZI AL RITO NON SI SIA FREGIATA DI RICCHI APPARATI (CI SONO MUMMIE PREISTORICHE RINVENUTE IN SACRI E RICCHISSIMI PALUDAMENTI]...NON SI PUò PRESCINDERE DAL RITO....E NON ESISTE "MODERNITA'" NEL RITO: IL RITO E' ETERNO E IMPERITURO...E' SEMPRE LO STESSO DA SECOLI E COSI' SARA'...SEMPRE!  
     
    E POI, MI DICA: LEI ANDREBBE IL GIORNO DI PASQUA A MESSA, NELLA SUA PICCOLA PIEVE, IN TUTA DA GINNASTICA? o CON UNA BELLA MELA DIETRO AL CALZINO, MAGARI CON UNA GIACCHETTA LISA E STRIMINZITA?! O NON VESTIREBBE FORSE DEL MEGLIO CHE POSSIEDE?   

    </span>

    RispondiElimina
  43. <span>Non accetta più questi balzelli che sanno di quel passato che non interessa più nessuno ed è solo ingombrante</span>

    Mi dispiace ma sembra proprio che non hai capito granchè! Il passato interessa e come se interessa, in molti campi del resto, basta ad esempio pensare ai giovani, sempre più numerosi,  che si stanno avvicinando alla Santa Messa di sempre, certo per chi pensa che dopo  Costantino la Tradizione  della Chiesa è piombata in un profondo letargo per risvegliarsi con l`evento Concilio Vaticano II , il passato è solo muffa da gettare via con disprezzo.

    RispondiElimina


  44. <span></span><span><span>"Non accetta più questi balzelli che sanno di quel passato che non interessa più nessuno ed è solo ingombrante"</span> 
     

    Mi dispiace ma sembra proprio che non hai capito granchè! Il passato interessa e come se interessa, in molti campi del resto, basta ad esempio pensare ai giovani, sempre più numerosi,  che si stanno avvicinando alla Santa Messa di sempre, certo per chi pensa che dopo  Costantino la Tradizione  della Chiesa è piombata in un profondo letargo per risvegliarsi con l`evento Concilio Vaticano II , il passato è solo muffa da gettare via con disprezzo.</span>

    RispondiElimina
  45. Ma che prosa semplicistica e superficiale, con paragoni che non stanno nè in cielo nè in terra, come se rivestire abiti liturgici belli e, perchè no, anche ricchi, durante la Santa Messa, impedisse a quei prelati di essere dei testimoni di Cristo presso i bisognosi. Ma per favore!

    RispondiElimina
  46. vorrei proporre a Davide di rivisitare su questo sito la splendida figura del Card. Siri, nel suo profilo umano e spirituale, dal quale potrà forse capire l'importanza e la DIGNITA' che questo principe della Chiesa attribuiva all'abito talare dei sacerdoti e a quello suo di cardinale, quando diceva:
    "SONO CARDINALE E MI VESTO DA CARDINALE", e di cogliere tutta la sua umana sensibilità, anche rivestita ed espressa da
    quella veste solenne, <span>segno di un servizio,a Cristo e alla Chiesa,</span> che non gli impediva affatto di essere vicino ai piccoli, ai sofferenti e agli ultimi del gregge:
    <span></span>
    <span>"La consapevolezza della sua dignità di Arcivescovo e di Cardinale della Chiesa, proprio perché rettamente <span>vissuta non per sé, ma come servizio,</span> non lo relegava in una torre d'avorio, ma lo rendeva intimamente partecipe di ogni umana realtà a lui affidata dalla Provvidenza, gli permetteva di cogliere i problemi della gente, commuovendosi a volte fino alle lacrime.</span>
    <span><< Il Cardinale sarà allergico ai baci e agli abbracci; ti porge solo la mano da baciare: è un semplice gesto, ma senti che ti arriva qualcosa>>,diceva un sacerdote al termine di un colloquio, ed era vero, chiunque si fosse rivolto a Lui, per un problema, per una particolare sofferenza</span><span>, percepiva nell'austerità della persona il cuore di un padre.</span>
    ......


    <span>E la stessa precisione del cerimoniale era ancora servizio alla Chiesa ed ai Suoi figli, </span><span>perché anche l'ultimo dei fedeli aveva il diritto di vedere il proprio arcivescovo rivestito delle debite insegne: </span>
    <span>Sono </span><span>Cardinale</span><span> e mi vesto da </span><span>Cardinale</span><span>... per rispetto alla chiesa ed ai miei ospiti, mai mi presenterei se non vestito come vuole la mia funzione..</span><span>., così</span><span> </span><span>aveva detto ad un giornalista che gli faceva osservare il progressivo abbandono, nella Chiesa postconciliare, dell'</span><span>abito</span><span> ecclesiastico .</span>
    <span>Era attento anche ai più piccoli, alle loro sofferenze, a quelle dei loro genitori. </span><span>Li visitava all'Istituto Gaslini, di cui era parroco-abate, e li aveva affidati al suo confessore, al francescano a lui più vicino, a Padre Damaso da Celle, suo vicario parrocchiale.</span>
    --------------------
    legga, Davide, per favore, e rifletta sulla dignità dell'abito cardinalizio, che NON E' prescritto per incensare l'uomo che lo porta, ma per rispetto, venerazione e omaggio al ruolo che ricopre, e a Colui che il prelato rappresenta in quella funzione e con quel segno di solennità esteriore, che è portato come segno di UN SERVIZIO, non di [...]

    RispondiElimina
  47. <span>vorrei proporre a Davide di rivisitare su questo sito la splendida figura del Card. Siri, nel suo profilo umano e spirituale, dal quale potrà forse capire l'importanza e la DIGNITA' che questo principe della Chiesa attribuiva all'abito talare dei sacerdoti e a quello suo di cardinale, quando diceva:  
    "SONO CARDINALE E MI VESTO DA CARDINALE", e di cogliere tutta la sua umana sensibilità, uinita alla sobrietà ed AUSTERITA', anche rivestita ed espressa da  
    quella veste solenne, <span>segno di un servizio,a Cristo e alla Chiesa,</span> che non gli impediva affatto di essere vicino ai piccoli, ai sofferenti e agli ultimi del gregge:   
    <span>"La consapevolezza della sua dignità di Arcivescovo e di Cardinale della Chiesa, proprio perché rettamente <span>vissuta non per sé, ma come servizio,</span> non lo relegava in una torre d'avorio, ma lo rendeva intimamente partecipe di ogni umana realtà a lui affidata dalla Provvidenza, gli permetteva di cogliere i problemi della gente, commuovendosi a volte fino alle lacrime.</span>  
    <span><< Il Cardinale sarà allergico ai baci e agli abbracci; ti porge solo la mano da baciare: è un semplice gesto, ma senti che ti arriva qualcosa>>,diceva un sacerdote al termine di un colloquio, ed era vero, chiunque si fosse rivolto a Lui, per un problema, per una particolare sofferenza</span><span>, percepiva nell'austerità della persona il cuore di un padre.</span>  </span>
    <span><span>E la stessa precisione del cerimoniale era ancora servizio alla Chiesa ed ai Suoi figli, </span><span>perché anche l'ultimo dei fedeli aveva il diritto di vedere il proprio arcivescovo rivestito delle debite insegne</span> 
    <span>Sono </span><span>Cardinale</span><span> e mi vesto da </span><span>Cardinale</span><span>... per rispetto alla chiesa ed ai miei ospiti, mai mi presenterei se non vestito come vuole la mia funzione..</span><span>., così</span><span> </span><span>aveva detto ad un giornalista che gli faceva osservare il progressivo abbandono, nella Chiesa postconciliare, dell'</span><span>abito</span><span> ecclesiastico .</span>  
    <span>Era attento anche ai più piccoli, alle loro sofferenze, a quelle dei loro genitori. </span><span>Li visitava all'Istituto Gaslini, di cui era parroco-abate, e li aveva affidati al suo confessore, al francescano a lui più vicino, a Padre Damaso da Celle, suo vicario parrocchiale.</span>  
    --------------------  
    legga, Davide, per favore, e rifletta sulla dignità dell'abito cardinalizio, che NON E' prescritto per incensare l'uomo che lo porta, ma per rispetto, venerazione e omaggio al ruolo che ricopre, e a Colui che il prelato [...]

    RispondiElimina
  48. <span><span>vorrei proporre a Davide di rivisitare su questo sito la splendida figura del Card. Siri, nel suo profilo umano e spirituale, dal quale potrà forse capire l'importanza e la DIGNITA' che questo principe della Chiesa attribuiva all'abito talare dei sacerdoti e a quello suo di cardinale, quando diceva:      
    "SONO CARDINALE E MI VESTO DA CARDINALE":   ritratto da cui emerge tutta la sua umana sensibilità, uinita alla sobrietà ed AUSTERITA', anche rivestita ed espressa da      
    quella veste solenne, <span>segno di un servizio,a Cristo e alla Chiesa,</span> che non gli impediva affatto di essere vicino ai piccoli, ai sofferenti e agli ultimi del gregge:       
    <span>"La consapevolezza della sua dignità di Arcivescovo e di Cardinale della Chiesa, proprio perché rettamente <span>vissuta non per sé, ma come servizio,</span> non lo relegava in una torre d'avorio, ma lo rendeva intimamente partecipe di ogni umana realtà a lui affidata dalla Provvidenza, gli permetteva di cogliere i problemi della gente, commuovendosi a volte fino alle lacrime.</span>      
    <span><< Il Cardinale sarà allergico ai baci e agli abbracci; ti porge solo la mano da baciare: è un semplice gesto, ma senti che ti arriva qualcosa>>,diceva un sacerdote al termine di un colloquio, ed era vero, chiunque si fosse rivolto a Lui, per un problema, per una particolare sofferenza</span><span>, percepiva nell'austerità della persona il cuore di un padre.</span>  </span>    
    <span><span>E la stessa precisione del cerimoniale era ancora servizio alla Chiesa ed ai Suoi figli, </span><span>perché anche l'ultimo dei fedeli aveva il diritto di vedere il proprio arcivescovo rivestito delle debite insegne</span>     
    <span>Sono </span><span>Cardinale</span><span> e mi vesto da </span><span>Cardinale</span><span>... per rispetto alla Chiesa ed ai miei ospiti, mai mi presenterei se non vestito come vuole la mia funzione..</span><span>., così</span><span> </span><span>aveva detto ad un giornalista che gli faceva osservare il progressivo abbandono, nella Chiesa postconciliare, dell'</span><span>abito</span><span> ecclesiastico .</span>      
    <span>Era attento anche ai più piccoli, alle loro sofferenze, a quelle dei loro genitori. </span><span>Li visitava all'Istituto Gaslini, di cui era parroco-abate, e li aveva affidati al suo confessore, al francescano a lui più vicino, a Padre Damaso da Celle, suo vicario [...]

    RispondiElimina
  49. forse perchè di tempo ne sto già perdendo inutilmente quì e non me ne resta di ulteriore da buttar via!!!
    Ci sono cose ben più importanti.......Dovremmo pregare insieme per quella PACE ormai compromessa e pensare meno agli ermellini vari.
    O questo non vi convince essere Chiesa???

    RispondiElimina
  50. Mi spiace dover riscrivere il commento che accidentalmente bannai per un disguido tecnico! Proverò a ripetere quanto detto in precedenza.

    Sign. Davide, veda, in ciò che dice si evince una grande banalizzazione del concetto di Chiesa che per sua vera essenza è una istituzione che travalica il tempo e lo spazio. Non può, lei, così, semplicisticamente, accorpare due aspetti che sono le facce di una stessa medaglia e farne una ribollita...
    C'è l'azione religiosa per eccellenza dove il trascendente attraverso un rituale manifesta la Sua Presenza dispensatrice di Grazie -- e il servizio attraverso il quale le nostre mani e i nostri piedi arrivare dove Lui, il Cristo, non potrebbe arrivare.
    Ma stia tranquillo che se non ci fosse il rito -eterno perché scaturito dalla Parola di Dio- il culto, la preghiera d'intercessione non ci sarebbe neppure l'azione dispensatrice di Carità, che ci viene trasmessa a sua volta da quella Grazia elargita da Dio, nell S.Santo attraverso quel Rito.Come vede è un circolo dal quale non si prescinde.
     E poi scusi eh...ma...Se è vero che lo stesso Signore si fece ungere i piedi con un profumo che aveva un valore tale da sfamare una trentina di famiglie mi chiedo perché lei ora va a ciurlare nel manico facendo certe critiche che, mi creda, non hanno senso.

    Secondo lei essere sobri ( che poi il più delle volte ci si imbatte in preti, finti sobri, radikalscik con la puzza sotto il naso) equivale ad essere umili e caritatevoli? Che ne sa' lei degli euro che entrano nelle casse dei frati minori mendicanti piuttosto che in quelle delle sorelle missionarie del Borundi, scusi!? Come vede, Tutto è relativo.

    Circa i paramenti sacri, abbia pazienza, lasci in pace la Tradizione della Chiesa la quale trae forza attingendo da fonti  acqua cristallina. I PARAMENTI SONO PARTE INTEGRANTE DI UN <span>RITUALE</span>. Capisce l'importanza della ritualità, o no?si vada a studiare la simiotica, il valore simbolico insito nei colori delle vesti, nella forma geometrica di queste come di tutti gli accessori di cui si serve il sacerdote per quel " preciso"  rituale e del discrimine che separa ciò che in questo rituale è eterno e imperituro da ciò che invece è quotidiano e transuente!?
    Veda, come dice l'Apocalisse "...li' si stava davanti all'ETERNO!"...e nel culto al Vivente Noi si sta davanti all'ETERNO!
    Scusi ma lei, Davide, a Pasqua andrebbe alla s.Messa nella pieve del suo villaggio con le scarpe piene di zolle e i pantaloni lisi sul di dietro? Oppure non metterebbe quanto ha di più bello...sia sincero..eh allora!!

    RispondiElimina
  51. <span>Sign. Davide, veda, in ciò che dice si evince una grande banalizzazione del concetto di Chiesa che per sua vera essenza è una istituzione che travalica il tempo e lo spazio. Non può, lei, così, semplicisticamente, accorpare due aspetti che sono le facce di una stessa medaglia e farne una ribollita...  
    C'è l'azione religiosa per eccellenza dove il trascendente attraverso un rituale manifesta la Sua Presenza dispensatrice di Grazie -- e il servizio attraverso il quale le nostre mani e i nostri piedi arrivare dove Lui, il Cristo, non potrebbe arrivare.  
    Ma stia tranquillo che se non ci fosse il rito -eterno perché Parola di Dio- il culto, la preghiera ecc non ci sarebbe neppure l'azione dispensatrice di Carità, che ci viene trasmessa a sua volta da quella Grazia di  Dio, nell S.Santo attraverso quel Rito.Come vede è un circolo dal quale non si prescinde.  
     E poi scusi eh...ma...Se è vero che lo stesso Signore si fece ungere i piedi con un profumo che aveva un valore tale da sfamare una trentina di famiglie mi chiedo perché lei ora va a ciurlare nel manico facendo certe critiche che, mi creda, non hanno senso.  Secondo lei essere sobri ( che poi il più delle volte ci si imbatte in preti, finti sobri, radikalscik con la puzza sotto il naso) equivale ad essere umili e caritatevoli? Che ne sa' lei degli euro che entrano nelle casse dei frati minori mendicanti piuttosto che in quelle delle sorelle missionarie del Borundi, scusi!? Come vede, Tutto è relativo.  
     Circa i paramenti sacri, abbia pazienza, lasci in pace la Tradizione della Chiesa la quale trae forza attingendo da fonti  acqua cristallina. I PARAMENTI SONO PARTE INTEGRANTE DI UN <span>RITUALE</span>. Capisce l'importanza della ritualità, o no?si vada a studiare la simiotica, il valore simbolico insito nei colori delle vesti, nella forma geometrica di queste come di tutti gli accessori di cui si serve il sacerdote per quel " preciso"  rituale e del discrimine che separa ciò che in questo rituale è eterno e imperituro da ciò che invece è quotidiano e transuente!?  Come dice l'Apocalisse "...li' si stava davanti all'ETERNO!"...e nel culto al Vivente Noi si sta davanti all'ETERNO!  
    Scusi ma lei, Davide, a Pasqua andrebbe alla s.Messa nella pieve del suo villaggio con le scarpe piene di zolle e i pantaloni lisi sul di dietro? Oppure non metterebbe quanto ha di più bello...sia sincero..eh allora!!</span>

    RispondiElimina
  52. <span><span><span>Sign. Davide, veda, in ciò che dice si evince una grande banalizzazione del concetto di Chiesa che per sua vera essenza è una istituzione che travalica il tempo e lo spazio. Non può, lei, così, semplicisticamente, accorpare due aspetti che sono le facce di una stessa medaglia e farne una ribollita...    
    C'è l'azione religiosa per eccellenza dove il trascendente attraverso un rituale manifesta la Sua Presenza dispensatrice di Grazie -- e il servizio attraverso il quale le nostre mani e i nostri piedi arrivare dove Lui, il Cristo, non potrebbe arrivare.    
    Ma stia tranquillo che se non ci fosse il rito -eterno perché Parola di Dio- il culto, la preghiera ecc non ci sarebbe neppure l'azione dispensatrice di Carità, che ci viene trasmessa a sua volta da quella Grazia di  Dio, nell S.Santo attraverso quel Rito.Come vede è un circolo dal quale non si prescinde.    
     E poi scusi eh...ma...Se è vero che lo stesso Signore si fece ungere i piedi con un profumo che aveva un valore tale da sfamare una trentina di famiglie mi chiedo perché lei ora va a ciurlare nel manico facendo certe critiche che, mi creda, non hanno senso.  Secondo lei essere sobri ( che poi il più delle volte ci si imbatte in preti, finti sobri, radikalscik con la puzza sotto il naso) equivale ad essere umili e caritatevoli? Che ne sa' lei degli euro che entrano nelle casse dei frati minori mendicanti piuttosto che in quelle delle sorelle missionarie del Borundi, scusi!? Come vede, Tutto è relativo.    
     Circa i paramenti sacri, abbia pazienza, lasci in pace la Tradizione della Chiesa la quale trae forza attingendo da fonti  acqua cristallina. I PARAMENTI SONO PARTE INTEGRANTE DI UN <span>RITUALE</span>. Capisce l'importanza della ritualità, o no?si vada a studiare la simiotica, il valore simbolico insito nei colori delle vesti, nella forma geometrica di queste come di tutti gli accessori di cui si serve il sacerdote per quel " preciso"  rituale e del discrimine che separa ciò che in questo rituale è eterno e imperituro da ciò che invece è quotidiano e transuente!?  Come dice l'Apocalisse "...li' si stava davanti all'ETERNO!"...e nel culto al Vivente Noi si sta davanti all'ETERNO!    
    Scusi ma lei, Davide, a Pasqua andrebbe alla s.Messa nella pieve del suo villaggio con le scarpe piene di zolle e i pantaloni lisi sul di dietro? Oppure non metterebbe quanto ha di più bello...sia sincero..eh allora!! Quanto più un sacrdote...lo sarà...</span></span><span>
    </span></span>

    RispondiElimina
  53. <span><span><span>Sign. Davide, veda, in ciò che dice si evince una grande banalizzazione del concetto di Chiesa che per sua vera essenza è una istituzione che travalica il tempo e lo spazio. Non può, lei, così, semplicisticamente, accorpare due aspetti che sono le facce di una stessa medaglia e farne una ribollita...      
    C'è l'azione religiosa per eccellenza dove il trascendente attraverso un rituale manifesta la Sua Presenza dispensatrice di Grazie -- e il servizio attraverso il quale le nostre mani e i nostri piedi arrivare dove Lui, il Cristo, non potrebbe arrivare.      
    Ma stia tranquillo che se non ci fosse il rito -eterno perché Parola di Dio- il culto, la preghiera ecc non ci sarebbe neppure l'azione dispensatrice di Carità, che ci viene trasmessa a sua volta da quella Grazia di  Dio, nell S.Santo attraverso quel Rito.Come vede è un circolo dal quale non si prescinde.      
     E poi scusi eh...ma...Se è vero che lo stesso Signore si fece ungere i piedi con un olio profumo che che una bottiglietta piccola piccola aveva un valore tale da sfamare una trentina di famiglie mi chiedo perché lei ora va a ciurlare nel manico facendo certe critiche che, mi creda, non hanno senso.  Secondo lei essere sobri ( che poi il più delle volte ci si imbatte in preti, finti sobri, radikalscik con la puzza sotto il naso) equivale ad essere umili e caritatevoli? Che ne sa' lei degli euro che entrano nelle casse dei frati minori mendicanti piuttosto che in quelle delle sorelle missionarie del Borundi, scusi!? Come vede, Tutto è relativo.      
     Circa i paramenti sacri, abbia pazienza, lasci in pace la Tradizione della Chiesa la quale trae forza attingendo da fonti  acqua cristallina. I PARAMENTI SONO PARTE INTEGRANTE DI UN <span>RITUALE</span>. Capisce l'importanza della ritualità, o no?si vada a studiare la simiotica, il valore simbolico insito nei colori delle vesti, nella forma geometrica di queste come di tutti gli accessori di cui si serve il sacerdote per quel " preciso"  rituale e del discrimine che separa ciò che in questo rituale è eterno e imperituro da ciò che invece è quotidiano e transuente!?  Come dice l'Apocalisse "...li' si stava davanti all'ETERNO!"...e nel culto al Vivente Noi si sta davanti all'ETERNO!      
    Scusi ma lei, Davide, a Pasqua andrebbe alla s.Messa nella pieve del suo villaggio con le scarpe piene di zolle e i pantaloni lisi sul di dietro? Oppure non metterebbe quanto ha di più bello...sia sincero..eh allora!! Quanto più un sacrdote...lo sarà...</span></span><span>  </span></span>

    RispondiElimina
  54. <span><span><span>Sign. Davide, veda, in ciò che dice si evince una grande banalizzazione del concetto di Chiesa che per sua vera essenza è una istituzione che travalica il tempo e lo spazio. Non può, lei, così, semplicisticamente, accorpare due aspetti che sono le facce di una stessa medaglia e farne una ribollita...        
    C'è l'azione religiosa per eccellenza dove il trascendente attraverso un rituale manifesta la Sua Presenza dispensatrice di Grazie : e il servizio nella carità attraverso il quale le nostre mani e i nostri piedi arrivano dove Lui, il Cristo, non potrebbe arrivare.        
    Ma stia tranquillo che se non ci fosse il rito [ eterno,  perché Parola di Dio] il culto, la preghiera,  non ci sarebbe neppure l'azione dispensatrice di Carità, che ci viene trasmessa a sua volta da quella Grazia di  Dio, nell S.Santo attraverso quel Rito Celebrato! Come vede è un circolo dal quale non si prescinde.        
     E poi scusi eh...ma...Se è vero che lo stesso Signore si fece ungere i piedi con un olio profumo che  una bottiglietta piccola piccola aveva un valore tale da sfamare una trentina di famiglie, mi chiedo perché, lei ora va a ciurlare nel manico facendo certe critiche che, mi creda, non hanno senso.  </span></span></span>
    <span><span><span>Secondo lei essere sobri ( che poi il più delle volte ci si imbatte in preti, finti sobri, radikalscik con la puzza sotto il naso) equivale ad essere umili e caritatevoli? Che ne sa' lei degli euro che entrano nelle casse dei frati minori mendicanti piuttosto che in quelle delle sorelle missionarie del Borundi, scusi!? Come vede, Tutto è relativo.        
     Circa i paramenti sacri, abbia pazienza, lasci in pace la Tradizione della Chiesa la quale trae forza attingendo da fonti  di acqua cristallina . I PARAMENTI SONO PARTE INTEGRANTE DI UN <span>RITUALE</span>. Capisce l'importanza della ritualità, o no? Si vada a studiare la simiotica,anche a livello antropologico,  il valore simbolico fondamentale insito nei gesti, negli odori, nelle suppellettili, nei colori delle vesti, nella forma geometrica di queste come di tutti gli accessori di cui si serve il sacerdote per quel " preciso"  rituale. Del discrimine che separa ciò che in questo rituale è eterno e imperituro da ciò che invece è quotidiano e transuente!?  Come dice l'Apocalisse "...li' si stava davanti all'ETERNO!"...e nel culto al Vivente Noi si sta davanti all'ETERNO!  Lo capisce il senso di queste parole!? La loro importanza?      
    Scusi ma lei, Davide, a Pasqua andrebbe alla s.Messa nella pieve del suo villaggio con le scarpe piene di zolle e i pantaloni lisi sul di dietro? Oppure non metterebbe quanto ha di più bello...sia sincero..eh allora!! Quanto più un sacrdote...lo sarà...</span></span><span>  </span></span>

    RispondiElimina
  55. <span><span><span><span>Sign. Davide, veda, in ciò che dice si evince una grande banalizzazione del concetto di Chiesa che per sua vera essenza è una istituzione che travalica il tempo e lo spazio. Non può, lei, così, semplicisticamente, accorpare due aspetti che sono le facce di una stessa medaglia e farne una ribollita...          
    C'è l'azione religiosa per eccellenza dove il trascendente attraverso un rituale manifesta la Sua Presenza dispensatrice di Grazie : e il servizio nella carità attraverso il quale le nostre mani e i nostri piedi arrivano dove Lui, il Cristo, non potrebbe arrivare.          
    Ma stia tranquillo che se non ci fosse il rito [ eterno,  perché Parola di Dio] il culto, la preghiera,  non ci sarebbe neppure l'azione dispensatrice di Carità, che ci viene trasmessa a sua volta da quella Grazia di  Dio, nell S.Santo attraverso quel Rito Celebrato! Come vede è un circolo dal quale non si prescinde.          
     E poi scusi eh...ma...Se è vero che lo stesso Signore si fece ungere i piedi con un olio profumo che  una bottiglietta piccola piccola aveva un valore tale da sfamare una trentina di famiglie, mi chiedo perché, lei ora va a ciurlare nel manico facendo certe critiche che, mi creda, non hanno senso.  </span></span></span>  
    <span><span><span>Secondo lei essere sobri ( che poi il più delle volte ci si imbatte in preti, finti sobri, radikalscik con la puzza sotto il naso) equivale ad essere umili e caritatevoli? Che ne sa' lei degli euro che entrano nelle casse dei frati minori mendicanti piuttosto che in quelle delle sorelle missionarie del Borundi, scusi!? Come vede, Tutto è relativo.          
     Circa i paramenti sacri, abbia pazienza, lasci in pace la Tradizione della Chiesa la quale trae forza attingendo da fonti  di acqua cristallina . I PARAMENTI SONO PARTE INTEGRANTE DI UN <span>RITUALE</span>. Capisce l'importanza della ritualità, o no? Si vada a studiare la simiotica,anche a livello antropologico,  il valore simbolico fondamentale insito nei gesti, negli odori, nelle suppellettili, nei colori delle vesti, nella forma geometrica di queste come di tutti gli accessori di cui si serve il sacerdote per quel " preciso"  rituale. Del discrimine che separa ciò che in questo rituale è eterno e imperituro da ciò che invece è quotidiano e transuente!?  Come dice l'Apocalisse "...li' si stava davanti all'ETERNO!"...e nel culto al Vivente Noi si sta davanti all'ETERNO!  Lo capisce il senso di queste parole!? La loro importanza?        
    Scusi ma lei, Davide, a Pasqua andrebbe alla s.Messa nella pieve del suo villaggio con le scarpe piene di zolle e i pantaloni lisi sul di dietro? Oppure non metterebbe quanto ha di più bello...sia sincero..eh allora!! </span></span></span></span>

    RispondiElimina
  56. Attento, Davide: Caritas <span>in</span> Veritate. La carità senza la Verità non è nulla, se non mera filantropia. Altrimenti, perchè non aderire all'Esercito della Salvezza (che sono anche simpatici, con le loro canzoncine e marcette, quanto entrano per la questua nei pub inglesi) o, che so, al para-massonico Rotary (che, comunque, aiuta nella carriera e negli affari)? L'errore di molti cattolici di oggi è quello di concentrarsi sulla salvezza dei corpi, ignorando quella delle anime che, invece, deve essere prioritaria.

    RispondiElimina
  57. Effettivamente stai perdendo tempo e stai facendolo perdere ha chi ha la cortesia di risponderti.

    RispondiElimina
  58. <span>Luisa</span><span></span><img></img>
    <span>Effettivamente stai perdendo tempo e stai facendolo perdere a chi ha la cortesia di risponderti.</span>

    RispondiElimina
  59. <span>Effettivamente stai perdendo tempo e stai facendolo perdere a chi ha la cortesia di risponderti.</span>

    RispondiElimina
  60. <span><span><span><span>..ie una grande banalizzazione del concetto di Chiesa la cui vera essenza travalica il tempo e lo spazio. Don Magnifico, il signor davide accorpare due aspetti, quello inerente al culto e ai sacri paramenti e alla carità intesa come apostolato, missionarietà -facce della stessa medaglia- lui le prende e ne fa una ribollita...            
    C'è l'azione religiosa per eccellenza dove il trascendente attraverso un rituale manifesta la Sua Presenza e il servizio nella carità attraverso il quale le nostre mani e i nostri piedi arrivano dove Lui, il Cristo, non potrebbe arrivare, ma ignora che se non ci fosse il rito [ eterno,  perché Parola di Dio] il culto, la preghiera,  non ci sarebbe neppure l'azione dispensatrice di Carità, trasmessa a sua volta attraverso quel Rito Celebrato: un circolo dal quale non si prescinde.            
     E poi .Se è vero che lo stesso Signore si fece ungere i piedi con un olio profumo la cui bottiglietta piccola piccola aveva un valore tale da sfamare una trentina di famiglie, mi chiedo perché, mister Davide voglia ciurlare nel manico muovendo obiezioni  che... non hanno senso.  </span></span></span>    
    <span><span><span>Secondo Davide essere sobri equivale ad essere umili e caritatevoli? Che ne sappiamo degli euro che entrano nelle casse dei frati minori mendicanti piuttosto che in quelle delle sorelle missionarie del Borundi. Su questo versante tutto è relativo.            
     Circa i paramenti sacri, direi che si llasci in pace la Tradizione della Chiesa la quale trae forza attingendo da fonti  antichissime . I PARAMENTI SONO PARTE INTEGRANTE DI UN <span>RITUALE</span>. Chi non ne comprende il senso si vada a studiare  il valore dei simboli -anche a livello antropologico-  insito nei gesti, negli odori, nelle suppellettili, nei colori delle vesti, nella forma geometrica di queste come di tutti gli accessori di cui si serve il sacerdote per quel " preciso"  rituale, nonché il discrimine che separa ciò che in questo rituale è eterno e imperituro da ciò che invece è quotidiano e transuente!?  Come dice l'Apocalisse "...li' si stava davanti all'ETERNO!"...e nel culto al Vivente Noi si sta davanti all'ETERNO! Se non si capisce il senso di queste parole...è come parlare ad un sordo...          
    Scusi ma lei, Davide, a Pasqua andrebbe alla s.Messa nella pieve del suo villaggio con le scarpe piene di zolle e i pantaloni lisi sul di dietro? Oppure non metterebbe quanto ha di più bello...sia sincero..eh allora!!</span></span></span></span>

    RispondiElimina
  61. <span><span><span><span><span><span>.---E banalizzazione del concetto di Chiesa la cui vera essenza travalica il tempo e lo spazio. Don Magnifico, il signor davide accorpare due aspetti, quello inerente al culto e ai sacri paramenti e alla carità intesa come apostolato, missionarietà -facce della stessa medaglia- lui le prende e ne fa una ribollita...              
    C'è l'azione religiosa per eccellenza dove il trascendente attraverso un rituale manifesta la Sua Presenza e il servizio nella carità attraverso il quale le nostre mani e i nostri piedi arrivano dove Lui, il Cristo, non potrebbe arrivare, ma ignora che se non ci fosse il rito [ eterno,  perché Parola di Dio] il culto, la preghiera,  non ci sarebbe neppure l'azione dispensatrice di Carità, trasmessa a sua volta attraverso quel Rito Celebrato: un circolo dal quale non si prescinde.              
     E poi .Se è vero che lo stesso Signore si fece ungere i piedi con un olio profumo la cui bottiglietta piccola piccola aveva un valore tale da sfamare una trentina di famiglie, mi chiedo perché, mister Davide voglia ciurlare nel manico muovendo obiezioni  che... non hanno senso.  </span></span></span>      
    <span><span><span>Secondo Davide essere sobri equivale ad essere umili e caritatevoli? Che ne sappiamo degli euro che entrano nelle casse dei frati minori mendicanti piuttosto che in quelle delle sorelle missionarie del Borundi. Su questo versante tutto è relativo.              
     Circa i paramenti sacri, direi che si llasci in pace la Tradizione della Chiesa la quale trae forza attingendo da fonti  antichissime . I PARAMENTI SONO PARTE INTEGRANTE DI UN <span>RITUALE</span>. Chi non ne comprende il senso si vada a studiare  il valore dei simboli -anche a livello antropologico-  insito nei gesti, negli odori, nelle suppellettili, nei colori delle vesti, nella forma geometrica di queste come di tutti gli accessori di cui si serve il sacerdote per quel " preciso"  rituale, nonché il discrimine che separa ciò che in questo rituale è eterno e imperituro da ciò che invece è quotidiano e transuente!?  Come dice l'Apocalisse "...li' si stava davanti all'ETERNO!"...e nel culto al Vivente Noi si sta davanti all'ETERNO! Se non si capisce il senso di queste parole...è come parlare ad un sordo...            
    Scusi ma lei, Davide, a Pasqua andrebbe alla s.Messa nella pieve del suo villaggio con le scarpe piene di zolle e i pantaloni lisi sul di dietro? Oppure non metterebbe quanto ha di più bello...sia sincero..eh allora!!</span></span></span></span></span></span>

    RispondiElimina
  62. <span><span><span><span><span><span><span><span>--E banalizzazione del concetto di Chiesa la cui vera essenza travalica il tempo e lo spazio. </span></span></span></span></span></span></span><span><span><span><span><span><span><span>Caro Don Magnifico, caro placentium il Signor Davide non ha le idee chiare: accorpora due aspetti: quello inerente il culto,i sacri paramenti e quello della carità intesa come apostolato, missionarietà . Due facce della stessa medaglia che prende e ne fa una ribollita...                
    C'è l'azione religiosa per eccellenza dove il trascendente attraverso un rituale manifesta la Sua Presenza e il servizio nella carità attraverso il quale le nostre mani e i nostri piedi arrivano dove Lui, il Cristo, non potrebbe arrivare, ma ignora che se non ci fosse il rito [ eterno,  perché Parola di Dio] il culto, la preghiera,  non ci sarebbe neppure l'azione dispensatrice di Carità, trasmessa a sua volta attraverso quel Rito Celebrato: un circolo dal quale non si prescinde.                
     E poi .Se è vero che lo stesso Signore si fece ungere i piedi con un olio profumo la cui bottiglietta piccola piccola aveva un valore tale da sfamare una trentina di famiglie, mi chiedo perché, mister Davide voglia ciurlare nel manico muovendo obiezioni  che... non hanno senso.  </span></span></span>        
    <span><span><span>Secondo Davide essere sobri equivale ad essere umili e caritatevoli? Che ne sappiamo degli euro che entrano nelle casse dei frati minori mendicanti piuttosto che in quelle delle sorelle missionarie del Borundi. Su questo versante tutto è relativo.                
     Circa i paramenti sacri, direi che si llasci in pace la Tradizione della Chiesa la quale trae forza attingendo da fonti  antichissime . I PARAMENTI SONO PARTE INTEGRANTE DI UN <span>RITUALE</span>. Chi non ne comprende il senso si vada a studiare  il valore dei simboli -anche a livello antropologico-  insito nei gesti, negli odori, nelle suppellettili, nei colori delle vesti, nella forma geometrica di queste come di tutti gli accessori di cui si serve il sacerdote per quel " preciso"  rituale, nonché il discrimine che separa ciò che in questo rituale è eterno e imperituro da ciò che invece è quotidiano e transuente!?  Come dice l'Apocalisse "...li' si stava davanti all'ETERNO!"...e nel culto al Vivente Noi si sta davanti all'ETERNO! Se non si capisce il senso di queste parole...è come parlare ad un sordo...              
    Scusi ma lei, Davide, a Pasqua andrebbe alla s.Messa nella pieve del suo villaggio con le scarpe piene di zolle e i pantaloni lisi sul di dietro? Oppure non metterebbe quanto ha di più bello...sia sincero..eh allora!!</span></span></span></span></span></span></span><span>
    </span></span>

    RispondiElimina
  63. Beh a me sembra che taluni vedono soffiare lo Spirito là dove è visibile, a chi occhi per vedere e un cervello non condizionato, che a soffiare è  l`orgoglio molto umano di chi pretende che la sua opera è ispirata...
    Da osservare come gli stessi menzionano "lo Spirito" domenticando per strada il "Santo".

    RispondiElimina
  64. <span>
     
    <span></span><span><span>"Non accetta più questi balzelli che sanno di quel passato che non interessa più nessuno ed è solo ingombrante"</span>   
     
     
    Mi dispiace ma sembra proprio che non hai capito granchè! Il passato, che poi non è il passato ma il presente, l`ETERNO PRESENTE,  interessa e come se interessa, in molti campi del resto, basta ad esempio pensare ai giovani, sempre più numerosi,  che si stanno avvicinando alla Santa Messa di sempre, certo per chi pensa che dopo  Costantino la Tradizione  della Chiesa è piombata in un profondo letargo per risvegliarsi con l`evento Concilio Vaticano II , il passato è solo muffa da gettare via con disprezzo.</span></span>

    RispondiElimina
  65. Redazione di Messainlatino.it20 marzo 2011 alle ore 13:34

    Speriamo che Cristo non sia passato, perchè se è passato allora non c'è più la Chiesa ( che insegna la Dottrina di Cristo " le mie parole non non passeranno"). *DONT_KNOW* :'( :'( :'( :'(
    In effetti molti si sono stancati di queste vecchie parole, e ne hanno fatte di nuove, più consone alle loro preferenze :'(
    ( quello che è nuovo è migliore del vecchio, come disse Bill Gates mettendo in vendita Windows Vista al posto di Windows XP :-D )



    Sebastiano P.

    RispondiElimina
  66. <span><span><span><span><span><span><span><span><span><span>-E banalizzazione del concetto di Chiesa la cui vera essenza travalica il tempo e lo spazio. </span></span></span></span></span></span></span><span><span><span><span><span><span><span>Caro Don Magnifico, caro placentium il Signor Davide non ha le idee chiare. Analizza due aspetti -il primo inerente il culto,i sacri paramenti e quello della carità intesa come apostolato, missionarietà - senza considerare che sono facce della stessa medaglia.                  
    C'è l'azione religiosa  dove il trascendente attraverso un rituale manifesta la Sua Presenza, e il servizio nella carità attraverso il quale le nostre mani e i nostri piedi arrivano dove Lui, il Cristo, non potrebbe arrivare, ma ignora che se non ci fosse il rito [ eterno,  perché Parola di Dio] il culto, la preghiera,  non ci sarebbe neppure l'azione dispensatrice di Carità, trasmessa a sua volta attraverso quel Rito Celebrato: un circolo dal quale non si prescinde.                  
     E poi .Se è vero che lo stesso Signore si fece ungere i piedi con un olio profumo la cui bottiglietta piccola piccola aveva un valore tale da sfamare una trentina di famiglie, mi chiedo perché, mister Davide voglia ciurlare nel manico muovendo obiezioni  che... non hanno senso.  </span></span></span>          
    <span><span><span>Secondo Davide essere sobri equivale ad essere umili e caritatevoli? Che ne sappiamo degli euro che entrano nelle casse dei frati minori mendicanti piuttosto che in quelle delle sorelle missionarie del Borundi. Su questo versante tutto è relativo.                  
     Circa i paramenti sacri, direi che si llasci in pace la Tradizione della Chiesa la quale trae forza attingendo da fonti  antichissime . I PARAMENTI SONO PARTE INTEGRANTE DI UN <span>RITUALE</span>. Chi non ne comprende il senso si vada a studiare  il valore dei simboli -anche a livello antropologico-  insito nei gesti, negli odori, nelle suppellettili, nei colori delle vesti, nella forma geometrica di queste come di tutti gli accessori di cui si serve il sacerdote per quel " preciso"  rituale, nonché il discrimine che separa ciò che in questo rituale è eterno e imperituro da ciò che invece è quotidiano e transuente!?  Come dice l'Apocalisse "...li' si stava davanti all'ETERNO!"...e nel culto al Vivente Noi si sta davanti all'ETERNO! Se non si capisce il senso di queste parole...è come parlare ad un sordo...                
    Scusi ma lei, Davide, a Pasqua andrebbe alla s.Messa nella pieve del suo villaggio con le scarpe piene di zolle e i pantaloni lisi sul di dietro? Oppure non metterebbe quanto ha di più bello...sia sincero..eh allora!!</span></span></span></span></span></span></span><span>  
    </span></span></span><span>
    </span></span>

    RispondiElimina
  67. Vorrei ringraziare memory e Silente per avere condiviso quanto sostenuto in questo post..i cui nomi sono andati involontariamente rimossi nel tentativo di correggere alcuni refusi.

    RispondiElimina
  68. Spero di liberarmi ed andare a Bari alla Messa.
    Ritengo sarà una Messa NO celebrata correttamente e per questo me ne rallegro doppiamente.
    Magarti si facesse qualcosa del genere nella mia diocesi, dove il grigiore modernista del nostro Vescovo e di un clero un pò miserino, regna sovrano!

    RispondiElimina
  69. Un allievo mi riferisce della Messa presieduta dal card. Burke nella Catterale di Bari.
    Un modello di Novus ordo: latino (ad eccezione delle due letture e della preghiera dei fedeli), altare coram Deo, paramenti molto belli, pochi concelebranti, un servizio di miniranti irreprensibile, una schola cantorum di alto livello che ha proposto canto gregoriano e polifonia antica e contemporanea, eseguiti ottimate, un vero pontefice in cattedra!
    Alla faccia del minimalismo tanto caro al clero barese, soprattutto in materia musicale......

    RispondiElimina
  70. ...e non solo in campo musicale. Mi hanno riferito che alcuni frequentatori abituali della Cattedrale di Bari si chiedevano se gli organizzatori dell'evento celebrassero sempre in quel modo e se utilizzassero sempre tutti quei strani arnesi-che i sacrestani hanno dovuto prendere dal museo diocesano (persino i piattelli per la comunione!!!!!!!!).
    In ogni modo complimenti al M° direttore della schola cantorum S. Cecilia di Monopoli e al servizio liturgico guidato dall'attento cerimoniere.
    Quello a cui abbiamo assistito è stata le ri...messa a norma della Messa!!!!

    RispondiElimina
  71. che ridere!!!!

    RispondiElimina
  72. Bisognerebbe aprire le vedute, perchè servire i poveri si può fare in talare e polsini di oro... sempre se si è pastori. Non scambiare la chiesa per il partito socialista, è sempre la Sposa di Cristo, e in essa convive la carità e la bellezza degna di Dio.

    RispondiElimina
  73. Io sono d'accordo con Luisa.

    Per me, il Cardinal BURKE è l' unico e gran PAPABILE.

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione