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lunedì 28 giugno 2010

Il Papa dà la comunione sulla lingua. Se i vescovi son d'accordo.

Una cortese lettrice ci segnala il documento contenente le norme liturgiche che si osserveranno durante la Messa che il Papa celebrerà a Sulmona nella visita del prossimo fine settimana. Lo trovate a questo link.

Quello che stupisce è il punto 8) che riproduciamo qui:


8) FEDELI CHE RICEVONO LA SANTA COMUNIONE DAL SANTO PADRE

Il Santo Padre distribuirà la Santa Comunione a 100 fedeli. Queste persone devono essere scelte previamente e devono essere debitamente istruite. Bisogna dar loro un posto specifico cosi che possano avere facile accesso alla gradinata frontale della piattaforma da dove il Santo Padre distribuirà la comunione. Ogni comunicando che è ammesso a ricevere la comunione dal Sommo Pontefice deve avere un biglietto con un chiaro contrassegno e deve mostrarlo al personale di sicurezza, prima dell’approssimarsi del Santo Padre. Il Santo Padre normalmente distribuisce la comunione deponendo l’ostia sulla lingua. Comunque, dove una Conferenza Episcopale ha ricevuto l’autorizzazione per le Sacre Specie sulla mano, il Santo Padre si conformerà a questa decisione.
Si richiede che tutti i comunicandi dal Santo Padre siano accuratamente istruiti sul modo di ricevere la Santa Comunione. Nessuno deve allontanarsi dal Santo Padre avendo sul palmo della mano le Sacre Specie, che devono essere consumate appena ricevute. Si richiede che tutti i comunicandi dal Santo Padre siano vestiti in modo conveniente all’occasione.



L'ovvia domanda è: ma possibile che il Santo Padre si debba adeguare anche controvoglia agli indulti affrettatamente emanati da una Conferenza Episcopale?

103 commenti:

  1. <span>"Comunque, dove una Conferenza Episcopale ha ricevuto l’autorizzazione per le Sacre Specie sulla mano, il Santo Padre si conformerà a questa decisione."</span>

    Non capisco.
    La Conferenza Episcopale RICEVE l'autorizzazione? CHI la rilascia? Autorizzato a sua volta da chi?

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  2. ATTENZIONE, però: non si tratta di disposizioni emanate in vista di questa visita del Santo Padre.
    La data è quella del 6 gennario 1984 e la firma quella di mons. Magee.

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  3. Sapevo fin dai tempi dello studio del Catechismo, che il Papa era la piu' alta autorita' terrena della Chiesa e che le sue decisioni erano legge per tutti i fedeli, i sacerdoti e i vescovi. Ovviamente non era vero.
    Santita' la supplico, elimini dalla Chiesa le conferenze episcopali, fonte di ogni tipo di abuso ed eresia, ed avochi alla sua Santa Carica le funzioni di arbitro della liturgia e del magistero.

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  4. Eliminarle no (fu Pio XII a istituire la CEI e a farla presiedere da Siri), ma riportarle nei giusti binari della sola consultazione, sì, è più che necessario...ormai, in certi Paesi, le conferenze episcopali sembrano dei Santi Sinodi indipendenti!!!
    Ovviamente, stiamo parlando delle CE nazionali...quelle regionali, invece, anche io sarei per la loro eliminazione, sono dei carrozzoni inutili...

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  5. Sono i Papi che si son posti in questa posizione di conciliarismo di fatto.
    A questo punto non capisco che senso abbia avuto la promulgazione della Redemptionis Sacramentum che prevede che la comunione sia ricevuta in ginocchio o in piedi, sulla lingua o in mano. Nessuno può imporre al fedele di riceverla in piedi e sulla mano.
    Chi ha fatto il danno, anche se la persona non è la stessa, ma la carica intendo, trovi il rimedio. Ma da quanto leggo nel post non vedo proprio la minima volontà di impegno in tal senso.

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  6. In realtà a me sembra che renda chiaro quale è l'orientamento del Papa.

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  7. ...andrebbe eliminato il principio di una "falsa" democrazia.  C'è oggi un Siri a garantire? L'errore è stato confidare negli uomini del futuro e predisporre delle strutture destinate potenzialmente a deteriorarsi al passo con  le persone (cosa tragicamente avveratasi).
    Se, come l'ospite Aprutino dice, il documento riportato è roba vecchia la cosa m'inquieta un po' meno ma resta rivelatrice di che cosa si céli dietro le sovrastrutture episcopali: condizionare la S. Sede e se hanno osato a tal segno in maniera così evidente per la manifesta materia liturgica, figuriamoci altrove....

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  8. <span>E' stato già notato da Ospite Aprutino : </span>
    <span></span>
    <span>Sono norme prese in un'altra occasione !!!</span>
    <span></span>
    <span>"Dalla Città del Vaticano,6 gennaio 1984, John Magee,Maestro delle Cerimonie Pontificie"</span>
    <span></span>
    <span>Cerchiamo di scoprire CHI ha copitato , in occasione della prossima visita del Papa, quelle vecchie norme e PERCHE!!!</span>
    <span>Cerchiamo di scoprire chi sia eventualmente la mens ispiratrice di questo ennesimo "colpo di mano" ...</span>
    <span>Qualcuno poi si domanda perchè nella Chiesa le cose non migliorino...</span>

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  9. attenzione: ricordo una disposizione dell'Ufficio Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice (nell'era Marini II, quindi molto più recente di quella del 1984 pubblicata dalla diocesi di Sulmona), che metteva in chiaro alcuni elementi di cui deve tener conto chi predispone i luoghi delle celebrazioni papali "extra moenia", a cominciare dalla croce al centro ecc.
    Non riesco a ritrovarla ma non credo di averla sognata.

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  10. pfiù.... un sospiro di sollievo.
    Certo, non che le volontà delle C.E. nazionali siano poi così diverse..
    Secondo me arriveranno a cambiare pure l'una cum Papa nostro.. diventerà una cum Conferentia Episcopali huius Nationis, cum Episcopo nostro et universo clero, ovibus, bobus atque universis pecoribus XD

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  11. Io credo semplicemente che queste siano le "norme vigenti" riguardo l'assetto generale dell'organizzazione di una Visita Papale.
    Poi, mi sembra ovvio che i varii Maestri delle Cerimonie abbiano dato disposizioni differenti in base alle necessità; se guardiamo alle recenti visite del Santo Padre in Italia e all'estero, riguardo la distribuzione della Santa Comunione tutto si è svolto esattamente come in San Pietro.
    Quindi credo non ci sia da allarmarsi (finora!)...

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  12. ...:D Vero.
    Peccato però che dai "Santi Sinodi", quelli orientali, escano persone del livello siderale del Metriopolita Hilarion Volokolamsky.. Giovanissimo, coltissimo.. uno che ha fatto il Conservatorio, ha assolto il servizio militare sotto l'URSS ( non a Cuneo..), è divenuto monaco.. ha perfezionato studi in teologia, patristica, storia della chiesa.. appassionatissimo cultore di liturgia, di DIVINA liturgia, e prudente (perchè amante della "propria" chiesa) interlocutore con altre confessioni religiose..
    Da noi, al massimo, a uno come S.Em. Hilarion farebbero fare la fine del sorcio..
    Figurati: non è un chitarraro alla Kiko style, non celebra con bande rock-pop e palloncini, non ama danze liturgiche di signorine tanto svestite quanto attempate: l'unica "danza" liturgica ammissibile è il Cerimoniale stesso, una minuziosa danza di gesti precisi e solenni, accompagnati da inni sacri..

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  13. "Giovanissimo, coltissimo.. uno che ha fatto il Conservatorio, ha assolto il servizio militare sotto l'URSS ( non a Cuneo..)"
    :-D :-D :-D  E noi a parlare con questa gente chi ci manderemmo? Mons. Marco Frisìna (l'evoluzione apolocintosica di fracciònfoli)?

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  14. La disposizione, come già è stato fatto notare, è vecchia del 1984. Sarebbe interessante sapere se è stata superata da altre e cosa c'è scritto.
    AMDG
    Luigi C

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  15. <span>il Santo Padre si conformerà a questa decisione. </span>
    ?!?!?!
    ...si conformerà  ???

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  16. in fondo è sbagliato sopra valutare l'attuale pontefice. E' impregnato di conciliarismo, ergo non ha nessuna voglia di tornare alla Verità, le solite direttive cerchiobottiste, et..et...più conciliare di così si muore.  

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  17. Povero Frisina..
    Rallegriamoci, fino a qualche tempo fa ci mandavano SEPE! MHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!
    Poi ci sono gli evergreen come Tettamanzi e Kasper.. la cui ortodossia è talmente generosa e elastica da concedere a tutti un bel giro di bungee jumping!.. "Venghino, siori, venghino! hei: voi no. Voi siete tradizionalisti!"

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  18. eraclio, NON ACCADRA', e il perchè l'hanno già spiegato sopra.
    Bisognerebbe esser più cauti nel considerare Suia Santità..
    Se sei così sicuro, perchè non facciamo una piccola scommessa: SE ACCADE, IO perdo e mi metto gonna e parrucca e sto una mezz'ora in giro per il centro. SE NON accade, vinco io, e tocca a te.

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  19. Il giorno in cui vedrò Benedetto XVi rinunciare al modo usuale con cui distribuisce la Santa Comunione e cioè sulla lingua e il fedele in ginocchio, dovrò dirmi che si sarà conformato=avrà obbedito al vescovo del luogo?
    Spero che non vedrò mai una cosa simile,in caso contrario mi dirò che nella Chiesa non è più il Papa che comanda, che governa, ma i suoi confratelli ribelli, disobbedienti, dovrò concluderne che l`autorità del Successore di Pietro è svuotata del suo senso, che la Chiesa è diventata una democrazia parlamentare in cui il Papa non fa che avallare le decisioni prese alla maggioranza dei vescovi.
    Un certo numero di segni già ci suggerisce che è questa la direzione presa nei fatti, che si verifica nei fatti.

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  20. Un'altra,e non sarà l'ultima, calata di brache di Benedetto XVI, che assomiglia sempre più al sor tentenna. I suoi estimatori riflettano in che mani è il governo della chiesa. Ed il "buon" mon Marine che dice? Forse a lui interessano solo i candelieri e vesti liturgiche  meno grossolane. Che vergogna vedere il generale che si fa comandare dal caporale!!! Povera chiesa!!!

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  21. Nessuno vuole denigrare il Papa, resta comunque il fatto che egli appare sempre meno in grado di usare il bastone. E' ormai evidente che non ha alcuna intenzione di riformare la Chiesa e il motivo è che, con ogni probabilità, questa Chiesa va bene anche a lui così com'è adesso.
    Non vi è mai venuto in mente che forse siamo noi tradizionalisti i veri poveri illusi, coloro che ancora credono alla possibilità che il Papa voglia restaurare la Tradizione? Mi sembra che Benedetto XVI sia in piena sintonia con il suo predecessore in tutto e per tutto. D'altra parte come si spiegherebbe il dietro-front relativo al santo curato d'Ars? E le terribili recentissime nomine dei due modernisti a vescovi di Bruges e Namur? No, più andiamo avanti e più mi rendo conto che Ratzinger non ha intenzione di restaurare un bel niente e che non restaurerà un bel niente. Inoltre, non preoccupandosi di nominare come vescovi e cardinali persone vicine alla Tradizione, non sta neanche preparando una degna successione. No, la Chiesa Cattolica non tornerà più ai suoi antichi splendori, anzi, ho paura che in Europa sia destinata velocemente ad estinguersi o a trasformarsi da religione di massa a religione di nicchia. Non vedo un futuro, il tradizionalismo cattolico non è appoggiato e incoraggiato a sufficienza per espandersi e fungere da semenza per una nuova rinascita della Chiesa.
    Il cattolicesimo modernista sta ritornando a ruggire con forza, i segnali ci sono tutti, il Papa è un debole e anche a lui le cose stanno bene così. I poveri illusi siamo noi che ci rifugiamo ingenuamente in questi blog. Il Papa non è con noi e lo sta dimostrando in continuazione. La restaurazione che da lui ci attendavamo appare oggi come un miraggio, una cosa inattuabile. Da Papa, Benedetto XVI sta facendo tutto quello che da cardinale non avrebbe mai fatto. E' troppo impegnato ad imitare Karol Wojtyla, probabilmente egli fa esattamente quello che la gente si aspetta da lui, non vuole scontentare il popolo che acclama al santosubito. Viaggia, proclama santi, entra nelle moschee e nelle sinagoghe, nomina vescovi modernisti, non riforma il NO, insomma, vi sembra un Papa vicino alla Tradizione? Assolutamente no, mi dispiace ma è così. Sarà bene che noi si incominci a mettercela via e arassegnarci.

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  22. L'orientamento, sì: ma se resta tale ed il Papa non riesce neppure a concretizzarlo nella  liturgia da lui stesso celebrata, o vi rinuncia per una forma di pseudo-rispetto verso le conferenze episcopali? Non si può dire: ho la bussola e poi restar fermi.

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  23. Quoto totalmente Francesco; va bene l'esser cauti con i giudizi, ma almeno si analizzino i fatti e la realtà.

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  24. Redazione di Messainlatino.it28 giugno 2010 alle ore 20:49

    Certo che il Papa attuale è in piena sintonia ( e continuità) con il Papa precedente: non si può restaurare la Chiesa di Cristo con la rivoluzione.

    State attenti a fare questi discorsi che attribuiscono cattive intenzioni al Papa; se scendete troppo in là passerò a "ricatolicizzare"i vostri post.

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  25. Francesco Colafemmina28 giugno 2010 alle ore 21:07

    Carissimi. Il mistero è di facile risoluzione. Questo affare del vescovo John Megee, dimessosi causa scandalo pedofilo irlandese recentemente da dove è stato recuperato? 

    Ve lo dico io! Dal sito cattoprogressistainquisitorio www.cattoliciromani.com : http://www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php/norme_liturgiche_osservare_visita_papa_paese_o_diocesi-16376.html

    Se cercate il titolo del documento lo trovate solo lì!

    Oltretutto i pedestri copiatori di siti internet hanno fatto di peggio! Hanno copia e incollato anche i post scriptum e i n.b. finali dell'autore del post su cattoliciromani, facendoli passare per ulteriori specifiche del documento del 1984. Che vergogna!!!

    Pregherei invece la redazione di mandare al macero queste cavolate spaziali che le diocesi recuperano da siti internet, senza nemmeno verificarne l'adeguata aderenza al magistero, e di citare quanto scritto sul sito dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice. In particolare qui:

    http://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20091117_comunione_it.html

    Cito il testo che ci interessa:

    "<span>In questa prospettiva, l’allora cardinale Ratzinger aveva assicurato che «la Comunione raggiunge la sua profondità solo quando è sostenuta e compresa dall’adorazione» (Introduzione allo spirito della liturgia, Cinisello Balsamo, San Paolo 2001, p. 86). Per questo, egli riteneva che «la pratica di inginocchiarsi per la santa Comunione ha a suo favore secoli di tradizione ed è un segno di adorazione particolarmente espressivo, del tutto appropriato alla luce della vera, reale e sostanziale presenza di Nostro Signore Gesù Cristo sotto le specie consacrate» (cit. nella Lettera This Congregation della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, del 1° luglio 2002: EV 21, n. 666).</span>
    <span>

    Giovanni Paolo II nella sua ultima enciclica, Ecclesia de Eucharistia, ha scritto al n. 61:
    «Dando all’Eucaristia tutto il rilievo che essa merita, e badando con ogni premura a non attenuarne alcuna dimensione o esigenza, ci dimostriamo veramente consapevoli della grandezza di questo dono. Ci invita a questo una tradizione ininterrotta, che fin dai primi secoli ha visto la comunità cristiana vigile nella custodia di questo “tesoro”. [...] Non c’è pericolo di esagerare nella cura di questo Mistero, perché “in questo Sacramento si riassume tutto il mistero della nostra salvezza”».
    In continuità con l’insegnamento del suo Predecessore, a partire dalla solennità del Corpus Domini del 2008, il Santo Padre Benedetto XVI ha iniziato a distribuire ai fedeli il Corpo del Signore, direttamente sulla lingua e stando inginocchiati."

    </span>

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  26. Francesco Colafemmina28 giugno 2010 alle ore 21:09

    Specifico: se cercate su google il documento di Magee vi appaiono solo 2 referenze, cattoliciromani e diocesi di sulmona! Su Cattoliciromani fu postato il 7/4/2008 da tal Wilpapa! 

    VER-GO-GNA!

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  27. Come ho già scritto più volte, il Principe (Siri) diceva che le Conferenze Episcopali funzionano bene quando a rispondere al telefono è la donna delle pulizie.

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  28. Francesco Colafemmina28 giugno 2010 alle ore 21:15

    Tanto per essere pignoli, poi: 

    <span>Can. 333 - §1. Il Romano Pontefice, in forza del suo ufficio, ha potestà non solo sulla Chiesa universale, ma ottiene anche il primato della potestà ordinaria su tutte le Chiese particolari e i loro raggruppamenti; con tale primato viene contemporaneamente rafforzata e garantita la potestà propria, ordinaria e immediata che i Vescovi hanno sulle Chiese particolari affidate alla loro cura.</span>

    RispondiElimina
  29. http://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_liturgy_index-studi_it.html

    RispondiElimina
  30. ricattolicizziamoci 8-) ..
    L'ho già detto una volta, e lo ripeto (citandomi..cielo se sono caduto in basso, citare se stessi!)
    "<span>..UNA cosa manca a Benedetto XVI: il potere coercitivo. Non può "usare la forza".  
    Se decide una cosa, trova opposizione. Se ne decide un'altra, ha schiere di vescovi contro (e non mi venite a dire che è per "la collegialità", perchè concilio più concilio meno, uno impara a star zitto ancora all'asilo..). Cosa fa?.. li arresta?  
    Se dà una linea al suo pontificato, viene interpretata e disapplicata sencondo le mille teste calde di tutti i curati e viceparroci che, chiaramente, ognuno con la loro ricetta, pretendono di saperne una più del Papa..e vai di tazebao, volantini, manifestazioni, blog, forum.. Vengono sospesi a divinis? Eccoteli in TV presentati come "preti coraggio". Vengono sollevati dalla cura pastorale? eccoteli sbucare in parrocchie virtuali..Masse di "cattolici adulti", di fedeli "alternativi", di base o altro, fioriscono come funghi...</span><span>Il Papa non è il Padre Eterno. E non può nemmeno più togliersi certi sassolini dalle pantofole come invece ai tempi dei Catari, di Torquemada o della notte di San Bartolomeno..."</span>

    So che il prof. Pastorelli non è completamente d'accordo..

    RispondiElimina
  31. sì, però....
    qui nessuno vuole invocare una rivoluzione, ma semplicemente che il Papa riprenda a usare per intero l'autorità di Pastore supremo che gli spetta di diritto, e non si pieghi a tutti i diktat dei Vescovi.
    Riporto ciò che egregiamente ha detto, per l'ennesima, volta il prof. Pastorelli, considerando la gravità della situazione di sbando morale e dottrinale della Chiesa, che si aggrava di giorno in giorno e che richiederebbe maggiore fermezza verso gli "autoreferenti" di vari gradi e opinioni:

    <span>"Il pretesto dei microscismi ormai ha fatto il suo tempo. Questi scismi esistono già nella Chiesa: farli venire alla luce è come  il risultato di un'ecografia che svela il cancro (io ne so qualcosa): bisturi , dunque, e gli scismatici ostinati vengan cacciati e formin pure sette autonome ma che almeno non si ammantino indebitamente del nome fulgido della Santa Chiesa Cattolica. Agire diversamente, ora che la situazone sta giorno dopo giorno precipitando come da tanti di noi previsto da decenni, non può più definirsi prudenza ma resa al demonio."</span>

    Si tratta di usare <span>fermezza,</span> laddove si mostri sempre più necessaria: nient'altro.
    Altrimenti è una resa di fronte ai prepotenti, che seguono le proprie mire orgogliose di potere.

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  32. mi riferisco, come esempio di "<span>resa non dovuta</span>", all'episodio circa il Santo Curato D'Ars:
    il Papa doveva esigere che la sua volontà fosse rispettata, e NON recedere, come se avesse torto, o dovesse piegarsi ad autorità superiori alla sua:
    perchè è proprio questa l'impressione che ha dato al vasto pubblico dei fedeli, che da tanti episodi simili a questo ricavano la convinzione che di fatto, oggi, nella Chiesa, i Vescovi hanno la vera Autorità suprema, quale non era fino a l 1965.
    E pensano che ciò sia GIUSTO.

    RispondiElimina
  33. <span>ricattolicizziamoci 8-) ..  
    L'ho già detto una volta, e lo ripeto (citandomi..cielo se sono caduto in basso, citare se stessi!)  
    "<span>..UNA cosa manca a Benedetto XVI: il potere coercitivo. Non può "usare la forza".    
    Se decide una cosa, trova opposizione. Se ne decide un'altra, ha schiere di vescovi contro (e non mi venite a dire che è per "la collegialità", perchè concilio più concilio meno, uno impara a star zitto ancora all'asilo..). Cosa fa?.. li arresta?    
    Se dà una linea al suo pontificato, viene interpretata e disapplicata sencondo le mille teste calde di tutti i curati e viceparroci che, chiaramente, ognuno con la loro ricetta, pretendono di saperne una più del Papa..e vai di tazebao, volantini, manifestazioni, blog, forum.. Vengono sospesi a divinis? Eccoteli in TV presentati come "preti coraggio". Vengono sollevati dalla cura pastorale? eccoteli sbucare in parrocchie virtuali..Masse di "cattolici adulti", di fedeli "alternativi", di base o altro, fioriscono come funghi...</span><span>Il Papa non è il Padre Eterno. E non può nemmeno più togliersi certi sassolini dalle pantofole come invece ai tempi dei Catari, di Torquemada o della notte di San Bartolomeno..."</span></span>

    Aggiungiamo la lapidazione mediatico-giuridica per la questione pedofilia, il polverone per le dichiarazioni in Africa.. ogni giorno gli sputano in faccia da dentro e fuori la Chiesa, come un dannato sputa addosso all'esorcista.. ecchédiamine..
    Se non fosse Dio a dargli forza e motivazioni per svegliarsi ogni mattina, non saprei proprio cosa potrebbe essere..

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  34. ma E' gia' una realta'  ...... piu' realta' di cosi' si muore ......... 

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  35. VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA,NON CI CREDONO LORO PIù E FANNO IN MODO CHE SMETTANO DI CREDERCI GLI ALTRI.
    IL PAPA è IL FONDAMENTO DELL'UNITà DELLA FEDE, LUI NON SI DEVE ADEGUARE ALLE CONFERENZE EPISCOPALI MA SONO LE CONFERENZE EPISCOPALI CHE SI DEBBONO ADEGUARE AL PAPA.

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  36. ...e dopo che avremo scoperto la "mens ispiratrice", che facciamo ?

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  37. Cann. da 447  a  459 Codice di diritto canonico.
    mi pare che tutto sia regolare

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  38. Di questi tempi per fare pulizia là dentro ci vorrebbe una falange di amazzoni.

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  39. Il problema è che ormai le disposizioni son come le gride di manzoniana memoria. E più articolate e sofisticate appaiono, più inefficaci risultano.

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  40. <p> 
    </p><p><span><span>Mi pare che, a norma dei Cann. dal 447  al  459 del Codice di Diritto Canonico, tutto sia regolare.</span></span>
    </p><p><span><span>Le Conferenze Episcopali, che avevano già dato prova di utile e feconda attività apostolica, hanno avuto un notevole consolidamento a seguito e per volontà del Concilio Vaticano II. Nel processo di sviluppo delle varie forme parziali in cui si esprime la collegialità episcopale affermata dal Vaticano II, esse costituiscono una concreta applicazione dell'affetto collegiale dei Vescovi in comunione gerarchica con il Successore di Pietro, e si sono rivelate uno strumento idoneo per un più adeguato e fruttuoso ministero dei Pastori delle Chiese particolari. </span></span>
    </p><p><span><span>Non vi è dubbio, come riconosce e conferma il Documento Pontificio, che la Conferenza Episcopale sia ai nostri tempi una delle forme - trovate dalla Chiesa sotto la guida dello Spirito Santo - che consentono ai singoli Vescovi di superare la tentazione individualistica nell'esercizio del loro ministero e di coltivare il senso della "sollecitudine e dello spirito collegiale". Inoltre viene incoraggiato il servizio che le Conferenze Episcopali sono chiamate a svolgere nei compiti loro assegnati dalla stessa legislazione canonica e che si esprime in tutti i settori della responsabilità pastorale, ivi compreso quello del magistero autentico,...</span></span>
    </p><p><span><span><span>(Card. JOSEPH RATZINGER, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Presentazione della Lettera Apostolica motu proprio data Apostolos suos, 27 luglio 200)</span></span></span></p>

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  41. <p><span><span>Mi pare che, a norma dei Cann. dal 447  al  459, del Codice di Diritto Canonico, tutto sia regolare.</span></span>
    </p><p><span><span>Le Conferenze Episcopali, che avevano già dato prova di utile e feconda attività apostolica, hanno avuto un notevole consolidamento a seguito e per volontà del Concilio Vaticano II. Nel processo di sviluppo delle varie forme parziali in cui si esprime la collegialità episcopale affermata dal Vaticano II, esse costituiscono una concreta applicazione dell'affetto collegiale dei Vescovi in comunione gerarchica con il Successore di Pietro, e si sono rivelate uno strumento idoneo per un più adeguato e fruttuoso ministero dei Pastori delle Chiese particolari. </span></span>
    </p><p><span><span>Non vi è dubbio, come riconosce e conferma il Documento Pontificio, che la Conferenza Episcopale sia ai nostri tempi una delle forme - trovate dalla Chiesa sotto la guida dello Spirito Santo - che consentono ai singoli Vescovi di superare la tentazione individualistica nell'esercizio del loro ministero e di coltivare il senso della "sollecitudine e dello spirito collegiale". Inoltre viene incoraggiato il servizio che le Conferenze Episcopali sono chiamate a svolgere nei compiti loro assegnati dalla stessa legislazione canonica e che si esprime in tutti i settori della responsabilità pastorale, ivi compreso quello del magistero autentico,...</span></span>
    </p><p><span><span><span>(Card. JOSEPH RATZINGER, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Presentazione della Lettera Apostolica motu proprio data Apostolos suos, 27 luglio 2000)</span></span></span></p>

    RispondiElimina
  42. <p><span><span>Mi pare che, a norma dei Cann. dal 447  al  459, del Codice di Diritto Canonico, tutto sia regolare.</span></span>
    </p><p><span><span>Le Conferenze Episcopali, che avevano già dato prova di utile e feconda attività apostolica, hanno avuto un notevole consolidamento a seguito e per volontà del Concilio Vaticano II. Nel processo di sviluppo delle varie forme parziali in cui si esprime la collegialità episcopale affermata dal Vaticano II, esse costituiscono una concreta applicazione dell'affetto collegiale dei Vescovi in comunione gerarchica con il Successore di Pietro, e si sono rivelate uno strumento idoneo per un più adeguato e fruttuoso ministero dei Pastori delle Chiese particolari. </span></span>
    </p><p><span><span>Non vi è dubbio, come riconosce e conferma il Documento Pontificio, che la Conferenza Episcopale sia ai nostri tempi una delle forme - trovate dalla Chiesa sotto la guida dello Spirito Santo - che consentono ai singoli Vescovi di superare la tentazione individualistica nell'esercizio del loro ministero e di coltivare il senso della "sollecitudine e dello spirito collegiale". Inoltre viene incoraggiato il servizio che le Conferenze Episcopali sono chiamate a svolgere nei compiti loro assegnati dalla stessa legislazione canonica e che si esprime in tutti i settori della responsabilità pastorale, ivi compreso quello del magistero autentico,...</span></span>
    </p><p><span><span><span>(</span><span><span>Card. JOSEPH RATZINGER, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede,</span></span><span> Presentazione della Lettera Apostolica motu proprio data Apostolos suos, 27</span><span><span> luglio 2000)</span></span></span></span></p>

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  43. <p><span><span>Mi pare che, a norma dei Cann. dal 447  al  459, del Codice di Diritto Canonico, tutto sia regolare.</span></span>
    </p><p><span><span>Le Conferenze Episcopali, che avevano già dato prova di utile e feconda attività apostolica, hanno avuto un notevole consolidamento a seguito e per volontà del Concilio Vaticano II. Nel processo di sviluppo delle varie forme parziali in cui si esprime la collegialità episcopale affermata dal Vaticano II, esse costituiscono una concreta applicazione dell'affetto collegiale dei Vescovi in comunione gerarchica con il Successore di Pietro, e si sono rivelate uno strumento idoneo per un più adeguato e fruttuoso ministero dei Pastori delle Chiese particolari. </span></span>
    </p><p><span><span>Non vi è dubbio, come riconosce e conferma il Documento Pontificio, che la Conferenza Episcopale sia ai nostri tempi una delle forme - trovate dalla Chiesa sotto la guida dello Spirito Santo - che consentono ai singoli Vescovi di superare la tentazione individualistica nell'esercizio del loro ministero e di coltivare il senso della "sollecitudine e dello spirito collegiale". Inoltre viene incoraggiato il servizio che le Conferenze Episcopali sono chiamate a svolgere nei compiti loro assegnati dalla stessa legislazione canonica e che si esprime in tutti i settori della responsabilità pastorale, ivi compreso quello del magistero autentico,...</span></span>
    </p><p><span><span><span>(</span><span><span>Card. JOSEPH RATZINGER, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede,</span></span><span> Presentazione della Lettera Apostolica motu proprio data Apostolos suos, 27</span><span><span> luglio 2000)</span></span></span></span></p>

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  44. Carissimo Colafemmina..
    Intanto complimenti per il Suo lavoro (complimenti per la trasmissione, colgo l'occasione per salutare mia sorella e i miei cugini^^ le direi se avesse una trasmissione tv 8-) )
    prendersela con cattoliciromani è sparare sulla croce rossa... Un situcolo dove vige uno "stucchevole perbenismo da sacrestia" gestito da finte educante che adottano metodi da "bulletti"... Mi ricordo che mi dissi allibito delle affermazioni di Zöllitsch sulla morte di Cristo.. beh, cancellarono il commento scrivendomi che avevo oltraggiato un Vescovo: l'ultima volta che ho messo naso là dentro.
    Un cattolico (tanto più se "romano") avrebbe quantomeno bannato quel Vescovo, per aver oltraggiato la Verità..
    Ma a cattoliciromani importa solo che uno sia "vescovo".. e svengono in estasi, mente obnubilata dall'anello episcopale (quand'anche portato al DITO MEDIO)..
    Se questo non basta, ci si legga le meraviglie a proposito del cammino neocatecumenale postate sul forum.. E vogliamo che qualcuno là dentro si stupisca se il Papa "si conformi" ai capricci modernisti delle CE, rinnegando le Sue volontà?..dettagli.

    chissà quali discussioni appassionate avrà acceso sui forum il Suo libro..(grazie al Cielo ne parla pure qualcun altro oltre a don Villa e all'Ing. Adessa!..ri-complimenti)

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  45. Siri resta per me quel che Cheguevara è per la Guccini-generation!
    Ovvio, magliette a parte :)

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  46. <span>Siri resta per me quel che Che Guevara è per la Guccini-generation! 
    Ovvio, magliette a parte :) </span>

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  47. Un Papa deve, però, essere in sintonia e continuitànon solo col Papa precedente, ma con tutti i Papi precedenti.

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  48. Tutta la vicenda del Curato d'Ars è un mistero impenetrabile.

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  49. quante belle storie...............io a loro non ci credo piu'!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!  La cosa migliore e che Gesu' distrugga questa chiesa!!!!!!!!!!! Ma vedo che a distruggerla sono i primi....loro!!!!!!.....Quello che hanno semminato..raccolgono!!!

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  50. Senatori boni viri,Senatus mala bestia.E' legge eterna,immutabile che gli organi collegiali,non monocratici,siano fonte d'ogni male,discordia e perniciosa disgrazia.In foro religioso et civili quoque.

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  51. BRAVO PASTORELLI:Quisque faber...............................

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  52. io sono convinto che chi riceverà la Santissima Eucaristia dalle mani del "Dolce Cristo in terra" si inginocchierà su un inginocchiatoio appositamente piazzato e la riceverà sulla lingua.

    Scusate, volevo porre l'attenzione sul punto 6, non so se ho capito bene...
    ci sarà una consacrazione a distanza delle particole contenute nelle pissidi tenute in mano dai ministri ordinari (ministri ordinari già pronti o quasi nella postazione da cui distribuiranno la S.Comunione e dovranno tenersi in "<span><span>immediato contatto visibile con l’altare e con il celebrante principale</span></span>") ?

    le specie eucaristiche da consacrare non dovrebbero stare sopra l'altare?

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  53. <span>io sono convinto che chi riceverà la Santissima Eucaristia dalle mani del "Dolce Cristo in terra" si inginocchierà su un inginocchiatoio appositamente piazzato e la riceverà sulla lingua. 
     
    Scusate, volevo porre l'attenzione sul punto 6, non so se ho capito bene... 
    ci sarà la consacrazione a distanza delle particole contenute nelle pissidi tenute in mano dai ministri ordinari (ministri ordinari già pronti o quasi nella postazione da cui distribuiranno la S.Comunione e dovranno tenersi in "<span><span>immediato contatto visibile con l’altare e con il celebrante principale</span></span>" )  ? 
     
    ma le specie eucaristiche da consacrare non dovrebbero stare sopra l'altare?</span>

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  54. Il Papa deve fare il Papa...non deve aver paura dei preti che poi vanno in TV o dei cardinali che lo mettono alla graticola, faccia il Papa. Punto.
    Meglio in pochi, ma buoni.

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  55. ...ohibò! Che alternativa...

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  56. abolire la collegialità, il primo coraggiosos passo avanti che dovrebbe fare BXVI...ma tiene troppo alla sua pellaccia e teme di morire avvelenato come JPI eppure Gesù ci disse che avremmo dovuto avere in disprezzo la nostra vita per amore della Verità!

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  57. Contro l'anarca-dittatura delle Conferenze episcopali, prima causa della crisi della Chiesa.

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  58. Il Santo Padre, si adegua troppo facilmente alle conferenze episcopali, dovrebbe, penso, aver più timore del Buon Dio che sta umilmente nelle Ostie consacrate, che delle conferenze episcopali e dovrebbe temere di più il sacrilegio che fa fare alle anime che prendono l'Ostia in mano, che le conferenze episcopali e dovrebbe temere innanzi tutto di non cadere nell'eresia di coloro che non credono più che nell'Ostia ci sia realmente Gesù in corpo, sangue anima e divinità. Quante particole o frazioni di esse in questi ultimi 40 anni sono state calpestate, senza ritegno? Questo dovrebbe temere.

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  59. Non è un sacrilegio ricevere l'Ostia sulla mano

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  60. Ma causa prossima sì.

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  61. Negli articoli del CIC sopra citati solo nel primo si accenna all'azione pastorale e all'apostolato a cui le Conferenze possono esser utili. Mai v'è citato il magistero autenitco, che, fra l'altro, non è neppure vincolante.
    Se una conferenza episcopale decide di adottare un catechidsmo,  com'è accaduto, zeppo d'errori, il singolo vescovo, ch'è il solo ad aver il diritto-dovere,  di guidare il suo gregge, deve piegarsi alla "volontà generale"? Dov'è finita l'autorità apostolica del singolo vescovo?
    Le conferenze episcopali sono solo uno strumento burocratico o di collaborazione fraterna e nient'altro. Nessuna verità può da esse venir vanificata né proclamata: non sono un organo del Magistero. Se lo fossero, altro che conciliairismo: saremmo al regionalismo infallibile.

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  62. Dante sai dirmi qualcosa a proposito della mia domanda sul punto 6?

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  63. <span>Veramente negli articoli del CIC sopra citati solo nel primo si accenna all'azione pastorale e all'apostolato a cui le Conferenze possono esser utili. Mai v'è citato il magistero autentico, che, fra l'altro, non è neppure vincolante.  
    Se una conferenza episcopale decide di adottare un catechismo, com'è accaduto, zeppo d'errori, il singolo vescovo, ch'è il solo ad aver il diritto-dovere di guidare il suo gregge, deve piegarsi alla "volontà generale"? Dov'è finita l'autorità apostolica del singolo vescovo?  
    Le conferenze episcopali sono solo uno strumento burocratico o di collaborazione fraterna e nient'altro. Nessuna verità può da esse venir vanificata né proclamata: non sono un organo del Magistero. Se lo fossero, altro che conciliarismo: saremmo al regionalismo infallibile.</span>

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  64. Giò, tutti i sacerdoti nel momento della distribuzione della Santa Comunione sono "dolce Cristo in terra". Dunque, quel che vale per il Papa vale per tutti i sacerdoti che sono ciascuno l'alter Christus.
    Ma a queste quisquilie, bazzecole e pinizillacchere  in alto non si presta attenzione: in ginocchio per il Papa sì - una bella ripresa TV - in ginocchio davanti a Cristo rappresentato dall'ultimo dei sacerdoti no.

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  65. <span>Giò, tutti i sacerdoti nel momento della distribuzione della Santa Comunione sono "dolce Cristo in terra". Dunque, quel che vale per il Papa vale per tutti i sacerdoti che sono ciascuno l'alter Christus
    Ma a queste quisquilie, bazzecole e pinizillacchere  in alto non si presta attenzione: in ginocchio per il Papa sì - una bella ripresa TV - in ginocchio davanti a Cristo rappresentato dall'ultimo dei sacerdoti no.</span>
    <span>Nella celebrazione della S.Messa non c'è alcuna differenza tra Papa e don XY.</span>

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  66. Il Papa non ha timore delle Conferenze Episcopali. E' però consapevole di non potere agire d'imperio a meno di farsi coprire di contumelie di tutta la società secolarizzata ed atea (ma estremamente attenta a tutto quello che dice e fa la Chiesa Cattolica) che ha la forza (grazie ai media ed al cosiddetto diritto di informazione che controlla) di imporsi alle coscienze di tutta la massa del democraticissimo popolo bue. Ed è per la salvezza del popolo bue che deve ingollare bocconi amari. Se lo lasciasse perdere, come saremmo tentati di fare tanti di noi, tradirebbe il suo mandato. Ma a forza di dai e dai, è riuscito a far passare tanti messaggi e a far capire tante cose. Ma non c'è dubbio che la strada che ha fatto imboccare alla Chiesa richiede tempi lunghi, e saranno altri a percorrerla.

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  67. <span> per la salvezza del popolo bue....</span>
       ? ? ?
    di QUALE specie di salvezza sta parlando  ? ?

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  68. Sconosciuto, lei ha le mani consacrate? Comunque ha ragione oggi non è più considerato sacrilegio, infatti non ci si pone nemmeno il problema di mettere la patena in modo che nessuna parte dell'Ostia cada a terra. Ma ciò non mi pare un bene e penso che ogni buon cattolico maggiormente il Santo Padre debbano avere accortezza rispetto al Corpo di Gesù ed ogni cosa che favorisce il rispetto, l'adorazione dell'Ostia va fatta. Il lassismo porta piano piano a farci dimenticare Chi andiamo a ricevere. Comunque non sarei tanto certa che toccare l'Ostia con mani non consacrate non sia nella realtà sacrilegio. Meglio stare dalla parte del frumento si dice a casa mia, cioè dalla parte più sicura.

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  69. Rispetto al "wojtylismo", alla sindrome cioè che prese piede durante il ventisettennale di Giovanni Paolo II e che produsse dissacranti spettacolarizzazioni immolando il sacro sull'ara pagana della comunicazione di massa, il pontificato di Benedetto XVI è tutt'altro che in continuità. E anche taluni accenti, che durante quei quasi trent'anni furono esasperati all'inverosimile, sono stati da Benedetto XVI ricondotti nel loro giusto alveo e nella loro giusta misura (anche se, retrospettivamente, vien da pensare che in certi casi, per esempio nei richiami un po' ossessivi alle questioni sessuali, il Papa precedente stesse ammonendo anzitutto il suo clero).

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  70. Dante, non mi sono spiegato bene io;
    la mia domanda era sul fatto che i ministri ordinari della S.Comunione che non con-celebrano, ma tengono in mano le pissidi con le ostie da consacrare e si debbano tenere in "immediato contatto visibile" con l'altare (per dare validità alla consacrazione di quelle particole?).
    mi chiedevo dunque se le particole da consacrare non dovessero stare sopra l'altare con le altre e non in mano ai ministri ordinari che saranno pure "in contatto visibile" con l'altare, ma comunque lontani da esso.

    non avevo mai sentito o letto una cosa del genere.

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  71. per me tutti si dovrebbero inginocchiare per ricevere il Santissimo Sacramento, è fuori di discussione.

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  72. <span>per me tutti si dovrebbero inginocchiare per ricevere il Santissimo Sacramento, chiunque sia a distribuirla, è fuori di discussione.</span>

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  73. Giò, l'avevo capito: e per la consacrazione a distanza son d'accordo con te, per questo non vi ho accennato.
    Io invece commentavo il fatto piuttosto originale che davanti al Papa i comunicandi s'inginocchiano, mentre posono stare in piedi dinnanzi ad altri sacerdoti, che pure son l'alter Christus. Inoltre dovrebbero, come tu perfettamente affermii, inginocchiarsi  chiunque sia a distribuire il Corpo di Cristo.

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  74. ....e di fronte a simili misteri impenetrabili (ordini-contrordini, affermazioni e considerazioni tipo :
    "dall'un canto-ma dall'altro"...) i poveri fedeli come faranno a riconoscere stabilmente una direzione certa da seguire, ed ivi incamminarsi risolutamente, senza perplessità o sensazioni logoranti di stazionare in una precarietà permanente, come quella di chi fosse seduto da tante  ore in una sala d'aspetto nell'attesa di salire su un treno che -si dice- dovrebbe partire di lì a poco...
    ma che di fatto non dà ancora il segnale inequivocabile del "Si parte!" 
    ?
    (.....e inoltre da tanti segni e movimenti circostanti ai viaggiatori, si capisce anche che ci sarà un rinvio a tempo indeterminato  della sospirata partenza ?.....)
    :(

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  75. <span>Giò, l'avevo capito. 
    Io invece commentavo il fatto piuttosto originale che davanti al Papa i comunicandi s'inginocchiano, mentre possono stare in piedi dinnanzi ad altri sacerdoti, che pure son l'alter Christus. Inoltre dovrebbero, come tu perfettamente affermii, inginocchiarsi  chiunque sia a distribuire il Corpo di Cristo</span>

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  76. Un Sacerdote ci spiega il mistero della tele-consacrazione per favore?

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  77. Ho riletto. Credo d'aver capito che i sacerdoti non concelebranti, essendo necessarie pissidi in gran numero, devon esser in visibile stretto contatto con l'altare e coi celebranti. Se poi appoggino le pissidi sull'altare, dipende dall'ampiezza di quest'ultimo. Se  le pissidi vengon tenute in una mano  per mancanza di spazio, mentre l'altra almeno sfiora l'altare, o comunque tutto il corpo all'altare sia accostato, non vedo motivo per ritener la consacrazione non valida.
    In verità la pisside non solo dovrebbe esser posta sull'altare ma addirittura sul corporale. Almeno queste erano le norme d'un tempo.
    Oso affermre che in caso eccezionale, come questo, la mano consacrata del sacerdote possa degnamente funger da corporale, sperando che il prete si sia presentato all'altare con le mani monde.
    Mani monde: già. Una volta ho servito una Messa NO celebrata a sera nella nostra chiesa per i volontari della Caritas che gestisce la mensa per i poveri nei nostri locali. Il prete, giovane ed anche simpatico, comincia a vestirsi e io gli presento catinella, brocchetta un e piccolo asciugamani chiedendogli di lavarsi le mani. Mi dice sorpreso e sorridente: "Che fa? Non le ho mica sporche! Dopo pranzo mi son lavato come al solito". Al che ribatto: "Venendo qui ha toccato niente?". "Certo, ovvìa! son venuto in macchina, sono stato al bar, ho toccato i soldi, ho salutato gli amici, insomma le cose normali". E io di rimando: "Ecco ha toccato cose normali. All'altare deve toccare cose  normail o eccezionali? Peni poco, si lavi e facciamo presto ch'è tardi". Abbozzò. "E ora mentre si veste, per ogni indumento reciti queste preghiere." Sguardo stralunato. M'obbedisce, docile, e via via lo vedo mutar espressione: da perplesso a felice.
    Alla fine della Messa gli feci presenti alcuni comportamenti non propriamente corretti, ad esempio la consacrazione rivolto al popolo e non sull'antico altare ad Deum.  Mi guardò e poi mi disse: "La ringrazio di cuore. Ho capito. Dai fedeli c'è sempre da imparare. Stia sicuro che d'ora in poi prima della Messa mi laverò ben bene le mani. Mi dà una copia delle antiche preghiere della vestizione che m'ha fatto leggere?" E poi mi chiese: "La prossima volta che verrò a celebrar qui la Messa, dev'esser ancora Lei a servirla".

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  78. Grazie Dante !!!

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  79. Dante, senta questa. Da quando la mia parrocchia è stata aggregata ad altre due per costituire una "unità pastorale", i quattro sacerdoti disponibili si alternano nella tre chiese ex parrocchiali. questo fatto, oltre a comportare la mancata identificazione di una comunità con il proprio pastore, rende estremamente difficoltosa -quanto meno per chi si occupa, come me, della parte musicale, - la celebrazione liturgica avendo, i quattro preti, stile e gusti assolutamente diversi uno dall'altro. Il parroco è ultramoderno, tra i sui criteri di scelta dei canti fa aggio la data di composizione, non sopporta il latino ecc. Il sacerdote incaricato della liturgia, ha fatto la reposizione del Giovedì Santo con l'ostensorio, lasciando allo stesso tempo il tabernacolo dell'altare maggiore chiuso e con dentro il SS.Sacramento con tanto di lampada accesa accanto. Alle mie osservazioni si è seccato(eufemismo) ma l'anno successivo non l'ha più fatto.  Non è finita qui. Una volta, celebrando la S. Messa, giunto alla cosacrazione.....
    "Egli, offrendosi liberamente alla sua passione, prese il pane e rese grazie, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse:  bambini, state zitti, voi due qui, mettetevi in ginocchio....prendete e mangiatene ecc...." quì non si è solo seccato, si è violentemente alterato e io mi sono preso la patente di quello che critica sempre e anche di peggio!
    Mi fermo qui perchè adesso vado alla Messa dei Santi Pietro e Paolo che,quando eravamo parrocchia autonoma, si celebrava con solennità (e in gregoriano) con buona partecipazione. Credo che questa sera avremo tre o quattro presenze, compreso organista e ministrante!!! (Se saremo di più lo farò sapere).

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  80. Scusate gli errori, ho scritto in fretta.

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  81. HO PARLATO PIU' DI UNA VOLTA CON STUDENTI CORSO IN LAURA IN FILOSOFIA. TUTTI SIAMO CONVENUTI AD UN PRECISO RISULTATO. IL PAPA DEVE SOPPRIMERE LE CONFERENZE EPISCOPALI  DI CIASCUN PAESE ( CHE HAIME' POI SI RICREANO IN CONFERNZE EPISCOPALI REGIONALI) . DUNQUE PER SALVARE LA CHIESA TUTTO DEVE TORNARE IN MANO A PIETRO E SOLO A PIETRO.

    CHI E' QUEL VESCOVO DI SULMONA CHE CERCA DI SFIARE IL PAPA? NEMMENO QUALCHE GIORNO FA  HO SENTITO IL MAESTRO DELLE CERIMONIE MONS MARINI CHE A PROPISTO DI ALCUNE SCELTE DEL PAPA RIBADIVA. CROCE A CENTRO, COMUNIONE IN GINOCCHIO . QUINDI CON GLI AMICI STUDENTI ABBIAMO CONSIDERATO CHE AL DECISIONE DEL VESCOVO DI SULMONA E' UN ATTO DI INSUBORDINAZIONE.
    PERMETTETEMI DI DIRE CHE DOPO SULMONA IL PAPA ANDRA' IN SICILIA....NEL REGNO DEI ROMEO DOVE IN MATERIA DI LITURGIA SI CORRE , SICORRE , SI STRAPARLA , SIO INVENTANO TANTE COSE, SI VIVE DI ARCAISMI LITURGICI CHE FANNO RISALIRE AI TEMPI APOSTOLICI.

    CHISSA' SE DIETRO TUTTO NON VI SIA IL GATTO ROMEO....ER MEJO DEL COLOSSEO.

    PRIMA LO TOGLIE DALLA CHIESA DI PALERMO MEGLIO E' PER  TUTTA LA CHIESA DI SICILIA.

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  82. A Sulmona si son bevuti il cervello?

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  83. <p><span><span>Mi pare che, a norma dei cann, dal 447 al 459, del Codice di Diritto Canonico, sia tutto regolare. </span></span>
    </p><p>“<span><span>Le Conferenze Episcopali, che avevano già dato prova di utile e feconda attività apostolica, hanno avuto un notevole consolidamento a seguito e per volontà del Concilio Vaticano II. Nel processo di sviluppo delle varie forme parziali in cui si esprime la collegialità episcopale affermata dal Vaticano II, esse costituiscono una concreta applicazione dell'affetto collegiale dei Vescovi in comunione gerarchica con il Successore di Pietro, e si sono rivelate uno strumento idoneo per un più adeguato e fruttuoso ministero dei Pastori delle Chiese particolari.</span></span>
    </p><p><span><span>Una descrizione precisa di tali organismi viene fornita dal Codice di Diritto Canonico: "La Conferenza Episcopale, organismo di per sé permanente, è l'assemblea dei Vescovi di una nazione o di un territorio determinato, i quali esercitano congiuntamente alcune funzioni pastorali per i fedeli di quel territorio, per promuovere maggiormente il bene che la Chiesa offre agli uomini, soprattutto mediante forme e modalità di apostolato opportunamente adeguate alle circostanze di tempo e di luogo, a norma del diritto" (CIC, can. 447, citato nel n. 14 del Documento Pontificio).</span></span>
    </p><p><span><span>...secondo quanto precisa il Motu proprio del Santo Padre - e sotto questo profilo si evidenzia l'aspetto di novità e di progresso nello sviluppo applicativo della materia -, che se le dichiarazioni dottrinali emanate da una Conferenza sono approvate all'unanimità dai Vescovi, esse possono essere pubblicate a nome della Conferenza stessa, e i fedeli sono tenuti ad aderire con religioso ossequio dell'animo a quel magistero autentico dei propri Vescovi, che deve essere sempre in comunione con il magistero del Capo del Collegio Episcopale, il Romano Pontefice. </span></span>
    </p><p><span><span>Non vi è dubbio, come riconosce e conferma il Documento Pontificio, che la Conferenza Episcopale sia ai nostri tempi una delle forme - trovate dalla Chiesa sotto la guida dello Spirito Santo - che consentono ai singoli Vescovi di superare la tentazione individualistica nell'esercizio del loro ministero e di coltivare il senso della "sollecitudine e dello spirito collegiale" </span></span>
    </p><p><span><span>...l'autorevolezza delle decisioni di una Conferenza è proporzionale al suo effettivo assimilarsi anche nel metodo di lavoro agli antichi Concili particolari, che nei primi secoli sono stati un fatto frequente e abituale, come ricorda lo stesso Motu proprio, ma che erano caratterizzati da due importantissimi fattori: la ricerca di una tendenziale unità negli atti deliberativi, e la recezione delle decisioni da parte dell'intero Corpo Episcopale nel quale preminente e determinante era il giudizio della Sede Apostolica.</span></span>
    </p><p><span><span>Con le precisazioni e i chiarimenti teologici, nonché con le conseguenti determinazioni giuridiche, il Motu proprio prosegue l'intenzione della Tradizione, e in particolare del Concilio Vaticano II, di favorire la crescita dello spirito o affetto collegiale, anche in forme [...]

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  84. secondo me hai capito male. non ci sarà alcuna treleconsacrazione, mica siamo alle messe del tuo amico kiko

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  85. Ma come?! a Palermo avete fior di liturgisti!!!  ;)  RITURGIA in primis e poi almeno un'altra pasionaria...Cmq il vescovo di Sulmona (da quel che ho conosciuto) non mi sembrava un insubordinato, anzi ha fatto molta preparazione a questa visita, catechesi sulla Chiesa, sul papato ecc... certo, forse dovrei andar a vedere meglio il libretto delle catechesi che mi è stato regalato proprio a Sulmona... vi farò sapere se vi è qualche accenno di "disobbedienza" ^_^

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  86. lavarsi le mani è cosa buona e giusta, ma la lingua è esente? è meno sporca delle mani?

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  87. Che fosse opportuno chiudere le conferenze epicopali l'ho sempre pensato fin dalla loro istituzione. Oggi poi che palesemente quasi tutte si oppongono al Papa credo sia diventato necessario.

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  88. Ho centrato la previsione quasi al 100%! Alla S. Messa dei Santi Pietro e paolo eravamo in 4: mia madre, una sua amica che per caso era venuta a trovarci, io e il celebrante. Nel calendario settimanale nessun accenno alla solennità, - del resto non c'era stato neanche per la natività di S. Giovanni Battista - ma ben evidenziati gli orari delle partite di calcio con successiva grigliata....! Questa è per certi preti la comunità, chi non partecipa non è in comunione con la parrocchia! (PS: il celebrante non era il parroco).

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  89. <span><span>Lingua o mano? Mano o lingua?  
      
    Vede: se chiudendo il pugno alzo un pollice, è "ok"  
    Se chiudendo il pugno, alzo pollice e mignolo, è "telefonami"  
     
    Quando incontro un amico per il calcio sono in maglietta e pantaloncini.. se arriva la Regina d'Inghilterra, mi vesto bene, mi preparo e vedo pure di fare un bell'inchino al momento opportuno.  
      
    Se voglio una gomma da masticare, me la prendo e metto in bocca..  Se è il Pio Pellicano che si leva le Carni per nutrire la mia anima, cerco di rendere il momento non meno importante dell'incontro col Sindaco di Rapallo o con la Regina d'Inghilterra.  
      
    E poi, citando Mons. Fellay, è questione di "pedagogia liturgica": possiamo pure non cambiare una virgola della dottrina cattolica sull'Eucarestia, continuando ad affermare che "è il Corpo di Cristo", ma se si abituano i fedeli a prenderla come fosse una michetta qualsiasi, senza quello spirito di profonda devozione che implica l'inginocchiarsi alla balaustra, a lungo andare si mina la fede stessa del popolo di Dio, che la considererà sempre più come un "simbolo".. In effetti, se ci si pensa: ci si inginocchia davanti al Papa, ci si inginocchia davanti alla fidanzata per dirle "ti amo, mi vuoi sposare!", ci si inginocchia davanti alla bara di un caro defunto... Oh, ma che solo davanti a Cristo si sta in piedi? O stoccacciando con le mani (chieda ad un filatelista di toccare a mani nude ciò di cui ha più prezioso, vedrà che reazione)?   </span></span>
    <span><span>
    O Cristo vale meno del Papa, del Sindaco di Rapallo o di un francobollo <span>o</span> "non è Cristo". Tertium non datur..</span></span>

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  90. ...sgrunt! cos'è che non va nel commento?

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  91. <span><span>"Comunque, dove una Conferenza Episcopale ha ricevuto l’autorizzazione per le Sacre Specie sulla mano, il Santo Padre si conformerà a questa decisione.</span></span>

    Il Papa che deve obbedire alla CEI? sono impazziti....

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  92. Il bello anonimo, è che ci fanno credere di aver ripescato i riti più antichi, mentre non dicono che in realtà l'Ostia consacrata i fedeli non la toccavano con la mano, nemmeno al tempo delle catacombe, ma veniva posto sulle mani un telo, in modo da evitare anche la dispersione di frammenti. Poi la Chiesa che tende sempre a migliorare e non a peggiorare ha quasi subito stabilito che era meglio la comunione direttamente sulla lingua, più pratica, più sicura! Perchè dunque ripescare cose passate, in modo inoltre non corretto se si era già trovato il meglio? Come mai nessuno ripesca il digiuno prima della comunione che inizia dal giorno prima? Adirittura, nemmeno le tre ore canoniche si fanno più, una semplice ora prima di ricevere il Corpo di Gesù. C'è chi obbietta che anche la lingua è sporca, allora vorrei sapere quelli che prendono la Comunione in mano poi se la mettono direttamente in gola o la poggiano sulla lingua? Dunque due cose sporche al posto di una sono meglio? Poi ricordiamoci che le nostre mani non sono consacrate, se si poteva toccare il Corpo di Cristo così tranquillamente non vedo la neccessità della consacrazione delle mani sacerdootali e la cura che ha il sacerdote di lavarsi le dita prima della consacrazione.
    Prendetela sulla lingua sarete più tranquilli in coscienza e in ginocchio avrete fatto il vostro dovere di sudditi.

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  93. sudditi ?
    di chi ?
    ...eh, cara mia: vada un po' a dire "sudditi" a questi bei tipi che <span>già  </span>sono sudditi del Potere effettivo modernista, e ne sono contenti e convinti (per la maggior parte)....sarà duro far cambiare idee assorbite e cristallizzate nelle coscienze da 45 anni !
    :(

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  94. La cosa bella è nel frattempo il link in discussione è "stranamente scomparso...

    RispondiElimina
  95. <span>La cosa bella è che nel frattempo il link in discussione è "stranamente" scomparso...</span>

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  96. Caro sudditanza, non era sudditi inteso in modo negativo, forse crede di essere di più di Dio? Io ringrazio Dio di avermi voluto al suo servizio e di avermi concesso il suo amore e la grazia di amarlo. Così intendevo sudditi, mica schiavi, ma servi felici di un Re buono, tanto buono da volerci come figli.

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  97. E' vero! Adesso ci vuole un'account per visionarlo. Sarà che ci avranno letto e non sono stati contenti dei nostri commenti?   ;)

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  98. messa in latino si... messa in latino no... in bocca si... in bocca no... stiamo perdendo di vista la centralità del messaggio di Cristo...e la chiesa è sempre meno credibile di fronte a questo...
    ma perchè si guarda più alla forma che al contenuto...?

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  99. Guardiamo alla forma perchè qui siamo d'accordo sul contenuto, e quindi discutiamo di quale sia il miglior modo di farlo capire. La forma e la sostanza vanno ( quasi) di pari passo.

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  100. Forma è sostanza. E la sostanza è proprio la centralità di Cristo che viene rinnegata dalla mancanza della debita adorazione

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  101. Il Papa è andato a Sulmona
    si è adeguato alla Coneferenza espiscopale del luogo o no?

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  102. Si sa com'è finita la questione, il Papa si è adeguato ai Vescovi locali?

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione