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sabato 13 marzo 2010

MONUMENTALI parole del Papa sul sacerdozio

Pubblichiamo un estratto del discorso di ieri del Papa Benedetto XVI ai partecipanti al convegno teologico della Congregazione per il Clero. Trovate il testo integrale nel blog di Maranatha. Sottolineature nostre.

[..]

Il tema dell’identità sacerdotale, oggetto della vostra prima giornata di studio è determinante per l’esercizio del sacerdozio ministeriale nel presente e nel futuro. In un’epoca come la nostra, così “policentrica” ed incline a sfumare ogni tipo di concezione identitaria, da molti ritenuta contraria alla libertà e alla democrazia, è importante avere ben chiara la peculiarità teologica del Ministero ordinato per non cedere alla tentazione di ridurlo alle categorie culturali dominanti. In un contesto di diffusa secolarizzazione, che esclude progressivamente Dio dalla sfera pubblica, e, tendenzialmente, anche dalla coscienza sociale condivisa, spesso il sacerdote appare “estraneo” al sentire comune, proprio per gli aspetti più fondamentali del suo ministero, come quelli di essere uomo del sacro, sottratto al mondo per intercedere a favore del mondo, costituito, in tale missione, da Dio e non dagli uomini (cfr Eb 5,1). Per tale motivo è importante superare pericolosi riduzionismi, che, nei decenni passati, utilizzando categorie più funzionalistiche che ontologiche, hanno presentato il sacerdote quasi come un “operatore sociale”, rischiando di tradire lo stesso Sacerdozio di Cristo. Come si rivela sempre più urgente l’ermeneutica della continuità per comprendere in modo adeguato i testi del Concilio Ecumenico Vaticano II, analogamente appare necessaria un’ermeneutica che potremmo definire “della continuità sacerdotale”, la quale, partendo da Gesù di Nazaret, Signore e Cristo, e passando attraverso i duemila anni della storia di grandezza e di santità, di cultura e di pietà, che il Sacerdozio ha scritto nel mondo, giunga fino ai nostri giorni.

Cari fratelli sacerdoti, nel tempo in cui viviamo è particolarmente importante che la chiamata a partecipare all’unico Sacerdozio di Cristo nel Ministero ordinato fiorisca nel “carisma della profezia”: c’è grande bisogno di sacerdoti che parlino di Dio al mondo e che presentino a Dio il mondo; uomini non soggetti ad effimere mode culturali, ma capaci di vivere autenticamente quella libertà che solo la certezza dell’appartenenza a Dio è in grado di donare. Come il vostro Convegno ha ben sottolineato, oggi la profezia più necessaria è quella della fedeltà, che partendo dalla Fedeltà di Cristo all’umanità, attraverso la Chiesa ed il Sacerdozio ministeriale, conduca a vivere il proprio sacerdozio nella totale adesione a Cristo e alla Chiesa. Infatti, il sacerdote non appartiene più a se stesso, ma, per il sigillo sacramentale ricevuto (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, nn.1563; 1582), è “proprietà” di Dio. Questo suo “essere di un Altro” deve diventare riconoscibile da tutti, attraverso una limpida testimonianza.

Nel modo di pensare, di parlare, di giudicare i fatti del mondo, di servire e amare, di relazionarsi con le persone, anche nell’abito, il sacerdote deve trarre forza profetica dalla sua appartenenza sacramentale, dal suo essere profondo. Di conseguenza, deve porre ogni cura nel sottrarsi alla mentalità dominante, che tende ad associare il valore del ministro non al suo essere, ma alla sua funzione, misconoscendo, così, l’opera di Dio, che incide nell’identità profonda della persona del sacerdote, configurandolo a Sé in modo definitivo (cfr ibid., n.1583).

L’orizzonte dell’appartenenza ontologica a Dio costituisce, inoltre, la giusta cornice per comprendere e riaffermare, anche ai nostri giorni, il valore del sacro celibato, che nella Chiesa latina è un carisma richiesto per l’Ordine sacro (cfr Presbyterorum Ordinis, 16) ed è tenuto in grandissima considerazione nelle Chiese Orientali (cfr CCEO, can. 373). Esso è autentica profezia del Regno, segno della consacrazione con cuore indiviso al Signore e alle “cose del Signore” (1Cor 7,32), espressione del dono di sé a Dio e agli altri (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, n.1579).

Quella del sacerdote è, pertanto, un’altissima vocazione, che rimane un grande Mistero anche per quanti l’abbiamo ricevuta in dono. I nostri limiti e le nostre debolezze devono indurci a vivere e a custodire con profonda fede tale dono prezioso, con il quale Cristo ci ha configurati a Sé, rendendoci partecipi della Sua Missione salvifica. Infatti, la comprensione del Sacerdozio ministeriale è legata alla fede e domanda, in modo sempre più forte, una radicale continuità tra la formazione seminaristica e quella permanente. La vita profetica, senza compromessi, con la quale serviremo Dio e il mondo, annunciando il Vangelo e celebrando i Sacramenti, favorirà l’avvento del Regno già presente e la crescita del Popolo di Dio nella fede.

Carissimi sacerdoti, gli uomini e le donne del nostro tempo ci chiedono soltanto di essere fino in fondo sacerdoti e nient’altro. I fedeli laici troveranno in tante altre persone ciò di cui umanamente hanno bisogno, ma solo nel sacerdote potranno trovare quella Parola di Dio che deve essere sempre sulle sue labbra (cfr Presbyterorum Ordinis, 4); la Misericordia del Padre, abbondantemente e gratuitamente elargita nel Sacramento della Riconciliazione; il Pane di Vita nuova, “vero cibo dato agli uomini” (cfr Inno dell’Ufficio nella Solennità del Corpus Domini del Rito romano). Chiediamo a Dio, per intercessione della Beata Vergine Maria e di San Giovanni Maria Vianney, di poterLo ringraziare ogni giorno per il grande dono della vocazione e di vivere con piena e gioiosa fedeltà il nostro Sacerdozio. Grazie a tutti per questo incontro! Ben volentieri imparto a ciascuno la Benedizione Apostolica.

22 commenti:

  1. Ricordo come subito dopo lo scoppio della contestazione dnella Chiesa i conservatori amassero parlare di "orizzontalismo" mondanizzante in contrapposizione alla linea "verticale" del rapporto terra-cielo. Probabilmente l'immagine è difettosa. Bisognerebbe piuttosto considerare i rapporti fra un movimento dal basso verso l'alto e uno dall'alto verso il basso. A quei tempi mi colpì molto un intervento sull'Eucarestia credo di padre Chenu su "La rocca" ( rivista della sinistra ecclesiale ): "UNA FORZA SALE DALLA TERRA". Se le si contrappone l'immagine tradizionale de "IL PANE DEGLI ANGELI" la differenza salta all'occhio. L'umanità è in una fossa profonda: la "valle di lacrime". Per salvarsi deve ricorrere. A) a un intervento dall'alto ( un elicottero che cala giù un soccorritore disposto a scendere nella fossa ) oppure B) tentare di arrampicarsi da sola. Fino all'epoca moderna la situazione dell'umanità era tale da rendere la soluzione B) complementare ed episodica. Con l'avvento della modernità ( l'epoca dello sviluppo tecnologico ) l'uomo pensa di poter venir fuori dal fosso con le sue sole forze o quasi. In campo cattolico la prevalenza del movimento dal basso dell'uomo autonomo è segnata dal teilhardismo, vera anima del conciliarismo spinto. L'uomo ( il "cattolico adulto" ) SALE SU DA SE' ( SIA PURE "IN NOME DI DIO" ). L'eucarestia è l'espressione della vita del gruppo in movimento progressivo. Al contrario nella visione tradizionale i sacramenti sono il VEICOLO, TRAMITE UN SUPPORTO MATERIALE, DI UNA FORZA CHE SCENDE DALL'ALTO: LA GRAZIA.
    La questione della figura e funzione sacerdotale è tutta qui: si tratta essenzialmente di un coordinatore-guida del gruppo o di un sacer - dos, "datore del sacro"? Se condividiamola seconda soluzione comprendiamo la santità del curato d'Ars: credeva di non valere nulla come animatore del gruppo: valebva solo la forza dall'alto che passava per la sua persona. Perchè la gente correva da lui? Non per le sue capacità umane, ma perchè era un tramite con un'altra dimensione, quella della grazia.

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  2. Mi piace ricordare qui, dove il Papa dice che il sacerdote è proprietà di Dio, e non appartiene più a se stesso, aveva detto già con forti parole, in occasione dell'Angelus, il <span>28/06/2009:</span>

    <span>Sacerdoti, siate santi, coraggiosi testimoni di Cristo, </span>
    <span>pronti a dare la vita per Dio e la Chiesa!</span>
    <span>Sacerdoti santi, consapevoli di portare un tesoro inestimabile in vasi di creta e pronti a testimoniare fino al martirio la bellezza di essere totalmente consacrati a Dio e alla Chiesa: è il profilo del sacerdote fedele....Solo attraverso questi testimoni la Chiesa può convincere il mondo. </span>
    (in riferimento all'Anno Paolino)

    e riecheggiava le parole stesse del Signore:



    "<span>Siate santi</span>, perché Io, il Signore Dio vostro, sono Santo" (Lv 19, 2)
    <span><span>«Siate dunque perfetti, come è perfetto il vostro Padre celeste».</span></span>

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  3. <span>Mi piace ricordare qui, dove il Papa dice che il sacerdote è proprietà di Dio, e non appartiene più a se stesso, aveva detto già con forti parole, in occasione dell'Angelus, il <span>28/06/2009:</span>  
     
    <span>Sacerdoti, siate santi, coraggiosi testimoni di Cristo, </span>  
    <span>pronti a dare la vita per Dio e la Chiesa!</span>  

    <span>Sacerdoti santi, consapevoli di portare un tesoro inestimabile in vasi di creta e pronti a testimoniare fino al martirio la bellezza di essere totalmente consacrati a Dio e alla Chiesa: è il profilo del sacerdote fedele....Solo attraverso questi testimoni la Chiesa può convincere il mondo. </span>  
    (in riferimento all'Anno Paolino)  
     
    e riecheggiava le parole stesse del Signore:  
     
    "<span>Siate santi</span>, perché Io, il Signore Dio vostro, sono Santo" (Lv 19, 2)  
    <span><span>«Siate dunque perfetti, come è perfetto il vostro Padre celeste».</span></span>  
     
    </span>

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  4. chiamati alla santità13 marzo 2010 alle ore 17:15

    Risuonano sempre attualissime quelle parole di supplica dello scienziato di profonda fede e vita cristiana da santo, quale fu enrico Medi, che diceva ai sacerdoti:

    <span>LETTERA APERTA AL CLERO </span><span>

    Sacerdoti,
    io non sono un Prete e non sono mai stato degno neppure di fare il chierichetto. Sappiate che mi sono sempre chiesto come fate voi a vivere dopo aver detto Messa. Ogni giorno avete DIO tra le vostre mani. Come diceva il gran re San Luigi di Francia, avete «nelle vostre mani il re dei Cieli, ai vostri piedi il re della terra». Ogni giorno avete una potenza che Michele Arcangelo non ha. Con le vostre parole trasformate la sostanza di un pezzo di pane in quella del Corpo di Gesù Cristo in persona. VOI OBBLIGATE DIO A SCENDERE IN TERRA! SIETE GRANDI! SIETE CREATURE IMMENSE! LE PIU' POTENTI CHE POSSANO ESISTERE. Chi dice che avete energie angeliche, in un certo senso, si può dire che sbaglia per difetto.
    Sacerdoti, vi scongiuriamo: SIATE SANTI! Se siete santi voi, noi siamo salvi. Se non siete santi voi, noi siamo perduti!
    Sacerdoti, noi vi vogliamo ai piedi dell'Altare.
    </span>
    <span>A costruire opere, fabbriche, giornali, lavoro, a correre qua e là in Lambretta o in Millecento, siamo capaci noi. Ma a rendere Cristo presente ed a rimettere i peccati, siete capaci SOLO VOI!
    Siate accanto all'Altare. Andate a tenere compagnia al SIGNORE. La vostra giornata sia: preghiera e Tabernacolo, Tabernacolo e preghiera. Di questo abbiamo bisogno. </span>
    <span>Nostro Signore è solo, è abbandonato. Le chiese si riempiono [si fa per dire] soltanto per la Messa. Ma Gesù sta là 24 su 24 e chiama le anime. A tutti, anche a noi, ma in particolare a te, sacerdote, dice di continuo: </span>
    <span>«Tienimi compagnia. Dimmi una parola. Dammi un sorriso. Ricordati che t'amo. Dimmi soltanto "Amore mio, ti voglio bene": ti coprirò di ogni consolazione e di ogni conforto».
    Sacerdoti, parlateci di DIO! Come ne parlavano Gesù, Paolo Apostolo, Benedetto da Norcia, Francesco Saverio, Santa Teresina.</span>
    <span> IL MONDO HA BISOGNO DI DIO! DIO, DIO, DIO Vogliamo. E non se ne parla. Si ha paura a parlare di DIO. </span>
    <span>Si parla di problemi sociali, del pane..... </span>
    ------------
    La fedeltà a Dio non è che la santità, suo dono di Grazia, alla quale rispondere ogni giorno SI':
    solo i Sacerdoti possono attingere da Dio, in unione costante, la santità, per donarla ai suoi figli: altrimenti, da chi andranno essi a chiederla ?

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  5. chiamati alla santità13 marzo 2010 alle ore 17:16

    <span>Risuonano sempre attualissime quelle parole di supplica dello scienziato di profonda fede e vita cristiana da santo, quale fu Enrico Medi, che diceva ai sacerdoti:  
     
    <span>LETTERA APERTA AL CLERO </span><span>  
     
    Sacerdoti,  
    io non sono un Prete e non sono mai stato degno neppure di fare il chierichetto. Sappiate che mi sono sempre chiesto come fate voi a vivere dopo aver detto Messa. Ogni giorno avete DIO tra le vostre mani. Come diceva il gran re San Luigi di Francia, avete «nelle vostre mani il re dei Cieli, ai vostri piedi il re della terra». Ogni giorno avete una potenza che Michele Arcangelo non ha. Con le vostre parole trasformate la sostanza di un pezzo di pane in quella del Corpo di Gesù Cristo in persona. VOI OBBLIGATE DIO A SCENDERE IN TERRA! SIETE GRANDI! SIETE CREATURE IMMENSE! LE PIU' POTENTI CHE POSSANO ESISTERE. Chi dice che avete energie angeliche, in un certo senso, si può dire che sbaglia per difetto.  
    Sacerdoti, vi scongiuriamo: SIATE SANTI! Se siete santi voi, noi siamo salvi. Se non siete santi voi, noi siamo perduti!  
    Sacerdoti, noi vi vogliamo ai piedi dell'Altare.
    </span>  
    <span>A costruire opere, fabbriche, giornali, lavoro, a correre qua e là in Lambretta o in Millecento, siamo capaci noi. Ma a rendere Cristo presente ed a rimettere i peccati, siete capaci SOLO VOI!  
    Siate accanto all'Altare. Andate a tenere compagnia al SIGNORE. La vostra giornata sia: preghiera e Tabernacolo, Tabernacolo e preghiera. Di questo abbiamo bisogno. </span>  
    <span>Nostro Signore è solo, è abbandonato. Le chiese si riempiono [si fa per dire] soltanto per la Messa. Ma Gesù sta là 24 su 24 e chiama le anime. A tutti, anche a noi, ma in particolare a te, sacerdote, dice di continuo: </span>  
    <span>«Tienimi compagnia. Dimmi una parola. Dammi un sorriso. Ricordati che t'amo. Dimmi soltanto "Amore mio, ti voglio bene": ti coprirò di ogni consolazione e di ogni conforto».  
    Sacerdoti, parlateci di DIO! Come ne parlavano Gesù, Paolo Apostolo, Benedetto da Norcia, Francesco Saverio, Santa Teresina.</span>  
    <span> IL MONDO HA BISOGNO DI DIO! DIO, DIO, DIO Vogliamo. E non se ne parla. Si ha paura a parlare di DIO. </span>  
    <span>Si parla di problemi sociali, del pane..... </span>  
    ------------  
    La fedeltà a Dio non è che la santità, suo dono di Grazia, alla quale rispondere ogni giorno SI':  
    solo i Sacerdoti possono attingere da Dio, in unione costante, la santità, per donarla ai suoi figli: altrimenti, da chi andranno essi a chiederla ?</span>

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  6. LEGGETE L'INTERVISTA RILASCIATA DAL GESUITA PADRE SORGE SUL NUMERO DEL 14 MARZO  2010 DI ''FAMIGLIA CRISTIANA'': L'OPPOSIZIONE ALL' ATTUALE ''TRAGHETTATORE'' E' A LIVELLI ESASPERATI.

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  7. Un sodale di Fra' Lampredone13 marzo 2010 alle ore 20:10

    Ben detto, Benedetto!

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  8. Andate a vedere che dice mons. Luciano Pacomio. Per me è alto tradimento altro che pastore di anime!

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  9. Nobis quoque peccatoribus14 marzo 2010 alle ore 00:54

    La tempistica e la mira delle recenti vicende connesse alla pedofilia fanno molto pensare ad un'organizzazione "intra moenia" che ha trovato solerti collaboratori "extra moenia".

    Come sappiamo da S. Paolo il misterium iniquitatis (che e' gia' in atto) e' essenzialmente un potenza d'inganno. Ergo non bisogna dare nulla per scontato, perseverando nella fede senza ritrarre l'immaginazione di fronte all'inimmaginabile.

    Le parole di Nostro Signore "portae inferi non prevalebunt", indicano la condizione di assedio della Chiesa sin dalla fondazione e non specificano sino a dove a tali porte sara' consentito di arrivare.

    Dal punto di vista pratico sarebbe importante un gesto pratico di riconoscimento della sacralita' del ministero ordinato finanche del prete accusato di pedofilia.

    FdS

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  10. Le notizie a raffica sui casi di pedofilia nel clero mi sconcertano. Ho insegnato per nove anni nove alle medie inferiori e non ho mai provato sentimenti diversi da una adorazione per i "fiori in boccio" cghe mi erano affidati. Temo che nella pedofilia ci sia qualcosa di molto più grave che non il semplicwe lasciarsi andare all'!"impulso" erotico. Normalmente si prova trasporto per una persona con cui dialogare alla pari, qualcuno che abbia interessi simili ai nostri e ci sappia comprendere. Aggiungo: non capisco il termine "pedo-filia" come "amore per i bambini". Sospetto piuttosto che i pedofili vogliano strapazzare e sporcare i bambini, come un individuo rozzo che, vedendo un muro appena imbiancato, si mette a imbrattarlo. E' mai possibile che un uomo che ha scelto di essere sacerdote, dispensatore della grazia di Dio e dunque con una  sensibilità ricca e intensa, arrivi a tanto? Evidentemente a un certo punto, per una forma di frustrazione o di angoscia per una vita non realizzata deve essersi incamminato sui sentieri della perversione. Ma quando? Ma come? Temo che in tutto questo ci sia qualcosa di satanicp, in senso lato o in senso stretto. cercherò di informarmi sui meccanismi psicologici profondi che provocano questa fenomenologia. Mi sembra però che le "letteratura" su questo argomento sia scarsa.

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  11. La voce del papa: la voce di "uno che grida nel deserto".
    Il deserto è naturalmente la nostra società. ma vi è un deserto ancora più silenzioso e "ribelle" ed è la schiera di sacerdoti e vescovi che voltano le spalle al papa.

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  12. Redazione di Messainlatino.it14 marzo 2010 alle ore 10:51

    Perché non ci mandate i file di questi articoli di P. Sorge e mons. Pacomio?

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  13. Nobis quoque peccatoribus14 marzo 2010 alle ore 14:32

    Caro Franco,

    mi sembra che ha ben inquadrato il problema. A quanto mi e' capitato di sentire, alcune "sette" riconducibili alla nota "inimica vis" richiedono ai loro adepti (tra cui ahime' anche sacerdoti) "come prova iniziatica" atti di sordida e perversa violenza su fanciulli. Si tratta quindi, in certi casi non in tutti, di atti programmati ad un ben preciso fine.
    Quanto sopra vale ovviamente anche per persone laiche.

    FdS

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  14. <span>AMICUS
    </span>

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  15. <span><span>dovremmo </span></span>

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  16. <span>Gridate  </span>

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  17. <span>prende </span>

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  18. Suspendre les pédophiles par les couilles!!!!!!!!!!!

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione