Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

martedì 1 febbraio 2011

Conciliari o Tradizionalisti. Inchiesta sui futuri preti (di M. Hébrard)

Dal blog Amici di Papa Ratzinger 4:
"La situazione non e' affatto "preoccupante"...anzi! I giovani preti sono la speranza della Chiesa. Semmai, e' la generazione di coloro che oggi hanno 50-60-70 e anche 80 anni a doversi interrogare. Non si tratta di essere "conciliari" o "tradizionali. Si tratta di essere cattolici. In effetti la scorsa a "smarcarsi" dal Papa e' un esercizio noioso, vecchio, che ha stancato molti giovani."

Per leggere la traduzione dell'interessante articolo, clicca qui.

fonte: sito della Conférence catholique des Baptisé-e-s de France via amici di Papa Ratzinger 4

6 commenti:

  1. a proposito del "sospetto verso il CVII dei futuri preti..." segnalo alla redazione (nel caso non lo sappia ancora)  che anche in Francia il tabu Concilio sta cadendo. Anche se molto meno che in Italia si comincia a metterlo timidamente in discussione. Per esempio in questo programma televisivo (dal titolo Dieu Merci, su une rete nazionale in chiaro), dove parla il direttore della rivista l'Homme Nouveau  
    http://fr.gloria.tv/?media=126656

    RispondiElimina
  2. sarebbe meglio non parlare di sospetto verso il CVII dei futuri preti tout court, perché il ritratto di prete che ricavo dallo scritto è quello del prete tradizionalista, e -se non ho letto male- con tutti i peggiori pregiudizi (mancato ascolto della gente, misoginia, non consapevolezza sul celibato, nessun primato della coscienza nel recupero dell'ossequio all'autorità).
    Innanzitutto, questo ritratto di prete e seminarista diocesano non mi torna, perché nei seminari va per la maggiore la formazione modernista, ben lontana del 'tipo' di prete descritto. Sono testimone diretta di un emblematico recente incontro sulla formazione permanente cui ho partecipato in una facoltà pontificia romana (relatori: un peraltro ragguardevole filosofo modernista; lo psichiatra Cantelmi -neocatecumenale- ed Enzo Bianchi, il priore di Bose)
    In secondo luogo devo aggiungere una riflessione da prendere seriamente. Ci sarà il solito che mi accuserà di parlare solo dei CnC (cosa tra l'altro inesatta); ma la riflessione a questo punto si impone, soprattutto perché è un fenomeno di non poca rilevanza anche quantitativa che riguarda TUTTA la Chiesa, a causa dell'arrembante  diffusione, ormai del tutto incontrastata che stanno avendo.
    I preti che escono dai seminari neocatecumenali non ricevono la formazione diocesana ma, per statuto, devono seguire l'iter formativo neocat stabilito dagli iniziatori e restano assoggettati ai catechisti, che esercitano un potere assoluto sulla vita e sulla coscienza delle persone, compresi i preti che perdono così il loro munus docendi e regendi (rimane solo quello sanctificandi, perché rimangono deputati alla consacrazione secondo Kiko). Capisco che il linguaggio è crudo ma, nonostante le dichiarate 'correzioni' alle loro catechesi (peraltro tuttara 'segrete'), nulla risulta cambiato al riguardo...
    Adesso arriverà il linciaggio, ma questo è quel che succede nella Chiesa e, per quanto mi riguarda, ho solo la ventura di esserne -e dico purtroppo- ineludibilmente consapevole e perfettamente dopcumentata per chi volesse approfondire

    RispondiElimina
  3. aggiungo che quello emergente dallo scritto è un 'tipo' di prete ben lontano anche dai sacerdoti tradizionalisti che ho avuto la Grazia di conoscere!

    RispondiElimina
  4. <span>sarebbe meglio non parlare di sospetto verso il CVII dei futuri preti tout court, perché il ritratto di prete che ricavo dallo scritto è quello del prete tradizionalista, e -se non ho letto male- con tutti i peggiori pregiudizi (mancato ascolto della gente, misoginia, non consapevolezza sul celibato, nessun primato della coscienza nel recupero dell'ossequio all'autorità).  Viene nominata l'Opus Dei, ma non so che relazione possa esserci...
    Innanzitutto, questo ritratto di prete e seminarista diocesano non mi torna, perché nei seminari va per la maggiore la formazione modernista, ben lontana del 'tipo' di prete descritto. Sono testimone diretta di un emblematico recente incontro sulla formazione permanente cui ho partecipato in una facoltà pontificia romana (relatori: un peraltro ragguardevole filosofo modernista; lo psichiatra Cantelmi -neocatecumenale- ed Enzo Bianchi, il priore di Bose). E, mi risulta da molti casi specifici, che i seminaristi che hanno idee 'tradizionali' sono costretti a nasconderlo se non vogliono essere sbattuti fuori, quando non sono loro ad andarsene disperati...  </span>
    <span>In ogni caso, quello emergente dallo scritto è un 'tipo' di prete ben lontano anche dai sacerdoti tradizionalisti che ho avuto la grazia di conoscere!
    In secondo luogo devo aggiungere una riflessione da prendere seriamente. Ci sarà il solito che mi accuserà di parlare solo dei CnC (cosa tra l'altro inesatta); ma la riflessione a questo punto si impone, soprattutto perché è un fenomeno di non poca rilevanza anche quantitativa che riguarda TUTTA la Chiesa, a causa dell'arrembante  diffusione, ormai del tutto incontrastata che i NC stanno avendo.  
    I preti che escono dai seminari neocatecumenali non ricevono la formazione diocesana ma, per statuto, devono seguire l'iter formativo neocat stabilito dagli iniziatori e restano assoggettati ai catechisti, che esercitano un potere assoluto sulla vita e sulla coscienza delle persone, compresi i preti che perdono così il loro munus docendi e regendi (rimane solo quello sanctificandi, perché rimangono deputati alla consacrazione secondo Kiko). Capisco che il linguaggio è crudo ma, nonostante le dichiarate 'correzioni' alle loro catechesi (peraltro tuttora 'segrete'), nulla risulta cambiato al riguardo...  
    Adesso arriverà il linciaggio, ma questo è quel che succede nella Chiesa e, per quanto mi riguarda, ho solo la ventura di esserne -e dico purtroppo- ineludibilmente consapevole e perfettamente documentata per chi volesse approfondire</span>

    RispondiElimina
  5. questi ultimi preti non potranno mai aver alcuna riserva nei confronti del concilio, perché viene loor insegnato che la chiesa era in debacle da Costantino al Vaticano II ed è con esso che è stata ri-fondata...

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione