Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

domenica 30 gennaio 2011

Toto-arcivescovo di Milano: chi sarà il prossimo?

Mons. Ravasi? Mons. De Scalzi attuale vicario? Mons. Ambrosio di Piacenza? Un Mons. di Curia? Un Vescovo suffraganeo? Voi chi dite che sarà il prossimo? La situazione è seria e grave.
La cattedra di Ambrogio è importante e determinante per diverse (e delicatissime) questioni. Soprattutto in questi tempi, poi, la scelta dev'essere ponderata bene perchè gli effetti potrebbero variare da "disastrosi" a "faustissimi". Speriamo e preghiamo
Riportiamo da Cordialiter.
Roberto
*
In questi giorni il Sommo Pontefice sta decidendo chi sarà il nuovo Arcivescovo di Milano che dovrà sostituire l'anziano Cardinale Dionigi Tettamanzi. È una decisione da far tremare i polsi, si sta decidendo la sorte eterna di una moltitudine di anime. Se il nuovo Arcivescovo sarà un uomo zelante come San Carlo Borromeo, molte anime si salveranno, se invece sarà un uomo poco zelante, ci saranno lacrime e stridore di denti per molti fedeli ambrosiani.
Tra i problemi che dovrà affrontare il nuovo successore di Sant'Ambrogio, vi è quello riguardante il tracollo vocazionale. I numeri non sono né tradizionalisti, né modernisti, sono dati di fatto di cui prendere atto: nel 1970 nella diocesi operavano 3.611 sacerdoti, mentre nel 2009, nonostante il forte incremento della popolazione, i sacerdoti sono diminuiti a 2.885. Solo un intervento provvidenziale di Dio può far realizzare un'inversione di tendenza. Messis quidem multa, operárii autem pauci. Rogáte ergo Dóminum messis, ut mittat operários in messem suam.
La situazione degli ordini religiosi residenti nella diocesi ambrosiana non è affatto migliore. Nel 1970 le suore erano 12.945, nel 2009 sono crollate a 6.180, cioè meno della metà, e la cosa che preoccupa maggiormente è che la loro età media ormai si aggira tra i 60 e i 70 anni. Stesso discorso per gli ordini maschili, i cui membri nello stesso periodo sono scesi da 2.181 a 1.114.
Noi poveracci che non contiamo nulla non possiamo far altro che pregare Iddio affinché illumini il Papa.

129 commenti:

  1. Dai loro frutti li giudicherete... e meno male che i sacerdoti della chiesa wojtyliana sono pochi: vi immaginate il disastro ulteriore che causerebbero, se fossero anche più di quelli che sono oggi?

    RispondiElimina
  2. io abito a Milano e devo dire che in tutti questi anni mi sono sentito sempre come dire? un po' lontano dall'arcivescovo.. soprattutto da Tettamanzi. Martini pur con tutti i suoi difetti aveva comunque una specie di personale dignità, un certo fascino nell'eloquio, nello sguardo, nella persona tutta, anche se certe volte tornavo da certi suoi sermoni in duomo, con la domanda " ma cosa ha detto?" Boh!!!
    io mi auguro un Vescovo in cui la popolazione milanese possa sentirsi entusiasticamente un gregge dietro al suo pastore, senza dubbi ,senza malintesi , senza schieramenti politici. Una persona integerrima, dritta,
    cattolica,  senza ambiguità.
    E' chiedere troppo?

    RispondiElimina
  3. Serve un Vescovo "cattolico" e non un Vescovo "Conciliare".....

    RispondiElimina
  4. Né CL, né CGL, né ACL, mi basta cattolico, chiedo troppo?

    RispondiElimina
  5. Ho avuto la possibilità di ascoltare spesso Martini, anche a Lentate durante degli esercizi spirituali. Al di là di certa eloquenza, lo si sentiva lontano, come chiuso e distaccato, tutt'altra pasta rispetto al ritratto bonario e buonista che ne tramandavano i mezzi di comunicazione. Ecco, questi "progessisti" mi paiono tutti così, elitari, lontani dal popolo, tutt'altro che pastori...

    RispondiElimina
  6. magari !!!!!!! piu' che altro fa da sonnifero .........

    RispondiElimina
  7. Oliveri... Se vi piace tanto, almeno scrivetelo giusto...

    RispondiElimina
  8. Nell'anno dedicato al "Figlio" (triennio di preparazione al Giubileo) venne a tenerci una conferenza in seminario.... DIO MIO CHE SONNO!!!! Non lo si riusciva seguire

    RispondiElimina
  9. Miairio Oilivieiri. Meglio?

    RispondiElimina
  10. Credo che Milano abbia bisogno di un Vescovo PASTORE! Che sappia innanzitutto stare e ascoltare i suoi preti... un vescovo lontano dai preti o peggio inviso ai preti è: un generale senza esercito.
    Poi il vescovo dovrà recarsi nelle parrocchie, incontrare la gente. E' assurdo che l'attuale arcivescovo non sia mai andato in certe parrocchie, neppure per le cresime, e che abbia ridotto la visita pastorale (obbligatoria secondo il cjc) a una bella messa.... in ogni decanato...! ovviamente gli ausiliari imitano bene il capoccia...!!! Mi permetto di chiedere: ma se un vescovo non si reca in una parrocchia neppure per le cresime in quale altra occasione ci va??? (Le cresime nella diocesi ambrosiana vengono amministrate dai decani: preti travestiti da vescovi [mitrie senza infule e ferula]). Se ripensiamo ai tempi del b. I. Schuster che - SENZA AUSILIARI - visitò l'intera diocesi ben 5 (dico CINQUE) volte, andando spesso a cavallo di asinelli. Nessuno dica : "Ma erano altri tempi"! Certo che erano altri tempi: i vescovi facevano i vescovi, ricevevano tutti, in primis i preti. Oggi invece devono incontrare le personalità, presenziare ai convegni, agli eventi politici, mondani, ecc....
    Insomma l'Arcivescovo e i suoi 6 (dico SEI) ausiliari la celebrano la messa tutti i giorni? Ma perchè non vanno a celebrarla nelle parrocchie? La domenica potrebbero trinare: ore 8.00; ore 11.00; ore 18.00; tre parrocchie a domenica vedrebbero il vescovo. Mha! Il mio discorrere è tempo sprecato.
    Infine rispondo alla domanda: chi vedrei come arcivescovo di Milano?
    Dal basso della mia postazione ci vedrei bene (tra quelli che a quanto pare hanno qualche possiblità) il patriarca di Venezia. Sono sicuro che con lui aumenterebbero le vocazioni. 

    RispondiElimina
  11. Sono pochi, sì, ma quasi tutti vescovi ! ;)

    RispondiElimina
  12. A proposito di prelati, segnalo le foto del pontificale di Burke a Treviso: http://sacrissolemniis.blogspot.com/2011/01/il-pontificale-del-cardinal-burke-in.html  :)

    RispondiElimina
  13. dopo l'outsider schuster l'outsider schneider.

    RispondiElimina
  14. Per il Concordato... i vescovi devono essere di nazionalità italiana.....

    RispondiElimina
  15. fa  lo stesso effetto di quando si vedono sbadigliare gli ippopotami ai documentari in televisione .........

    ......... niente di piu' pernicioso della '' cultura senza la sensibiita' ,, !!!!!!! .....

    RispondiElimina
  16. E se il S. Padre dovesse scegliere mons. Favella?

    RispondiElimina
  17. Che forse neanche esiste?

    RispondiElimina
  18. Nel senso che è un nome falso, penso.

    RispondiElimina
  19. Bravo, a Milano abbiamo bisogno di un pastore!
    Tettamanzi non lo è stato, ha fatto amicizia con gli arabi, ma non fa mai le cresime.
    Qualche hanno fa, fu il prete dell'oratorio salesiano ad amministrare le cresime, o in altri anni un vescovo salesiano amico del parroco salesiano.

    RispondiElimina
  20. SPERIAMO CHE A MILANO CI MANDINO BERTONE CHE IN QUESTI GIORNI HA FATTO NOMINARE ALLA SEDE DI ALGHERO-BOSA L'ENNESIMO SALESIANO. MI DOMANDO CHE FINE ABBIA FATTO IL SEGRETO PONTIFICIO DAL MOMENTO CHE OGGI SULLA << NUOVA SARDEGNA>> E' ANTICIPATA LA DESIGNAZIONE DI MORFINO CHE AVERRA' DOMANI CON DOVIZIA DI PARTICOLARI TRA I QUALI IL NOME DEL VESCOVO CONSACRANTE. IN ALTRI TEMPI QUESTE COSE NE AVREBBERO BRUCIATO LA NOMINA......A ME RISULTA CHE GIURIDICAMENTE LA COSA SIA GRAVE E QUESTO FA INIZIARE L'EPISCOPATO DELL'INTERESSATO SOTTO UNA CATTIVA STELLA!

    RispondiElimina
  21. Prego lo Spirito Santo che illumini in nostro amatissimo e beatissimo Sommo Pontefice Benedetto XVI affinchè nomini quale titolare della Cattedra Mediolanense che fu di Sant'Ambrogio un uomo di grande valore, umanità, scienza e vero pastore; un nome mi viene subito alla mente che spero il Santo Padre abbia già in pectore: il Card. Gianfranco Ravasi. 
    Egli ben conosce Milano, è dotto, capace, ottimo pastore, grande comunicatore e bene introdotto negli ambienti della Milano Bene; questa caratteristica potrebbe essere di valido aiuto alla povera Archidiocesi che il buon Card Dionigi, forse anche a causa dell'età non ha potuto governare meglio di come ha fatto.

    RispondiElimina
  22. Un solo nome: mons. Luigi Negri

    RispondiElimina
  23. gira voce che per la diocesi di Milano ci sarà uno spostamento di Cardinale dalla diocesi Ligure alla diocesi Lombarda ...............

    RispondiElimina
  24. Da ambrosiano dolente per la situazione (crollo delle vocazioni religiose e matrimoniali, abbandono di sacerdoti giovani e alto numero di separazioni/divorzi, eccessiva autoreferenzialità di teologi e responsabili vari rispetto al Santo Padre nella sua denuncia e resistenza alla dittatura del relativismo, eccesso di politicizzazione e socializzazione nel difetto di devozioneetc) mi permetto di non essere d'accordo con chi critica Martini ritenendolo "distante" (non lo era) o Tettamanzi un vescovo che non parla con i suoi preti (non è assolutamente vero). Le critiche vanno fatte, ma non devono essere gratuite o ingenerose. Il problema di questa importantissima e benedetta diocesi si annida nella struttura curiale, ormai fatta di gente con il posto sicuro, e in genere con più attenzione a Bose che a Roma. E' una curia di burocrati conciliaristi che del concilio sanno poco, se non quei mantra che usano per storpiarlo. Ed hanno un potere, fatto di relazioni e di loro uomini che hanno fatto carriera, che li rende impermeabili a tutto ciò che loro stessi non decidono che li debba bagnare, compresi i piani pastorali che contribuiscono a far scrivere, sempre con un'inconfondibile impronta di curia ambrosiana.
    Il nuovo pastore ambrosiano deve essere "continuo": con la tradizione ambrosiana, con la Chiesa intera, con il Santo Padre, con il Concilio e con la santità di Ambrogio e Carlo.  Ma dovrà essere discontinuo con la cricca, l'associazionismo che ha fatto della curia un partito ed anche quell'altro associazionismo, che in curia non c'è, ma fuori è un altro partito. Vorrei che il Signore ci donasse un vescovo innamorato di Gesù e di Maria, umile ascoltatore e ripropositore delle indicazioni di Benedetto XVI, più attento al gregge che viene maltrattato da certi parroci e vicari che non al dialogo con tutti gli altri, cui ammiccano quelli che apprezzano più un applauso ed un articolo sul giornale che non un rosario.      

    RispondiElimina
  25. A me basterebbe che credesse meno nella filosofia e più in Gesù Cristo, chiedo troppo?

    RispondiElimina
  26. Nel desolante panorama costituito dall'episcopato italiano è un abella domanda: chi di loro sarà il prossimo successore di S. Ambrogio? Noi poveri cristiani lontani dalle beghe di curia possiamo solo avanzare delle speranze. Io mi metto per un attimo nelle vesti del Card. Ouellet e presento la mia terna :-D

    1. Mons G.Paolo Crepaldi, attuale vescovo di Trieste: persona misurata, ha fatto la sua gavetta di sacerdote (lo ricordo quando da piccolo andavo a trovare i nonni in un paesello del Polesine lui, ai tempi vicerettore del seminario di Adria, veniva proprio lì a fare da vicario parrocchiale nei giorni festivi), e ha avuto esperienza in curia romana. Penso potrebbe avere la capicità di essere un buon vescovo per tutti senza deludere eccessivamente. Sembra avere idee almeno cattoliche.
    2. Mons. Luigi Negri, attuale vescovo di S.Marino-Montefeltro: milanese, colto ed erudito ma persona umanamente simpatica e cordiale. Forse la militanza nelle file di CL (è stato uno dei principali collaboratori di Don Giussani) lo rende però inviso a una grossa fetta di clero diocesano di formazione martiniana, che per partito preso, gli farebbe la fronda. Anche Mons. Negri è almeno definibile cattolico.
    3. Mons. Giovanni Giudici, attuale vescovo di Pavia ed ex vicario generale ai tempi di Martini: non è un pasdaran martiniano, persona integerrima e che conosce già le magagne della diocesi ambrosiana essendone stato, per l'appunto, vicario generale per quasi vent'anni. Fu spedito a Pavia nemmeno un anno dopo l'arrivo di Tettamanzi... promoveatur ut amoveatur... se sta sull'anima a Tettamanzi vuol dire che il ns. Mons. Giudici è una brava persona. Mi ricordo che aveva concesso senza far problemi ed ostruzionismo la S. Messa di sempre nella bella chiesa di S. Giovanni Domnarum nel centro di Pavia, assegnando oltretutto un sacerdote molto motivato.

    Da evitarsi assolutamente uno degli attuali vescovi ausiliari: uno peggio dell'altro (e un paio di questi li conosco personalmente.. brrr...).
    Quanto ai vescovi suffraganei l'unico presentabile -come dicevo sopra- è quello di Pavia, gli altri sarebbero la brutta copia di Tettamanzi o di Martini o di Ruini (a seconda del proprio pedigree)... penso con orrore -per esempio- di trovarmi come arcivescovo Coletti di Como, oppure Merisi di Lodi o, Dio non volesse, Monari di Brescia. Baggini di Vigevano è un'ottima persona ma è vecchiotto, quello di Bergamo ci è appena approdato, non credo che verrebbe designato a Milano... quello di Mantova era il segretario di Martini (Dio ce ne scampi). Quello di Cremona sarebbe un'ipotesi spaventosa, ma almeno è vecchiotto non credo abbia delle chances, quello di Crema non lo conosco, forse -almeno lui- si salva dalla ia cattiveria :-P

    Speriamo in Dio!

    RispondiElimina
  27. Mi associerei per Mons. Mario Olivieri.
    Le ragioni sono molteplici:
    1. di recnte si buttata via la Diocesi di Torino
    2. Mons. Oliviri forse perchè troppo zelante e fedele sono oltre vent'anni che è stato segregato nella piccola diocesi di Albenga Imperia, pur geerando frutti immensi.
    3. Proprio per il suo zelo meriterebbe per gli ultimi 8-10 prima del ritiro una sede prestigiosa con tan tanto di dignità cardinalizia.

    Che Iddio e la Vergine Santissima illuminino in quel senso chi deve prendere questa decisione grave.

    RispondiElimina
  28. Il nuovo vescovo di Milano dovrebbe fare un lavoro di rievangelizzazione degli evangelizzatori.
    Dovrebbe rendere più docile ed obbediente una compagnia di primattori facilitati a non essere messi in discussione dalla abitudine a tenere alto il ritmo, imponendo date e moltiplicando cupole cupolette sempre meno gestibili dal centro, affidate a plenipotenziari locali. Anche un decano ormai può amministrare le Cresime, mentre un parroco che dice cose poco cattoliche è sempre giustificato da chi ce l'ha messo, un po' con la scusa che ci sono pochi preti oppure che è la libertà conciliare a permettere di "derogare"...
    L'ambrosiano medio subisce: o stritolato nelle spire di una "pastorale ordinaria" dai ritmi giapponesi, i cui risultati in termini di crescita della spiritualità è inversamente proporzionale al numero di riunioni indette per organizzare le varie iniziative; oppure togliendosi di torno, per non intralciare tanta generosa dedizione ed evitare di sottolineare qualche eresia pratica.
    Insomma: che se la veda un santo e determinatissimo vescovo. Che accentri la fedeltà al vangelo e ne decentri la pastorale. E che decentri davvero ciò che va fatto senza dover sottostare alle forche caudine delle mitiche adunate diocesane ed alla pletora di cartacce che ne seguono su ogni scrivania parrocchiale: verbum carta factum est!
    Se proprio c'è da leggere qualcosa, il vescovo abbia l'umiltà di dire: leggete quel che ha detto il Papa.
    E se vi riempite la bocca della centralità della Parola, leggetela davvero e commentate quella, senza divagare, spiegando e citando pseudoteologi ed esegeti che dubiterebbero persino di essersi svegliati il mattino...   

    RispondiElimina
  29. Negri 8anche se mi piacerebbe OLIVERI)

    RispondiElimina
  30. Monari!!! il predecessore di Ambrosio alla mia cattedra!! NO! Io ce l'ho avuto come vescovo: è un santo maNO!!! proprio no!

    RispondiElimina
  31. ce l'ho: NICKY VENDOLA!!!

    RispondiElimina
  32. L'ho escluso dalla mia terna non perché il grande Mons. Oliveri non abbia meriti a sufficienza, ma perchè sarebbe sperare troppo dalla provvidenza per questa disgraziatissima arcidiocesi ;)

    RispondiElimina
  33. Ripeto da tempo. Un nuovo Schuster. Sconosciuto ai media, alle cordate curiali, ai partiti ecclesiastici, uno che "Nulla anteporre a Cristo".
    Noto a Dio e a Benedetto XVI. Ci sarà?

    RispondiElimina
  34. Paolo Rodari l'altro giorno ha fatto il nome del Padre Cappuccino Pier Battista Pizzaballa, Custode di Terrasanta.

    RispondiElimina
  35. Oliveri non andrà mai a Milano per diversi motivi. Primo, ha sempre accennato all'impossibilità di spostarsi a causa del fratello handicappato da accudire, che vive insieme a lui (ragione, secondo alcuni, per cui Oliveri declinò una paventata promozione alla sede di Genova nel 2002).
    Secondo, molti suoi sacerdoti gli hanno spesso riservato dispiaceri, brutte sorprese e clamore mediatico per vicende non proprio edificanti, suscitando parecchi malumori in Vaticano. Per alcuni, la sua diocesi è un'isola felice, una "riserva aurea" per pecorelle smarrite. Per molti, fra i potenti curiali di Roma, è invece un'isola ecologica per gente cacciata da altre diocesi. Ragion per cui Oliveri,  sant'uomo ma privo di padrinaggi nelle alte sfere, quasi certamente resterà ad Albenga fino alla morte.

    RispondiElimina
  36. ma questo nel '29! O ancora oggi??

    RispondiElimina
  37. L'abate Mitrato di montecassino allora:tutti e due(lui e schuster) benedettin.Ed è pure giovane... se solo volesse il cielo!

    RispondiElimina
  38. Come ho detto più sopra:Perchè non Dom Pietro Vittorelli? sarebbe magnifico: giovane, conservatore, intelligentissimo, benedettino cassinese, e con uno spiccatissimo buon gusto. veramente. L'unico che ha fatto trovare al Papa un bel trono con baldacchino pronto per la Messa. Lui sìche potrebbe essere davvero il novello schuster.E comunque a montecassino non ci rimarrà molto, statene sicuri.Speriamo che il papa si ricordi di lui. E INTANTO, OLTRE OCEANO: tantissimi auguri cardinalMahoney: tra 28 giorni 75 anni! Buon riposoooooooo....(eterno)

    RispondiElimina
  39. Mons. Negri e mons Scola sono i più fedeli al Papa. Verificate se ne avete voglia i loro scritti. Il fatto di essere di CL non vedo perché debba essere un problema. Mi sembra che questo movimento sia riconosciuto dalla Chiesa adirittura il Papa ha nel suo appartamento delle signorine del gruppo adulto di CL...

    RispondiElimina
  40. Mazzarino da ALMA PREX30 gennaio 2011 alle ore 19:51

    Stavolta Milano tocca a CL. Da due anni dico Scola a Milano e Negri a Venezia. Oggi ho cambiato idea. Dico Negri direttamente a Milano. Siamo ben oltre la stagione delle mediazioni e degli equilibri, urge un vescovo coraggioso aduso a menar le mani. Certo mi dispiace per il gruppetto di giovanissimi e bravissimi sacerdoti sammarinesi che celebrano tradizionale, ma Milano da centro di importazione e smistamento in Italia del protestantesimo deve tornare ad essere il principale bastione cattolico europeo contro tale eresia che, seppur morente, spiana la strada all'islamizzazione di massa. Insomma a Milano: "o Negri, o mori" dopo esser stati per un pò, magari senza accorgersene, protestanti.

    RispondiElimina
  41. soprattutto un Vescovo santo!!!

    RispondiElimina
  42. L'unico sospetto su negri e scola: avranno entrambi la visita del Papa a maggi e giugno. È possibile che siano trasferiti prima? Ne dubito

    RispondiElimina
  43. è possibile che la presa di possesso avvenga molto tempo dopo la nomina, però. Ottima osservazione comunque

    RispondiElimina
  44. qui a Milano non si fa altro che pastorale della carta e delle riunioni.
    carta carta carta, incontri, incontri (con carta annessa), riunioni per questo e per quello e poi ancora carta carta carta.
    Col risultato che i laici si smaronano perchè se uno arriva a casa tutte le sere alle 20.00 dal lavoro o dall'università non ha proprio voglia di andare a sentire le solite buffonate dei nostri pastori e teologucci!
    In compenso a fare l'oratorio e a pulire la chiesa son sempre i soliti quattro gatti.
    Però loro fanno le riunioni su come il laicato deve collaborare.
    E carta carta carta...

    RispondiElimina
  45. Un Vescovo deve essere di grande umanità e scienza, sì, ma anche e soprattutto di grande pietà...e non è che la conoscienza della città "bene" o dei "salotti" sia una qualità richiesta per diventare Vescovi, anzi!!

    RispondiElimina
  46. Anche perché sarebbe improbabile Scola a Milano, dato che il trasferimento da sede patriarcale a sede arcivescovile sarebbe una retrocessione.

    RispondiElimina
  47. Caro J, il problema non sarebbero nemmeno le riunioni o la carta...
    Il problema è che cosa ci scrivono sopra.
    E' vero che mentre si moltiplicano gli inviti alla partecipazione, tutti i grandi intellettuali sono i meno disponibili ad andare di ramazza.
    E purtroppo chi è di ramazza spesso si limita a quello, lasciando gli intellettuali ai loro dibattiti, caratterizzati dal rilanciare certi messaggi e dal tacerne altri: se c'è da stare sul sociale si dialoga persino con le associazioni anticlericali, se c'è da occuparsi di liturgia w sanno che canti la salve regina in latino non vieni aggregato volentieri alla commissione, se non come "voce critica" per mostrare che "tutte le sensibilità sono accolte", anche se democraticamente il parroco, furbastro, fa in modo che la decisione "a maggioranza" collimi con la sua...    

    RispondiElimina
  48. Se, in piena emergenza educativa, proponi che si ripropongano adorazioni e rosari, ti rispondono che bisogna essere "moderni" e che se proponi di pregare (o la lettura del vangelo, che pure ripetono essere fondamentale) "li fai scappare". Adesso che non c'è più nessuno e che sono scappati tutti è colpa tua se scappano dicendo loro di fermarsi inginocchiati a pregare...
    Anche quelli che ancora frequentano sono disabituati ad essere "devoti" perchè quelli che ci sono per il semplice fatto che ci sono sono "santi" e quindi ogni loro sospiro diventa legge: se uno di loro, imbeccato opportunamente dal don, sostiene che oggi ciò che conta è l'impegno socio politico, il solo proporre loro di riflettere sul male e sul peccato è una grave fumisteria da oppio dei popoli, che distoglie dalla ortta sociale contro l'emarginazione e non fa niente se l'unica a parlare con l'extracomunitario fuori dalla messa è la gente che dice il rosario... gli altri sono intenti, con Repubblica sottobraccio, a stigmatizzare l'immoralità del presidente del consiglio... loro sono integerrimi, contro il potere, un po' manipolati, molto acritici, ma integerrimi: l'ha detto il don, che insiste a dire che in fondo il sacramento del matrimonio non è così importante, bisognerebbe modernizzarsi, che conta è l'amore. Con certe premesse non stupisce che in certi contesti Nichi Vendola stravincerebbe le primarie: bisogna essere "al passo coi tempi"...   

    RispondiElimina
  49. Spero che il Sig. Claudio stesse ironizzando circa le doti pastorali del buon card. Ravasi... e circa la Sua conoscienza della "Milano bene"....
    Per essere dei buoni PASTORI - eccetto rare eccezioni - occorre aver fatto almeno per un po' il parroco o il vice parroco... ALMENO PER UN PO' DI ANNI... Abbiamo ripetuto oggi nel Salmo responsoriale : BEATI I POVERI... e parliamo di "MILANO BENE"??? Proprio di questa - chiunque sarà l'Arcivescovo - non dovrà interessarsi!!!!

    RispondiElimina
  50. CONFERMO IL SECONDO PUNTO PAROLA PER PAROLA... PURTROPPO! E' un sant'uomo!

    RispondiElimina
  51. Pizzaballa non è capuccino, ma frate minore

    RispondiElimina
  52. mi spiace, ma Negri a Milano è fanta-mercato

    RispondiElimina
  53. infatti, nè Negri, nè Scola, ma un uomo della Curia ambrosiana

    RispondiElimina
  54. Placentinum, innanzitutto l'abate di montecassino non è "Mitrato" ma porta la mitria poichè è abate ... e abate ordinario. Ma, poi, lo conosci veramente....???? O ti è sufficiente sapere che è gggiovane per dire che è bbbbravo????????

    RispondiElimina
  55. Trattandosi della Diocesi più importante d'Italia e d'Europa e visto che oramai la Chiesa che conta e detta legge è quasi totalmente e conformemente progressista e relativista, dubito che la nomina, come le precedenti, possa discostarsi da questo canone. Rassegnamoci.

    RispondiElimina
  56. L'osservazione è ottima. Tuttavia non è detto che Tettamanzi debba essere "rottamato" proprio il giorno dopo il suo compleanno... così come potrebbe ripetersi quanto è avvenuto a S. Giovanni Rotondo con la visita di Benedetto XVI. D'Ambrosio che era stato trasferito a Lecce (per la gioia di tutti) accolse il Pontefice come Amministratore Apostolico!

    RispondiElimina
  57. ma come? Un'altra volta???
    Ma che i buoni genovesi imparino a tenersi i propri vescovi, e che diamine!!!
    Solo su uno non avrei avuto da ridire, se nel 1954 fosse stato mandato a Milano... ma con i se non si fa la storia :-D

    RispondiElimina
  58. Ma l'abate che ha il privilegio dei pontificali si è sempre chiamato "abate mitrato"!! Poi, è noto che a montecassino prendono solo i migliori.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E questa è una «verità prossima alla fede».

      Elimina
  59. Concordo rassegnamoci. Solo l'elezione del Papa è guidata dallo Spirito Santo. Le nomine episcopali, è così da sempre, sono frutto di giochi di potere. E non intendo potere solo in senso negativo ma come il risultato di compromessi umani...la Chiesa non dimentichiamocelo mai è fatta di uomini. Cristo continua a salvare il mondo proprio servendosi di questo strumento umano divino. Vi ricordate la discussione apostolica su chi fosse il piu grande? E quelli erano gomito a gomito col Figlio di Dio...

    RispondiElimina
  60. ah, prima che qualcuno salti su con lesolite filippiche: no, non considero Vittorelli un santo solo perchè ha fatto mettere il baldacchino sul trono del papa, usa paramenti splendidi(SPLENDIDI!!!)  e benedice alla latina, con le tre dita alzate e. queste sono,per così dire,qualità accessorie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Andiamo invece alle qualità sostanziali...

      Elimina
  61. La nomina dell'arcivescovo di Milano e' d'importanza vitale anche per Novara; Mons.Corti termina a marzo, e se al suo posto manderanno un modernista che odia la Messa Tridentina occorrera' trovare uno scantinato per allestire una Cappella per la Santa Messa Tradizionale...

    RispondiElimina
  62. <span>Ma l'abate che ha il privilegio dei pontificali (abbate nullius,prima dell'introduzione dell'"abbazia territoriale")si è sempre chiamato "abate mitrato"!! Poi, è noto che a montecassino prendono solo i migliori! Essendo la mia diocesi Piacenza-bobbio ne so qualcosa,in quanto, sembrerebbe che il primo abate mitrato della storia fosse quello di Bobbio!
    </span>

    RispondiElimina
  63. accessorie, ma che casostrano si ritrovano solo nei migliori!

    RispondiElimina
  64. Temo proprio che sarà Ravasi. Berretta cardinalizia preventiva.

    RispondiElimina
  65. RAVASI sara' PONTEFICE MASSIMO ....... !!!!!! 

    RispondiElimina
  66. e non sei contento !!!!! ......... se cio' avverra' ritienilo  un dono del CIELO .........

    RispondiElimina
  67. ravasi sarà pro-nunzio Teheran.

    RispondiElimina
  68. povero picchio !!!!!!!!! aspetta e spera !!!!!!!

    RispondiElimina
  69. fede SPERANZA e carità CARO MIO!! ovvero: speriamo che il prossimo papa ci faccia la carità di restaurare la fede!

    RispondiElimina
  70. VITTORIO.... guarda che qua l'abbiamo capito tutti che te fai il pessimista per scaramanzia ;)

    RispondiElimina
  71. Il problema è che le nomine dovrebbe farle il papa e non i curiali, se vuole cambiare qualcosa, il fatto è che ho l'impresione che abbia paura e quindi non voglia far cambiare neiente.

    RispondiElimina
  72. Speriamo in Pizzaballa, la storia dice che i vescovi venuti dall'esterno dlla dicoesi ambrosiana hanno sempre fatto meglio a Milano dei "nativi": pensate a S.ambrogio di Treviri in Germania,S.Carlo Borromeo di Arona in Piemonte, il Beato AndreCarlo Ferrari delle parti di Parma, Schuster da Roma.

    RispondiElimina
  73. A Sinclair anglicano piacciono anglicanoidi e massoni =-X

    RispondiElimina
  74. Micapizzaefichi ha svolazzato idealmente bene ma ad un vecchio milanese generazionale come me non è piaciuto neanche il Martini che valeva solo per la battuta sul Martini aperitivo. Ricordo al Micapizza...(Panettone no?)che il Tetta si è fatta una ripulitura dei martiniani appena insediatosi. Del resto entrambi facevano dormire fragorosamente nelle prediche sul vuoto pneumatico, frutto della loro fede, evidentemente. Se il vescovo mediolanensis aggiungesse corse nelle parrocchie trafelato per sopperire alle carenze di organico religioso (altrimenti che ci fa un vescovo?magnare  e bere in arcivescovado soltanto?) lo vedrebbero tutti e darebbe ottimo esempio. Naturalmente non potrebbe essere pingue e rubicondo come il Tetta, nè gelatinoso come Martini, ma tonico come un Don Gnocchi. O:-)
    Per la fuga di Martini da Milano, forse S.Ambrogio mi ha ascoltato visto che andavo sempre nella chiesa omonima ad implorarlo di cambiare. Arrivò il Tettamanzi tutto sorrisi, strette di mano e voce in falsetto e prediche,lui pure soporifere. Tornai a frequantare S.Ambrogio per implorare ancora, ma se ancora arriva una specie di Ravasi, significa che S.Ambrogio non ha più nessuno da mandarci, ed allora, ...si salvi chi può  

    RispondiElimina
  75. Hai nominato Coletti.... =-X =-X un capataz che parla in tv quando non dovrebbe parlare come il mazarese che tuona contro il governo che cerca di frenare l'immigrazione selvaggia. Vescovi che fanno politica ma trascurano la religione della diocesi. Pensare che Coletti ha giurisdizione pure nel Canton Ticino... :(

    RispondiElimina
  76. Fabiola, Se fosse noto al B16 sarebbe approvato da Rylko, Filoni e Kiko quindi niente da fare...Ci vorrebbe un'ingiunzione dall'Alto sul papa! :-D

    RispondiElimina
  77. Si, caro, ma nella manica di B16 stanno un Rylko ed un Filoni notoriamente legati non a CL ,ma ad altro "movimento". Le suore laiche di CL intorno al papa solo perchè le neocatecumenali sono tutte sposate con 45 figli da accudire e con un marito (il cammino) impossibile da lasciare un istante 8-)

    RispondiElimina
  78. Placentinum, ti sbagli, con Ravasi. Bugnini, suo predecessore massonico fu esiliato in Iraq  :-P

    RispondiElimina
  79. :-D Joseph Zen da Hong-Kong! Sa l'italiano ed il latino, sa il cinese quindi può dialogare con la comunità cinese, è salesiano, conosce bene il comunismo e saprebbe dirle giuste ai quattro sessantottini di curia ... ;)

    RispondiElimina
  80. eh mamma ........quanto sei acido !!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  81. Nobis quoque peccatoribus31 gennaio 2011 alle ore 00:31

    Dai tempi dell'Arcivescovo Montini Milano e' una roccaforte del modernismo e mi pare difficile che all'alba del 2011 le cose cambino, anche se viviamo in tempi eccezionali.

    Riguardo alla Sardegna, mi sembra il minimo celebrare la festa di S. Francesco di Sales con una bella nomina salesiana.

    FdS

    RispondiElimina
  82. Tutto dipende davvero da Benedetto XVI... Se a Milano verrà mandato un santo, significa che il Papa sa come trattare l'infimo sottobosco curiale vaticano. Se ci andrà un modernista, o un massone, o un protestante, sarà la capitolazione del Cattolicesimo, perché sarà l'implicita autorizzazione a poter disobbedire al Papa, che tanto una sede arcivescovile con annesso cappello rosso vengono conferiti lo stesso.

    RispondiElimina
  83. Sì, anche io penso che Ravasi sarà Pontefice Massimo......oppure lo sarà Bagnasco.

    RispondiElimina
  84. Deciderà come sempre il gen. Bertone. E Sua Santità risponderà: "Signorsissignore!"

    E comunque, salvo sorprese dell'ultima ora, secondo tutti sarà Ravasi. Si è anche già autoproclamato, è ammanicato con tutti, lo vogliono tutti, te pol immaginar...

    Io propendo sempre per Oliveri, ma la nomina di Torino insegna, quindi meglio non farsi false illusioni.

    RispondiElimina
  85. se si vuol esser realisti, bisogna tener sempre presente chi di fatto comanda nella Chiesa odierna, chi conta di più e chi alla fine decide l'andamento di tutte le cose, nomine comprese, nonostante tutte le preghiere e  le suppliche, purtroppo. I fatti concreti, al di là di tutte le belle parole e buoni propositi restauratori, spietatamente si impongono ai nostri occhi, giorno per giorno, mostrandoci il "trend" delle nomine in questione, confermato da quella di Torino, MA non solo da quella !....(con amarezza, non per gusto di pessimismo parlo così, ma con fondamento concreto, de visu et auditu di cose inenarrabili, da una diocesi completamente disastrata sul versante della Liturgia e ormai della Fede tout-court, poichè comincio a sentire anche nelle omelie dei parroci affermazioni non velatamente, ma palesemente eretiche, di cui però pochissimi si accorgono, a causa dell'assuefazione al veleno umanistico-protestante sorbito in 40 anni, centellinato costanemente e  propagato nei seminari e poi nelle catechesi verbali e visuali imposte dal regime....e non c'è da illudersi su una risalita della china a breve termine, mi pare, ma prima occorre che si compia la parabola discendente, come Dio permise e finchè Lui vorrà che duri il castigo in fieri da 40 anni e oltre....)

    RispondiElimina
  86. <span>se si vuol esser realisti, bisogna tener sempre presente chi di fattocomanda nella Chiesa odierna, chi conta di più e chi alla fine decide l'andamento di tutte le cose, nomine comprese, nonostante tutte le preghiere e  le suppliche, purtroppo. I fatti concreti, al di là di tutte le belle parole e buoni propositi restauratori, spietatamente si impongono ai nostri occhi, giorno per giorno, mostrandoci il "trend" delle nomine in questione, confermato da quella di Torino, MA non solo da quella !....(con amarezza, non per gusto di pessimismo parlo così, ma con fondamento concreto, de visu et auditu di cose inenarrabili, da una diocesi completamente disastrata sul versante della Liturgia e ormai della Fede tout-court, poichè comincio a sentire anche nelle omelie dei parroci affermazioni non velatamente, ma palesemente eretiche, di cui però pochissimi si accorgono, a causa dell'assuefazione al veleno umanistico-protestante sorbito in 40 anni, centellinato costantemente e  propagato nei seminari e poi -capillarmente, sistematicamente- nelle catechesi verbali e visuali imposte dal regime....e non c'è da illudersi su una risalita della china a breve termine, mi pare, ma prima occorre che si compia la parabola discendente, come Dio permise e finchè Lui vorrà che duri il castigo in fieri da 40 anni e oltre.....)</span>

    RispondiElimina
  87. i pochi .... quasi tutti vescovi:

    questa è la dura realtà dei fatti, ed è inutile cercare di non vederla. Il "bel vestito dell'imperatore" non esiste.
    Come si può essere ottimisti ?

    RispondiElimina
  88. ...forse terremo TETTAMANZI!!! certo che avere 2 Arcivescovi emeriti...con la carenza di preti nelle parrocchie??? Tettamanzi sta bene perchè in pensione???

    RispondiElimina
  89. Infatti, l'ho nominato come se la sua venuta a Milano fosse uno peggiori incubi. Non sono un suo fan, tranq :-P

    RispondiElimina
  90. Mah... Novara non c'entra proprio nulla con Milano: fa capo alla Conferenza Episcopale Piemontese, non a quella Lombarda...

    RispondiElimina
  91. Nel canton Ticino? ma che dici????

    RispondiElimina
  92. FILIPPO !!!!!! guarda che ho scritto  ............. PONTEFICE MASSIMO !!!!!!!!! ........ AH AH AH AH ..........

    RispondiElimina
  93. ospite già cassinate31 gennaio 2011 alle ore 11:02

    caro placentinum riguardo all'abate Vittorelli come conservatore, chiunque  ha vissuto in diocesi di Montecassino può dirti senz'ombra di dubbio che è solo un'illusione. Mi dispiace.

    RispondiElimina
  94. Il patriarca di Venezia ha raccomandato Nosiglia a Torino, non dico altro...

    RispondiElimina
  95. ...a Tortona va in pensione Mons.Canessa ...è uan diocesi piccola ma anche qui ci sono anime e fedeli desiderosi di una rinascita......

    RispondiElimina
  96. ...anche se a dire il vero ce n'eravamo già accorti con la recezione del motu proprio e con il caso Thiberville.

    RispondiElimina
  97. Allora gli sarà spedito un bel Nourrichard nostrano.

    RispondiElimina
  98. Forse per mandarlo lontano...

    RispondiElimina
  99. Ovviamente, tranne il Vescovo di Roma...

    RispondiElimina
  100. Caro mardunolbo a mi va benissim anca el panetun e i oss bùs, ghe mancaria!  
    Micapizza&fichi l'è minga per i me gùst, ma per una manéra de dì d'un me amìs.
    Al Card. Tettamanzi, se l'ha fa la ripulidura che te diset ti, la gh'è minga vegnuda trop nètta.
    Anca a San Paul (Atti 20,9) gh'è capità de fa burlà giò del terz pian l'Eutico ch'el scultava la predica... Ma poeu l'ha anca resuscità: va ben parlà fina a mezzanot, s'el dì che vègn bàlen anca i mort!  
    Dumàndighel anmò al Sant'Ambroeus, per intercessiun de la Madunina: ch'el vègna chi un vescuv bun de fas 'scultà, misericurdius, ciar, mai muralista e -quand el ghe voer el ghe voer- bun de cumandà.           

    RispondiElimina
  101. questo punto è vero. IN APPARENZA. L'altissimo livello culturale-teologico dei benedettini cassinesi li porta ad avere certe espressioni che potrebbero essere considerate, per così dire, eterodosse, stridenti. Raschiando questa patina si potrà però scoprire un cuore ortodossissimo. Il problema sta proprio in quelli che colgono solo la patina. E' difficile spiegarlo: DOVRESTE CONOSCERE i cassinesi...
    all'ospite già cassinate dico: no, non mi sto permettendo di dire che lei non li conosce.

    RispondiElimina
  102. quello teniamocelo buono come papa...

    RispondiElimina
  103. in IRAN, mardunolbo, a Theheran... comunque ravasi va benissimo anche come patriarca di ur dei caldei.....

    RispondiElimina
  104. Mons. Oliveri probabilmente finirà i suoi giorni ad Albenga...oppure al massimo lo sposteranno in qualche diocesi ininfluente, magari con il titolo di Arcivescovo (Cagliari ?). Mi sembra irreale che lo trasferiscano a Milano, la Diocesi più grande d'Italia e sede cardinalizia....
    Probabilmente destineranno a Milano il neo Card. Ravasi. Se invece dovesse provenire dalla Liguria, come qualcuno ha scritto nei commenti, mi sembra chiaro che l'unico candidato possibile è il Card. Bagnasco, presidente della CEI, di origini bresciane...

    RispondiElimina
  105. Bagnasco non è di origini bresciane. è nato a Pontevico (BS) perchè i suoi genitori erano sfollati a causa della guerra. ma non è bresciano.
    ha compiuto tutti i suoi studi a genova ed è stato ordinato prete dal Card. Siri.

    RispondiElimina
  106. Ospite veneto (in risposta al precedente "cugino" lombardo)31 gennaio 2011 alle ore 20:44

    Vecio mio, ghe voria semplicemente un vescovo santo, un vescovo pièn de fede, de devossion, un vescovo che passa el so tempo anca a pregare, a dire, a insegnare e a promòvare e pratiche tradissionai de devossion (rosario, procession, ecc...), che, nee so prediche, el torna a parlar dee verità de fede, del Cielo, dei Novissimi, dei grandi santi e dei padri dea Ciesa. Semo stufi dei inteletuai pièni de vacua cultura e de vanagloria ma co poca fede. No ghemo bisogno de animatori de convegni e de assemblee e gnanca de esperti de politica e de sociologia. Chemo bisogno de santi vescovi e santi sacerdoti, voemo ricumissiar a sentir parlar del Paradiso, del vero Magistero catolico, pastori che ama ea liturgia e el rito, che ama ea tradission dea Ciesa, ch'el torna a impenir i seminari svodai da na inconcludente e perdente ideologia conciliare...

    RispondiElimina
  107. Oliveri non lo "promuoveranno" mai perché è segnato dal fatto di aver accolto Milingo nella sua diocesi a braccia aperte a fare le sue "Messe" nella chiesa a fianco alla Cattedrale...

    RispondiElimina
  108. senza voler rifare il lombardo-veneto, concordo in toto, toto corde.

    RispondiElimina
  109. Due buoni trampolini di lancio per Roma erano Venezia e Milano, prima di GPII...
    ma chiaramente facevo una battuta!

    RispondiElimina
  110. Da quanto so Ravasi non è amato in curia a Milano. Tanto è vero che non divenne mai ausiliare. Certissimamente nessun vescovo lombardo farà il suo nome. E meno male. Meglio un tettamanzi tutto sociale che un cardinale col "grembiulino"...

    RispondiElimina
  111. A quel che mi dissero in Curia, la diocesi di Como si estende oltre la frontiera, in Canton Ticino...E' una bufala  curiale ?

    RispondiElimina
  112. ravasi mi fa venire una barba fin sotto il mento... con le sue sborodolate colteggianti che non convertiranno mai un'anima...

    RispondiElimina
  113. ....GIRA VOCE CHE MONS OLIVERI SIA OSTEGGIATO DAL PRESIDENTE DELLA CEI PER LE SUE SCELTE MOLTO " PERSONALI " SULL'ACCOGLIENZA DI SEMINARSTI MANDATI VIA DA ALTRE DIOCESI.......UNA SITUAZIONE MOLTO CHIACCHERATA TANTO E' VERO CHE IL SEMINARIO INTEREGIONALE DI GENOVA E' PRIVO DEI SEMINARISTI DI ALBENGA....QUESTO VUOL DIRE CHE OLIVERI FINIRA' LA SUA CARRIERA AD ALBENGA....E' NOTO ANCHE CHE ALLE RIUNIONI DELLA CONFERENZA EPISCOPALE LIGURE MONS OLIVERI SIA SEMPRE IL MENO ASCOLTATO!!!

    RispondiElimina
  114. Mons. Giudici proprio no! Quando è stato intervistato su "La Provincia Pavese", alla domanda su che cosa ne pensasse sul film di Gibson sulla Passione rispose: "Preferisco Woody Allen". Per non parlare, poi, dei suoi (inutili) tentativi in favore della vittoria delle sinistre alle ultime elezioni comunali di Pavia. 

    RispondiElimina
  115. @ mardunolbo
    Certo che è una bufala, è dal 1884 che le terre ticinesi furono separate dalla diocesi di Como e da quella di Milano, è pur vero che fino agli anni '50 del secolo scorso la parrocchia di Lavena aveva ancora nei propri confini una piccola frazione al di là del lago di Lugano, ma oggi anche quella anomalia è stata cancellata. Ma che razza di Curia è la tua?

    RispondiElimina
  116. Mons Oliveri troppo chiaccherato per scelte molto personali!!!la diocesi con il piu' alto numero di seminaristi e preti fuori usciti dai seminari di altre diocesi.....

    RispondiElimina
  117. Le ultime news: http://www.improntalaquila.org/2011/02/11/articolo16462/

    RispondiElimina
  118. Mons. Bruno Forte oppure Mons. Giancarlo Maria Bregantini, pastori dalla provata e profetica fedeltà al Vangelo. Amen

    RispondiElimina
  119. L'importabnte è che Tettamazi vada, più che un pastore è stato un politico e con lui anche molti suoi vicari distruttori della Diocesi. Ben venga chiunque altro, possibilmente favorevole al motu proprio.

    RispondiElimina
  120. Abito a Milano da sempre, ma mai come ora la "cricca" del Cardinale Tettamanzi sta distruggendo la diocesi, capitanati da mons.De Scalzi, con la bella pensata delle unità pastorali;ufficialmente create perchè non ci sono + sacerdoti (se magari facessero come a Roma che "attingono" anche dagli Ordini Religiosi x rivitalizzare le parrocchie), di fatto distruggono la storia e le tradizioni delle singole parrocchie, accorpandole tra di loro;speriamo che il Santo Padre ottenga dallo Spirito Santo la grazia di concedere a Milano un prelato che si dedichi alla Chiesa, non a giochini di potere,che sia un vero pastore e inviti gli svariati Curiali ad uscire e vedere cosa c'è fuori dalle mura dell'Arcivescovado, partendo proprio da monsignor De Scalzi !

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione