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Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

domenica 17 gennaio 2010

Chi lo ha detto?

Indovinello. Chi ha detto queste parole?

La Chiesa ci dona soprattutto la liturgia. E’ lì, nel mistero della santa liturgia, che risiede la forza e il fascino della Chiesa. Quando questa liturgia è celebrata nel fervore e la bellezza, la Chiesa vi si manifesta come è in profondità. Sobria e grandiosa ad un tempo. E’ la liturgia che contiene la sua più grande forza di evangelizzazione. Nessuno sfugge al fascino misterioso della divina liturgia. Potrebbe essere che la liturgia diventi il mezzo per eccellenza per evangelizzare in una cultura pagana, indifferente, così obliquamente ostile.

22 commenti:

  1. Potrebbe essere di Giovanni Paolo II o di Benedetto XVI...

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  2. Potrebbe essere uno di quelli che chiamate "novatori": era questa l'idea principe della riforma liturgica...Non ci sono riusciti molto. Però si potrebbe ripartire correggendo l' "eresia dell'informe" del N.O. in modo che tali parole diventino vere.....
    Ciao
    Flavio

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  3. Non può che essere un ateo europeo!

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  4. Non è Mosebach nell'eresia dell'informe? Se non è lui, comunque lui afferma un concetto simile.

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  5. Non è il cardinale di Danneels nel suo discorso di addio alla diocesi?

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  6. Esatto! È il cardinale Danneels!

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  7. Indovina indovinello: chi ha invece detto questo?

    " <span>Avrei quindi le credenziali per approfittare del recente Motu proprio e ritornare a celebrare la Messa con l'antico rito. Ma non lo farò, e questo per tre motivi. Primo, perché ritengo che con il Concilio Vaticano II si sia fatto un bel passo avanti per la comprensione della liturgia e della sua capacità di nutrirci con la Parola di Dio, offerta in misura molto più abbondante rispetto a prima [..]
    In secondo luogo non posso non risentire quel senso di chiuso, che emanava dall'insieme di quel tipo di vita cristiana così come allora lo si viveva, dove il fedele con fatica trovava quel respiro di libertà e di responsabilità da vivere in prima persona di cui parla san Paolo ad esempio in Galati 5,1-17. Sono assai grato al Concilio Vaticano II perché ha aperto porte e finestre per una vita cristiana più lieta e umanamente più vivibile."</span>

    + K Rahner

    P.S. E' ovvio che il card Daneels si riferisce alla liturgua nata dal Vaticano II ... visto che NON ha mai celebrato nel rito pre-conciliare

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  8. Il tuo confratello Martini.

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  9. Sbaglierò, ma osservando lo stile potrei pensare a un Inglese. Newman? Chesterton? C.S. Lewis?

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  10. I' sono colui che mi si crede17 gennaio 2010 alle ore 21:17

    @ Redazione
    E' inutile far finta che oggi non sia avvenuto nulla.
    Ciò che è avvenuto è consegnato alla storia.
    Che lo taciate o meno........
    è storia!

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  11. che è avvenuto? Rtazinger in sinagoga dai nistri fratelli maggiori?

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  12. Si, è storia. Ma è anche una sconfitta. Le sconfitte, infatti, scandiscono a loro volta la storia, come le vittorie. Ma dalle sconfitte bisogna rialzarsi. Non devono trasformarsi semplicemente in una resa. E la resa a questo mondo moderno, assolutamente a-religioso, sarebbe la pietra tombale della nostra civiltà. E la perdita del nostro spirito.
    Viva Benedetto

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  13. Oppure potrebbe essere una frase di Romano Guardini, che sentiva molto l'incombere di una civiltà scristianizzata e inmarcia verso il secolarismo.

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  14. Indinello: chi ha pronunciato oggi queste parole?

    <span>«L</span>a nostra presenza, in occasione della Sua visita alla Sinagoga di Roma,vuol significare la testimonianza della tragica sorte che milioni di ebrei hanno subito nei capi di sterminio. Noi sopravvissuti al tentativo di sterminio sistematico del nostro popolo da parte del nazismo, abbiamo resistito a quella che è stata la vera malvagità: la distruzione di una identità, mediante la distruzione di un intero popolo.
    Ci sono storie come le nostre, ma sono storie senza voce, sono storie mute, per questo, nel ricordo di coloro che non ci sono più, che non sono tornati come noi, lasciamo alla storia le nostre testimonianze, perché quello che è stato non sia più.
    Auschwitz riguarda la società nella quale viviamo, ognuno ha le sue colpe per quello che è accaduto, 6 milioni di persone sono state sterminate soltanto per essere nate ebree. Noi siamo qui, ma non siamo mai usciti da Auschwitz, noi siamo qui ma il pensiero va ogni sera a chi ad Auschwitz è rimasto senza nome e senza vita. Noi non abbiamo mai abbandonato la fiducia negli uomini, ma gli uomini non sono venuti in nostro aiuto.
    Il silenzio di chi avrebbe potuto fare qualcosa ha segnato le nostre vite e quelle dei nostri figli che hanno condiviso con noi, in tutti questi anni, il nostro dolore. Abbiamo recuperato la nostra dignità che nei campi veniva derisa, calpestata, oltraggiata, rafforzando quella che è la cosa più bella che abbiamo: la nostra identità di Ebrei.
    Siamo passati dal senso di destituzione dell'umanità fino al livello di oggetti sfruttati fino al limite estremo. Ma se il modo migliore di difendersi dalle memorie pesanti è quello di impedirne l'ingresso nelle menti, la nostra speranza è che il silenzio di chi non ha impedito il male assoluto sia sopraffatto dalle grida di coloro che vogliono che quello che è stato non sia più, perché il nostro ieri non sia il loro domani».




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  15. Cin rispetto...qualcuno mi sa dire un episodio negli ultimi 2000 anni in cui gli ebrei hanno ompiuto un gesto favorevole verso i non ebrei?
    Aspetto con pazienza? Già! aspetto da 2000 anni!
    Matteo Dellanoce

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  16. Indovinello. Chi ha detto queste parole?

    La Chiesa ci dona soprattutto la liturgia. E’ lì, nel mistero della santa liturgia, che risiede la forza e il fascino della Chiesa. Quando questa liturgia è celebrata nel fervore e la bellezza, la Chiesa vi si manifesta come è in profondità. Sobria e grandiosa ad un tempo. E’ la liturgia che contiene la sua più grande forza di evangelizzazione. Nessuno sfugge al fascino misterioso della divina liturgia. Potrebbe essere che la liturgia diventi il mezzo per eccellenza per evangelizzare in una cultura pagana, indifferente, così obliquamente ostile.

    ****************************

    mons. Leonard? 8-)

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  17. Redazione di Messainlatino.it18 gennaio 2010 alle ore 01:33

    Leggerai presto. E non credo ti piacerà.

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  18. Redazione di Messainlatino.it18 gennaio 2010 alle ore 01:35

    RISPOSTA: sono bellissime parole dall'omelia di commiato del card. Danneels. Bravi Benedetto e Luisa.

    Chi l'avrebbe mai detto? E' proprio vero che andare in pensione apre gli occhi a molti prelati.

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  19. Per Rahner
    Ma scusi nel suo ultimo intervento a chi allude? a quel Popolo dalla dura cervice che ancora oggi, a distanza di soli 60 anni da quel disastro per ogni uomo di ogni religione, fa il bello e il brutto tempo nel vicino oriente? Quel Popolo che, se mi pesca a pregare sulla Via Dolorosa a Gerusalemme, sputa sul selciato ove cammino? Quel Popolo che si ricorda tutto ma propio tutto e , guarda caso, si dimentica delle parole di uno dei suoi più famosi governati (Golda Meir) su Pio XII? Quel Popolo che lascia morire ai check-in bambini ed anziani bisognosi di cure di un noto stato confinante? Ma chi sono? quelli del muro peggio di quello di Berlino? o forse sono quelle persone che per un pro perfidis mi piantano una cagnara mai vista e poi sul Talmud hanno delle serie mai viste di maledizioni ed improperi contro i Cristiani?

    Si debbono essere propio Loro...già già...

    Quel Popolo per cui si deve ancora TANTO pregare perchè venga almeno un POCHINO illuminato

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  20. Come fai a dire che non ha mai celebrato nel Rito venerando di sempre se è stato ordinato nel 1957. O in Belgio c'era già la messa-bugnini?

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  21. Colpito e affondato!

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  22. Per la verità il <span>card. Danneels anche in altre occasioni ha scritto cose non disprezzabili e credo sia sincero e sinceramente cattolico. E' figlio del suo tempo, dei miti che hanno profondamente condizionato e mutato antropologicamente generazioni di uomini di Chiesa. Non lo dico per fargli un complimento o per parlar bene di chi lascia, com'è costume: è un dramma, sarebbe comodo dire che i modernisti son tutti mossi dalla volontà di realizzare una "nuova" Chiesa. Comunque sempre meglio di certi Pastori che sono pure di basso profilo.
    </span>

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