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mercoledì 27 ottobre 2010

La Messa ad Arona


Ecco un’immagine della prima Messa celebrata ad Arona (provincia e diocesi di Novara, sponda piemontese del lago Maggiore) secondo il rito tradizionale il 23 ottobre 2010. Sacerdote celebrante don Marco Pizzocchi. La chiesa è quella della Beata Vergine di Loreto, nota localmente come Santa Marta perché un tempo vi aveva sede l’omonima confraternita: situata nella centralissima piazza del Popolo, è affacciata direttamente sul lago. La chiesa fu fondata nel 1592 grazie alla munificenza di Federico Borromeo, allora non ancora arcivescovo di Milano e cardinale: l’altare in marmi policromi è finemente studiato per esaltare la statua marmorea dell’Assunta opera di Marco Antonio Prestinari (1613), scultore attivo nella fabbrica del Duomo di Milano. Dietro di esso si sviluppa una riproduzione a grandezza naturale della Santa Casa del santuario di Loreto.

Numerosi i fedeli presenti alla celebrazione del 23 ottobre, che ha visto la chiesa piena. Santa Marta, inutilizzata per il culto da decenni, ospiterà ora il rito tradizionale ogni sabato alle 18.30 (per la foto si ringrazia Emanuele Sandon).
Il gruppo stabile di Arona

32 commenti:

  1. Nobis quoque peccatoribus27 ottobre 2010 alle ore 12:54

    Quod bonum, faustum, felix...

    Una bella notizia!

    FdS

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  2. Don Marco con è un grande, un testimone della Messa antica.

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  3. Don Marco è un prete che disobbedisce al suo Vescovo e che, se non erro, è stato rimosso per questa ragione dal suo incarico e mandato a "domicilio coatto" nel suo paesello natio...
    Prima di definirlo grande....

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  4. Alla gentile redazione.
    E' fuori tema, ma avete maggiori notizie di questo libro qua http://liturgia-opus-trinitatis.over-blog.it/article-un-pamphlet-contro-la-messa-di-paolo-vi-58985362.html? E' giusto dirle così male?

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  5. <span>Alla gentile redazione.  </span>
    <span></span><span>E' fuori tema, ma avete maggiori notizie di questo libro qua http://liturgia-opus-trinitatis.over-blog.it/article-un-pamphlet-contro-la-messa-di-paolo-vi-58985362.html ?</span>
    <span> E' giusto dirne così male?</span>

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  6. non ha disobbedito. Semplicemente a differenza di tante persone attaccate alla poltrona ha messo in gioco tutta la sua vita di sacerdote per fare ciò che a lui sembrava più giusto. E poi non vedo perchè la Chiesa debba obbligare un sacerdote a celebrare solo con il rito moderno a meno che non sia in qualche congregazione tipo FSSP o FI. Intanto don Marco gira in lungo e in largo per accontentare fedeli che putroppo grazie all'ottusità di certa parte del clero non potrebbero assistere alla messa antica, mentre ci sono parroci animati dal sacrofuoco del concilio che manco vanno a benedire le case.  Se lo definisco grande è perchè lo conosco bene e ho modo di stimarlo.
    E poi l'esempio di don Marco potrebbe portare a una nuova "classe" di sacerdoti diocesani che però celebrano in forma antica. Putroppo sempre per il medesimo clero ottuso, proliferano solo i neocat e i bose forever.

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  7. Redazione di Messainlatino.it27 ottobre 2010 alle ore 17:01

    Bisognerebbe prima leggerlo...
    Però l'abbé Cekada è un sedevacantista, uscito nel 1983 dalla FSSPX in polemica con mons. Lefebvre che lui giudicava troppo 'conciliante'. E' tutto dire.
    Fondò con altri una Frat. S. Pio V, sedevacantista, dalla quale pure uscì successivamente.
    Insomma: il curriculum non lo rende affatto raccomandabile.
    Certo, Augé ci marcia un po' facendolo passare per un tradizionalista qualunque, onde screditare tutta la categoria. Sarebbe come se noi, per screditare quelli come lui, commentassimo qualche scritto (o prassi liturgica) di don Farinella, dicendo che è un esponente degli estimatori del Messale di Paolo VI.
    Enrico

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  8. "Domicilio coatto", "paesello natio"... espressioni infelici di un'anima infelice. Al cospetto di un intervento squallido come questo di "Don Antonio", il nostro Don Marco giganteggia in tutti i sensi.

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  9. perfettamente d'accordo!

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  10. Io non sono un'anima infelice... sono felicemente religioso e prete, vicarius amoris Christi.
    Mi pare, da quanto letto sulla stampa, che don marco si rifiutasse di celebrare secondo il NO.
    Questa è una disobbedienza ed un abuso.

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  11. E lei, rev. don Antonio celebra secondo il VO?

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  12. Caro don Antonio se i fedeli della tradizione hanno potuto ritrovarsi nello spirito autentico della Santa Messa VO non finiranno mai  di rendere grazie a quei sacerdoti che, pagando di persona, hanno avuto il coraggio di OBBEDIRE al Papa e DISOBBEDIRE al vescovo. Mi chiedo: perchè il semplice prete obbedisce e il vescovo NON OBBEDISCE  al Papa? Conosciamo tutta la storia della diocesi di Novara(sappiamo bene  come la curia non abbia mai appoggiato di buon grado il MP, ci ricordiamo i vari articoli apparsi sulla loro stampa locale in cui mettevano le mani avanti già all'indomani dell'emanazione del MP) e dobbiamo ammettere che non è stato di grande esempio per i fedeli. Chi è più in alto ha maggiori responsabilità ergo doveva gestire la faccenda con più oculatezza .o meglio con più amore fraterno. Per carità cristiana caliamo un velo pietoso su questa storia. Ciò non è avvenuto e le conseguenze le stiamo pagando ancora oggi. Ben vengano questi preti "disobbedienti" che almeno hanno mantenuto fede alla tradizione e che oggi ci danno la possibilità di godere del rito che da secoli è sempre stato il pane dei nostri padri. Caro don Antonio queste continue diatribe servono solo a foraggiare i nostri nemici (tanti stanno uscendo allo scoperto,  anche quelli insospettabili), dividono il gregge e lo disperdono. Penso che un po' più di umiltà da parte di TUTTI gioverebbe alla comune causa. Christus vincit!

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  13. E' troppo oneroso chiedere una vostra recensione?

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  14. Ad Ospite:
    non sono parroco, nessuno mi ha mai chiesto di celebrare VO, per cui no, non ho mai avuto occasione (una volta, durante i miei giorni di riposo estivo, ho assistito ad un celebrazione VO in una parrocchia).
    A Silvana:
    daquanto ho compreso, il problema non è l'amore di don Marco per il VO (cosa di per sè legittima), ma il suo rifiuto ad un certo punto di celebrare anche in NO (questo è un grave abuso).

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  15. E se io le chiedessi, caro don Antonio, di celebrare secondo il VT?

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  16. Ad Ospite:
    Le direi di rivolgersi al suo parroco, dopo aver formato un gruppo stabile

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  17. Pensi agli abusi suoi, che basteranno e avanzeranno, e lasci in pace don Marco. D'accordo che nel mondo pretesco astio e invidia sono merce diffusa, ma a noi le risparmi.

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  18. "Un grave abuso". E arridaje con il vizietto delle parole fuori calibro e degli autodafè a senso unico. Più che infelice, come ha detto qualcuno, è squallido. Si stracci le vesti per gli abusi veri, don Antonio, non per quelli di cartapesta che fanno comodo ai farisei.

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  19. E direbbe una scemenza, perché per chiedere una celebrazione in rito antico non è affatto necessario passare dal parroco, come chiarisce il Motu Proprio.

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  20. Caro don Antonio continuiamo a vedere la pagliuzza negli occhi di qualcuno e non vogliamo vedere la trave negli occhi di qualcun'altro, per cui ci scandalizziamo per il rifiuto di celebrare anche con il NO e sorvoliamo sul rifiuto (ben più grave) di  obbedire alle disposizioni impartite ai vescovi dal  nostro Papa Benedetto che con tanto amore ha emanato il MP. Mi sembra che non si voglia  o non si possa essere obiettivi. D'altro canto non ci meravigliamo più di nulla, la  risposta stessa che lei regala a Ospite parla già da sola: non è certo bruciato dal sacro fuoco del VO.  Chissà che lo Spiriro Santo ci illumini le menti. Christus vincit!

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  21. Ma dài Silvana, don Totò scherza, è un mattacchione! Lasciamolo alle sue pinzillacchere, ai suoi schizzetti di fango, alla sua resistenza attiva, passiva e farisaica e occupiamoci di cose serie.

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  22. Alexander Von Trotta29 ottobre 2010 alle ore 08:52

    Prima di gettare accuse contro un singolo meriterebbe un cenno anche la situazione complessiva, che è totalmente anomala. Non è possibile che a fronte di una domanda che è forte e cresce di continuo nella "base", ci sia sul territorio un solo prete che pur con totale e ammirevole abnegazione celebri la Messa antica. E' noto d'altronde che gli altri preti sono "caldamente invitati" a girare al largo. E' noto che le domande di applicazione del Motu Proprio vengono ostacolate con ogni mezzo, e hanno seguito solo se chi le presenta è disposto a sostenere un braccio di ferro. Mi domando: questa è Carità? Questa è obbedienza alle disposizioni del Papa, che nel Motu Proprio invita ad accogliere con generosità le domande dei fedeli? Questa è fedeltà alla missione che ogni prete ha scelto?

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  23. Caro don Antonio, la ringrazio per la sua risposta, molto significativa, ma ho già risolto il problema frequentando la S. Messa celebrata dai Sacerdoti della Fraternità S. Pio X.

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  24. Caro don Antonio, ma quando i Vescovi o sacerdoti non ascoltano il Papa, fregandosene altamente di quello che dice, quella non è disobbedienza? Dunque se non si ascolta il Papa va bene, se si disobbedisce al Vescovo modernista quello no! Un pò d'ipocresia forse....

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  25. Ringrazio il Signore per la Messa celebrata ad Arona e per il dono di sacerdoti coraggiosi come il celebrante! Arona è la città natale di san Carlo, dove ha celebrato la sua ultima messa nella chiesa dei santi Martiri (praticamente sempre chiusa!).

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  26. <span>Caro don Antonio, la ringrazio per la sua risposta, molto significativa, ma ho già risolto il problema frequentando la S. Messa celebrata dai Sacerdoti della Fraternità S. Pio X.</span>

    Quindi partecipa all'Eucarestia celebrata illecitamente preti non in comunione con Roma??????

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  27. Mi sembra che il Papa abbia revocato la scomunica ai quattro vescovi. Lei invece è in perfetta comunione con la chiesa di Roma? Perfetta comunione accettando tutte le direttive Papali, Motu Proprio compreso?

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  28. Si, partecipo ottenendo un grande profitto spirituale.
    D'altra parte, se quelli come lei si tirano indietro....

    Ps. Per carità, lasci perdere lo spauracchio della non comunione con Roma: è una storia vecchia, già approfondita e superata.

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  29. hO PARTECIAPTO DA POCO ALLA SANTA MESSA QUI AD ARONA....   GRAN BELLA COSA, MOLTO SQUALLIDA INVECE LA DIATRIBA E SERIE DI INSULTI CHE LEGGO QUI.....  è FUOR DI DUBBIO CHE SONO UN FAUTORE DELLA MESSA TRADIZIONALE, MA ASSUMO PIENAMENTE  e in coscienza che alcune azioni sono un atto di non obbedienza,.   poi le motivazioni  possono essere validissime e magari condivise anche da me, ma restano comunque atti di non obbedienza.    se mai fossero esistiti dei forum  come questi ai tempi del concilio di trento... chissà quanti avrebbero espresso il loro dissenso perch+ roma aveva abolito una serie di riti e imposto universalmente il rito tridentino..... direi di moderare i termini e le accuse, fatte anche da chi non ha autorità per farle.... e ci vorrebbe proprio un mderatore super partes qui!!!

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  30. Da come scrivi mi sa tanto che sei un prete triste...

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  31. Salve, dove posso trovare i contatti di Don Marco?

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    1. Il tempo del Coronavirus, oltre alla Missa di Arona ( e di conseguenza anche quella di Pallanza), si è portato via anche il caro Ilario che la animava. Don Marco prima della pandemia, era residente assieme alla mamma a Gravellona Lomellina ( se mi contatti in privato u.leuchi@libero.it posso fornirti il cellulare), ora alla Missa V.O. di Legnano si parla di un suo passaggio, alla IBP , e, da una ricerca, si trova una sua Omelia, in una cappella di Milano di tale istituto. L'ultima confidenza che mi fece, fu l'essere apostrofato da mons. Cò da Manzè ( Brambilla) con un perentorio:<< Cambia mestiere>> con la sensibilità proprio di un manzo, anzi di un bue castrato.. Se tanto mi da tanto, questo è ancora peggio del suo precessore Corti. MI chiedo: ma il gruppo stabile di Arona, non riesce a trovare un celebrante che abbia sposato entrambi i riti ?

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione