Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

mercoledì 11 novembre 2009

Qualche informazione in più sui colloqui Roma-FSSPX


Nel corso di una trasmissione radiofonica di lunedì su Radio courtoisie, in cui erano presenti tra gli altri l’abbé Grégoire Celier della Fraternità San Pio X, l'abbé Guillaume du Tanoüarn dell’Istituto del Buon Pastore e l’abbé Claude Barthe, noto ai nostri lettori, insieme ai giornalisti di simpatie tradizionali Philippe Mexence e Daniel Hamiche, sono state fornite informazioni interessanti ed anche curiose inerenti le discussioni dottrinali Roma-FSSPX da poco iniziate.

In particolare, in merito ai membri della commissione di parte lefebvriana, l'abbé Celier ha spiegato che essi potrebbero cambiare in futuro, a seconda delle specialità di ciascuno. Ha spiegato che esiste anche una sottocommissione della FSSPX di appoggio alla commissione ufficiale, e che ci sono "esperti" per poter rispondere alle richieste e domande dei membri che intervengono a Roma. Vi è, insomma, una organizzazione ben pianificata.

L'abbé Célier, in risposta ad un’ascoltatrice, ha rivelato che gli scambi non sono in latino e che anche se tutte le parti interessate, di ambo le commissioni, comprendono il francese e l’italiano, gli interventi beneficiavano di traduzioni simultanee, poiché alcuni degli esperti presenti non padroneggiano abbastanza queste due lingue.

Sempre l'abbé Célier ha detto che la delegazione della FSSPX era ospitata alla Domus Sanctae Marthae, luogo dove hanno soggiornato i cardinali per il conclave. E poiché gli altari della Casa erano già tutti occupati per le messe, quelle dei membri della Fratenità sono state celebrate nella Basilica di S. Pietro.

L’abbé Barthe ha invece riferito che le discussioni sono state filmate, certamente affinché il Papa possa vederle. Egli ha concluso che queste discussioni dimostrano che il Vaticano II non è più un dogma di fede e che in pochi anni la funzione magisteriale potrà riprendere tutta la sua forza. Allo stesso modo, ritiene che si troverà un accordo tra Roma e la FSSPX.


Fonte: Summorum Pontificum Observatus

68 commenti:

  1. M auguro che la fraternità possa a tutti gli effetti in qualche modo essere reintegrata all'interno della Chiesa Cattolica... finalmente dopo tanti anni di oblio la tradizione sta riavendo la sua par condicio all'interno del marasma post conciliare.... finalmente si parla dei problemi legati alla poco corretta interpretazion del VAT II... della poco degna celebrazione dei Sacri Misteri e ancor di più si è ridata libera cittadinanza alla Messa di sempre anche se i nostri vescovi ancora non l'hanno capito, fino a qualche anno fa tutto ciò era da considerarsi fantascienza.... questo nostro amato Pontefice passerà veramente alla storia come uno dei più grandi difensori della tradizione e della Chiesa... BENEDETTO MAGNO

    RispondiElimina
  2. della serie: serrare i ranghi.
    A parte che dai colloqui non doveva trapelare nulla..........
    C'è da dire però che effettivamente nulla trapela, se non cose inerenti la logistica, di lecita esternazione.
    E una considerazione finale, che per quanto auspicabile, considerazione resta.
    Non sappiamo se a Roma sia condivisa.
    Credo sia inutile creare aspettative, come stanno le cose e per quale strada si dovra passare è cosa palese, e purtroppo non ai molti.
    E' meglio che si preparino i fedeli, per l'unità ci dovranno essere rinunce dolorose
    Tra queste l'ammettere di aver sbagliato molti temi, sia nella forma che nel contenuto.

    RispondiElimina
  3. La FSSPX è all'interno della Chiesa Cattolica! E' una società di vita comune senza voti (come la Società delle Misssioni Estere.

    RispondiElimina
  4. Viva il Papa dell'Unità!
    Preghiamo sempre per le sue intenzioni.

    RispondiElimina
  5. Allo stesso modo, ritiene che si troverà un accordo tra Roma e la FSSPX.

    Cito dalla Anglicanorum coetibus

    sebbene l’unica Chiesa di Cristo sussista nella Chiesa Cattolica governata dal successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui, tuttavia fuori del suo organismo visibile, quindi nelle Chiese e nelle Comunità cristiane separate, si trovano parecchi elementi di santificazione e di verità che, per il fatto di essere doni propri della Chiesa di Cristo, spingono verso l’unità cattolica.

    pieno afflato conciliare, che mi fa dedurre

    - se ci si fonda sugli "elementi di salvezza" presenti nelle Chiese e nelle Comunità cristiane separate,

    - e si sono lasciati entrare i neocatecumenali senza averne approvato la dottrina, pur regolandone le prassi regolarmente disapplicate, e tuttavia 'mandandoli' per di più ad "evangelizzare" (con molta inquietudine, da parte di chi li conosce un po' più a fondo, sul vangelo che trasmettono)

    sfugge a qualunque logica comprensione (forse perché è assente il Logos, principio di Verità?) le seguente riflessione con annessi interrogativi

    - come mai i gruppi tradizionali vengano soffocati sul nascere

    - come mai si stenti tanto a trovare una soluzione canonica per la FSSPX che di elementi di Salvezza ne ha da vendere e da esportare....

    ergo, il problema sta sempre e soltanto nel linguaggio, cosa si intende per elementi di salvezza e non posso non chiedermi, conoscendo che UNICA SALVEZZA è il Signore, quali elementi di salvezza porti chi non riconosce la pienezza della rivelazione Apostolica e, nella migliore delle ipotesi, confessi una fede dimezzata. Ovviamente non parlo degli Anglicani Tradizionali che, a quanto posso capire, sono piu cattolici di noi almeno nella Liturgia, il che non è poco e speriamo non si imbastardiscano per effetto delle stesse ammalianti e incontrollate contaminazioni che hanno inquinato la Chiesa...

    RispondiElimina
  6. Egli ha concluso che queste discussioni dimostrano che il Vaticano II non è più un dogma di fede e che in pochi anni la funzione magisteriale potrà riprendere tutta la sua forza.

    E speriamo!! Che sia la volta buona...

    P.S.: questo blog, nei commenti, è veramente popolato dai pessimisti... un pò di speranza, su...

    RispondiElimina
  7. P.S.: questo blog, nei commenti, è veramente popolato dai pessimisti... un pò di speranza, su...

    pessimisti o realisti? sempre senza abbandonare la Speranza cristiana, perchè quella umana comincia a far cilecca!

    RispondiElimina
  8. forse sarebbe il caso di indirre un altro Concilio per fare chiarezza su tanta confusione che c'è in giro: oggi le culture e i tempi si muovono con una velocità impensabile negli anni 60 e forse i documenti del Vaticano II non sono stati abbastanza profetici o lungimiranti proprio su questo. Un nuovo Conciclio potrebbe riunire finalmente anche la comunità di S.Pio X assieme a coloro che ancora sono dubbiosi sulla loro riammissione e creare finalmente un clima nuovo di speranza e di lavoro.

    RispondiElimina
  9. Un nuovo concilio con tutti i vescovi anti-Pietro che ci sono in giro? Speriamo di no!

    Questo è un Papa pieno di Spirito Santo, non credo abbia bisogno di riformare la Chiesa con un nuovo concilio.
    A piccoli passi, Benedetto XVI, sta lasciando una impronta storica nella Chiesa, e anche da queste parti sembra che non ce ne si renda conto abbastanza.

    Lasciamo lavorare lo Spirito come vuole. Preghiamo di più.

    RispondiElimina
  10. Preghiamo lo Spirito Santo affinchè illumini la mente e il cuore, di coloro che stanno partecipando a questi colloqui.

    RispondiElimina
  11. Che i grandi " adoratori " del Concilio Vaticano II, coloro che lo hanno eretto in dogma di fede, coloro che impongono agli altri l`obbedienza assoluta, coloro che lo hanno liberamente interpretato e applicato in modo mooolto estensivo... invece di invocare un CV III, comincino per applicare ciò che il Vaticano II ha realmente voluto, ad esempio per la Liturgia.
    Che si riprendano i testi e si veda se, come e quando son stati disattesi, il Vaticano II è ancora da studiare, altro che Vaticano III !

    RispondiElimina
  12. Maggio55 (Valerio)

    Immagino che tu sia lo stesso Valerio che commenta sul sito di Noi Siamo Chiesa. Ma non sei progressista? E come fai a macchiarti del peccato di leso Concilio? Prova a scrivere su NSC che il CVII non è stato abbastanza profetico...

    RispondiElimina
  13. mic, condivido ogni parola del tuo post delle 11.10.

    L`astio che leggo contro la FSSPX è sintomatico e rivelatore.
    Mi sembra di percepire una grande inquietudine presso coloro che hanno avuto carta bianca fino a ieri, hanno potuto creare liberamente senza essere fermati o corretti, in più godono di grandi appoggi.
    È chiaro che la fedeltà della FSSPX alla dottrina costante della Chiesa, allla sacra Liturgia non può che essere una pietra d`inciampo per questi novatores e il loro progetto di Chiesa "conciliare", aperta al mondo, che cammina con il mondo, con un "passo giovanile" (Bugnini dixit).

    RispondiElimina
  14. ciao Gigi, non sono quel Valerio li...volevo solo dire che in momenti che cambiano con questa rapidità il Concilio Vaticano II non ha usato un linguaggio perfetto: la comunicazione è cambiata ed è inquinata da tanti eventi. Forse il Vaticano II ha usato troppa prudenza: i concili sono un lavoro di uomini e gli errori sono da mettere in conto (anche peri i concili cosiddetti dogmatici). La Chiesa (Pontefice, Vescovi, Presbiteri e Popolo di Dio) deve ritrovarsi più spesso unita insieme per parlare con le parole degli uomini poichè i tempi corrono affannosamente veloci. Non so cosa vuoi dire per te progressista ma sono comunque dell'idea che è stato uno dei più grandi Concili della storia della Chiesa e uno dei più grandi momenti del novecento (se non altro per far dimenticare quel disastroso documentucolo che fu la scomunica verso i comunisti...)

    RispondiElimina
  15. il disastroso documentucolo che fu la scomunica verso i comunisti...?

    RispondiElimina
  16. Siccome mi piace essere informata e che lo scempio liturgico che ho ritrovato quando son rientrata mi ha riempito, e mi riempie, di tristezza, sono andata alle "origini" ho letto i documenti conciliari e ho avuto "il coraggio" di leggere il libro di Annibale Bugnini sulla riforma liturgica.
    Ho quasi consumato un lapis tante son state le annotazioni, i punti di interrogazione e di esclamazione!
    Per Bugnini la frase di Pio XII:"La liturgia è qualcosa di durevole e vivo" diventa : la liturgia deve essere vitale,non può ristagnare o sclerotizzarsi, la liturgia=espressione cultuale deve seguire da presso il passo giovanile della chiesa!
    Beh vediamo dove ci ha portato questo passo giovanile, a quali conseguenze ha portato l`incapacità di sapere fare la differenza fra fra "viva" e "vivente".

    RispondiElimina
  17. Lasciam perder la scomunica ai comunisti atei, perché aderenti ad una dottrina anticattolica e negatrice di Dio, che fu il naturale compimento - nel momento in cui il più disumano totalitarismo stava per porre sotto il suo dominio l'Italia e il mondo - delle condanne pronunciate contro il materialismo storico nel secolo precedente.
    Ma la frase che riporto sotto è favolosa e la dice lunga sul MAGGIO-55:

    "i concili sono un lavoro di uomini e gli errori sono da mettere in conto (anche peri i concili cosiddetti dogmatici)".

    Si nega l'indefettibilità della Chiesa e l'infallibilità d'un concilio dogmatico approvato dal Papa che è espresssione del Magistero Straordinario più solenne, che non può errrare in materia di dottrina e costumi per l'assistenza dello Spirito Santo assicurata per custodire la verità
    trasmesa nei secoli e non per inventarne di nuove.

    E quali sarebbero gli errori di Nicea, del Fiorentino, del Tridentino, del Vaticano I?

    Il Vaticano II non ha sbagliato nella comunicazione nel senso che non parla il linguaggio di ogg: ha sbagliato perché ha abbandonato il linguaggio certo nella sua proprietà e chiarezza, che le certezze della Chiesa esprimeva, per abbandonarsi al linguaggio ambivalente e nuovo della nuova filosofia e teologia, così stravolgendo in alcuni punti la dottrina presente nella Sacra Tradizione.

    Andiamoci piano con queste eresie.

    RispondiElimina
  18. Se la Fraternita' ientrera' e se davvero il magistero fra qualche tempo potrebbe ritrovare la sua piena efficienza (evidentemente oggi non lo e' ancora), la Chiesa avra' un altro scisma.

    Chi e' dentro la Chiesa oggi con la scusa del Concilio ha fatto quello che voleva e non rinuncera' facilmente a cattive abitudini.

    Il Corriere del Ticino di oggi, ospita un "bell'articolo" contro Amerio e contro la Roma che creca seppur confusamente od obbligata dalle cercostanze a ritrovare la sua strada.

    non cambieranno mai e sono pronti a tutto.

    RispondiElimina
  19. Che dire? Un grande Papa che opera pienamente secondo lo Spirito Santo! La Chiesa poteva chiedere di meglio? Direi di no. :-)

    Sul tema degli elementi di salvezza, la Costituzione Apostolica dice "parecchi", non tutti. E precisa che tali elementi spingono verso l'unità, quella vera nell'unica Chiesa di Cristo. Non le fregnacce ecumeniche di "unione visibile".
    Insomma, se non si torna a casa come il figliol prodigo, quei doni, pur presenti, non li si è accolti proprio bene, se mi concedete un eufemismo.

    Infinel, l'idea di un nuovo concilio la lascerei a Martini & Co. Pur ammettendo che la Chiesa possa aver bisogno di qualche riforma (o "riforma della riforma") in alcuni settori, si tratta di materie che il Papa e i suoi collaboratori possono affrontare senza lo strumento conciliare, il cui abuso potrebbe portare taluni a sviluppare una nuova e sempre deleteria forma di conciliarismo.

    RispondiElimina
  20. diciamo che ognuno ha le sue opinioni sul valore e il compuito del linguaggio ma non capisco (o non conosc) quali sono "i punti stravolti" dal Vaticano II rispetto alla Tradizione ("...Tradizione vivente di tutta la Chiesa" come dice il Vaticano II) ?

    RispondiElimina
  21. Non riesco a capire il perchè di certo accanimento contro il Concilio invece che colpire il dopo-Concilio che non solo ha tradito, con il famoso detto " spirito del Concilio", quell'assise che è stata legittimamente convocata e altrettanto legittimamente si è svolta.
    Nessuno, a cominicare dal Papa, pensa di mettere in discussione il Concilio, atto del magistero ordinario e di natura pastorale.
    Bisogna, nel nome della Tradizione, isolare coloro che , dotati di potenti mezzi di comunicazione e finanziari, ancora continuano a spargere i semi del dopo-concilio o dello spirito del concilio.
    C'è da riportare l'uomo a Cristo e alla Chiesa : questo è il più urgente dei proponimenti attuali.
    Preghiamo per questo.

    RispondiElimina
  22. "il monastero di Cluny e le comunità da esso dipendenti furono riconosciuti esenti dalla giurisdizione dei Vescovi locali e sottoposti direttamente a quella del Romano Pontefice. Ciò comportava un legame speciale con la sede di Pietro e, grazie proprio alla protezione e all’incoraggiamento dei Pontefici, gli ideali di purezza e di fedeltà, che la riforma cluniacense intendeva perseguire, poterono diffondersi rapidamente..."

    stralcio dalla catechesi del Papa di oggi :)

    RispondiElimina
  23. @ anonimo delle 14.11

    Può darmi il link dell`articolo del CdT?
    Non l`ho trovato, grazie!

    RispondiElimina
  24. diciamo che ognuno ha le sue opinioni sul valore e il compuito del linguaggio ma non capisco (o non conosc) quali sono "i punti stravolti" dal Vaticano II rispetto alla Tradizione ("...Tradizione vivente di tutta la Chiesa" come dice il Vaticano II)

    Caro maggio55,

    il problema del linguaggio (e sue ambiguità, tipiche proprio di alcuni passi di documenti conciliari) si rivela in tutta la sua pregnanza se consideri che per 'vivente' riferito alla Tradizione, i modernisti postconciliari non intendono 'Viva' perché portatrice di una Presenza e di una Rivelazione accolta assimilata e vissuta, ma 'vivente' nel senso dato da Schleiermacher all'ermeneutica, cioè: mutevole, a seconda della moda del momento, sempre nuova in base ai criteri immanentistici antropocentrici e storicistici post illuministi che si ispirano al sentimentalismo, al romanticismo e forniscono di volta in volta unicamente risposte a domande contingenti, pretendendo di conformare il dogma e la dottrina alle molteplici variazioni del fragile pensiero umano...

    RispondiElimina
  25. Così scrive il Corriere del Ticino:

    Finché era in vita, il filosofo luganese Romano Amerio (1905-1997) godeva di scarsa considerazione negli alti consessi ecclesiali. Le sue critiche radicali al Concilio Vaticano II e ai Papi che l’avevano promosso, lo avevano relegato al ruolo di pensatore marginale, bandiera dei «tradizionalisti». Da qualche anno Amerio sembra essere invece diventato un indiscusso punto di riferimento per la Chiesa ratzingeriana. Ne abbiamo parlato con Enrico Maria Radaelli, curatore della riedizione delle sue opere. La rivalutazione di Amerio, secondo Radaelli, dipende in parte dal fatto che numerosi eponenti della chiesa conciliare sono morti e in parte dall'arrivo al soglio pontificio di Benedetto XVI. Amerio, spiega il professore, era certo che il Concilio Vaticano II si fosse troppo allontanato dalla Tradizione e riteneva l'ecumenismo un'intezione viziata che ha generato "il laicismo, la collegialità, la riforma liturgica, la perdita del senso del sacro, del trascendente, del peccato, del bene e del male, della verità e di come va insegnata: è la perdita della cattolicità". Per Radaelli, Amerio non avrebbe condiviso l'idea di Ratzinger secondo la quale il Vaticano II è in perfetta linea di continuità con la Tradizione. "La mia posizione sull'opera di Amerio", commenta dal canto suo il rettore della Facoltà di Teologia di Lugano don Azzolino Chiappini, "era e rimane critica".
    Carlo Silini
    http://plus.cdt.ch/cultura-e-spettacoli/notizie/14312/la-riabilitazione-postuma-di-amerio.html

    RispondiElimina
  26. caro Mic, sei stato molto chiaro e ho capito (anche se qualcosa non condivido). Grazie

    RispondiElimina
  27. "Mi raffiguro tempi lunghi e non brevi,ma se esiste la volontà reale di superare le difficoltà, tutto diventa possibile. Speriamo bene".
    - E se i tradizionalisti continuano a non accettare il Vaticano II?
    "Penso che l'accettazione del Vaticano II sia fondamentale e condizione preliminare. Non è possibile considerarsi in piena comunione con Roma rifiutando il Vaticano II. Certo,ognuno lo legge come crede,ma una cosa è la esegesi,altra il rifiuto. Anche il Vaticano II fa parte del magistero della Chiesa che ha seguito la sua marcia non fermandosi nel tempo".
    - E se non lo accettano?
    "Lo ripeto: ci vogliono gesti concreti di buona volontà da entrambe le parti. Senza l'accettazione piena del Vaticano II oggi un cattolico non può considerarsi buon cattolico e non è in piena comunione con il Successore di Pietro. Questo sia ben chiaro".
    -----------
    queste sono le opinioni espresse dal
    Cardinale francese Roger Etchegaray, in un'intervista riportata il 18 ottobre su

    http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/religiosi/2971-i-tradizionalisti-devono-accettare-il-vaticano-ii-cc

    dove il card. definisce il Concilio "un momento di grazia per tutta la Chiesa cattolica, una stagione che io ho vissuto, come tanti altri padri, con gioia ed entusiasmo."
    ...........

    Nel mio angolo di semplice fedele, che nella Barca viene trasportato fidandosi dei timonieri (anche se non può vedere la rotta con i propri occhi....) mi chiedo ora in che senso "un cattolico non può considerarsi buon cattolico" se non accetta il Concilio? Che cosa dovrebbe accettare la FSSPX (e tutti i filo-tradizionali) per essere ritenuta cattolica (e visto che oggi non lo è, secondo le parole del card. Etchegaray ?

    Fedele frastornato

    RispondiElimina
  28. Per Luisa

    http://plus.cdt.ch/cultura-e-spettacoli/notizie/14312/la-riabilitazione-postuma-di-amerio.html

    Ecco qua il link, ma non so se totale o parziale, dell'articolo...io ho trovato questo...

    RispondiElimina
  29. Mi pare che l'esortazione del Cardinale Roger Etchegaray sia pertinente ed anche vincolante.
    Immaginate che, prima dell'ultimo Concilio, ci fossero dei cattolici, consacrati o laici, che non accettavano le dirittive del Magistero o le rifiutavano?
    Impossibile.
    Sarebbero stati posti fuori della comunione ecclesiale.
    Io difendo il Concilio Vaticano II.
    Fuggo con orrore dalle aberrazioni post conciliari il cosiddetto "spirito del concilio" che tanto male ha fatto alla Chiesa provocando solo distruzione e vuoi spaventosi dove un tempo c'erano comunità cattoliche rigogliose.
    Non occorre chiedere, pretestuosamente, la fedeltà ad una cosa ovvia ( gli atti del Magistero ordinario)ma bisogna andare avanti cercando di recuperare, nel nome della tradizione immutata della Chiesa, quanti più fedeli possibili salvandoli dalle fauci dei lupi rapaci, che vogliono fare del male alla Chiesa di Cristo.

    RispondiElimina
  30. Se una pianta è avvelenata la si riconosce dai frutti... basta con queste insulse prese di posizione a favore o no del concilio vaticano II, un concilio da sempre riconosciuto come pastorale e non dogmatico... fu lo stasso papa Giovanni a definirlo come tale.
    In quanto pastorale e facente parte del magistero ordinario non può definirsi infallibbile perchè contrario alla sua stessa natura.. quindi non essendo dogmatico e non avendo in se stesso lanciato nessun anatema a differenza appunto dei precedenti credo che un fedele sia ben libero di accettarlo o meno... senza incorrere appunto in censure o scomuniche... bene hanno fatto i sedicenti progressisti che l'hanno tutto interpretato a modo loro... sono stati scomunicati? sospesi? niente affatto... sono stati promossi, elevati a cariche e dignità... quindi se un fedele legato alla tradizione non lo predesse menimamente in considerazione per la salvezza della sua anima incorerebbe a censure o scomuniche? niente affatto... la storia degli ultimi 40 anni ci ha dimostrato proprio il contrario, gli anatemi sono stati lanciati da quel branco di manicordi che hanno fatto e stanno facendo razzie all'interno della chiesa e solo per fare e continuare i loro porci comodi spaventano i buopni fedeli dicendogli che se non accettano il concilio vaticano II ANDRANNO ALL'INFERNO PERCHE' NON VIVREBBERO IN PIENA COMUNIONE CON LA CHIESA... pfff quante porcherie... i seminari sono andati distrutti... i monasteri stanno chiudendo... non c'è più obbedienza al PONTEFICE e alla sua INFALLIBILITA' e qui si che è dogma... abusi su abusi liturgici... e a chi si da la colpa? Al fatto che non si accetta il conciliabolo.... mostratemi ciò che ne è scaturito di buono in questi anni e chiederò venia... ma fino a quel momento lo relegherò ad un concilio pastorale che niente ha a che vedere con la mia salvezza....

    RispondiElimina
  31. Scusi, anonimo delle 16:53, "vincolante" a che cosa esattamente del Concilio?
    Abbiamo sentito affermare, in nome della continuità, che il VO e il NO sono le due forme dell’unico Rito:
    MA allora, SE è vero che la sostanza delle due Messe, è la stessa nelle due forme, quella ordinaria e quella straordinaria, perché quella feroce e parossistica opposizione alla messa del Vetus Ordo?
    Perché la scomunica a Mons. Lefèvre, che voleva restare fedele a una di queste forme? Perché, se è vero che le due messe sono identiche forme della stessa sostanza?

    Se si assiste a una così estesa e acerrima ostilità di tanti ecclesiastici verso la Vecchia Messa, vuol dire che la sentono antitetica alla nuova, alla loro, (scaturita –volenti o nolenti- in qualche misura dalle menti dei partecipanti a quel Concilio), che poco o nulla ha a che fare con la vecchia Messa! O no?!
    Dopo aver scoperto con sgomento, una ventina d'anni fa, la travagliatissima situazione della FSSPX (di cui tantissimi cattolici oggi non hanno la più pallida cognizione, né della loro esistenza, né del loro peso per la causa della vera Fede), e dopo aver sentito e visto di persona la ferocia (senza mezzi termini) con cui la Messa di S. Pio V venne impedita dopo il '68 e viene tuttora osteggiata…., beh, caro anonimo delle 16:53, mi creda, faccio molta fatica a capire la sostanza del suo commento!

    Fedele frastornato

    RispondiElimina
  32. caro fedele frastornato le do piena ragione e la invito a leggere quello che ho scritto poco prima di lei... non è solo... alle 17:21

    RispondiElimina
  33. "vincolante"??
    MA chi vincolato a chi...? con tutti questi caroselli di obbrobriose dissacrazioni e inaudite posizioni di disprezzo, indifferenza o aperta ostilità di alti prelati verso il Papa che tenta di raddrizzare la rotta?
    Questa fatidica parola "vincolante" come l'antica OBBEDIENZA (che guarda caso non è più una virtù dal '68 circa...) mi fa proprio ridere (amarissimamente) e mi fa venire in mente una sola immagine, per niente rassicurante:
    "S. Pietro in vincoli"!
    Il Papa sta vivendo la sua Via Crucis, dal 2005, portando il peso della Croce di penitenza e conversione a nome di tutta la Chiesa, che però non lo segue affatto concorde nè unanimemente obbediente, altro che puntare il dito sulla FSSPX, che si è mantenuta devotissima al Depositum fidei inalterato! Questo è un mistero d'iniquità che le menti dei fedeli, piccoli e grandi non riescono a decifrare, ed ha l'aspetto di un vero castigo divino (con un fine di purificazione delle anime e di tutta la Chiesa, come molti credono a ragione...)
    (sì, caro anonimo 17:21, ho letto e concordo tristemente)

    Fedele frastornato

    RispondiElimina
  34. Mi piange il cuore nel vedere quanto la SANTA CHIESA CATTOLICA sia in preda all'anarchia... tutto è da interpretare, non c'è più unità perchè proprio ognuno interpreta e lagifera secondo le sue inclinazioni e passioni... ma a GESU' chi ci pensa?...Nessuno anzi no mi correggo c'è qualcuno che pensa a lui.. ciò mi è dimostrtato solo da chi viene martirizzato... e da chi viene martirizzato? costretto al silenzio? minacciato? vessato? intimidito? calunniato? impedito? sospeso? scomunicato?... da coloro che vogliono interpretare e per questo si definiscono cattolici... e perchè minacciano e condannano? perchè gli 'altri' si sono resi rei di essere stati fedeli a ciò che la chiesa ha sempre insegnato in 2000 anni di storia... non interpretano e quindi si fanno pietra di scandalo per questi nuovi farisei... e questi nuovi farisei cosa fanno? fanno come i loro antenati... interpretano e uccidono!!!!!!!!

    RispondiElimina
  35. Che barba questo continuo piagnisteo sullo stato della Chiesa! Capisco gli anziani, che di default lodano i tempi andati, ma i giovani e la gente di mezza età no! Su un po' di entusiasmo!

    RispondiElimina
  36. Vede, sig 19:07, se lei dice:
    "sursum corda", o "speriamo nel Signore e siamo forti" (cong. esortativo) o "tutto posso in Colui che mi dà forza" o
    "Completo nella mia carne ciò che manca alla Passione di Gesù Cristo", queste esortazioni le capirei, ma dire :
    "Su, ragazzi, entusiasmo!", beh, scusi, ma di che cosa ci dovremmo entusiasmare?
    Certo, ringraziamo la Provvidenza che il Papa ha dato il benedetto avvio a una epocale inversione di tendenza, questo sì...
    poi bisognerà accettare che per il compimento di una piena restaurazione della Chiesa i tempi necessari potranno essere biblici...comunque solo Dio li conosce!
    (e molti di questa generazione non li vedranno...)

    RispondiElimina
  37. Ma come, leggo che i colloqui tra Commissione Vaticana e Fraternità San Pio X non avvengono in latino. Ma allora dov'è finita la fedeltà alla lingua di sempre della Chiesa?

    RispondiElimina
  38. C'è chi interpreta a suo uso e consumo e a danno della Chiesa; c'è chi ribadisce la dottrina immutabile restando fedele alla Chiesa per la sua gloria.

    RispondiElimina
  39. Vorrei dire a Benedikt (che ho letto essere un sacerdote) di ricordare a se stesso e nella sua preghiera per tutti i fedeli e sacerdoti oppressi e perseguitati da quelli che oggi nella chiesa sono i potenti e strapotenti vessatori dei piccoli umili seguaci di Gesù, queste parole del Salvatore, che Egli disse ai suoi amici:
    "Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!"

    (come una volta si diceva: Offriamo le nostre sofferenze per la conversione di tutti e il risanamento di tutto il Corpo Mistico)

    Memoranda

    RispondiElimina
  40. I punti equivoci dei docuementi conciliari o addirittura affermazioni che configurano un magistero diverso da quello tradizionale li abbiamo più volte segnalati.
    Il libro di mons. Gherardini, ormai diffuso in tutto il mondo grazie alle traduzioni francese, spagnola e inglese, ne è una summa profondamente argomentata.

    RispondiElimina
  41. il vostro pianto e la vostra costernazione, forma la mia gioia.
    Quando si dice: a ognuno il suo!

    RispondiElimina
  42. BELLA GIOIA, gioisce ben chi gioisce
    ultimo.

    RispondiElimina
  43. chi di speranza umana vive......11 novembre 2009 alle ore 20:59

    aspetta e spera.
    Che poi s'avvera?

    RispondiElimina
  44. MIC: "pessimisti o realisti?"

    Pessimisti, pessimisti. Non ho visto UNA, e dico UNA, notizia favorevole in questo blog, ovvero che fa ben sperare per il futuro della tradizione, non seguita da lamentele e piagnistei continui, spesso pure offtopic.

    Va bene che la Chiesa è in crisi, va bene che c'è poco da rallegrarsi... ma almeno quelle volte che ci son buone notizie, rinfranchiamoci... sennò altro che discepoli che nonostante tutto portano la pace di Cristo nel cuore... facciamo prima a spararci!

    RispondiElimina
  45. Come si fa a scrivere ( anche se i fatti potrebbero confermare l'esattezza della frase ) " Se una pianta è avvelenata la si riconosce dai frutti".
    Il Concilio vaticano II c'è stato ed è stato avallato, con le relative note previe, dal Romano Pontefice.
    Una linea pastorale che ha portato frutti terribili non in virtù degli insegnamenti del Concilio ma perchè è stato travisato e imposto in una forma che costituisce una rottura con la tradizione della Chiesa.
    Dobbiamo ritornare alle vere proposizioni del Concilio ( tutti i Padri conciliari erano stati nominati da Pio XII o da Giovanni XXIII ), lo dobbiamo fare con la forza della tradizione, vivente, come diceva Giovanni Paolo II .
    Per il resto cerchiamo di affidarci a Cristo e di portare a Cristo il maggior numero di persone!
    La Chiesa ha bisogno di essere sostenuta.
    Se stiamo ancora a ripensare al Concilio vaticano II ... non abbiamo tempo di riaprire e restaurare i distrutti conventi ...
    Buon lavoro e guardiamo in alto !
    ( PS Mons.Lefebvre, santo campione di ortodossia a cui la Chiesa deve moltissimo, è stato scomunicato solo per aver conferito delle consacrazioni episcopali senza il mandato pontificio, non per altro).

    RispondiElimina
  46. Vorrei che qualcuno mi spiegasse cosa si intende per "accettazione del Concilio" ?
    Vorrei sapere quanti vescovi , cardinali e teologi, che intimano ai "lefebvriani" di sottostare alle nuove dottrine conciliari, siano,a loro volta, pronti a sottomettersi a quanto deliberato solennemente dal Concilio di Firenze : ".....Nessuno, fossero anche le sue opere buone immense, nessuno, anche se versa il suo sangue per il nome di Cristo, nessuno può salvarsi se non si mantiene dentro il cuore e l'unità della Chiesa cattolica." Papa Eugenio IV, Concilio di Firenze, 4 febbraio 1442.
    Siccome ,nei documenti e nei fatti questa solenne dichiarazione del Concilio di Firenze , è stata ampiamente e solennemente calpestata, non vedo perchè altri dovrebbero sottostare alle nuove e prive di fondamenti biclici, dottrine del vaticano II.

    RispondiElimina
  47. Mi ha sempre colpito il fatto che sia i progressisti estremisti,sia gli ultra-tradizinalisti, leggono il Concilio Vaticano II nel segno della discontinuità con i 1965 anni precedenti. E' un po' la conferma della teoria degli opposti estremismi convergenti di morotea memoria. Sappiamo bene come l'esegesi biblica sia, in fin dei conti, l'arte di fa dire alla Sacra Scrittura ciò che si vuole, e così è capitato con i documenti conciliari, sottoposti anch'essi ad una sorta di esegesi, così da far dir loro ciò che si vuole. In riguardo alla Liturgia questo è ben evidenziato anche in questo sito alla voce "Il Concilio sulla Liturgia". Spero che la maggior parte di noi decida di convergere sulla sacrosanta lettura sostenuta dal Sommo Pontefice, cioè sulla continuità nella Tradizione. Il Concilio Vaticano II è il 21° concilio della Chiesa Cattolica, non una nuova Pentacoste nè la sistemizzazione dell'apostasia.

    RispondiElimina
  48. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  49. QUESTO PASSO BIBLICO LO VORREI PROPRIO DEDICARE HAI NOSTRI PASTORI... CHI HA ORECCHIE PER INTENDERE INTENDA!!!!!
    Sap 6,1-11
    Ascoltate, o re, perché impariate la sapienza.
    Dal libro della Sapienza

    Ascoltate, o re, e cercate di comprendere;
    imparate, o governanti di tutta la terra.
    Porgete l'orecchio, voi dominatori di popoli,
    che siete orgogliosi di comandare su molte nazioni.
    Dal Signore vi fu dato il potere
    e l'autorità dall'Altissimo;
    egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi:
    pur essendo ministri del suo regno,
    non avete governato rettamente
    né avete osservato la legge
    né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
    Terribile e veloce egli piomberà su di voi,
    poiché il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto.
    Gli ultimi infatti meritano misericordia,
    ma i potenti saranno vagliati con rigore.
    Il Signore dell'universo non guarderà in faccia a nessuno,
    non avrà riguardi per la grandezza,
    perché egli ha creato il piccolo e il grande
    e a tutti provvede in egual modo.
    Ma sui dominatori incombe un'indagine inflessibile.
    Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole,
    perché impariate la sapienza e non cadiate in errore.
    Chi custodisce santamente le cose sante sarà riconosciuto santo,
    e quanti le avranno apprese vi troveranno una difesa.
    Bramate, pertanto, le mie parole,
    desideratele e ne sarete istruiti.

    RispondiElimina
  50. Brava Andria.
    Belle parole che denotano fede e fiducia nella Chiesa che non fa mai dei salti ...
    Ermeneutica della continuità
    Brava

    RispondiElimina
  51. Perché il Concilio di Trento o il Vaticano I non sono mai stati interpretati in modo così opposto?
    L'ermeneutica della continuità va dimostrata esempi alla mano, non basta proclamarla come un aaltro dogma.
    Come si concilia la Tradizione che culmina con la Mortalium animos e il contenuto della Nostra Aetate o della Dignitatis Humanae?
    Come il dogma dell'inerranza assoluta della Sacra Scrittura con la sola inerranza nei passi contenenti la "verità salutare" della Dei Verbum? Come si spiega che prima del Concilio la salvezza era solo in Cristo e nella Chiesa (extra ecclesiam nulla salus) e poi si legge che elementi di santità e salvezza ci sono in altre religioni che son false? Come si concilia con la Tradizione lo sdoppiamentio dell'autorità tra Papa ed episcopato? E si potrebbe continuare a lungo.
    Per andare avanti con sicurezza son i dubbi che devon esser sciolti perché chi ha posto le domande non ha mai avuto risposta se non con la ripetizione delle stesse parole equivoche del concilio (Risposta a quesiti ecc).
    Se non si ristabilisce la Verità in modo inequivoco la Chiesa sarà sempre lacerata.
    La ripresa del cammino della Chiesa nel solco della Tradizione passa da queste forche caudine. Che non sono state inventate dai critici del Concilio, son nei testi.
    Questa richiesta di chiarezza non è un piagnisteo ma la ferma volontà di dissipare le ombre che si sono accumulate sulla Verità velandola. E' un servizio alla Chiesa.
    Personalmente potrei fare anche a meno dei chiarimenti della S. Sede, perché, attenendomi all'antico, e quindi alla Sacra Tradizione, mi sento al sicuro e le mie certezze non crollano davanti a certi documenti del Vaticano II. Ma la Chiesa quale Verità deve proporre al mondo?
    Se ne è parlato tante volte. Ora chi più chi meno, come testimonia la pubblicazione di tanti libri sull'argomento da parte di teologi integerrimi, sente l'impellenza degli interrogativi. E non si può tacere.

    RispondiElimina
  52. Magistrale, come sempre, il commento di Dante Pastorelli che definisce, direi scolpisce, la situazione attuale e, dinanzi ad essa, l'animo sospeso tra mille interrogativi dei cattolici onesti e ben VIGILANTI: incisivo, incontrovertibile, lucidissimo, completo.
    Da incorniciare (e sottoscrivere).

    RispondiElimina
  53. Come si concilia la Tradizione e l`ermeneutica della continuità con l`approvazione di certi movimenti?
    Specialmente di uno che non vuole farsi chiamare movimento che ha delle prassi catechetiche e liturgiche che fanno a pugni con la dottrina e la Liturgia cattoliche?
    Che cosa è cambiato?
    È una domanda che trotta nella mia testa e che non ha ancora ricevuto una risposta.
    Ciò di cui son sicura è che questo movimento che...non sarebbe mai stato approvato prima del Vaticano II.
    Oggi non solo è stato approvato dal PCL ma è inviato ad evangelizzare e vescovi compiacenti gli affidono parrocchie e catechesi...con dei testi ancora non pubblicati 17 mesi dopo l`approvazione.
    Il che mostra che abbiamo nella Chiesa cattolica un gruppo "iniziatico" in cui vige l`arcano, il segreto verso quelli di fuori e fra le diverse tappe del percorso.

    E poi ci si mostra intransigenti verso la FSSPX .

    RispondiElimina
  54. "Interrogativi impellenti", dice bene Pastorelli, e quest'ultimo citato da Luisa è sicuramente il culmine di tutti:
    quando il Papa il 10 gennaio, ha letto quel discorso di plauso, approvazione e conferma di un mandato ufficiale al CNC (le cui catechesi e prassi sono ormai sempre più conosciute nella loro natura eretica e stravolgente la retta Dottrina), non doveva forse pronunciarsi con forza e chiarezza sugli errori da correggere e vie da raddrizzare?
    Quando sono necessari forti richiami alle pecore fuori strada (e a coloro che le conducono nei burroni...), non li fa: non vuole o non può? E perchè non può?
    Mistero. Rimango sull'impressione già espressa da alcuni, che egli sembri fare talvolta qualche passo indietro, mentre lancia quelli nuovi in avanti...
    AdG

    RispondiElimina
  55. Gira e rigira, la colpa e' sempre del Papa.
    Se il CNC agisce come se la Redemptionis Sacramentum e la Sacramentum Caritatis non esistessero è forse colpa del Papa?
    Allora anche gli abusi liturgici denunciati nella Mediator Dei erano da addebitare a Pio XII? Forse la Mediator Dei pose fine agli abusi liturgici? Certo che no! Ma allora nessuno si sarebbe sognato di dire che Pio XII fosse avvallatore di certi atteggiamenti.

    Oggi va di moda prendersela con Benedetto XVI, che ci si dipinga di progressismo o di tradizionalismo è sempre la stessa tiritera.

    RispondiElimina
  56. Oggi va di moda prendersela con Benedetto XVI, che ci si dipinga di progressismo o di tradizionalismo è sempre la stessa tiritera.

    Sono d'accordo.

    In molti messaggi chiedevo ai miei fratelli Tradizionali che si usasse accortezza. In un mio appello ai Fratelli della San Pio X scrivevo che essere scaltri non vuol dire necessariamente scendere a patti con la menzogna.

    In altri luoghi anche io, come Lore, senza minimizzare la situazione catastrofica che viviamo incitavo a guardare i piccoli, ma tanti, semi di Verità seminati da questo Gigante che è Benedetto XVI!

    Incitavo proprio in nome del realismo a comprendere la situazione più che babelica e il lavoro più che sovraumano che spetta oggi al Papa!

    Se la comunicazione oggi, come è vero, genera reazioni più o meno scomposte, sicuramente noi difettiamo nella comunicazione o per lo meno nel "relazionare" la realtà e nella reazione ad essa.

    Come con la "bella Gioia", a volte sembriamo un po' pivelli (per non dire altro) prestando continuamente fianchi che ormai sono "sfiancati" ^_^

    Reagiamo istintivamente ed emotivamente. Non che non ci sia da comprenderci, ma non possiamo basare noi stessi e le nostre attese sulla presunta "buona" comprensione che qualcuno dovrebbe darci!

    Possibile che ci aspettiamo comprensione, accoglienza? In che mondo stiamo vivendo? La SAN PIO X, quando sarà regolarizzata, attirerà un mare di ODIO su se stessa per il solo fatto di esistere ed a prescindere dalla Verità della sua posizione! Noi stessi siamo odiati come appestati! E dunque? Dobbiamo affidare le nostre peripezie alla Giustizia degli Uomini? Sia pure di Chiesa?

    Fratelli, ricordate il Catechismo maggiore? Allora, coraggio. Mettiamolo in pratica! E ricordiamoci che Gesù CHIEDE direttamente nel Vangelo che i Figli della Luce siano più SCALTRI e intelligenti, senza derogare alla Verità ma guardando con elasticità la situazione che hanno davanti.

    A quando la San Pio X getterà alle sue spalle questo fantomatico "riconoscimento" del Vaticano II? Che problema c'è a "riconoscerlo"? D'altra parte Sua Eccellenza Mons. Fellay ha già detto e ripetuto che il Vaticano II è RICONOSCIUTO da loro. Ed oggi il loro (nostro) canonone interpretativo, ovvero che non è un concilio dogmatico, che in molte parti non vincola ed è discutibile, che è uno strumento pastorale soltanto, è quello ufficiale della Chiesa! Cosa pretendere di più? Che la Gerarchia chieda scusa, che si cosparga di cenere, e che elevi Mons. Lefebvre sugli altari?

    RispondiElimina
  57. Cito il commento da un altro forum.

    Daniele dice:

    Alla situazione presente si fa fronte in un solo modo: unendosi e resistendo. Il problema, come giustamente fa osservare J. Rao in un articolo che presto proporrò alla vostra attenzione, è che la parte buona della Chiesa, quella fedele alla tradizione, è divisa in mille fazioni, in mille correnti di pensiero, così che la sua influenza, che potrebbe essere grandissima, appare quasi inesistente.

    Parole SANTE!

    RispondiElimina
  58. "Se il CNC agisce come se la Redemptionis Sacramentum e la Sacramentum Caritatis non esistessero è forse colpa del Papa?"

    Il cnc agisce da 40 anni, liberamente, senza essere corretto anzi, quando ancora non esisteva nessun statuto, è stato permesso loro di erigere il primo seminario, i loro testi catechetici son stati corretti, ma Kiko Arguello li ha rifiutati sotto gli occhi dell`allora cardinal Ratzinger, potrei continuare ma mi fermo qui per quel che riguarda le difformità.

    È vero il 10 gennaio in molti aspettavano una parola forte del Papa, sopratutto coloro che avevano abbandonato il cammino nc per obbedienza verso di lui. Hanno sì ascoltato dei richiami forti all`obbedienza e alla collaborazione ma annegati in mezzo alle lodi e ai ringraziamenti, e nessuna parola sui testi e sulla "liturgia".
    Ne son stati sconcertati.

    Dirq questo non è accusare il Papa attuale e i precedenti di essere responsabili del contenuto del cnc, è informare, è descrivere una situazione anomala in seno ala Chiesa.
    Bisognerebbe tacere?
    Far sembianza di niente?
    Porre domande, esprimere le proprie perplessità, testimonire come fanno i molti che escono da quel percorso è un diritto ed un dovere.

    Non è di certo "colpa" del Papa se i responsabili del cammino continuano ad realizzare il progetto del fondatore, è però responsabilità di chi ci guida di correggere l`errore e l`errante.
    Non solo l`errore non è corretto, e quando è stato corretto, le correzioni non son state e non sono imposte, ma si invia gli erranti ad evangelizzare, diffondendo così l`errore e moltiplicando gli erranti.

    RispondiElimina
  59. Esimio Professor Pastorelli i tempi del Concilio Tridentino e di quello del Vaticano I erano assai diversi, tutto era diverso.
    Un gruppo di organizzatissimi cattolici, che stavano covando da un secolo le loro idee e il loro piano di azione, si è impadronito del Concilio Vaticano II con l'aiuto dei potentati esterni, e nemici dellam Chiesa, che avevano a loro disposizione i mezzi di comunicazione di massa.
    Abbiamo ambedue i capelli bianchi per ricordare quanto quei potentati hanno fatto per presentare il concilio in maniera stravolta e come taluni membri della Chiesa abbiano avallato tali erronee tesi.
    Sorse , solitario, un profeta, un eroe della Chiesa : Mons. Lefebvre.
    Sarebbe potuto essere uno dei tanti vescovi mandati in pensione ... nel suo volto ho scorto il volto di tanti vescovi che ho conosciuto, messi da parte perchè non perfettamente allineati, e di tanti Sacerdoti morti con il cuore squarciato dalla pena che " tutto è finito".
    Mons. Lefebvre è e rimarrà il punto di riferimento per la resistenza allo "spirito del concilio" che ha devastato la Chiesa rendendola la larva di se stessa.
    Ha un valore oggi parlare del Concilio?
    Per qualcuno pare di si .
    Leggo : IL CONCILIO VATICANO II: UN LIBRO APERTO Edizioni Paoline...
    Naturalmente io non acquisterò mai tale roba.
    Ricordo che la mia devota madre, che ascoltava troppo i sacerdoti, una volta, io ero ancora ragazzo, sottoscrisse l'abbonamento per una enciclopedia "cattolica" proposta da " Jesus".
    I preti le avevano detto che io ero troppo lefebvriano e che avrei dovuto leggere qualcosa di normale.
    Povera mamma ! Non ha mai capito come mai quell'enciclopedia non abbia mai avuto posto nella mia libreria! ( Sparita... )
    Torno al principale argomento : la mania conciliare.
    Fatta salva l'ammirazione per la pastorale, soprattutto in Francia, per la FSSPX, che oltre all'Altare cura le scuole, la formazione sociale dei cattolici, e crea ogni giorno nuove fondazioni ho molta pena che un membro dell' IBP passi del suo tempo a parlare del Concilio invece che imitare quello che, nello stesso suolo francese, i suoi ex confratelli della FSSPX fanno a gloria di Dio!
    Forse l'accettazione dell'unione con Roma ha tolto a questo Istituto lo slancio missionario trasformando quei Sacerdoti solo in conferenzieri del Concilio mentre la chiesa francese sta sparendo e centinaria di edifici di culto cattolici ( quelli che non sono comporati e restaurati della FSSPX ) vengono distrutti...
    Alle conversazioni sul Concilio preferisco San Nicolas du Chardonnet oppure le decine di chiese comprate e restaurate dalla FSSPX a lode di Dio !

    RispondiElimina
  60. Gent.ma signora Luisa. Il mio commento e' stata l'immediata reazione al commento del sig./.ra AdG delle 9.52 e non al suo.
    Nel merito, e' innegabile che l'istruzione Redemptionis Sacramentum vedesse proprio il "cammino" come destinatario principe. "Cammino" che a quel documento ha fatto orecchie da mercante.

    Non sono poi del tutto convinto che nelle stanze del Palazzo Apostolico arrivino tutte le informazioni che abbiamo noi che ci imbattiamo in questi abusi liturgico-catechetici. Dato l'avvallo di numerosi vescovi a tale "movimento" immagino che le relazioni che arrivano, diano al Pontefice informazioni piuttosto discordanti, le une con immense lodi le altre con aspre critiche. Un buon Pastore di un gregge così ampio, altro non può fare che tener conto di entrambe le posizioni.

    Resto convinto, però, che si respiri un'aria troppo pesante intorno alla figura di Benedetto XVI, giudicato da piu' parti piu' per quello che non fa che per quello che fa, quando queste ultime sono di gran lunga piu' grandi.
    Cordialità.

    RispondiElimina
  61. La chiusura dell'intervento di "Laico" è, purtroppo, verissima. Gira che ti rigira anche i commenti più dotti finiscono per essere critici nei confronti del Santo Padre. Ritengo che almeno noi tradizionalisti dovremmo invece astenerci dall'accusarLo di alcunchè, e ringraziarLo di come sta svolgendo il Suo supremo mandato. Per il destino della Chiesa, poi, affidiamoci tranquillamente allo Spirito Santo e ricordiamo quello che disse un cardinale all'ufficiale napoleonico che gli annunciava l'ormai prossima fine della Sposa di Cristo: "non siamo riusciti a distruggerla noi in 18 secoli e vorreste farlo voi in qualche mese?".

    RispondiElimina
  62. Non sono affatto d`accordo con chi ritiene che bisogna tacere su ciò che vediamo va storto e di molto nella Chiesa al fine di non coinvolgere il Papa.
    Descrivere con lucidità e realismo una situazione che è preoccupante, dove l`errore non è corretto anzi è legittimato e incoraggiato, con la conseguenza della moltiplicazione degli erranti, è l`espressione della responsabilità di cattolici che si interrogano, che non capiscono perchè l`autorità non solo non interviene ma tollera quando non incoraggia.
    E non si tratta di cose secondarie, di "bagatelles", stiamo parlando di dottrina e di liturgia.
    Il segreto non è tollerabile nella Chiesa cattolica, non esistono cammini iniziatici dove vige l`arcano, o devo dire...non dovrebbero esistere?
    Se le domande non sono poste, come sperare ottenere una risposta?
    È sul segreto e sul silenzio che si è appoggiato il cnc per crescere, dobbiamo continuare a tacere?
    Sono convinta che purtroppo le testimonianze, le informazioni non sono giunte sino a Benedetto XVI sono convinta che il filtraggio fatto dai potenti protettori di quel cammino è efficace.
    Resta pur vero che per molti il 10 gennaio è stato un giorno di grande sconcerto.
    Nella Chiesa c`è posto per tutti, anche per chi svia le anime con private dottrine?
    E non ci sarebe posto per chi è assolutamente e da sempre fedele alla retta dottrina?
    Per loro esigenze, critiche, giudizi e sentenze?
    Dobbiamo suggerire alla FSSPX di fare come il cnc e cioè ostentare un`ipocrita obbedienza di facciata?
    Dobbiamo suggerire loro di essere ipocriti, bugiardi, dire che obbediranno e poi dietro la vitrina fare come vorranno?
    È questo che dobbiamo suggerire loro dal momento che funziona per altri?

    RispondiElimina
  63. Nella Mediator Dei, più che precisi abusi, si mette in evidenza il prurito di novità che agitava teologi e liturgisti, non si elencavano veri e propri abusi liturgico-eucaristici che, salvo eccezioni di frettolosità e superficialità umane, non esistevano.
    La condanna papale verso queste tendenze era netta. E netto era il richianmo ai vescovi a vigilare con la massima cura.

    Oggi, al contrario, ogni Messa o quasi, è zeppa d'abusi; le correnti ereticali son numerose; la negazione delle Verità sempre credute è crescente ecc.
    A proposito del Cammino che devìa, visto ch'è stato proposto quest'esempio? chi deve prender provvedimenti? I vescovi cosa fanno? Quali vescovi vengon deposti perché ribelli al Pontefice? Li devo deporre io?

    Non son tra coloro che non capiscono la difficile posizione del Papa. Ma suo dovere principale è quello di salvaguardare la Verità e la Fede. A costo della Vita ed anche di rotture nella Chiesa che, se si verificassero, vuol dire che ci son di già.
    Meglio un piccolo gregge fedele che un grande gregge di pecore matte.

    RispondiElimina
  64. Non sostengo neanch'io che bisogna tacere sulle cose che non vanno nella Chiesa, ci mancherebbe altro, io dico semplicemente che non bisogna dar colpa al Papa dei misfatti compiuti da chi si serve della Chiesa, anzichè servirla.

    Mi permetto, in tutta umiltà, di dissentire col prof. Pastorelli riguardo i giudizi opposti che ultra tradizionalisti e progressisti estremisti, darebbero del Concilio Vaticano II. Io sono convinto esattamente del contrario, cioè entrambi giudicano tale Venerabile Consesso esattamente nello stesso modo: una rottura netta col passato tanto da distinguere la Chiesa in pre-conciliare e post-conciliare. Condividere un giudizio con Alberigo, Melloni e manutengoli vari è sicuro indizio di essere in errore.

    RispondiElimina
  65. Esiston o no vescovi ribelli al papa? Esiston o no vescovi che fanno strame della Liturgia eucaristica (tipo Lehmann)? Esiston o no vescovi che negan verità di fede? vescovi corrotti e corruttori?
    E potrei continuar coi vescovi e cardinali che straziano il Corpo Mistico. Chi li ha nominati? Chi non li ha rimossi e non li rimuove?
    Sta' a vedere che alla fine la colpa è di chi s'accorge del marciume, anche del passato, e lo denuncia.

    Io non divido la Chiesa in preconciliare e conciliare. Ci sono periodi bui anche nella Chiesa preconciliare, con Papi immorali, assassini, mecenati pagani e luridi sporcaccioni ecc.
    Mi sembra d'aver detto soltanto che i grandi concili dogmatici non han mai favorito una loro intepretazione di destra e di sinistra, di nord e di sud. Il Magistero era quello e non altro. E il magistero mai prima è stato manovrato e stravolto nella sua proposta al popolo. Perché?
    Questo, invece, è accaduto e accade col Vaticano II.
    Senza scomodar la scuola di Bologna, mi si spieghi il perché, senza ricorrere a banali espresssioni tipo "prima era diverso".
    Io. come tanti altri vecchi, da 40 anni almeno pongo le stesse domande e chiedo gli stessi chiarimenti, senza aver l'autorità di vescovi e cardinali e teologi che pure ci han confortato in questa richiesta di spiegazioni. Non sono venute, la colpa è mia, nostra?
    Si dimostri che il Vaticano II non ha comportato alcuna rottura nella dottrina della Chiesa nei punti che via via ho portato all'attenzione degli amici, anche qui sul blog: punto per punto si dimostri la continuità del Magistero conciliare col Sillabo e la Quanta cura, la Satis cognitum, la Providentissimus Deus,
    la Pascendi e il Lamentabili, la Mortalium animos, l'Humani generis ecc. ecc. ecc.
    E' inutile ciurlar nel manico vaneggiando: ermeneutica della continuità. Vuoto slogan che si ripete a vanvera come una specie di "apriti sesamo" che non apre niente, senza un'argomentazione soddisfacente.
    Si abbia il coraggio di dire che, se i papi han dichiarato che dopo il concilio il fumo di satana è penetrato nella Chiesa, che s'è sparso dilagante un pensiero non cristiano nella Chiesa, che la Chiesa si autodemolisce, che invece della nuova Pentecoste s'è abbattuta sulla Chiesa una furiosa tempesta carica d'ombra, qualcosa, qualcuno deve aver pure le sue responsabilità. E chi le ha se le assuma, faccia mea culpa come i papi l'han fatto anche per colpe mai commesse; si chieda perdono del rischio di perdizione in cui sono state condotte tante anime; di non aver saputo fronteggiare il nemico interno ed esterno; di aver inseguito il fantasma ingannatore d'una Chiesa "aperta" da cui le pecorelle son fuggite; d'una Chiesa che non si riconosce più come l'unica detentrice della verità e unico strumento di salvezza ecc. ecc.
    Se non si riesce a spiegare in modo esauriente le contraddizioni tra Vaticano II e magistero precedente, s'abbia il coraggio di dire: trattandosi di concilio pastorale. il Vaticano II non ha cambiato la dottrina, ed il linguaggio utilizzato è stato tale da consentir intepretazioni opposte e formular costituzioni, decreti e dichiarazioni in alcune parti equivoci e carenti, e si dia, punto per punto, l'esatta dottrina cui la Chiesa è vincolata e dovrà esser vincolata in eterno. Una volta per tutte.

    RispondiElimina
  66. DANIELE, su altro blog, ha scritto qualcuno, afferma che l'unione fa la forza. E' vero, e lui sa che, pur organizzati in diverse forme, operiamo insieme e per lo stesso fine.

    RispondiElimina
  67. Quando si discute di Vaticano II ho sempre la sensazione che si discuta di un monumento del passato, che non è più da un pezzo un ordine del giorno attuale per gli stessi progressisti (i quali meno di noi hanno d'altronde interesse a fermare l'attenzione sui suoi documenti: pensiamo alla Sacrosanctum Concilium...). La vera forza dei progressisti protestantizzanti consiste ormai in una prassi ben consolidata durante gli ultimi quarant'anni, comprendendo in questa prassi anche gli abusi più o meno istituzionalizzati e comunque non contrastati. E' lì che bisogna intervenire ed è lì che spero si intervenga.

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione