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lunedì 25 gennaio 2010

Santa Messa tridentina a Venezia con il Cardinal Scola



Una notizia importante: si tratta della prima volta a nostra conoscenza che un cardinal arcivescovo residenziale italiano partecipa a una Santa Messa in rito romano antico.
Il Patriarca di Venezia, Mons. Angelo Scola, da sempre ha dimostrato un atteggiamento benevolo e paterno verso i fedeli legati all'antica liturgia, affidandoli a un capellano della Fraternità Sacerdotale San Pietro, padre Konrad zu Loewenstein.


Sabato 6 marzo ORE 17.30

Chiesa di San Simon Piccolo


S. Em.za Rev.ma il Cardinale Patriarca Mons. Angelo Scola

assisterà pontificalmente

alla Santa Messa in rito romano antico

celebrata da padre Konrad zu Loewenstein (F.S.S.P.)


Info:
http://venezia.fssp.it/pages/intro.php

Ulteriori informazioni (musicali e liturgiche) verranno rese note successivamente.

15 commenti:

  1. Non tessiamo lodi eccessive del patriarca Scola. Egli è un saggio tollerante, ma la sua tolleranza del rito di sempre è più frutto del suo spirito democratico e liberale che di una reale convinzione circa la bontà del rito tridentino. Mi spiego: egli accetta democraticamente la presenza di una cappellania affidata alla Fraternità di S. Pietro nella sua diocesi allo stesso modo di come accetta che sacerdoti di religione ortodossa officino nell'antica chiesa francescana di S. Rocco a Mestre.  Accetta la Messa tridentina così come si è dichiarato favorevole alla costruzione di una moschea nel Comune di Venezia. Insomma, tratta i fedeli tradizionali come tratterebbe i fedeli di un'altra religione. D'altronde, non ha mai celebrato secondo il rito tridentino e, a quanto ne so, il 6 marzo si limiterà ad assistere.

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  2. ironia della sorte...chi c'è nella foto...in pianeta?
    E' il buon vecchio Marini? poretto!

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  3. Il commento di Francesco mi pare fuori luogo, sbagliato. Il fatto che il patriarca Scola ospiti celebrazioni ortodosse mi pare la conferma di una sensibilità verso i riti tradizionali sicuramente commendevole. La Chiesa Ortodossa non è "il maligno" ed è profondamente radicata nella storia, nella cultura e nella spiritualità europee dai tempi della divisione dell'impero romano, come la Chiesa Cattolica (tradizionale). Siamo quello che siamo, e la Chiesa Cattolica è quello che è, anche per opera dei soldati, dei preti e dei predicatori che venivano da Bisanzio. Analogo discorso, anche se riferito in questo caso ad un'altra religione, per quanto attiene alla moschea. Dimostra sensibilità tradizionale, a prova di ipocrisie politicamente corrette, riconoscere che quali mediterranei dobbiamo qualcosa anche a quei popoli e, perchè no, a quella religione. Leggete "Cabaret Voltaire" di Pierangelo Buttafuoco, un autore tutt'altro che progressista, al riguardo. In ogni caso, non mi pare che, almeno nei casi citati, abbia proposto celebrazioni sincretistiche (anche se dagli Ortodossi avremmo qualcosa da imparare!). Sarei molto più preoccupato, invece, se si proponesse riti misti cattolico-protestanti, vale a dire se dimostrasse eccessivo interesse per quello a cui vogliono ridurci i "progressisti", una specie di protestanti di ritorno, di serie B.

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  4. <span>"si tratta della prima volta a nostra conoscenza che un arcivescovo cardinale residenziale partecipa a una Santa Messa in rito romano antico</span><span>"</span>
    <span>Invece penso di no. Il cardinale Cañizares Llovera celebrò a Gricigliano essendo cardinale arcivescovo di Toledo (Spagna).</span>

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  5. Due osservazioni.
    La prima. Il cardinale Scola è un liberale ecc. La solita accusa dei "tradizionalisti" mai contenti e frustrati. Parliamo di risultati invece: a Venezia c'è un'intera chiesa, in centro storico, di fronte alla stazione, affidata ESCLUSIVAMENTE alla fraternità San Pietro. In quali altre città si trova una situazione del genere? In questo modo inoltre il cardinale si è esposto alle critiche del clero veneziano progressista, che, come si sa, ne copre la quota maggiore, risultato della lugubre pastorale del predecessore Marco Cè. Se avesse voluto il quieto vivere, Scola non avrebbe affidato la chiesa alla FSSP.
    La seconda. Era prevedibile che si tiravano fuori le celebrazioni a Gricigliano come esempio di cardinale residente che celebra in Italia il Vetus Ordo. Quale è la differenza con Scola? Il patriarca di Venezia in questo caso assiste alla Messa DURANTE LA VISITA PASTORALE, in una chiesa della sua diocesi. Gricigliano, invece, è una sorta di enclave, seminario di in istituto religioso francese. Mi sembra che ci sia una bella differenza.

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  6. Concordo in pieno. Cosa pretendereste, che improvvisamente i "progressisti" dicessero "quanto siete stati ganzi voi e quanto, invece, coglioni noi", strappandosi le vesti? Credete possibile (ed auspicabile) la debellatio progressista e la loro resa incondizionata alle nostre pretese? Le richieste di resa incondizionata non portano mai alla pace e spingono il perdente, chiunque esso sia, a combattere fino alla fine, a qualsiasi costo. E l'odio e la divisione durerà a lungo, atrraversando le generazioni (noi Italiani ne dovremmo sapere qualcosa). Quindi, dobbiamo semplicemente ringraziare il cardinale Scola (ed il buon Dio) di questa apertura, che lascia spazio a tutti e che favorisce una riconciliazione, tra progressisti e tradizionalisti di buona volontà, indispensabile. L'alternativa è lo scisma. Lo volete voi? Io, da tradizionalista, no.

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  7. Sono d'accordo con o sarracino e con pulvis. Il Patriarca è una persona molto comprensiva ed aperta all'accoglienza. Sono fiera che lui sia il mio Vescovo. Inoltre lo ringrazio tantissimo se posso frequentare la Santa Messa a s. Simeone Piccolo. Non capisco il senso delle critiche rivolte a lui. Anche il Signore veniva criticato per avvicinare pubblicani e peccatori.

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  8. Miserere, sarebbe meglio non tirare in ballo il Signore, l'accostamento è a mio parere fuori luogo, il Signore li affiancava per convertirli non per quieto vivere 

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  9. Io trovo stupendo che il Vescovo Diocesano assisterà, pontificalmente, alla Messa in una cappellania della sua diocesi.
    Punto e basta.
    Questa è la meravigliosa notizia e di questo dobbiamo ringraziare la Divina Provvidenza e magari, per quanto sia possibile, imitare gli amici veneziani, che hanno invitato il Patriarca facendo la stessa cosa nelle nostre chiese.
    Si deve "normalizzare" il più possibile la celebrazione nel rito straordinario e i nostri pastori non debbono avere preconcetti ne' contro di noi e tanto meno contro  la Messa antica.
    Se ci saranno dei pregiudizi ( Dio non voglia ) potrebbe anche essere colpa nostra ...
    Chiunque risponderà davanti a Dio nelle proprie azioni.
    Bravissimo il Cardinale Patriarca di Venezia !
    Lode a Dio !

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  10. Posso testimoniare che il clero veneziano è in maggioranza fatto di progressisti.
    Ma altrettanto occorre tessere una lode al Patriarca che rimane pur sempre un baluardo contro il progressismo dilagante, e un grande elettore di riferimento.
    Il Patriarca è una brava persona, anche se non sa cantare.

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  11. Redazione di Messainlatino.it28 gennaio 2010 alle ore 01:00

    in cauda venenum

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  12. Ma no, guarda che non dicevo con cattiveria. Io lo stimo molto, è molto bravo, ma proprio a cantare è una frana... :)

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  13. Invitiamo cmq tutti gli amici di blog.messainlatino.it alla Santa Messa con il patriarca, così da dare testimonianza che l'antico rito non è solo per trads, ma per tutti i cattolici. Vi aspettiamo numerosi. Grande attesa c'è inoltre per l'omelia, che terrà il cardinale.

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  14. Informo che c'è anche un gruppo Facebook della Chiesa di San Simon a Venezia: "San Simeon piccolo: Cattolici Tradizionalisti a Venezia"
    http://www.facebook.com/group.php?gid=203515300518&ref=ts

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  15. Non cerchiamo sempre la malizia in ogni gesto, credo invece che l'esempio del Patriarca sia da portare agli altri Vescovi i quali non sono certo cosi' disponibili.
    Pensate che il nostro eccellentissimo Vescovo di Mantova, alla richiesta di poter collocare nella chiesa dei S.S. Simone e Giuda alcuni banchi di proprietà della nostra associazione ci ha risposto : " Non è possibile accogliere la richiesta di aggiungere banchi nella navata della chiesa in quanto non conforme alle norme conciliari".
    Non mi ero mai accorto che nelle altre chiese ci fossero solamente sedie.

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La Redazione