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martedì 24 agosto 2010

Per rifarsi gli occhi: Messa a Rapallo


Questa foto non è che un assaggio della galleria fotografica creata da Maranatha.it della celebrazione a Rapallo lo scorso 25 luglio. Ecco la sequenza di immagini:



Tutto questo anche per ricordare che la Santa Messa viene celebrata ogni ultima domenica del mese a Rapallo (GE), presso la Parrocchia dei SS. Gervasio e Protasio, Oratorio dei Bianchi, alle ore 18.30

Chi può, non manchi quindi alla Messa di domenica prossima 29 agosto.

37 commenti:

  1. .........l'unica cosa che non vanno bene, sono le sedie?????????????????

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  2. <span> sedie?????????????????</span>

    in formica e acciaio inox?
    Mah!...

    :(

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  3. Sono modelli di sedie diffusissimi...poi direi che per queste cose si fa con quel che si ha...

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  4. va' bene tutto ma il chierichetto con gli infradito.....   :-)

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  5. Forse l'Istriano lamentava l'assenza degli inginocchiatoi, cosa ormai frequente nelle chiese.
    Bellissime le foto.
    Fa piacere vedere che il servzio all'altare è assicurato da due membri dell'antica Confraternita locale.
    le Confraternite sono le perle delle nostre città !

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  6. Perché avete visto l'orrore delle sedie dell'Arcibasilica del Laterano? In polipropilene espanso... Dementi, che non lasciano parlare le persone.

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  7. intendevo.....l'assenza degli inginocchiatoi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  8. Ci si può inginocchiare anche sul pavimento. La Liturgia non prevede il supporto.

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  9. <span>intendevo.....l'assenza degli inginocchiatoi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!</span>

    Era chiaro.
    Welcom scrive giustamente che ci si può inginocchiare anche sul pavimento e sono convinto che tutti i presenti alla S.Messa di sempre, a Rapallo, lo fanno abitualmente, ma se è semplice farlo quando si è giovani, la mancanza di un supporto o di un accompagnatore potrebbe creare qualche problema a un anziano magari sofferente di artrosi.
    A parte tutto le sedie, in quell'ambiente, stonano. Meglio toglierle.
    Ci vuol tanto a trovare un falegname di buon cuore e lanciare una sottoscrizione? Ricordo che fino a qualche anno fa non era infrequente vedere sulle panche (con inginocchiatoi) delle chiese una targhetta dove (non si può certo dire secondo l'insegnamento del Vangelo '...nesciat sinistra tua quid faciat dextera tua' ) si leggeva: 'Donata dalla Famiglia Tal dei Tali'...

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  10. D'accordo mancano gli inginocchiatoi e si può pensare che pochi tra i fedeli si siamo inginocchiati quando previsto.
    Ma in breve tempo, e soprattutto con la frequenza settimanale, la posizione del corpo e la memorizzazione delle formule si acquisisce. Le panche verranno.
    E' anche vero che il giovane impegnato nel servizio all'altare aveva l'abito troppo coro. Ma è l'unica pagliuzza che si può trovare. Per il resto il suo è un esempio potente di devozione. Stessa cosa si può dire per l'altro signore che lo affianca nel servizio.
    Ancor più stupefacente è  la dignità del celebrante.
    Ha fatto bene la Redazione a proporre le foto di Maranatha come esempio da seguire.

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  11. Però l'abbigliamento dei ministranti non è assolutamente consono: ciabatte e polpacci nudi al vento! Caspita, passi per l'assenza della cotte e per il camice bianco al posto della talare nera, però, infradito e gambe nude, pare di essere in spiaggia!

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  12. Vero...l'avevo notato...
    ma sono sicurissimo che miglioreranno!
    Col tempo verranno anche le panche e le talari!

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  13. Ma è la chiesa di qualche capitolo o confraternita che ha la panca lungo la parete come fossero stalli?

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  14. Non vorrei irritare la suscettibilità di nessuno, ma i ministranti mi sembrano in puro stile chiesa gonfiabile da spiaggia. Mi è subito venuta in mente la pretesa del vituperato cerimoniere dell'altrettanto vituperato arcivescovo calaritano, che ripete a tutti i ministranti, sempre maschietti, di qualunque età: "se non si è frati, niente sandali, scarpe chiuse nere". Senza voler fare l'avvocato di nessuno vorrei anche far notare che nella Basilica di Santa Croce in Cagliari la messa Vetus Ordo si celebra tutte le domeniche e feste di precetto alle 11, e sarei curioso di sapere in quante altre diocesi del mondo avviene ciò. Forza con le pietre adesso!

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  15. ...credo che non siano camici bianchi bensì gli abiti della locale confraternita.
    La chiesa è ben gremita, la S.Messa cantata; non facciamo troppo i "rifiniti", anche se devo convenire che, per rifarsi veramente gli occhi, si dovevano eliminare alcune foto imbarazzanti. Poi col tempo si migliorerà (anche perché vien l'inverno!).

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  16. Bravissimi anche i ministranti perchè sono veri, spontanei e credo si siano bene comportati. bravi a loro e al prete celebrante. Questi due cari serventi alla messa ci dimostrano come il popolo di Dio dell'oggi possa riappropriarsi della liturgia antica.

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  17. Anche se a Santa Croce le panche sarebbero insufficienti visto che per tutte le domeniche del mese di agosto, periodo di ferie, le presenze non sono mai state inferiori alle 40 unità.  

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  18. la chiesa è di una confraternita, e quindi le panche eono quelle poste a lato. per i ministranti, mi sembra già una grazia trovare un giovane e un attempato che si sostengono a vicenda. il celebrante, sacerdote molto stimato e umile, celebra molto bene, con dignità e devozione sia nel V.O. che nel N.O. Esempio che anche una celebrazione "moderna", quando è compiuta con dignità ed eleganza, sa ancora condurre il cuore al Signore. In diocesi di Chiavari, checchè se ne dica sono ancora molti i sacerdoti che in modo esemplare celebrano il sacrificio eucaristico; si trovano ancora altari " coram Deo" e la santa messa gergoriana è celebrata: ogni sabato alle 16 a Sestri Levante, ogni domenica alle 17 nella Chiesa dei padri scolopi in Chiavari,; l'ultima domenica del mese alle 18,30 a Rapallo e il primo venerdì di ogni mese alle 8,30 a Zoagli. Saltuariamente anche in altre località della diocesi, ad opera di sacerdoti diocesani che sanno celebrare in questo venerato modo.  Dicop questo perchè la lettera apparsa sul sito Maranatha, (della citata diocesi) sui vescovi che non permettono ed ostacolano la celebrazione della messa di sempre,  non ha "fundamento in re".

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  19. Si abbiamo bellissimi altari "coram Deo" con al centro il tabernacolo e sopra la croce, purtroppo sia il vescovo ed i suoi sacerdoti celebrano la Messa N.O. voltando le spalle al tabernacolo. Perchè non si siedono a lato come fa il Papa Benedetto nella capella Sistina e come hanno sempre fatti prima degli anni '60? 

    La lettera di Maranatha: http://www-maranatha-it.blogspot.com/2010/03/appello-al-santo-padre-ci-siamo-anche.html

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  20. non dappertutto.. obiettivamente ci sono degli scempi in diocesi e dei nonsensi, dovuti non tanto ai vescovi diocesani, i quali fanno quello che possono e credo buttando giù qualche boccone amaro. la causa è l'aver affidato per oltre 40 anni(inamovibilità nella chiesa esemplare) la gestione della liturgia della diocesi chiavarese ad un incompetente,senza nessun titolo di studio in questo campo e aggiornato su rivista pastorale o giù di li. in diocesi le sue mode sono diventate leggi e nessuno, compreso i vescovi gli hanno mai detto che è l'ora di un sano cambio di guardia. naturalmente il successore avrà il suo daffare a far capire che la liturgia non coincide con l' interpretazione della stessa da parte di qualche battitore libero.

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  21. Ma a noi non hanno insegnato con il Catechismo, ad essere Cattolici? Certo se vuol essere solo esteriorità allora non serve neppure il supporto dei musulmani, induisti e quant'altro. Se si vuole essere veramente Cattolici basta l'insegnamento di Cristo, la nostra coscienza (quando ce l'abbiamo) e l'amore.

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  22. <span>
    <p>sul pavimento ?  a una certa età non è tanto facile, caro ragazzo : si rischia di non rialzarsi più....
    </p></span>

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  23. Lo so bene anch'io che ho 67 anni. Ma meglio il pavimento che la croce....

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  24. La lettera di Maranatha non è contraddetta dalle Messe Vetus Ordo che vengono celebrate nella diocesi di Chiavari.
    Infatti l'unica Messa che viene celebrata regolarmente ogni Domenica in accettabile orario è quella presso la chiesa dei Padri Scolopi a Chiavari.
    Per essere chiari la messa VO a Chiavari  viene celebrata presso un istituto religioso su cui il vescovo non ha diretta giurisdizione.
    Le Messe saltuarie (una volta al mese) che si celebrano in diocesi sono meglio che niente, ma marcano oltremodo il carattere straordinario che vengono ad assumere; in particolare viene a mancare l'abitudine al rito che lo rende (almeno per me) irrinunciabile.
    Quanto alla Messa di Sestri Levante alle ore 16 del Sabato in una cappella alla periferia della città, è la piena dimostrazione degli ostacoli posti dal Vescovo alla celebrazione regolare in orario frequentabile della Messa VO a Sestri Levante.
    Se ne è già parlato su questo sito. Non vale la pena ritornarci. Verranno tempi migliori. Intanto alcuni giovani sacerdoti diocesani hanno avuto modo di dimostrare la loro preparazione e il loro amore per la Tradizione.
    Speriamo  che ciò sia per loro un vantaggio e non si dimostri un  ostacolo per la loro carriera ecclesiastica.
    Si tratta di un discorso laterale che potrebbe essere sgratito a molti, ma secondo me è una cartina tornasole per dimostrare il grado di modernismo dell'episcopato.

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  25. forse sagmarius conosce retroscena che non possono essere postati circa l'orario e il luogo della celebrazione sestrese. ad es: guerra fredda tra la confraternita e i richiedenti la stessa che contano si e no 6 o 7 aderenze fisse e altre saltuarie.e poi  in diocesi così piccole 1 santa messa ben celebrata, ancorchè in chiese di religiosi, ma strategicamente è la più centrale , nel cuore di Chiavari, a 100 metri dalla cattedrale, nel cuore dei genovesi caruggi... vedo solo pretese. mai un piccolo grazie per quello che c'è. sappiamo tutti gli edificanti racconti di popoli che fanno chilometri per ascoltare una messa e poi 7 Km da sestri a chiavri sarebbero quella enormità, per cui 2 fratelli che sanno scrivere si sentono così buttati fuori. se li hanno " buttati fuori" dalla confraternita di santa caterina di stestri ci sarà un perchè? e vorrei scprirlo stasera.

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  26. Secondo il Motu Proprio la celebrazione della Messa VO è un diritto, non una pretesa.
    Nonostante sia un diritto le assicuro che i celebranti sono regolarmente ringraziati.
    Da qui ad ammettere che la situazione sia buona ce ne passa.
    Circa le adesioni se la Messa venisse celebrata alle 14 del <span>sabato</span>, in qualche cappella tra i boschi, i fedeli sarebbero ancora meno.
    Tenga inoltre presente che i parroci progressisti della zona - quando violano la regola del silenzio - fanno la loro parte di contro informatori segnalando i frequentatori come eccentrici, portatori di divisioni nella Chiesa, passatisti ecc.
    I retroscena riguardanti la Messa VO a Sestri Levante, come già anticipato, glieli risparmio. Alcune persone ne uscirebbero piuttosto male. Cessent jurgia maligna, cessent lites.
    Sottolineo invece che i gestori di Maranatha stanno dimostrando un coraggio da leoni nel combattere la buona battaglia (a livello nazionale e oltre)  e non hanno niente a che vedere con la confraternita di Santa Caterina.
    Per quanto sia convinto che a loro non importi nulla approfitto per ringraziarli di cuore.

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  27. <p><span>Caro nonsolorapallo, cosa ne pensi di questa lettera appesa all’ingresso della Chiesa di San Pietro in Vincoli ai tempi in cui si celebrava la messa V.O. scritta dall’allora priore dela Venerabile Compagnia dei preti Secolari? Il Vescovo Tanasini aveva promesso di far togliere questa disonorevole lettera che esprime molto bene livore e odio alla messa di sempre da parte dei preti locali, ha invece preferito trasferire la Messa V.O. in periferia?

    VENERABILE<span>  </span>COMPAGNIA
    DEI PRETI SECOLARI DI
    S. PIETRO AD VINCULA
    Chiesa di S. Pietro
    SESTRI LEVANTE

    19/08/’08
    A tutti i confratelli della Compagnia

    e p.c. S.E. Mons. Vescovo Alberto Tanasini
    e p.c. Sig. Priore della Confraternita di S. Caterina

    Carissimi confratelli
    La Grazia e la Pace del Signore sia con noi!

    Questa mia per comunicarvi che mons. Vescovo, sollecitato ancora in merito ad una celebrazione in Sestri secondo il messale firmato da Giovanni XXIII (Rito di Pio V) mi ha pregato di concedere l’uso della chiesa di S. Pietro in pomeriggio della domenica, anche se non tutte le domeniche, senza impegno di celebrante da parte nostra.

    Tenendo presente il nostro parere contrario espresso nella riunione del 12 Dicembre ’07 pur lasciando a Mons. Vescovo libertà di decisione, ho acconsentito per obbedienza, anche perchè essendo di pomeriggio, non disturba la celebrazione solita delle h.8, e non impegnando tutte le domeniche, consente l’uso della chiesa per altre celebrazioni, comprese manifestazioni culturali, concerti ecc. Si tratta ora di precisare i termini giuridici con cui questa celebrazione viene consentita dalla Compagnia ed inoltre provvedere l’orario di apertura/chiusura e custodia della chiesa stessa nel pomeriggio della domenica, senza abusare della pazienza e bontà della Confraternita.

    Tanto dovevo e volevo comunicarvi.

    Vi prego di inviarmi eventuale vostro parere diverso o contrario.

    D. Giuseppe Bacigalupo
    anche a nome di d. Antonio Pessagno

    firmato Don Giuseppe Bacigalupo</span></p>

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  28. Le sue argomentazioni sono in parte accettabili.
    Infatti l'obbiettivo minimo di assicurare la Messa domenicale VO in orario accettabile nella diocesi di Chiavari è stato raggiunto grazie alla disponibilità dei Padri Scolopi. Fin qui siamo d'accordo.
    Quello che forse lei non ha percepito è l'importanza della posta in gioco. Le due Messe implicano due dottrine differenti.
    Per la Chiesa post conciliare il catechismo di san Pio X è tabù.
    Per questo è fondamentale che ovunque possibile si formi un resto (gruppo stabile) che persiste nel professare l'antica dottrina e nel celebrare la liturgia di sempre.
    Per ora bastano poche persone, con i loro sacerdoti, che si distinguano dal modernismo dilagante in tanta partte del clero e quindi anche nei fedeli. Sul poi ci penserà Nostro Signore.
    Ciò che non deve mai accadere è lo scadimento della liturgia cattolica a livello nordico (protestante).
    Accetto la sua argomentazione per cui un Vescovo deve pensare a tutti i fedeli e quindi anche a quelli che abitano in frazioni isolate e che di fatto sono stati privati della Messa per mancanza di preti.
    L'accetto solo se non scade nel super citato "benaltrismo".
    Se per negare la Messa VO si tira in ballo la catechesi dei giovani, quella degli adulti, la sagra parrocchiale, la frazione sperduta, la riunione delle vedove, la catechesi prematrimoniale, i campeggi estivi, le vacaze sulla neve  e chi ne ha più ne metta, allora non la seguo più.
    Dove proprio non capisco è quando parla di "chi vuole sempre e non dà mai".
    Se si riferisce a Maranatha penso che si sbagli di grosso.
    Pur nei limiti della mia limitata esperienza non conosco persone  che abbiano dato, in beni materiali  e qualità di servizi,  per la causa della dottrina cattolica  quanto i due gestori del sito.
    Quanto alla sua scelta dii frequentare la Messa VO presso gli Scopi è senz'altro ottima.

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  29. il sito è meraviglioso. ma quella lettera... No, è ingiusta, è scorretta,, e contro il vescovo e anche contro i Padri che assicurano la stessa. Cosa dare? Un Grazie, un semplice grazie. Con una lettera pubblica che ringrazi loro e tutti quelli che in tutta Italia, agli impegni delle loro parrocchie aggiungono anche questo. Grazie perchè non sono clero nel clero, ma li a nome di tutto il clero diocesano. non è vero che il clero diocesano considera come appestati chi si avvale di quella celebrazione e  non è vero che chi partecipa alla liturgia N.O rinnega il catechismo di san Pio X. Almeo non è vero nel clero, o in buona e larghissima parte di esso e certamente nei fedeli che partecipano e all'una e all'altra forma dello stesso rito. e non è vero per me, che pur amante del rito gregoriano, non mi sento impoverito se partecipo al rito attuale, specie quando è ben celebrato. E molti lo celebrano esemplarmente.

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  30. Purtroppo il rinnegamento della dottrina espressa dal Catechismo di San Pio X  è evidente soprattutto nel clero (non tutto ovviamente).

    Solo di conseguenza la novitas è passata nei fedeli, soprattutto nei giovani.

    Oso dire che il Novus Ordo ne è un esempio.

    Vuole la prova del nove? Consideri l'ostilità con cui il Motu Proprio  è stato accolto da quasi tutti i vescovi cattolici (soprattutto francesi e tedeschi e in genere nordici) ,  che immersi nelle loro prassi post conciliari (ecumeniste, liberali, progressiste, semi protestanti o addirittura palesemente eretiche)  sono i principali responsabili dello svuotamento del cattolicesimo e della sua attuale irrilevanza.

    L'albero si riconosce dai frutti. E i frutti del post concilio sono sotto gli occhi di tutti, anche dei suoi senza dubbio.

    Se così non fosse e volesse farsene un'idea non ha che da sfogliare a caso qualche post di questo sito.

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  31. ne sono consapevole. oggi c'è un grido di spiritualità che urge raccogliere. specie dopo la costatazione che lasciata la vera, molti si sono rifugiati nei surrogati della stessa. il rito gregoriano  è spiritualità pura, e dottrina certa. vedi (mi permetto il tu confidenziale), il  nemico da combattere non è il N.O.. qua talis, ma la scorrettezza con cui viene  celebrato. Le troppe opportunità suggerite dallo stesso, hanno invalso l'idea che ogni opportunità abbia diritto a sussistere nello stesso. Per questo in diocesi (entrambi siamo di Chiavari, suppongo)c'è necessità di un vero maestro di liturgia che insegni a ben celebrare la stessa, senza leziosità e verbosità, senza seguire per forza le manie suggerite dai pastoral-liturgisti di vita pastorale e simili che hanno imperversato da oltre un quarantennio in diocesi. E la spiritualità è fatta di silenzio, canto sobrio, solennità e decoro, semplicità, ordine, linearità. cose tutte che sono garantite nel V.O e trovabili nel nuovo quando è ben celebrato.Certo. Le liturgie della Cattedrale, obsolete, lunghissime, logorroiche, se sono il frutto della riforma...

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  32. Non siamo troppo distanti. Noto solo modeste ambiguità e (a mio parere) ingenuità.

    Io mi sono convinto che il Novus Ordo, per quanto riformabile, non raggiungerà mai la dottrina, la sacralità, la profondità e la bellezza del Vetus.

    Lo scrivo perché  dopo anni di Vetus  una liturgia NO per me è diventata quasi una sofferenza.

    Se lo sapesse il mio confessore penso che ne approfitterebbe per  rendermi la penitenza più indigesta.

    Del resto le riforme a tavolino non pagano. E' stato  distrutto un edificio più che millenario per assecondare le esigenze del "mondo" e  il "mondo" sta ricambiato con indifferenza e  scherno.

    Arriveranno anche le persecuzioni.

    I buontemponi che disprezzavano e disprezzano  i profeti di sventura, che ammettevano e ammettono solo la medicina della misericordia per correggere gli errori escludendo la  condanna, quelli  che da decenni ci esortano a considerare ciò che ci unisce e non ciò che ci divide incoraggaindo di fatto l'indifferentismo, costoro avrannno un ben triste risveglio.

    A proposito di altari, cosa ne pensi di quello monumentale  della cattedrale di Chiavari mutilato dai neoterici, per fare spazio all'altare - mensa?
    Non credi che si sia voluto sostituire l'ascesa del Sacerdote al Calvario per il Sacrificio della Croce, sostituendola  con una  molto più confortevole  e piana celebrazione del  memoriale della Cena?

    E' proprio vero che se anche noi tacessimo, parleranno le pietre!

    Visto che frequenti la messa VO presso gli Scolopi, gradirei conoscerti.

    Se ti metti Domenica in prima fila verrò a salutarti.

    Ciao

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  33. "... dopo anni di Vetus  una liturgia NO per me è diventata quasi una sofferenza. "

    ...per me è diventata una sofferenza.

     

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  34. Allora caro nonsolorapallo, non solo il liturgista della Cattedrale di Chiavari non  conosce la liturgia  cattolica ma anche il vescovo Tanasini non la conosce altrimenti lo correggerebbe questo monsignore LITURGISTA! 

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  35. monsignore tanasini eredita una situazione non facile dal punto di vista liturgico. pur conoscendo la liturgia  si è purtroppo adeguato a quello che ha trovato: una sistemazione dll'area prebiterale del Duomo, massacrata da un intervento invasivo e infalice, una liturgia vescovile all'insegna del"di tutto, di più, dove il commentabile era commentato e il cantabile, cantato. e poi le vere e proprie manie di questo pseudomaestro bunigniano- mariniprimo, che sono diventate vere e proprie fissazioni. Un coro di cornacchie operettistiche e chierici del seminario tanto ingessati quanto imbranati. non è facile dare il benservito a chi ha infuriato per un quarantennio abbondante in campo liturgico. e la carità vuole che che si salvi anche la persona e non solo le forme litughiche.certo, ci vuole per la nostra chiesa madre aria  nuova.. i degni successori ci sono. ma dovranno reimpostare tutto, all'insegna della vera cattolicità. caro San pio V. tu certamente conoscerai la liturgia cattolica. ma non la carità evangelica. Pazientare è opera saggia. in questo tanasini è molto saggio. quando il tempo sarà maturo, sceglierà tra i preti chi riporterà il Duomo e la sua liturgia allo splendore che merita

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  36. Caro nonsolorapallo. il cattolico ha il dovere in carita'. di parlare :tacendo come fai te' diviene responsabile e ruffiano. Per infangare e ed essere in cotradizione come si legge dai tuoi interventi, hai fatto un brutto servizio al vescovo Tanasini: fossi io il vescovo (sono convinto che sa' chi sei) ti licenzierei in tronco.
    Nella carita' di Cristo, vivi in pace. 

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  37. evidentemente sa. non so se sa di te. e poi, dai una calmata Sanpioquinto: sembri una giustiziera assatanata!

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