Da: Catholic cartoon
per il rinnovamento liturgico della Chiesa, nel solco della Tradizione - a.D. 2008 . - “Multa renascentur quae iam cecidere”
Pagine
- Home page
- Elenco SS. Messe Tradizionali in Italia e nel mondo
- Reportage di MiL (argomenti vari)
- Echi Tridentini (film, libri e cucina)
- Imparare a celebrare la S. Messa V.O.
- Messali, messalini e libri consigliati (vari)
- Rubriche e Principali post di MiL
- La trahison des clercs (chierici traditori)
- Speciale Liturgia Tradizionale (testi fondamentali)
- Web: Mons. Favella, humour, fede e tradizione
- Sondaggio DOXA 2009
- DONAZIONI
- CONTATTI
Post in evidenza
Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández
Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI un elenco su WIKIPED...
domenica 31 ottobre 2010
Spiriti e fantasmi di Halloween
Da: Catholic cartoon
Lettera al vescovo di Livorno
Adesioni all'Ordinariato anglocattolico anche tra gli episcopaliani americani
sabato 30 ottobre 2010
Ricordate: Messa cantata su Radio Maria
Al termine della celebrazione, verrà compiuta l'Esposizione Eucaristica con la recita della consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù e il canto delle litanie.
Programma musicale
- Proprio gregoriano della festività di Cristo Re - "Dignus est agnus"
- Kyriale della messa Orbis factor
- Brani polifonici di Francesco Usper e Giovanni Paolo Cima
Cappella musicale S. Simon
Organo e concertazione: Nicola Lamon
Te Saeculorum Principem
Te sæculórum Príncipem, Te, Christe, Regem Géntium, Te méntium te córdium Unum fatémur árbitrum. | Te, Principe dei secoli |
Scelésta turba clámitat : Regnáre Christum nólumus : Te nos ovántes ómnium Regem suprémum dícimus. | La turba scellerata urla: |
O Christe, Princeps Pácifer, Mentes rebélles súbjice: Tuóque amóre dévios, Ovíle in unum cóngrega. | Cristo, Principe Portatore di pace, assoggetta le anime ribelli; e, con il tuo amore, gli erranti raduna in un solo ovile. |
Ad hoc cruénta ab árbore Pendes apértis bráchiis, Diráque fossum cúspide Cor igne flagrans éxhibes. | Per questo dall'albero sanguinante |
Ad hoc in aris ábderis Vini dapísque imágine, Fundens salútem fíliis Transverberáto péctore. | Per questo sugli altari ti tieni nascosto di vino e di cibo nell'immagine effondendo la salvezza sui figli dal petto transverberato |
Te natiónum Præsides Honóre tollant público, Colant magístri, júdices, Leges et artes éxprimant. | Te delle nazioni i principi manifestino [Re] con pubblico onore [Te] adorino i maestri, i giudici [Te] le leggi e le arti esprimano [si ispirino all'insegnamento di Gesù] |
Submíssa regum fúlgeant Tibi dicáta insígnia: Mitíque sceptro pátriam Domósque subde cívium. | Le sottomesse insegne dei re rifulgano |
Jesu tibi sit glória, Qui sceptra mundi témperas, Cum Patre, et almo Spíritu, In sempitérna sæcula. Amen. | Gesù, a Te sia gloria, |
P. VITTORIO GENOVESI S. J.
(1887-1967)
Nacque a Roccabascerana (AV) il 23 aprile 1887. Alla età di 15 anni, precisamente il 3 dicembre 1901, entrò nella Compagnia di Gesù, nella provincia Veneta, dove percorse il normale curriculum di studi umanistici e teologici. Nel 1919 fu destinato a far parte della Direzione Nazionale dell'Apostolato della Preghiera, con sede a Roma, in via degli Astalli, che da allora fu la sua residenza abituale. In questa attività profuse le sue migliori energie promuovendo con la parola e in maniera incisiva con gli scritti la diffusione della devozione al S. Cuore. L'impegno principale fu di gettare le basi dottrinali di tale devozione. Frutto in gran parte di questa sua fatica fu il largo diffondersi di questa devozione in Italia negli anni '20. Tutto questo lavoro ebbe poi il punto culminante nella enciclica «Miserentissimus Redemptor» di Pio XI dell'8 marzo 1928, alla cui redazione si sa per certo che il P. Genovesi non fu estraneo.
In seguito il raggio della sua azione si allargò notevolmente con l'impegno preminente nella predicazione, nel solco della Oratoria Sacra dei secoli precedenti. Predicò Quaresimali in molte città d'Italia. Tenne corsi di esercizi spirituali a sacerdoti e religiosi. Nel 1948 predicò gli esercizi alla corte Pontificia alla presenza di Pio XII e l'anno seguente fu invitato a fare gli esercizi ai Prelati della Congregazione del Santo Ufficio.
Ma il nome del P. Genovesi resterà a lungo legato specialmente alla sua fama di poeta latino. In merito alla padronanza della lingua e della poesia latina, lo stesso P. Giovanni affermò di non avere mai insegnato latino, di non aver mai coltivato di proposito studi letterari, di non aver mai frequentato pubbliche università. Di tutto si professava debitore alla Compagnia di Gesù, nei cui ordinamenti di studi la lingua e la poesia latina hanno una grande incidenza. Fu sotto la guida di valenti maestri gesuiti che egli apprese e si impadronì in maniera perfetta della lingua e della metrica latina, seguendo con impegno la «Ratio studiorum» della Compagnia. A proposito egli citava come suoi maestri ed ispiratori il P. Giuliano e il P. Alfonso Cagnacci, quest'ultimo già premiato nel 1908 con medaglia d'oro al concorso di poesia latina della R. Accademia Olandese di Amsterdam. Questa vena poetica giovanile del P. Genovesi ebbe un arresto quasi completo per la durata di parecchi anni, causa l'intenso e indefesso lavoro che lo teneva costantemente occupato in altre attività. Ma nell'ottobre del 1928, causa il distacco della retina di un occhio, fu costretto a limitare notevolmente la sua molteplice attività. Ricomparve così e si approfondì la sua vena poetica. Cominciò a mandare i suoi componimenti ai concorsi di poesia latina alla R. Accademia Olandese di Amsterdam. Nacque così Hirpinus, come egli stesso volle in seguito chiamarsi in omaggio alla sua Hirpinia. La prima volta che P. Genovesi partecipò al «Certamen Hoeufftianum» di poesia latina nella capitale olandese fu nel 1935, e questo fu il fortunato inizio di una serie di successi che gli acquistarono una reputazione e una fama internazionale ognora crescente. Concorse ai certami internazionali di poesia latina di Amsterdam nove volte, presentando in tutto undici composizioni e conseguendo tre volte il premio della medaglia d'oro ed otto volte la «Magna Laus». Ottennero la medaglia aurea i componimenti Hyle (1936), Taedium vitae (1943), Patrius amor (1948); furono invece decorati con «Magna Laus» i carmi Roma caput mundi (1935), Satanas (1937), Comnzunia vitae (1938), Vere novo (1938), Animi certamen (1939), Verbum (1947), Nuntiorum Publicorum glutinator (1948), Talitha (1955). Queste autentiche perle poetiche sono state inserite nella edizione ufficiale pubblicata dall'Accademia di Amsterdam, un bel volume rilegato dal titolo Carmina Hoeufftiana. Fu questo, il ventennio 1935-55, il periodo che potremo definire solare della produzione poetica del P. Genovesi. Nel 1940 e nel 1942 prese parte al concorso di poesia latina «Teodorico Ruspantini», indetto dalla Università di Roma ed entrambe le volte conseguì il premio.
La sua produzione poetica è quanto mai vasta ed è venuta fuori in varie pubblicazioni: Carmina (1942), Carmina fidei (1942), Carmina patriae (1942), Poemata (1946), Musa latina (1948), Lyra sacra (1952), alle quali vanno aggiunti numerosissimi altri carmi composti per determinate occasioni. Tutta la sua opera in versi latini è stata definitivamente raccolta nei due volumi Carmina (1959, vol. I) e Carmina vol. alterum (1964).
Dopo la stampa di questi due volumi, la voce poetica del P. Genovesi si andò affievolendo sempre più. Compose ancora qualche pregevole ode, poi il silenzio solenne della morte, che lo colse il 20 novembre 1967.
La vasta opera letteraria del P. Genovesi, oltre quelli già ricordati (ai quali va anche aggiunto il premio «Città di Roma», nel IX concorso nazionale di prosa latina indetto nel XXVII centenario della fondazione di Roma, conseguito nel 1947), ebbe anche altri alti riconoscimenti.
Innanzi a tutti gli altri dobbiamo ricordare quello del Sommo Pontefice Pio XII che, ancora cardinale, non mancò di attestare al Padre la sua alta stima. Da Pontefice poi gli fece giungere la nomina di Innografo della Congregazione dei Riti. Numerosi furono i contributi che in questa qualità furono da lui dati alla Innografia ufficiale. Basti ricordare gli inni per il nuovo Ufficio della festa dell'Assunzione dopo la definizione dogmatica del novembre 1950, oltre i numerosi inni per la festa del S. Cuore e molti altri per le varie ricorrenze liturgiche. Pio XII poi espresse solennemente il suo plauso e la sua stima con una lettera a lui indirizzata il 20/1/1952, dopo aver ricevuto in omaggio il volume Musa Latina. Un altro autorevole attestato di stima gli venne da parte del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, al quale il Padre aveva inviato in omaggio il volume Poemata. Scrive il Presidente: «Ho già dato un po’ a tutto una prima scorsa e sono rimasto ammirato non solo della freschezza, spontaneità ed eleganza di espressione che attestano assai più di un perfetto dominio della lingua dei nostri padri, ma anche un'ispirazione sempre viva e originale cui la sua opera attinge temi ed immagini, così da assumere, in un clima di elevazione umanistica, ad autentica poesia. Attendo con impazienza il momento in cui mi sarà dato di raccogliermi in una più meditata lettura dei suoi suggestivi versi». Tralasciando, per brevità, altri giudizi di insigni letterati apparsi su varie riviste, ricordo solo che nel 1945 al P. Genovesi giungeva la nomina a socio dell'Arcadia: la nomina recava la firma di Luigi Pietrobono, Custode Generale: solo questo nome aveva significato di lode e di riconoscimento.
Nel 1952 ebbe la nomina a membro onorario perpetuo dell'Istituto di Studi Romani, facendo subito parte della Commissione dei quimqueviri incaricati di esaminare e di giudicare i lavori presentati al Certamen Capitolinum. Di questa Commissione P. Genovesi alcune volte fu anche Presidente.
Nel 1957 fu eletto membro ordinario del Centro di Studi Ciceroniani. Nel 1960 dall'Ente Provinciale per il Turismo di Roma gli fu assegnata la medaglia d'oro per l'ode composta per le Olimpiadi di Roma e fu la quarta a lui assegnata in riconoscimento del suo valore. Una quinta medaglia d'oro gli fu concessa nel 1962 dal Presidente della Repubblica Italiana: è la medaglia dei benemeriti della cultura.
Oltre gli scritti già menzionati, di P. Genovesi vanno ricordate almeno alcune opere di carattere dogmatico-ascetico, come La vita soprannaturale nei suoi principi e nelle sue manifestazioni, Il mistero del Verbo incarnato; e altri lavori di carattere apologetico, come Tra maestro e discepolo, La verità della fede nella Bibbia, Il primato del Papa e la venuta di S. Pietro a Roma, Alla Chiesa credo e ai protestanti no (in versi mnemonici)
(testo tratto dal sito Quascirana Club)
d. A.M.
La Messa nel varesotto.
venerdì 29 ottobre 2010
Il martirio della Tradizione
Famiglia cristiana: alla Messa tradizionale si "assiste" senza capire, manca la "gioiosa fraternità" della Messa nuova
Parla il primo vescovo anglicano che entrerà nell'Ordinariato cattolico
giovedì 28 ottobre 2010
La rovina della casa di Ushaw
Ushaw College |
Nasce un gruppo stabile a Pescara
B. Marco d'Aviano Kapuzinerkirche, Vienna |
Messa tradizionale a Radio Maria - diretta da Venezia
Ore 10.30
Radio Maria, trasmetterà in diretta la Santa Messa celebrata da padre Konrad Zu Loewenstein nella chiesa dei ss. Simone e Giuda a Venezia, in occasione della Solennità di Cristo Re.
Al termine della celebrazione, verrà compiuta l'Esposizione Eucaristica con la recita della consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù e il canto delle litanie.
Programma musicale
- Proprio gregoriano della festività di Cristo Re - "Dignus est agnus"
- Kyriale della messa Orbis factor
- Brani polifonici di Francesco Usper e Giovanni Paolo Cima
Cappella musicale S. Simon
Organo e concertazione: Nicola Lamon
La curia di Basilea sulla distribuzione ecclesiastica di profilattici
mercoledì 27 ottobre 2010
Messe tridentine a Poggibonsi e Siena
le Messe tridentine per la festa di Cristo Re,
di Tutti i Santi e la Commemorazione dei Defunti
Domenica 31 Ottobre, solennità di Cristo Re, S.E. Mons. Juan Rodolfo Laise, Vescovo emerito di San Luis (Argentina), alle ore 9,30 celebrerà una solenne S. Messa nella Chiesa della Magione di Poggibonsi.
Dopo la Santa Messa una processione si dirigerà dalla Chiesa della Magione fino al ponte sullo Staggia: da lì Mons. Laise traccerà quattro benedizioni ai quattro punti cardinali con la Reliquia della Santa Croce recitando gli “incipit” dei quattro Vangeli: è la benedizione contro le inondazioni impartita per la prima volta dal Cardinale Silvio Oddi per la festa di Cristo Re del 1994, dopo le terribili alluvioni del 1992 (1 metro e 80 di acqua e fango) e del 1993 (tre metri), con disastrose conseguenze per il patrimonio storico-artistico, rappresentato dal Castello della Magione, e per la perdita di preziose testimonianze d’arte e di arredo anche religioso e di importanti documenti.
Nel pomeriggio alle ore 17,00 S.E. Mons. Laise celebrerà la S. Messa della festa di Cristo Re nella Chiesa di San Donato a Siena.
Lunedì 1° Novembre, solennità di Tutti i Santi, Mons. Laise celebrerà la S. Messa solenne nella Chiesa della Magione alle ore 9,30 e alle ore 17,00 nella Chiesa di S. Donato a Siena.
La sera del 1° Novembre, alle ore 21,15, i Maestri Alessio Cervelli e Mario Spinelli terranno un concerto d’organo nella Chiesa della Magione di Poggibonsi in onore di S.E. Mons. Laise, ospite della Milizia del Tempio nel Castello della Magione.
Martedì 2 Novembre, Commemorazione dei Fedeli Defunti, il Vescovo Mons. Laise celebrerà una solenne Messa di Requiem alle ore 17,00 nella Chiesa di S. Donato a Siena e alle ore 19,00 nella Chiesa della Magione a Poggibonsi.
Tutte le S. Messe nella Chiesa della Magione di Poggibonsi e di San Donato a Siena saranno celebrate nella forma straordinaria del rito romano (tridentino) da Mons. Laise il quale celebrerà nella Chiesa della Magione anche le Messe feriali di Mercoledì 27, Giovedì 28 e Venerdì 29 Ottobre alle ore 19,00 e di Sabato 30 Ottobre alle ore 18,00.
Dal 1° all’8 Novembre Il Sommo Pontefice concede l’Indulgenza Plenaria, applicabile solo per i Defunti, ai Fedeli Cattolici che visiteranno un Cimitero pregando, anche solo mentalmente, per i Defunti (Enchiridion Indulgentiarum).
Ubi charitas...
- Il padre di uno dei nostri ministranti ha perso il lavoro nella fabbrica dove lavorava da diversi anni.
Ha tre figli, moglie a carico e la casa in affitto.
La direzione dell’azienda gli aveva promesso di continuare il lavoro ma poi alla fine di settembre la tremenda lettera di licenziamento, non è l’unico purtroppo, senza cassa integrazione o liquidazione poiché era assunto tramite agenzia di lavoro interinale.
Il nostro gruppo liturgico lo sta aiutando ma, giustamente, il papà vuole lavorare !
Ha fatto il governante-giardiniere, muratore, addobbatore di chiese ecc ecc
Essendo giovane, 38 anni, può accettare lavoro in qualsiasi parte d’Italia pur di mantenere la famiglia.
Nella mia Città, nella situazione attuale, è quasi impossibile trovare un lavoro.
- Una giovane mamma, ottima ricamatrice, con figlio, marito e madre a carico, ha bisogno di fare alcuni lavori di ricamo a casa per “sbarcare il lunario” …
Essendo ormai la mia regione affermato territorio kikiano la ragazza, che prima rammendava e restaurava parati, camici e suppellettili nel territorio della sua diocesi, ora non riesce più a far nulla nell’ambito ecclesiale fatta eccezione del nostro gruppo liturgico …. oltretutto squattrinato…
- Infine alcuni organisti.
Ne conosco alcuni della mia regione, ottimamente diplomati che stanno perdendo entusiasmo perché non riescono neppure a suonare più una Messa …. Non parliamo poi dei soldi …
Ormai abbiamo diversi Organi antichi , stupendamente restaurati, che rimangono muti perché le scellerate chitarre “animano” la liturgia…
Lancio l’idea di invitare alcuni organisti marchigiani fuori Regione per suonare ad una Messa nell’antico rito oppure ad un concerto per rinverdire in loro quell’entusiasmo che avevano nel cuore quando si sono iscritti al Conservatorio.
Io mi vanto che il gruppo, spontaneo, della liturgia antica di cui ho l’onore di far parte, è povero !
La gente, anche i fedeli che non condividono con noi la bellezza della liturgia antica, vede e capisce!
Forse anche per questo ci vogliono sempre più bene !
Grazie per la cortese attenzione.
La Messa ad Arona
Messa a Paruzzaro (NO)
I gondoni di Santa Romana Chiesa.
In ogni caso, la Conferenza episcopale elvetica non è invece vacante. Tuttavia il portavoce della Conferenza Walter Müller ha commentato semplicemente che «Questa questione pastorale[?] concerne la diocesi di Basilea». Il problema non tocca dunque i signori vescovi.
martedì 26 ottobre 2010
La nuova evangelizzazione «dall’utopia alla scienza». La lettera Ubicumque et semper di Benedetto XVI
Il 12 ottobre è stata resa pubblica la lettera apostolica di Benedetto XVI in forma di motu proprio Ubicumque et semper, datata 21 settembre 2010, con la quale s’istituisce il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, presieduto da mons. Rino Fisichella. L’evangelizzazione, afferma Benedetto XVI, non è certo qualcosa di nuovo: «la missione evangelizzatrice, continuazione dell’opera voluta dal Signore Gesù, è per la Chiesa necessaria ed insostituibile, espressione della sua stessa natura» (Benedetto XVI 2010).
Se però non è nuova l’evangelizzazione, sono continuamente nuove le modalità attraverso le quali si esplica, dovute pure alle circostanze cui di volta in volta si trova di fronte: «tale missione ha assunto nella storia forme e modalità sempre nuove a seconda dei luoghi, delle situazioni e dei momenti storici» (ibid.). […]
Al «fenomeno della secolarizzazione» (ibid.) Benedetto XVI intende ora rispondere dando un rinnovato slancio alla nuova evangelizzazione, rettamente intesa. Certo, anche in Occidente non tutti i Paesi sono nelle stesse condizioni. In alcuni «la pratica cristiana manifesta ancora una buona vitalità e un profondo radicamento nell’animo di intere popolazioni; in altre regioni, invece, si nota una più chiara presa di distanza della società nel suo insieme dalla fede, con un tessuto ecclesiale più debole, anche se non privo di elementi di vivacità, che lo Spirito Santo non manca di suscitare; conosciamo poi, purtroppo, delle zone che appaiono pressoché completamente scristianizzate, in cui la luce della fede è affidata alla testimonianza di piccole comunità: queste terre, che avrebbero bisogno di un rinnovato primo annuncio del Vangelo, appaiono essere particolarmente refrattarie a molti aspetti del messaggio cristiano» (ibid.). Benedetto XVI non fa nomi, ma i dati sociologici mostrano che la Polonia è in condizioni migliori dell’Italia, la quale a sua volta è assai meno «secolarizzata» della Francia.
Non è dunque possibile «elaborare un’unica formula uguale per tutte le circostanze» (ibid.). Per questo la nuova evangelizzazione ha bisogno di una sua professionalità, e per questo è istituito il nuovo Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Il Consiglio opererà al servizio, non in sostituzione, delle diocesi, «specialmente in quei territori di tradizione cristiana dove con maggiore evidenza si manifesta il fenomeno della secolarizzazione» (ibid.). È significativo che tra i compiti essenziali che il Papa indica al nuovo Consiglio ci siano «studiare e favorire l’utilizzo delle moderne forme di comunicazione, come strumenti per la nuova evangelizzazione» (ibid.) e «promuovere l’uso del Catechismo della Chiesa Cattolica, quale formulazione essenziale e completa del contenuto della fede per gli uomini del nostro tempo» (ibid.). […]