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sabato 7 agosto 2010

Ætérne rerum Cónditor

Ætérne rerum Cónditor

Dominica ad laudes

(da dopo il 13 gennaio fino alla Quaresima, e dal 28 settembre al 27 novembre)

Autore: Sant'Ambrogio



Ætérne rerum Cónditor,
Noctem diémque qui regis,
Et témporum das témpora,
Ut álleves fastídium.

Eterno Creatore delle cose,
che regoli la notte e il giorno,
e dai la varietà (lett.: i tempi) dei tempi,
per alleviar(ne) la noia.

Noctúrna lux viántibus
A nocte noctem ségregans,
Præco diéi iam sonat,
Iubárque solis évocat.

(Il gallo, quale) notturna luce per i viandanti,
che divide in parti il tempo della notte (lett. che separa la notte dalla notte),
l'annunziatore del giorno già canta,
e lo splendore del sole sollecita.

Hoc excitátus Lúcifer
Solvit polum calígine:
Hoc omnis errónum cohors
Viam nocéndi déserit.

Da esso (= dal gallo) sucitata, Venere (la stella del mattino)
dissolve il cielo dalla caligine:
per esso ogni combriccola di vagabondi
smette di fare danni (lett.: abbandona la via del nuocere).

Hoc nauta vires cólligit,
Pontíque mitéscunt freta:
Hoc, ipsa petra Ecclésiæ,
Canénte, culpam díluit.

Per esso il marinaio raccoglie le forze,
e del mare si mitigano le onde;
Per esso, la stessa Pietra della Chiesa (= San Pietro),
quando canta, dilava la colpa.

Surgámus ergo strénue:
Gallus iacéntes éxcitat,
Et somnoléntos íncrepat,
Gallus negántes árguit.

Sorgiamo dunque con zelo:
il gallo risveglia coloro che giacciono,
e sgrida i sonnolenti,
il gallo rimprovera quelli che negano (Gesù).

Gallo canénte, spes redit,
Ægris salus refúnditur,
Mucro latrónis cónditur,
Lapsis fides revértitur.

Quando il gallo canta, ritorna la speranza,
del malato (la speranza del)la salutè è restituita;
il pugnale del criminale viene riposto,
ai caduti (in peccato) ritorna la fede.

Iesu, labántes réspice,
Et nos vidéndo córrige:
Si réspicis, labes cadunt,
Fletúque culpa sólvitur.

O Gesù, guarda i vacillanti,
e, guardando, correggici;
Se guardi, le macchie vengon meno,
e, col pianto la colpa si dissolve.

Tu, lux, refúlge sénsibus,
Mentísque somnum díscute:
Te nostra vox primum sonet,
Et vota solvámus tibi.

Tu, luce, rifulgi ai sensi,
scuoti il torpore dell'anima:
Te al più presto la nostra voce canti,
e a te sciogliamo i nostri voti (= manifestimao i nostri desideri)

Deo Patri sit glória,
Eiúsque soli Fílio,
Cum Spíritu Paráclito,
Nunc, et per omne sæculum. Amen.

A Dio Padre sia gloria,
e al Suo unico Figlio,
con lo Spirito Paraclito,
ora, e per tutti i secoli. Amen


Testo più antico

Aeterne rerum conditor,

noctem diemque qui regis,

et temporum das tempora,

ut alleves fastidium;


Praeco diei iam sonat,

noctis profundae pervigil,

nocturna lux viantibus

a nocte noctem segregans.


Hoc excitatus lucifer

solvit polum caligine,

hoc omnis erronum chorus

vias nocendi deserit.


Hoc nauta vires colligit

pontique mitescunt freta,

hoc ipsa petra ecclesiae

canente culpam diluit.


Surgamus ergo strenue!

Gallus iacentes excitat,

et somnolentos increpat,

Gallus negantes arguit.


Gallo canente spes redit,

aegris salus refunditur,

mucro latronis conditur,

lapsis fides revertitur.


Iesu, labantes respice,

et nos videndo corrige,

si respicis, lapsus cadunt,

fletuque culpa solvitur.


Tu lux refulge sensibus,

mentisque somnum discute,

te nostra vox primum sonet

et ore psallamus tibi.


Sit, Christe, Rex piissime,

tibi Patrique gloria

cum Spiritu Paraclito,

in sempiterna saecula. Amen.

2 commenti:

  1. Noi ambrosiani ci regoliamo sul "testo più antico" e cantiamo quest'inno tutti i giorni dell'anno a matutino...

    RispondiElimina
  2. <span><span>Sorgiamo dunque con zelo:  
    il gallo risveglia coloro che giacciono,  
    e sgrida i sonnolenti,  
    il gallo rimprovera quelli che negano ( Gesù ).</span>  
    -----------------  
    ma guarda...quando si dice la combinazione !  
    .....  poco fa nel thread di Guareschi mi ero posto l'angoscioso dilemma:  
    "Risvegliarsi definitivamente alla visione della Verità....o tornare a dormire per non sentir la pena dei mali che si vedono e devono esser risanati ?"  
    ....ed ecco che in quest'inno di Sant'Ambrogio trovo la risposta, che mi riconforta sulla bontà del necessario risveglio !  
    Grazie, Redazione.  
    Se si è fatto giorno, e il sole è già alto, (Sole di Verità e Giustizia), perchè voler continuare a dormire ? se anche <span> il gallo sgrida i sonnolenti !</span> ....<span> 
    O Gesù, guarda i vacillanti,  
    e, guardando, correggici;  
    Se guardi, le macchie vengon meno,  
    e, col pianto la colpa si dissolve.
      
     Tu, luce, rifulgi ai sensi,  
    scuoti il torpore dell'anima:
      
    </span> 
    :)   (e ci vorrà come sempre un surplus di Fede e coraggio, per mantenere gli occhi aperti....)</span>

    RispondiElimina

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