Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

venerdì 4 giugno 2010

Matrimoni omo in una chiesa cattolica?

Il vostro cronista è abbonato alla newsletter di Bollut.net, un sito protestante. E poi non dite che non siamo ecumenici... Si tratta in realtà del contrappasso (meritato) che ci ha inflitto un carissimo amico che è stato, nonostante l'età relativamente verde, nientemeno che Presidente del Sinodo luterano d'Italia e che abbiamo inserito, chissà se per errore o per apostolato tridentino, in mailing list tradizionaliste.

Tanto meglio: possiamo così seguire 'dall'interno' il recente dibattito inerente l'introduzione di un rito di benedizione di coppie omosessuali. Al convegno tenutosi a fine aprile a Verona nel centro mons. Carraro (la curia scaligera è molto ospitale...), la maggioranza dei membri del sinodo ha votato in favore dell'introduzione di questa bella novità, che nei paesi nordeuropei a maggioranza protestante è già da tempo la regola.

L'occasione per affrontare il 'problema' è stato che la pastora in Sicilia ha contratto in Germania una unione civile con la sua compagna. Eccomesifà, si sarà detta la pastora (il titolo ufficiale è proprio quello), io 'sso pastora, sposo la gente, e pure la risposo dopo che divorzia, e me e la mia Gudrund (o Brunilde, o Ruthberta, o come cavolo si chiamerà) niente matrimonio in chiesa, niente fiori d'arancio, anzi zàgare, visto che sto in Sicilia?

Da questa grave discriminazione, informa Bollut, è nato il dibattito. E visto che una (piccola) minoranza si è opposta, Bollut ricorda che le posizioni etiche non sono questioni di fede e che quindi le opinioni possono anche divergere. Come si facciano a tener così separate le questioni d'etica da quelle dogmatiche, è mistero della fede luterana che non approfondiremo. Piuttosto, ci interessano gli argomenti addotti per sbeffeggiare allegramente uno degli insegnamenti più espliciti e chiari dell'Antico e Nuovo Testamento: il divieto di sodomia; e questo proprio da parte di chi ha fatto del Sola Scriptura la misura di tutte le cose.

Ecco qua il documento ufficiale; con la nostra previsione che presto questi stessi argomenti li ritroveremo anche in ambito cattolico (se non han già cominciato) e ci sarà qualche card. Schoenborn pronto a dire che la questione interpella le coscienze e che si deve aprire un dibattito...


1. La nostra percezione della famiglia dal punto di vista sociologico e pastorale
Nell'ambito del nostro lavoro pastorale ci accorgiamo che gli uomini sempre più vivono in una moltitudine di forme di legami diversi. Accanto alla famiglia classica si trovano anche quella monoparentale, quella con genitori omosessuali e le famiglie allargate, unioni simili a matrimoni ed altro. Uomini e donne in questa moltitudine di forme di convivenza/di legami vengono da noi con il desiderio di essere accompagnati in maniera pastorale nella loro situazione particolare in Italia e di ricevere in alcuni casi anche la benedizione per queste forme di vita. Noi diamo una valutazione molto positiva a questo sviluppo.

2. Il nostro compito come Chiesa
Come Chiesa siamo chiamati all'assistenza di queste persone nella loro situazione difficile e particolare. Il superamento della discriminazione sociale, della marginalizzazione e dell'isolamento fanno parte di quest'assistenza. L'orientamento nello svolgimento del nostro compito di assistenza/accompagnamento consiste, in concordanza con la nostra convinzione evangelica, nell'ascolto comune della parola giustificatrice di Dio. Il riconoscimento reciproco dell'essere diverso costituisce il centro del nostro essere evangelici. La CELI, con la sua testimonianza, partecipa in modo attivo al processo di formazione dei valori della società.

3. Il fondamento biblico-teologico
La Conferenza dei Pastori ha riflettuto sulle affermazioni bibliche riguardanti il matrimonio, i rapporti di coppia, la sessualità e l'omosessualità e le ha valutate nel quadro della loro origine e del loro retroscena culturale. I testi biblici, secondo la comprensione evangelica della Scrittura, devono essere spiegati anche nel contesto della loro origine e nel contesto della realtà della comunità. Considerando anche le nozioni sociologiche, le affermazioni bibliche non devono essere interpretate in modo isolato o come se fossero valide e comprensibili per sempre senza nessuna limitazione. Ci siamo accorti che le affermazioni sia dell'Antico che del Nuovo Testamento prese in considerazione per la valutazione dell'omosessualità (Lev. 18,22; 17-26; 1 Cor 6, Rom 1) nel loro intento teologico sono da interpretare come difesa da religioni estranee e da prostituzione cultica. Una comprensione idonea della sessualità e dei rapporti di coppia deve essere sostenuta, invece, da criteri etici presi dalla Bibbia, come volontarietà, complessità, obbligatorietà, fedeltà, responsabilità e previdenza reciproca per la vita. In quest'argomentazione ci riferiamo a Gal 5, 1.6 e Col 3, 12-17.
Il Sinodo ha anche approvato 'un culto di benedizione' di queste 'coppie', ossia uno scimmiottamento di matrimonio.

Ora, da molti anni sempre a Verona la curia episcopale ha graziosamente concesso ai luterani la chiesa di S. Pietro Martire, santo copatrono della città e inquisitore domenicano martirizzato dai catari in odio alla Fede (nell'iconografia è riconoscibilissimo per la quasi caricaturale sciabola che gli attraversa la testa). Un comitato di tradizionalisti cittadino da tempo combatte perché sia posta fine alla dissacrazione della chiesa del povero S. Pietro Martire; la molto concreta possibilità che, presto, in un edificio di culto cattolico possa celebrarsi la iurata fornicatio di unioni contro natura ha reso ancor più impellente la soluzione del problema mediante un intervento risoluto del vescovo. Che per ora, a quanto pare, nicchia.

Questione da seguire, insomma.

39 commenti:

  1. Si noti come, nel protestantesimo liberale, il principio della "sola Scriptura" si sia trasformato nella totale relativizzazione storica della Scrittura stessa.

    Applicando all'intera Bibbia gli stessi criteri ermeneutici adottati da questi pastori per giustificare le unioni tra omosessuali, dovremmo dire che il contenuto dei libri sacri non ha più nulla di obbligatorio o vincolante per gli uomini moderni. Si tratterebbe semplicemente di una traccia, destinata ad essere continuamente ridisegnata e reinterpretata alla luce del progresso delle scienze profane e della mentalità comune (si vedano i riferimenti alla sociologia, alla storiografia, al "primato della diversità", come se la diversità in se stessa fosse un valore positivo!).

    Per i protestanti liberali la causa prima dell'ordine morale non è più Dio con la sua Rivelazione, ma il divenire storico e il suo continuo (e contraddittorio) avvicendarsi di valori. L'unica cosa che differenzia costoro dai liberali agnostici è il riferimento alla Bibbia, riferimento che però, a queste condizioni, diventa capzioso e ridicolo. A che serve appellarsi ad un libro che si ritiene sacro, quando il suo messaggio viene abilmente selezionato e storicizzato per arrivare alle medesime conclusioni di chi quel libro rigetta?

    RispondiElimina
  2. Ecco il futuro che aspetta questi poveri fratelli e i cattivi maestri che disorientati hanno perso la strada... preghiamo per loro affinchè si ravvedino e preghiamo anche per noi affinchè senza indugio e con coraggio li aiutiamo nella conversione... anche con il silenzio si manifesta la complicità nelle loro aberranti e perverse condizioni di vita... il demonio è un cane affamato di anime, blocchiamolo con la preghiera e l'azione!!!!

    http://www.youtube.com/v/En0PzsQHQis" type="application/x-shockwave-flash" width="200" height="165
     

    RispondiElimina
  3. Stupisce alquanto la definizione "chiesa" che la pastora dà alla confessione luterana. Loro, che dal principio hanno rifiutato il concetto tradizionale di Chiesa, adesso utilizzano questo termine quando fa loro comodo, ossia quando devono giustificare pesanti deviazioni dalla linea scritturale, forse per compensare la totale assenza di Tradizione che li caratterizza.
    Detto questo, e' certamente patetico e oltremodo discutibile, oltre che fuori dal tradizionale insegnamento della Chiesa, il presunto diritto di benedire nozze non conformi alla linea da sempre perseguita dalla Chiesa Cattolica e dalla stragrande maggioranza dei cristiani, ossia unicamente tra due persone di genere differente.
    Per carità, io non mi sento di lanciare il je accuse verso chi ha delle inclinazioni innate che non dipendono dalla sua volontà, ma ciò non significa nè giustificare la messa in pratica dell'attività omosessuale (dalla quale un buon cattolico dovrebbe astenersi, dal momento che il sesso è legittimo soltanto all'interno del matrimonio), nè tantomeno consentire pseudo-nozze tra individui dello stesso sesso, le quali, oltre che illegittime, sono ridicole e risibili.
    Ormai, però, anche le curie vescovili, ubriacate dalla sbornia psudo-conciliarista, non si vergognano più di nulla e, nel nome di un ecumenismo malinteso e fuor di logica, sono pronti a consentire anche i peggiori oltraggi alla Santa Religione.

    RispondiElimina
  4. A Verona è cambiato il Vescovo ma il tempo è più o meno lo stesso: nuvoloso con possibili rovesci anche a  carattere temporalesco, temperature in ulteriore diminuzione; possibili gelate. Insomma, la primavera ancora è lontana.....

    RispondiElimina
  5. Bha.....consiglierei alla pastora di ridar euna veloce rilettura alla Bibbia.
    Accogliere gli omosessuali e portarli a Gesu' e' sacrosanto.....ma benedire il loro peccato e' stupido

    RispondiElimina
  6. Mi piace soprattutto questa: "ci siamo accorti che le affermazioni sia dell'Antico che del Nuovo Testamento prese in considerazione per la valutazione dell'omosessualità (Lev. 18,22; 17-26; 1 Cor 6, Rom 1) nel loro intento teologico sono da interpretare come difesa da religioni estranee e da prostituzione cultica".

    RispondiElimina
  7. Chissà che domani non ci si "accorga" che pure il divieto di uccidere o l'obbligo di amare il prossimo, per limitarci a due esempi, "nel loro intento teologico" non siano da interpretare "come difesa da religioni estranee e da prostituzione cultica".

    RispondiElimina
  8. Ricordiamo però che nella Sacra Bibbia è proibito il sacerdozio persino ai figli dei macellai ecc. ecc Come la mettiamo?

    RispondiElimina
  9. Altri tempi quando era vescovo di Verona mons Attilio Nicora, attualmente Cardinale e presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Santa Apostolica!!

    RispondiElimina
  10. La mettiamo con l'esegesi corretta, cioè il Magistero cattolico....

    RispondiElimina
  11. <span>Dalla premessa data dall'esegesi dei " ... testi biblici, secondo la comprensione evangelica della Scrittura ... ", non credo si potesse certo approdare a qualcosa di logicamente migliore, rispetto agli allucinanti sragionamenti che abbiamo potuto leggere più sopra ... 
     
    Se mai ce ne fosse stata la necessità, opinerei che, una volta di più, i luterani ci hanno saputo offrire un' evidente esemplificazione del cortocircuito della razionalità che l'utilizzo del criterio del cosiddetto "libero giudizio" viene fatalmente a determinare: un chiaro monito anche per gli esagitati "dialoganti" della nostra Chiesa .</span>

    RispondiElimina
  12. no, chiaramente il divieto di uccidere nel suo intento teologico intende affermare che non si deve sopprimere la VERA vita, ovvero quella pensante, mentre CHIARAMENTE la vita che non rivela pensieri ( comatosi, embrioni, ecc...) non è vera vita, e quindi la Scrittura intende invitarci a sopprimerla. :)
    L'obbligo di amare il prossimo invece significa, viste le moderne situazioni storiche e sociali, amare e poter amare ogni essere vivente, spiritualmente e carnalmente, come precetto divino. Solo che Dio, chiaramente, non poteva dirlo così a degli ebrei superstiziosi di tanto tempo fa, ma ora abbiamo lo Spirito Santo che ci illumina spesso e così lo sappiamo. :-D

    ( sono chiaramente tutte considerazioni ironiche).
    ah, aspettate, lo Spirito Santo mi ha dato il dono della Scienza, ho appena capito che "non avrai altro Dio fuorchè me" significa solo che siccome Dio è ovunque qualunque cosa adoriamo in realtà adoriamo Lui! ;) che rivelazione santa ed ecumenica!

    RispondiElimina
  13. non solo era proibito ai figli dei macellai ma anche ad altre "categorie" ma oggi, grazie a Dio, con il nuovo Codice di diritto canonico, queste restrizioni non ci sono più. Fra qualche giorno riceverà l'Ordne sacro un ragazzo figlio di atei... cosa prima inaudita. Ma come si sa, lo Spirito agisce dove e quando vuole... Rendiamo grazie a Dio!

    RispondiElimina
  14. <p><span><span><span>La peccaminosità originale costituisce un senso pieno della S. Scrittura, in particolare della contrapposizione primo e secondo Adamo in Rm 5, 12-21; dobbiamo quindi percorrere il crescere di questa consapevolezza, la riflessione Agostiniana, la definizione del concilio di Trento, nella grande crisi della <riforma>del sec XVI. </riforma></span></span></span>
    </p><p><span><span><span>La Chiesa</span><span> occidentale, che ha dovuto affrontare numerose crisi, lo sfacelo dello stato imperiale, l’evangelizzazione e l’integrazione sociale dei popoli barbarici, la ripresa culturale e sociale del Medioevo nelle tensioni tra Chiesa ed impero germanico, infine la grandi crisi a tutti i livelli, ecclesiali, sociali, culturali del secolo della Riforma, ha, più intensamente dell’oriente cristiano, sentito l’esigenza di porre in luce piena quel male originario, peccaminoso, del nativo personale e interpersonale umano, che il Crocifisso glorioso ha con abbondanza redento.</span></span></span>
    <span>Una necessità anche per i tempi a noi contemporanei; questo per il rilancio corretto della libertà umana, nella solidità della crescita della persona, sua educazione ed auto-educazione, nella sua intrinseca dimensione sociale, sempre bisognosa di corrette, edificanti liberazioni. </span></p>

    RispondiElimina
  15. <span><span>benedire il loro peccato e' stupido</span>  
    finiamola con le mistificazioni e le edulcorazioni!  
    <span>non è semplicemte "stupido", ma -semplicemente- è aberrazione peccaminosa anch'essa, perchè  
    spinge le anime alla DANNAZIONE ETERNA, perchè fa loro credere che Dio approvi il PECCATO (contraddicendo se stesso, dunque sarebbe non-perfetto!....)</span></span>
    <span><span>QUESTO è L'ABOMINIO INAUDITO dell'umanità del 20.mo e 21.mo secolo!   
    Sarebbe ora di ricominciare a chiamare il MALE E IL PECCATO col loro vero nome, e ricordare i Novissimi, che la Chiesa conciliare, col suo abbraccio entusiasta al mondo, ha voluto mettere in soffitta, credendo di dimostrare il suo amore per le anime: ha dimenticato tutti quei Santi che in 1930 anni erano pronti a dire, come San Domenico Savio:   
    "La morte, ma non peccati"!</span></span>

    RispondiElimina
  16. assistenza/accompagnamento consiste, in concordanza con la nostra convinzione evangelica, nell'ascolto comune della parola giustificatrice di Dio.
    che cosa significa, in questo contesto,
    <span>                                                                         parola giustificatrice di Dio ???</span>
                                                                      ? ? ?  :(  ? ? ?

    RispondiElimina
  17. <span>assistenza/accompagnamento consiste, in concordanza con la nostra convinzione evangelica, nell'ascolto comune della parola giustificatrice di Dio.  
    che cosa significa, in questo contesto,  
    <span>                                                  parola giustificatrice di Dio ???</span>  
                                                                      ? ? ?   :(   ? ? ?  </span>

    RispondiElimina
  18. Redazione di Messainlatino.it4 giugno 2010 alle ore 14:59

    Guarda che anche col codice pio-benedettino del 1917 era così. Ariodante (Ario? nomen omen?) si riferisce all'Antico Testamento, non al diritto canonico

    RispondiElimina
  19. Con Cristo il sacerdozio non tien più conto della stirpe. Per la legge giudaica il sacerdote deve appartenere alla stirpe di Aronne, la "casa di Levi". Cristo diviene sacerdote "secondo l'ordine di Melchisedec" ovvero un sacerdozio più alto di stampo profetico, ordinato direttamente da Dio.
    Con Cristo i nuovi sacerdoti non sono più chiamati secondo le leggi della carne, secondo la discendenza, ma secondo la chiamata diretta da parte di Dio.

    RispondiElimina
  20. Nobis quoque peccatoribus4 giugno 2010 alle ore 16:00

    L'orientamento nello svolgimento del nostro compito di assistenza/accompagnamento consiste, in concordanza con la nostra convinzione evangelica, nell'ascolto comune della parola giustificatrice di Dio.
     la prostituzione cultica
    un repertorio che conosciamo.

    Ricordiamo che il peccato impuro contro natura e' tra i quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio.
    FdS

    RispondiElimina
  21. Noto con certo terrore una sintassi estremamente complessa ed arzigogolata che alla fine non dice nulla; sintassi che già leggo in molti documenti pastorali ecumenici ed amministrativi delle nostre diocesi....
    Non rimpiangono il Catechismo di San Pio X?

    RispondiElimina
  22. <p><span>Parlare delle donne nella chiesa signifca fare i conti con una discriminazione perdurante. Col concilio, in cui la chiesa coraggiosamente si è fatta giudicare dal mondo, oggi invece registriamo con l’involuzione regressista papale. La differenza di genere ha rappresentato nella storia un chiaro motivo di discriminazione, un ostacolo all’esercizio di funzioni ecclesiali autorevoli da parte delle donne; nella storia della chiesa si è stabilita la connaturalità tra l’androcentrismo e l’ideologia teologica da un lato, e tra il patriarcato e l’organizzazione ecclesiastica dall’altro, una connaturalità che ha fomentato e sostenuto la discriminazione androcentrica e patriarcale, dando ad essa la legittimazione “de jure divino”.</span>
    </p><p><span>La chiesa ha cioè assunto modelli organizzativi gerarchico-patriarcali, allontanandosi dal kerigma popolaresco e profetico-escatologico del “Gesù storico” e delle prime comunità di discepoli. Questo kerigma non prevedeva affatto una struttura sacramentalista: né tempio, né altare, né ordinazione sacerdotale. </span>
    </p><p><span>La dicotomia maschile-femminile ha segnato il processo di sacralizzazione e sacramentalizzazione della liturgia e di gerarchizzazione della chiesa.</span>
    </p><p><span>Così come le donne nella chiesa hanno - al tempo del concilio - rappresentato il motore del cambiamento e oggi lo sgradevole criterio di verifica della fedeltà alla profezia conciliare; mentre il cattolicesimo registra involuzioni, le chiese riformate hanno invece preso sul serio, pur con qualche residuo fondamentalista, questo kerigma originario. </span>
    </p><p><span>E’ bene che l’esempio di Verona faccia presa.</span></p>

    RispondiElimina
  23. Purtroppo per lollarda, le parole non sono argomenti. E plaudere al fatto che la Chiesa si sia fatta "giudicare dal mondo" è un biglietto da visita abbastanza eloquente.

    RispondiElimina
  24. Purtroppo per lollarda, le parole non sono argomenti.

    RispondiElimina
  25. Lollarda, d.mercenaro, inopportuno, il trio di choc, ma non dimentico in questa  grande comunità solidale, pastor ille e don concilio, 4...3...2...o forse 1... pensiero unico e computer unico,  però la teoria del genere applicata alla storia della Chiesa è particolarmente gustosa.
    La "differenza di genere", sa che può senza nessun problema dire "differenza di sesso"?
    Non sarà la parola "sesso" a togliere valore alla sua profonda, articolata, ben strutturata  e chiarissima riflessione! :)

    RispondiElimina
  26. Quale sarebbe la discriminazione?...se mi si dice l'accesso al sacerdozio vuol dire che non si è capito niente nè del sacerdozio nè del ruolo delle donne nella Chiesa.

    RispondiElimina
  27. E chi vi accusa, è una signora cattolica, davanti al quale bisogna inchinarsi! Chi è a favore del "sacerdozio" femminile, o non è donna, o non appartiene alla Chiesa Cattolica, e spesso tutt'e due le cose...

    RispondiElimina
  28. Un amico e compagno di scuola, figlio di atei e comunisti, entrò in seminario e divenne sacerdote.

    RispondiElimina
  29. Per Lollarda è questione di potere. L'esempio di Verona non può far presa perché si tratta di cemento adulterato, come le lollardiane caotiche costruzioni socio-teologiche da femminista d'antan.

    RispondiElimina
  30. Laico....scriviamolo però che quelle sono le parole del Papa pronunciate ieri all'Omelia del Corpus Domini... ;)
    magari c'è molta gente che non ha ascoltato ieri e non ha letto oggi....

    RispondiElimina
  31. Nobis quoque peccatoribus5 giugno 2010 alle ore 03:25

    La Chiesa ha avuto sin dall'inizio una struttura gerachica e i S. Sacramenti istituiti da Cristo Signore assieme alla Chiesa per il fine principale della salvezza delle anime. Salvezza delle anime vuol dire strapparle al demonio che ovviamente ha per iscopo l'abbattimento dei mezzi di salvezza (Chiesa e Sacramenti) utilizzando a tal fine non credenti, falsamente credenti, malamente credenti e sacerdoti corrotti.
    L'arma migliore contro costoro, oltre alla preghiera e ai Sacramenti, e' la Santita' di vita ovvero l'adesione totale a quanto la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, Unica Vera Chiesa di Cristo, propone di credere (Fede) e di fare o non fare (Morale).

    FdS

    RispondiElimina
  32. Purtroppo l attuale vescovo di Verona ha ereditato il problema inerente alla concessione della chiesa dedicata a S .Pietro,non è così facile trovare il modo eqilibrato e delicato per far sloggiare i luterani ,anche se visti gli ultimi avvenimenti  sarebbe auspicabile.

    RispondiElimina
  33. A si, Caterina? Davvero non lo sapevo! Vado subito a confrontare quello che ho scritto con quello che ha detto il Papa.
    Ho scritto il frutto di un mia meditazione personale nel giorno del Corpus Domini!

    Mi rendo conto che la cosa sia poco credibile, ma ti prego di credere che è così! :-[

    RispondiElimina
  34. @Caterina. Ho letto l'omelia del Corpus Domini del Papa. Si, in effetti i "fatti" che citiamo sono gli stessi. Ovviamente BXVI ha saputo rendere molto meglio di me il concetto e ha contestualizzato molto meglio. Grazie per la segnalazione. :-D

    RispondiElimina
  35. Alla faccia dell'amore Cristiano e fraterno

    RispondiElimina
  36. Benedetto XVI l'ha detto con la sua sapienza, ma non si può certo dire che la diversa tipologia del sacerdozio di Melchisedec sia una novità, conseguentemente Laico è credibile nel dire che le sue parole non derivano direttamente da quelle del Papa. Se poi abbia detto "la verità e tutta la verità" è (ovviamente) problema suo.

    RispondiElimina
  37. Ario, dato che non sei cattolico ma "veterocattolico" dell'Unione di Utrecht, che ti importa dei nostri errori, o del nostro carente "amore cristiano e fraterno"? Siamo "solo" dei poveri cattolici papisti, anzi dei tradizionalisti trinariciuti! Ario come sei buono a darci la LUCE!

    RispondiElimina
  38. <span>Alla faccia dell'amore Cristiano e fraterno</span>

    Vedete.. questo è un altro dei motivi per cui dare le Chiese a 'ste comunità è fortemente controproducente, tre volte controproducente:.
    1. Non solo gli fai un piacere (e lo fai creandoti un sacco di grattacapi), ma questi,
    2. lungi dall'entrare "in casa tua" con gratitudine e rispettosi delle direttive, delle posizioni e dei sentimenti, diciamo così, del proprietario.. se ne strafregano altamente, e ti ci sposano pure i gay! Chissà se la prossima sarà organizzarci dentro un cineforum sulla coprofilia: cacca tùa, cacca mìa!..
    3. Quando decidi che la misura è colma e gli indichi gentilmente la porta.. ti rinfacciano pure che sei uno str***o!

    RispondiElimina
  39. Ah! Si potesse veramente operare ogni donna e dotarla di quel che non ha e poi circonciderla... Ma sì, dài: un bel mondo di transgender, il trionfo della religione del silicone!

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione