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domenica 3 ottobre 2010

La chiesa di S. Pietro Martire (Verona) ritorna cattolica

Anni di combattimento e battaglie sono stati premiati. Ecco il comunicato del Comitato perché la chiesa di San Pietro Martire resti cattolica e contro il relativismo religioso che a questo punto, conseguita la prima parte dello scopo associativo, è pure costretto a cambiar nome e diviene semplicemente il Comitato contro il relativismo religioso. Vincere anche questa seconda battaglia sarà, temiamo, assai più arduo.


Da domenica prossima, 3 ottobre 2010, i luterani non saranno più nella chiesa e casa natale del co-Patrono di Verona, San Pietro Martire, che ritorna cattolica. Il tempio intitolato al grande Santo e che ne vide i natali, si trova in Via Sant’Alessio, in quartiere Santo Stefano, a Verona.

I luterani si trasferiscono nell’ex chiesa di San Domenico, sconsacrata in seguito alle leggi eversive napoleoniche e attualmente di proprietà del Comune di Verona. L’annunzio è stato dato in una nota congiunta della Curia di Verona e dei luterani stessi del 23 settembre 2010 (link), riportata sul sito della diocesi di Verona e pubblicata sul settimanale diocesano Verona Fedele (p. 17) del 26 u.s.

Si chiude così una pagina dolorosa, che si trascinava dal lontano 2005 e che ebbe il suo apice nella formale concessione di San Pietro Martire ai protestanti da parte del precedente Vescovo di Verona, il cappuccino Flavio Roberto Carraro, nel gennaio 2007: quella concessione fu fonte d’infinite polemiche e sofferenze nella cattolicità scaligera e nel mondo, stante la dimensione planetaria della devozione al Santo frate domenicano, nativo di Verona.

Il trasferimento dei protestanti era comunque da tempo nell’aria, specialmente dopo la decisione, da parte luterana, di benedire le coppie omosessuali: San Pietro Martire sarebbe divenuta la prima chiesa d’Italia, catto-luterana, in cui si sarebbero potute celebrare le “nozze” sodomitiche, con immenso scandalo. E questo sarebbe stato inaccettabile. I fedeli e i cittadini veronesi, dei cui sentimenti i cattolici tradizionalisti si sono fatti interpreti, hanno molto sofferto in questi anni nel vedere la chiesa del loro co-Patrono, divenuta sede di culti acattolici e, peggio ancora, possibile proscenio delle unioni contro natura.

L’auspicio è che ora sia data soluzione alle questioni che toccano l’autentica Fede cattolica e che interessano i cristiani legati alla Tradizione, il cui numero si accresce di giorno in giorno in tutto il mondo.

16 commenti:

  1. LAVS DEO ac DEO GRATIAS! O:-)

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  2. sarebbe bello che
    1) i luterani , più che le loro pietre, tornassero alla Chiesa cattolica
    2) i cattolici, più che le loro ecumenicità, tornassero alla Chiesa cattolica.

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  3. Grazie di cuore al nostro vescovo Zenti per aver risolto questa oscena situazione.

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  4. Grazie di cuore ai Cattolici tradizionalisti veronesi che con la loro perseveranza e preghiera, hanno fatto rinsavire la curia ed il vescovo Zenti.

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  5. Rafminimi13@libero.it4 ottobre 2010 alle ore 09:31

    <span><span>Mantovano</span> 
    <span>Grazie di cuore ai Cattolici tradizionalisti veronesi che con la loro perseveranza e preghiera, hanno fatto rinsavire la curia ed il vescovo Zenti.</span></span>
    Ed alla fine, volenti o nolenti, li hanno spinti a fare la cosagiusta. Adesso, però, sarebbe "BONUM &T JUSTUM, AEQUUM &T SALUTARE", se la ciesa fosse concessa ad una comunità di Domenicani tradizionalisti e vi tornasse ad essere celebrato il vero culto, secondo il santo & venerabile rito domenicano, lo stesso che offiicava il santo. Non vorrei che, per non dare soddisfazione ai tradizionalisti, ci sia chi pensasse di darla agli ortodossi. Almeno ci sarebbero Messe certe.

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  6. Rafminimi13@libero.it4 ottobre 2010 alle ore 09:33

    <span><span>
    </span><span><span><span>Mantovano</span>   
    <span>Grazie di cuore ai Cattolici tradizionalisti veronesi che con la loro perseveranza e preghiera, hanno fatto rinsavire la curia ed il vescovo Zenti.</span></span>  
    Ed alla fine, volenti o nolenti, li hanno spinti a fare la cosagiusta. Adesso, però, sarebbe "BONUM &T JUSTUM, AEQUUM &T SALUTARE", se la chiesa fosse concessa ad una comunità di Domenicani tradizionalisti e vi tornasse ad essere celebrato il vero culto, secondo il santo & venerabile rito domenicano, lo stesso che offiicava il santo. Non vorrei che, per non dare soddisfazione ai tradizionalisti, ci sia chi pensasse di darla agli ortodossi. Almeno ci sarebbero Messe certe.</span></span>

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  7. In qualità di co-responsabile assieme a Maurizio G-Ruggiro del Comitato tradizionalista in oggetto ringrazio la Redazione per la pubblicazione del nostro comunicato. Ringraziamo di questa enorme vittoria soprattutto Dio. A noi la battaglia, a Dio la vittoria! Ha ragione la Redazione quando dice che sul relativismo religioso la vittoria sarà più dura. Ma perseverando nella lotta....
    Gli ortodossi hanno già acquistato dal Comune di Verona un ampio lotto di terreno ove costruire un centro per tutte le loro attività. Per ora, la chiesa di S. Pietro Martire rimane "chiesa secondaria" della parrocchia di Santo Stefano, quindi chiusa se non per determinate e limitate occasioni. Saremo comunque vigili...  

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  8. Ricordo un S. Rosario recitato in ginocchio là davanti.... Ha funzionato.

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  9. Rafminimi13@libero.it4 ottobre 2010 alle ore 18:56

    Comunque, l'idea dei Domenicani tradizionalisti, non da abbandonare

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  10. Il S. Rosario funziona sempre, fatto accertato da esperienze personali!

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  11. ... concordo anch'io ne ho prove sulla mia pellaccia!

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  12. Senza assolutamente nulla togliere alla potenza del Santo Rosario, io ho avuto buoni risultati anche con la novena della Medaglia Miracolosa che, anch'essa, si rivolge alla Madre di Dio.

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  13. Beh, c'è sempre di mezzo la Madonna! Quando sembra distratta, basta ricordarLe che a Cana si dette da fare per evitare una figuraccia agli sposi  che pure furono imprevidenti.

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  14. Oggi è la festa della Madonna del Rosario di Pompei. Affidiamo la chiesa e le nostre anime e quelle dei nostri cari a Lei e recitiamo anche la meravigliosa supplica scritta dal beato Gaspare Longo. Il S. Rosario è l'arma più temuta dal demonio, non scordiamocelo.

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  15. ....supplica del Beato Bartolo Longo.

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La Redazione