Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

lunedì 9 novembre 2009

1989-2009: vent’anni fa la fine del Muro di Berlino


I cardinali Mindszenty, Slipji e tanti altri festeggeranno in cielo l'anniversario della caduta del Muro dell'odio e della menzogna rappresentato dal comunismo, vergogna del secolo XX (e anche, purtroppo, di oggi).

1945: gli Alleati schiacciano la Germania hitleriana. 1947: scoppia la “Guerra Fredda” fra le democrazie occidentali e l’ex alleato sovietico. Come scrisse Winston Churchill, “an iron courtain” - un sipario di ferro - è sceso sull’Europa”. La Germania, oltre a perdere la Prussia Orientale a vantaggio di Urss e Polonia, nel 1949 sarà divisa in due Stati separati dai fiumi Oder e Neiße. I Länder di Pomerania, Mecklemburgo, Brandeburgo e Sassonia, già zona di occupazione sovietica, saranno accorpati in una nuova creatura politica artificiale: la Repubblica Democratica Tedesca (RDT), una delle più rigide “democrazie popolari” dell’Est europeo, con capitale Pankow, un sobborgo di Berlino.
Nel resto del Reich sconfitto prenderà vita la Repubblica Federale Tedesca (RFT), con capitale Bonn, nella Renania del Nord -Westfalia. La vecchia capitale imperiale, Berlino, profondamente incuneata nel territorio della nuova repubblica comunista, era stata occupata da tutte e quattro le potenze alleate e suddivisa in altrettanti settori: quello sovietico era di gran lunga il più esteso.
Con l’aggravarsi della frattura fra Ovest ed Est la frontiera fra i due Stati tedeschi diventa sempre più impenetrabile, e nel 1952 viene chiusa del tutto. A Berlino si poteva ormai accedere attraverso un’unica autostrada ‒ perennemente costeggiata da carri armati e mezzi militari tedesco-orientali in manovra, a fine dimostrativo e deterrente ‒, una sola linea ferroviaria oppure per via aerea, ma solo con voli di compagnie americane, inglesi o francesi. A seguito di alcuni contrasti diplomatici fra russi e occidentali il 24 giugno 1948 l’autostrada e la ferrovia erano state bloccate dai sovietici, che avevano tolto anche la corrente ai settori occidentali della città. Gli alleati, invece di reagire militarmente, preferirono attuare una grande prova di forza, dando vita a un colossale ponte aereo che per oltre un anno, fino all’ottobre del 1949 – i russi rimuoveranno il blocco nel maggio di quell’anno –, rifornirà i berlinesi delle zone occidentali di generi di necessità di ogni tipo. È l’epopea dei cosiddetti “Rosinenbomber” (bombardieri all’uva passa), perché, oltre ai viveri, gli aerei, in segno di solidarietà, paracadutavano migliaia di piccole scatole di dolci per bambini.
All’inizio degli anni 1950 la spinta a emigrare a ovest cresce, a misura dell’accentuarsi della pressione del socialismo reale sulla popolazione tedesco-orientale e, all’opposto, del boom economico della Germania federale. Berlino, per la sua posizione e per il suo statuto formalmente quadripartito, dopo il 1952 diventa il luogo migliore per espatriare: si calcola che circa 2,5 milioni di tedeschi dell’Est passeranno a ovest attraverso la ex capitale fra il 1949 e il 1961. Nell’estate del 1961 poi il flusso di fuggitivi supererà le decine di migliaia.
Pankow e Mosca decideranno così di arrestare l’emorragia alzando una barriera, che impedisca l’accesso alla zona libera. Nella notte fra il 12 e il 13 agosto 1961, l’Armata Popolare inizia la costruzione di uno sbarramento, prima fatto di filo spinato, poi, quasi subito, di elementi prefabbricati di cemento e di pietra. Quando fu ultimato il muro era una barriera di cemento alta circa tre metri e mezzo fitta di torrette – 302 – e posti di osservazione e costeggiato da campi minati, trappole, reticolati, alta tensione, che circondava completamente Berlino Ovest, la quale si trovò così ridotta a una enclave all’interno della RDT. Per Walter Ulbricht (1893-1973), segretario della SED, il partito marxista tedesco-orientale, che ancora in giugno smentiva le voci dell’imminente erezione di una barriera fra Est e Ovest, il muro ha una funzione “antifascista”, ovvero lo scopo di proteggere l’Est dalle infiltrazione di agenti occidentali e dalla propaganda capitalista.
Il Muro taglia la città lungo una linea lunga 45 chilometri e separa la zona occidentale dalla RDT per un perimetro di oltre cento chilometri.
I soli varchi di passaggio fra Berlino Est e Ovest, riservati ai cittadini tedeschi federali e agli stranieri, sono otto, i più famosi il Checkpoint Charlie e la stazione della metropolitana nei pressi della Friedrichstrasse. Altri sei saranno creati per l’uscita verso il territorio della RDT. I lavori interno al muro negli anni non si arrestano: sempre nuovi possibili punti di evasione vengono occlusi, lo spessore della barriera viene aumentato, viene costruito un secondo muro, parallelo al primo, e rafforzati i dispositivi anti-fuga.

La polizia popolare, la famigerata Volkspolizei, i “Vopo”, iniziano a sparare su coloro che fuggono correndo o chiusi nei portabagagli delle auto o calandosi dalle finestre degli edifici posti sul confine o varcando a nuoto il fiume Sprea. La prima vittima è Peter Fechter (1944-1962), un giovane muratore di Berlino Est, colpito il 17 agosto alla schiena e lasciato in terra ad agonizzare per un’ora. L’ultima a essere falciata dai Vopo un altro giovane, Chris Gueffroy (1968-1989), studente, stroncato da dieci proiettili il 6 febbraio 1989. Nel corso degli anni le vittime del fuoco della polizia comunista saranno all’incirca 230. Per questo, pur di fuggire, i berlinesi cominceranno a realizzare diversi tunnel sotto il muro.

In Occidente il muro diverrà “Die Mauer”, “The Wall”, “il Muro” per antonomasia, il “muro della vergogna”, ossia il più clamoroso simbolo dell’oppressione comunista della libertà dei popoli. Così entrerà nella letteratura, nelle canzoni, nel cinema.
Quando il presidente americano John Fitzgerald Kennedy (1917-1963), nel suo viaggio a Berlino nel giugno del 1963, poco prima di morire assassinato, pronuncia la celebre frase “Ich bin ein Berliner”, sono anch’io un berlinese, in quanto uomo libero, lo farà soprattutto in funzione anti-muro.

Nel 1989 la difficoltà dell’URSS di Mikhail Gorbaciov di tenere in piedi l’impero, si farà sentire in maniera sempre più pesante sui dirigenti comunisti tedeschi totalmente dipendenti da Mosca. Oltre a ciò, la figura carismatica del papa polacco Giovanni Paolo II (1920; 1978-2005), fin dal suo primo viaggio in Polonia all’inizio del pontificato, aveva suonato una campana a morto per il sistema comunista. E nel 1989 alla testa degli Stati Uniti,il grande avversario, non c’era più un “democratico”, fautore della “coesistenza pacifica” ‒ quella politica di “distensione” e “contenimento” che aveva contribuito in ultima analisi a prolungare la vita all’impero socialcomunista ‒ come John Kennedy, ma il conservatore, nonché gagliardo anti-comunista, Ronnie Reagan.
La popolazione tedesco-orientale, percependo i segnali di scollamento e le crepe nel regime, comincerà ad agitarsi e a scendere in piazza, protestando sempre più numerosa e rumorosa. Ma il muro, che all’ovest era diventato una palestra per writers di ogni genere, rimane ancora in pieno funzionamento.
Nell’estate di quell’anno ai tedeschi dell’Est si apre inaspettatamente una via di fuga: le ambasciate della Germania federale a Praga, a Varsavia e a Budapest, che hanno cessato di essere repubbliche socialiste. In quei mesi si verificherà un vero e proprio assalto alle tre residenze, che si troveranno un giorno per l’altro a ospitare migliaia di profughi dalla RDT. La svolta clamorosa si avrà quando l’Ungheria, il 23 agosto inizia a smantellare la cortina di ferro e il 10 settembre, decide di aprire il confine con l’Austria. Allora il flusso di esuli diverrà una valanga inarrestabile di persone in fuga verso la libertà.

I vertici tedesco-orientali tenteranno di salvare il salvabile, sostituendo il segretario del partito comunista e il capo del governo. Ma sarà inutile. La protesta di massa dilaga. La sera del 9 novembre 1989 il governo comunista annuncia una riforma della legge sui viaggi all’estero. Si trattava solo di aperture, ma la gente volle intendere significava che il muro sarebbe stato rimosso. Migliaia di persone, quella stessa notte, si aduneranno pacificamente davanti al muro, ancora presidiato dai soldati, mentre migliaia di berlinesi occidentali faranno lo stesso dall’altra parte del muro, increduli e in attesa. Sono numerosi i filmati su YouTube che documentano quella magica notte.
Qualcuno nel caos di quel momento darà l’ordine ai soldati di ritirarsi, così che, fra lacrime ed abbracci, migliaia di tedeschi da entrambi i lati, irromperanno a ovest attraverso i checkpoint o scavalcando il muro. Familiari, amici, sconosciuti potranno finalmente incontrarsi dopo 29 anni.
Poi, pezzo dopo pezzo, nell’indifferenza dei Vopo, la gente comincerà a picconare, a scalpellare, a martellare, a graffiare la barriera di cemento per aprirvi dei varchi sempre più ampi, finché il passaggio fu reso facile.
Il 3 ottobre 1990 la Germania, fra la commozione generale, verrà riunificata all’incirca – mancherà solo la Prussia Orientale rimasta russo-polacca – nei confini del 1919.

C’è da chiedersi come sia stato possibile che questo tragico simbolo dell’“Impero del male” – così il presidente americano Ronald Reagan (1911-2004) chiamerà l’impero comunista –, che ha popolato per anni l’immaginario dell’Occidente, sia potuto svanire in un soffio.
La causa prima, come detto, va vista nel progressivo abbandono del regime tedesco-orientale da parte della casa-madre moscovita, troppo alle prese con la sua crisi interna per curarsi dell’impero “esterno”. L’implosione dell’economia socialista portava a esiti rovinosi e impediva non solo di mantenere un’Armata Rossa all’altezza dell’esercito americano, ma anche solo di sostenere quel minimo di struttura militare in grado di conservare l’impero. Alla RDT toccherà la stessa sorte che porterà al distacco dall’URSS, ancor prima della sua fine, i Paesi baltici e le repubbliche centro-europee: Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria – diverso, molto più sanguinoso, sarà il percorso della Iugoslavia “eretica”.
Inoltre, la politica sovietica in quegli anni cercava di presentare un volto il più possibile amichevole nei confronti dei Paesi occidentali dai quali dipendeva sempre di più per alimentare una popolazione che l’economia socialista stava portando alla fame: il Muro e la Germania divisa rappresentavano un ingombrante ostacolo, di certo il più vistoso, in tale prospettiva. Privato del sostegno di Mosca – le truppe di stanza in Germania orientale non usciranno dalle caserme –, il “re”, il tiranno, si scoprirà nudo. I dirigenti della SED capiranno che la loro parabola è alla fine, perché esercitano un potere legale totale, ma ormai del tutto privato del consenso popolare e nemmeno più garantito dai carri armati sovietici.
L’impatto dell’evento sarà colossale: la caduta del muro, insieme alla fine dell’URSS, due anni dopo, metterà in moto processi che cambieranno radicalmente lo scenario internazionale: l’impero dell’ideologia socialcomunista di obbedienza sovietica si dissolverà, la Guerra Fredda finirà, gli Stati Uniti rimarranno l’unica superpotenza, la Russia, dopo un lungo periodo di “disordine”, tornerà a fasti imperiali, si riattizzeranno quei conflitti interetnici che il socialismo aveva soffocato, riemergeranno soggetti che il confronto ideologico aveva fatto dimenticare: religioni, tribù, clan, sette, nazioni, e tornerà in auge non più la lotta per i “massimi sistemi” ma quella per il petrolio e per il gas, per l’acqua e per il grano, per il Califfato, per la umma.

Da Il Timone

129 commenti:

  1. Chiedo scusa per la divagazione.
    Qualcuno in qualche post precedente
    faceva notare che nel Duomo di Milano,a causa della pandemia di influenza A,sara' proibita la comunione sulla lingua mentre sara'
    permesso solo la comunione sul palmo delle mani.Diceva anche che non sarebbe mancato chi si sarebbe ostinato a prenderla sulla lingua ignorando le disposizioni della Curia Milanese.E'avvenuto proprio cosi'.Stamane ascoltando Radio Maria sentivo una signora la quale intervenivenendo telefonicamente affermava che si doveva prendere la comunione in bocca perche' Gesu' non voleva che la prendiamo nelle mani e che ci avrebbe difeso dall'infezione H1n1.Padre Livio Fanzaga le ha dato una risposta che andrebbe incorniciata.Ha spiegato che fare una affermazione simile equivale a tentare Dio e che bisogna usare l'intelligenza e la ragione perche' sono doni di Dio.Non ci si deve esporre alla infezione e poi sperare nella protezione di Dio.Inoltre ha spiegato che i laici possono prendere la comunione sul palmo della mano o in bocca.Tutti e due i modi sono leciti.Prendere sul palmo della mano e' lecito perche' in quanto battezzati siamo consacrati a Dio.Ovviamente non è la stessa consacarazione di chi riceve l'Ordine Sacro.Ne' vale l'obiezione che solo i Sacerdoti possono toccare le specie eucaristiche giacche' l'Ordine Sacro vine conferito con l'imposizione delle mani sul capo non con l'unzione.Questi episodi dimostrano il deficit catechetico di tanti cristiani

    RispondiElimina
  2. Caro anonimo del post precedente è sbagliato quello che hanno fatto al duomo di Milano obbligare a ricevere la comunione sulla mano.
    Del resto non sta scritto da nessuna parte che ricevendola sulla mano si argina la diffusione del virus, perhè appunto anche sulle mani ci possono essere dei virus. La curia Milanese ha sbagliato e la reazione della donna fa vedere che bisogna stare attenti a toccare la fede dei semplici.
    don Bernardo

    RispondiElimina
  3. Caro Don Bernardo,(Areki)

    Mi dispiace dirlo ma sei tu che ti sbagli e per varie ragioni.La Curia di Milano non sbaglia affatto anzi ha agito con intelligenza e prudenza.Ritengo che se,malauguratamente,dovesse peggiorare la situazione epidemica sara' la Confernza Episcopale Italiana stessa a disporre la comunione solo sul palmo delle mani per tutti.Se sara' cosi volente o nolente tutti dovranno adeguarsi.Non e' vero che,dal punto di vista dell'
    infezione,e' uguale sul palmo delle mani o in bocca.Ti faccio notare che il Sacerdote nel porre l'Ostia sulla lingua,
    inevitabilmente,tocca la lingua e la saliva.Si sa che questo virus e tanti altri si trasmettono propio attraerso la saliva.Toccando tante lingue egli aumenta notevolmente il rischio di infezione.Questo è un motivo valido per incoraggiare la prassi della comunione sul palmo delle mani perche' le infeizoni sono un rischio molto serio da non sottovalutare.Cio' e' vero soprattutto nelle grandi assemblee.Inoltre è risaputo che storicamente la comunione sulla lingua non è l'unico ne' solo modo in cui puo' distribuirsi la SS Comunione.La storia della Chiesa
    lo dimostra.E' noto che la comunione sul palmo delle mani fu l'unico modo in uso nella Chiesa per almeno i primi otto secoli.
    Pertanto quello che sosteneva la donna di Radio Maria non ha alcun fondamento storico ne' teologico e questo,ne converrai,e' sinonimo di ignoranza,io ritengo incolpevole.
    Per favore usiamo il cervello,
    ragioniamo!!L'intelligenza e' un dono di Dio!

    RispondiElimina
  4. Circa la comunione sulla mano basta leggere il libro "Dominus Est" del vescovo Mons. Atanasius Snaider che mostra in modo inoppugnabile che la prassi della comunione sulla mano non è così antica come si vorrebbe far credere e che anche se presente nel passato (in alcuni casi) è stata ben presto abbandonata, mentre fu ripresa da luterani e sopratutto calvinisti.
    Per quado riguarda il lato medico quando io do la comunione sulla lingua non metto le mani in bocca alla gente, la lingua tocca solo l'ostia santa.
    Comunque se fosse valido il ragionamento della Curia sarebbe meglio in caso di epidemia evitare di andare in chiesa a Messa, perchè essendo un luogo pubblico si diffonde di più il virus. Quindi è meglio chiudere il Duomo di Milano o darlo ai mussulmani che non hanno i nostri problemi di igiene.

    RispondiElimina
  5. Oppure proibiamo alle persone di baciarsi perchè si potrebbe diffondere più facilmente il virus......

    RispondiElimina
  6. perchè il Tetta non vieta anche lo scambio della pace? So che è un bioeticista. Ignoravo che fosse un infettivologo. Alessandro

    RispondiElimina
  7. il senso del ridicolo9 novembre 2009 alle ore 13:28

    Quindi anche Papa Benedetto d'ora in poi seguendo il bell'esempio del duomo di Milano darà la comunione sulle mani e toglierà l'inginocchiatoio. Voglio proprio vedere se la conferenza episcopale italiana obbligherà a fare la comunione sulla mano quelle che farà il Papa.....

    RispondiElimina
  8. Caro Don Bernado(Areki)

    Perdonami se insisto,non lo farei se non fossi certo di quello che dico.

    Con umilta' ti faccio notare che le tue conclusioni sono ancora una volta sbagliate.

    Non so a quali fonti attingi.Le testimoninaze infatti sulla leicita' della comunione sul palmo delle mani sono tante.

    E’ noto che nei primi sette o otto secoli era normale, sia in Oriente che in Occidente, comunicarsi ricevendo il pane consacrato sulle mani.Nell’epoca patristica,abbiamo testimonianze di Tertulliano, Cipriano, Cirillo di Gerusalemme, Basilio, Teodoro di Mopsuestia, ecc. E’ famoso il testo di Cirillo di Gerusalemme (+ 387): “Con la mano sinistra fai un trono per la mano destra, poiché essa deve ricevere il Re, e, nelle cavità delle tue mani, ricevi il corpo di Cristo, dicendo: Amen” In modo simile, si esprime Teodoro di Mopsuestia (+ 428): “Si stende la mano destra a ricevere l’oblazione che viene data, ma sotto di essa si pone la sinistra, e con ciò si mostra una grande riverenza”.
    Inoltre saprai che Nel 629 fu celebrato a Costantinopoli l’importante sinodo chiamato “in Trullo”, a cui presero parte più di 200 vescovi orientali. Nel canone 101, si prescrive tassativamente di ricevere la comunione nelle mani disposte a croce e si critica coloro che invece credevano di far meglio ricevendola in piccoli contenitori e in vasi d’oro, d’argento o di altre materie preziose, come se una materia inerte fosse più degna di accogliere il corpo di Cristo dell’immagine di Dio, cioè del corpo umano[3]. Questo canone prova in modo irrefutabile che alla fine del secolo VII era uso comune in Oriente distribuire la comunione sulla mano. Anche se il sinodo “in Trullo” non è stato approvato da Roma, nel caso specifico riflette tuttavia l’uso della Chiesa orientale all’epoca.
    In Occidente, abbiamo le testimonianze di Cesario di Arles (+ 542) e dei sinodi delle Gallie dei secoli VI-VII, che confermano la stessa prassi. Gli uomini ricevevano la comunione sulla mano nuda, le donne invece sulla mano coperta con un velo bianco. Il testo di Cesario di Arles è chiaro: “Omnes viri quando commmunicare desiderant, lavant manus suas; et omnes mulieres nitida exhibeant linteamina, ubi corpus Christi accipiant”[4]. All’usanza accenna anche il sinodo di Auxerre del 561-605, il quale vieta alle donne di ricevere la comunione sulla mano nuda: “Non licet mulieri nudam manum eucharistiam accipere”.Si noti che Cesario di Arles è stato sempre attento agli usi romani in materia liturgica. Un esempio l’abbiamo nel sinodo di Vaison del 529, presieduto appunto dal vescovo di Arles, in cui fu introdotto il canto del Kyrie nella messa e nella preghiera mattutina e vespertina per seguire l’uso della sede apostolica.Nel secolo VIII abbiamo testimonianze molto chiare, secondo cui la comunione sulla mano era sempre in vigore sia in Oriente sia in Occidente. Beda il Venerabile (+ 735), parla di un monaco che al momento di ricevere il Viatico, “tenendo l’Eucaristia sulle sue mani”, chiese perdono ai confratelli di comunità. Giovanni Damasceno (+ 749), nel descrivere il rito della comunione, esorta i fedeli in questi termini: “Avviciniamoci a Lui con ardente desiderio e riceviamo il Corpo del Signore crocifisso con le mani aperte l’una sull’altra in forma di croce
    .Come vedi amico mio si tratta di deficit catechetico.Chiedo scusa per la lunghezza.

    RispondiElimina
  9. Caro anonimo sarebbe il caso di finirla... le tue considerazioni sulla Comunione sulla mano sono prive di qualsiasi interesse e fondamento.

    Mi spiace che padre Livio abbia dato questa risposta

    RispondiElimina
  10. Ribadisco occorre leggere il libro "Dominus Est" di AThanasius SChneider, Libreria Editrice Vaticana ne riporto una sintesi:

    "La Sacra Comunione non è soltanto un momento conviviale del nutrimento spirituale, ma anche l'incontro personale il più vicino possibile in questa vita del fedele con il suo Signore e Dio.
    L'atteggiamento interiore più vero in questo incontro è quello della ricettività, dell'umiltà, dell'infanzia spirituale. Un tale atteggiamento esige da parte nostra gesti tipici di adorazione e di riverenza. Ne abbiamo testimonianze eloquanti nella bimillenaria tradizione della Chiesa caratterizzata dal detto "con amore e timore"..."

    Non posso per motivi di tempo riportare tutto il ragionamento di Mons. SChneider, ma mi da fastidio la superbia dell'anonimo precedente che neppure si firma e che parla con leggerezza di "deficit catechistico" tutta questa sicumera ha poco di cristiano e di cattolico.
    A quanti mi lrggono un appello a leggere il libro citato dove si chiarisce ogni cosa.
    don Bernardo

    RispondiElimina
  11. La questione della Comunione che sta tanto a cuore all'anonimo,mi sembra decisamente OT.

    Riguardo all'argomento proposto, ritengo che ci sia stata una vergogna più grande, nella seconda metà del XX secolo (che perdura, purtroppo, ancora oggi): l'apostasia di gran parte di coloro che, nella Chiesa cattolica erano e sono destinati a guidare i fedeli e a confermarli nella fede.
    Non solo, da decenni va avanti, senza trovare alcun ostacolo, ripeto NESSUNO,l'indefessa attività di costoro, servitori manifesti di altro padrone, per la distruzione del Cattolicesimo utilizzando i più svariati metodi.

    Altro che festeggiamenti in cielo per la fine del muro di Berlino, credo che i citati cardinali, alla luce dell'attuale situazione, abbiano ben poco da festeggiare.

    RispondiElimina
  12. Le condizioni attuali della influenza A non impongono di non riunirsi per celebrare la SS. Messa.Ma se fosse necessario,per il bene comune,potremmo arrivare anche a questo.La vita e' un dono di Dio metterla a rischio è un peccato.Anche il Papa e gli islamici ,in caso di pandemia,sarebbero chiamati alla prudenza.Abbiamo responsabilita' nei confronti della societa'.Non dobbiamo pensare solo a noi stessi.Non siamo egoisti.

    RispondiElimina
  13. Caro Don Bernado (Areky)

    Mi scuso con te se do l'impressione di superbia.Non volevo irritarti.Se mi permetti vorrei dirti che non ci sono libri che tengano ne' Vescovi.Ti ho citato documenti che puoi controllare,perlopiu',scritti di Padri della Chiesa.Non si tratta di opinioni ma di verita' storica.
    La storia della Chiesa testimonia che per almeno otto secoli nella Chiesa si è distibuita la SS Comunione sul palmo delle mani.
    Solo successivamente si decise di passare alla distribuzione sulla lingua.Io non sto attaccando la comunione in bocca sto solo dicendo la verita' storica.Non sto dicendo che è sbagliato mettere la comunione sulla lingua.L'errore sta nel fissarsi sulle cose e ritenere altre cose ugualmente valide sbagliate.Siamo seri e onesti intelletualmente.

    RispondiElimina
  14. Affermando che prendere la comunione sulla lingua sarebbe un atteggiamento piu' devoto rispetto a prenderlo sulla lingua non risponde al vero.D'altronde Gesu' stesso non pose certo la comunione in bocca agli apostoli ma sulla mano e ,come ti ho dimostrato,le prime generazioni di cristiani dalle quali sono usciti tanti martiri e santi.

    RispondiElimina
  15. gli illuministi descrissero il Medio Evo come il periodo dei secoli bui. Loro hanno dato un forte contributo ad allontanare Dio dalla mente e dal cuore degli uomini e sono stati, incosapevolmente, gli antesignani dei comunisti. Il secolo più buio da quando è nato Cristo è stato il XX. E' stata l'Unione Sovietica a legalizzare per prima l'aborto. Cosa è stato il comunismo, quell'enorme spazzatura ideologica, se non una catastrofe antropologica? L'hanno provato in tutte le salse ma è sempre fallito. Alessandro

    RispondiElimina
  16. Invito la redazione di messainlatino a organizzare una discussione apposita sulla comunione sulla mano

    RispondiElimina
  17. Io do un po' di ragione sia alla signora, sia a coloro che hanno parere diverso. Per chi desidera ricevere Gesù sulla lingua io credo che, scusate se sono ignorante, la fede valga più delle motivazioni igieniche abituali. Cristo infatti è il più grande antidoto a qualsiasi infezione virale e spirituale!

    RispondiElimina
  18. Il rischio di morire con l'influenza A è remoto. Ci sono più probabilità di morire in un incidente stradale che di influenza A.

    RispondiElimina
  19. riflettere con mente pura9 novembre 2009 alle ore 14:57

    Leggere (prima di presumere di sapere tutto...):

    Il libro (citato da don Bernardo) si intitola:
    DOMINUS EST "RIFLESSIONI DI UN VESCOVO DELL'ASIA CENTRALE SULLA SACRA COMUNIONE"
    nel quale

    dice mons. Ranjith nella sua conclusione:
    "Ora io credo sia arrivato il momento di valutare bene la suddetta prassi (comunione alla mano) e di rivedere E SE NECESSARIO, ABBANDONARE QUELLA ATTUALE CHE DIFATTI NON FU MAI INDICATA DALLA SACRAMENTUM CONCILIUM, NE DAI PADRI CONCILIARI...."
    ...........
    Inoltre, San Tommaso d'Aquino aveva già definito l'Eucaristia latens Deitas (S. Tommaso d'Aquino, Inni). E, la fede nella presenza reale di Cristo nelle specie eucaristiche apparteneva già d'allora all'essenza della fede della Chiesa Catto­lica ed era parte intrinseca dell'identità cattolica. Era chiaro che non si poteva edificare la Chiesa se tale fede veniva minimamente intaccata.
    Perciò, l'Eucaristia, Pane transustanziato in Corpo di Cristo e vino in Sangue di Cristo, Dio in mezzo a noi, doveva essere accolta con stupo­re, massima riverenza e in atteggiamento di umi­le adorazione. Papa Benedetto XVI ricordando le parole di Sant'Agostino «nemo autem illam car­nem manducat, nisi prius adoraverit;
    peccemus non adorando
    .......
    parlando della comunione sulla mano bisogna riconoscere che fu una prassi introdotta abusivamente e in fretta in alcuni am­bienti della Chiesa subito dopo il Concilio, cam­biando la secolare prassi precedente e divenendo ora la prassi regolare per tutta la Chiesa. Si giu­stificava tale cambiamento dicendo che rifletteva meglio il Vangelo o la prassi antica della Chiesa.
    Questo gesto contribuisce ad un graduale e crescente indebolimento dell'atteggiamento di riverenza ver­so le sacre specie Eucaristiche...

    http://www.oriensforum.com/index.php?topic=72.0

    RispondiElimina
  20. Una ulteriore prova che nell'
    antichita' era normale che dei laici toccassero la SS Comunione con le mani è costituita dalla vita di San Tarcisio martire.Era un bambino e portava la SS. Comunione ai cristiani in carcere.Noi uomini moderni lo definiremmo un ministro straordinario dell'Eucarestia (Ante litteram).Da notare che San Tarcisio fu martirizzato nel 257 D.C.Fu scoperto dai pagani e per evitare che il SS.Sacramento cadesse in mani pagane lo difese fino a perdere la vita.
    Stiamo attenti quindi a fare certe affermazioni e a dire che Gesù non vuole o che sarebbe blasfema e che indebolisce la fede.Inoltre e' risaputo che nei primi secoli,quando era impossibile celebrare la Messa ogni giorno era permesso al padre di famiglia portare un pezzo di pane consacrato a casa per consumarne una piccola parte ogni giorno.Cose simili a noi possono sembrare abusi verso l'Eucarestia,ma non lo sono affatto.Questo solo per dire che nei primi secoli era normale per i laici toccare la SS Eucarestia.Per questo certe affermazioni non hnno alcun fondamento.

    RispondiElimina
  21. E' bastato che un'indiscrezione ventilasse il ripristino della Comunione sulla lingua come parte della "riforma della riforma" di papa Benedetto per scatenare una santa crociata igienista! Guarda caso, gli eredi di Pasteur si trovano a Milano, seguiti a ruota ora da alcune diocesi delle Marche. E perché altrimenti, visto che la comunione in mano esiste già da diversi anni e le epidemie esistono da quando esiste il mondo, i maniaci del pulito si sono accorti solo in questi giorni che la comunione sulla lingua è un pericoloso fomite di germi? Appunto per mettere una mina sul cammino del papa. Pedalate e andate a fare i vostri predicozzi falsi e bugiardi a chi ha l'anello al naso!

    RispondiElimina
  22. Speriamo che il mitico P. Livio,
    che ha per anni lodevolmente invocato e sottolineato l'intercessione della Madre di Dio, attribuendole il miracolo della caduta del Muro, voglia con la stessa sollecitudine sacerdotale, (accanto alla sospirata celebrazione della Messa Tridentina), invocare dalla Madonna il (ben maggiore) miracolo del ritorno definitivo della Chiesa alla Liturgia di sempre!

    RispondiElimina
  23. "Il gesto di una persona adulta che sta in ginocchioe che apre la sua bocca per lasciarsi nutrire come un bambino corrisponde in un modo molto felice e impressionante alle ammonizioni dei Padri della Chiesa sull'atteggiamento da avere durante la Sacra Comunione, cioè:
    cum amore et timore"

    "Il gesto più tipico dell'adorazione è quello bibblico di inginocchiarsi, come lo hanno recepito e praticato i primi cristiani. Per Tertulliano che visse tra il secondo ed il terzo secolo la più alta forma dell'orazione è l'atto dell'adorazione di Dio che si deve manifestare anche nel gesto della genuflessione:
    Pregano tutti gli angeli, prega ogni creatura, pregano il bestiame e le belve e piegano le ginocchia"

    "Sant'Agostino avvertiva che noi pecchiamo se non adoriamo il corpo eucaristico del Signore quando lo riceviamo:
    Nessuno mangi quella Carne se prima non l'ha adorata. Pecchiamo se non l'adoriamo"

    "In un antico Ordo communionis della tradizione liturgica della Chiesa Copta fu stabilito:
    Tutti si prostrino a terra piccoli e grandi e così cominci la distribuzione della Comunione"

    dal libro "Dominus est, pagine 30 e 31

    RispondiElimina
  24. Benedetto don Bernardo!
    E' ora di ricominciare a gridare dai tetti queste verità elementari di pratica di culto cattolico, così come SEMPRE la Chiesa per secoli ci aveva insegnato:
    dobbiamo ADORARE DIO IN GINOCCHIO, e riceverlo con timore, stupore, adorazione di tutta le persona, piegata fisicamente, se non prostrata davanti a Lui, che, Dio fatto Uomo, immolato come Vittima divina e Immacolata si offre al Padre per il nostro riscatto e si nasconde nell'Ostia per essere ricevuto come Pane di vita eterna da noi, che MAI ne saremo degni!
    (E non è una caramellina per la faringite, da prelevare con nonchalance!)
    Siamo polvere davanti a Dio, ma l'abbiamo dimenticato, perchè non SAPPIAMO E PENSIAMO PIU' CHI ANDIAMO A RICEVERE
    (tra le condizioni necessarie per una buona Comunione, Catechismo di S. Pio X) !

    RispondiElimina
  25. X Areki Don Bernardo

    Caro amico continui a citare quel libro quasi fosse il Vangelo.Con tutto il rispetto per chi lo ha scritto non lo è.A proposito della
    posizione con la quale onorare e adorare il Signore quello che dici e' giusto ma ti ricordo quanto afferma il Concilio di Nicea al canone 20.

    "Che non si debba, nei giorni di domenica e di Pentecoste, piegare il ginocchio”),“Poiché vi sono alcuni che di domenica e nei giorni della Pentecoste si inginocchiano, per una completa uniformità è sembrato bene a questo santo sinodo che le preghiere al Signore si facciano in piedi”.


    Sicuramente ai Padri del primo Concilio Ecumenico non sfuggiva l’espressione della lettera ai Filippesi: “Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra” (2,10). Ipotizzo dunque che lo stare in piedi nel giorno del Signore, sia in completo riconoscimento della Risurrezione: il fedele che prega o partecipa all’azione liturgica della domenica rimanda fisicamente, nel suo stare in piedi, alla Risurrezione del Signore.La posizione in ginocchio quindi non è l'unica con la quale possiamo onorare il Signore!!

    Ti rinnovo l'invito ad approfondire
    le cose e a non fissarti siu certi aspetti

    RispondiElimina
  26. Sempre X Arechi

    Tu mi insegni poi che i primi cristiani attribuivano alla posizione eretta oltre che quella della resurrezione anche quella di una maggiore attenzione verso il Signore perche' lo si guardava direttamente.La posizione in ginocchio invece veniva considerata piu' come espressione della preghiera privata o la posizione del penitente.Con questo non voglio sminuirla affatto va benissimo.

    RispondiElimina
  27. In realtà, l'affermazione mistificatoria dei commenti 15:32 2 15:27 è tipica dei protestanti e dei cattolici adulti (ovvero catto-protestanti), tra i quali RNS e neocat in primis, il cui leader sostiene che "inginocchiarsi è da schiavi"!

    RispondiElimina
  28. Ancora X Arechi ma anche per gli altri

    Chiedo scusa se intervengo con frequenza ma volevo ricordare anche quanto ricordava S.Ireneo

    “L’uso di non piegare le ginocchia nel giorno del Signore è un simbolo della risurrezione attraverso la quale, grazie a Cristo, noi siamo liberati dai peccati e dalla morte, che da lui stesso è stata messa a morte”

    RispondiElimina
  29. Sempre per Arechi

    vorrei si riflettesee anche che
    l’atteggiamento in ginocchio appartiene per lo più alla preghiera privata, quando prevale il peso della nostra povertà,dei nostri peccati.

    Lo stare in ginocchio, che è l’atteggiamento più consono e significativo della preghiera privata, ha preso il sopravvento durante la Messa da quando si incominciò a perdere la consapevolezza che chi celebra è l’assemblea dei fedeli (cf CCC 1140-1141) e il popolo, anche a causa della lingua, finì per dedicarsi alle devozioni private mentre il sacerdote “diceva la sua messa” (cf A. Jungmann, Missarum Sollemnia I, 201-203). E’ significativo che gli inginocchiatoi siano apparsi nelle nostre chiese soltanto a partire dalla fine del XVI sec.

    Scusate per la lunghezza!

    RispondiElimina
  30. Ma caro anonimo, lei non ha mai letto che anche i muli hanno piegato le ginocchia (delle zampe anteriori), in alcuni episodi di miracoli eucaristici, "sentendo" e svelando così la presenza nascosta di ostie consacrate (faccia una ricerca, forse per lei sarà una scoperta....) ?

    RispondiElimina
  31. Per l'ultima volta ad Areki ma a tutti gli uomini di buona volonta'

    Ovviamente non possiamo prescindere totalmente dalla consuetudine liturgica che sta immediatamente alle nostre spalle, né ignorare la sensibilità che in questi secoli si è radicata nei fedeli. Pertanto, con saggezza il Messale Romano prevede che con molta libertà ci si possa mettere in ginocchio alla Messa durante la consacrazione “a meno che lo impediscano lo stato di salute, la ristrettezza del luogo, o il gran numero dei presenti, o altri ragionevoli motivi. Quelli che non si inginocchiano alla consacrazione facciano un profondo inchino mentre il sacerdote genuflette dopo la consacrazione” (OGMR 43).

    Il dettato e il tono pero' di questa norma, nel rispetto anche di altre tradizioni a questo riguardo, non autorizza nessuno a misurare la devozione dallo stare o meno in ginocchio, in particolare durante la consacrazione.Cosa che invece vedo fare spesso.

    Purtroppo da qualche tempo a questa parte succede che alcune persone si mettano in ginocchio anche in momenti liturgici dove questo atteggiamento non è previsto con evidente scopo polemico.Ho assistito io stesso ad una donna che si inginocchiava alla lettura del Vangelo Il che è del tutto fuori luogo e per niente segno di devozione, dimenticando che a Messa si va per fare comunione e che l’atteggiamento comune del corpo, da osservarsi da tutti i partecipanti, è segno dell’unità dei membri della comunità cristiana per la sacra liturgia: manifesta infatti e favorisce l’intenzione e i sentimenti dell’animo di coloro che partecipano
    OGMR 42

    RispondiElimina
  32. riflettere con mente pura9 novembre 2009 alle ore 15:53

    Nel Libro dell'Apocalisse, San Giovanni rac­conta come avendo visto e udito ciò che gli fu rivelato, si prostrava in adorazione ai piedi del­l'angelo di Dio (cf. Ap 22, Fico. Prostrarsi o mettersi in ginocchio davanti, alla maestà della presenza di Dio, in umile adorazione, era un'abitudine di riverenza che Israele attuava sempre davanti alla presenza del Signore. Dice il primo libro dei Re: « quando Salomone ebbe finito di rivolgere al Si­gnore questa preghiera e questa supplica, si alzò davanti all'altare del Signore, dove era inginoc­chiato con le palme tese verso il cielo, si mise in piedi e benedisse tutta l'assemblea d'Israele » (1 Re 8, 54-55). La posizione della supplica del Re è chiara: Lui era in ginocchio davanti all'altare.
    La stessa tradizione è visibile anche nel Nuo­vo Testamento dove vediamo Pietro mettersi in ginocchio davanti a Gesù (cf Lc 5, Fico; Giairo per chiedergli di guarire sua figlia (Lc 8, 41), il Sama­ritano tornato a ringraziarlo e Maria, sorella di Lazzaro per chiedere il favore della vita per il suo fratello (Gv 11, 32). Lo stesso atteggiamento di prostrazione davanti allo stupore della presenza e rivelazione divina si nota in genere nel Libro dell'Apocalisse (Ap 5, 8, 14 e 19, 4).
    Intimamente legato a questa tradizione, era la convinzione che il Tempio Santo di Gerusalem­me era la dimora di Dio e perciò nel tempio bi­sognava disporsi in atteggiamenti corporali espressivi di un profondo senso di umiltà e rive­renza alla presenza del Signore.
    Anche nella Chiesa, la convinzione profonda che nelle specie Eucaristiche il Signore è vera­mente e realmente presente e la crescente prassi di conservare la Santa comunione nei tabernaco­li, contribuì alla prassi di inginocchiarsi in atteg­giamento di umile adorazione del Signore nel­l'Eucaristia.

    (Prefazione del libro di Mons. Athanasius Schneider), link cit.:
    http://www.oriensforum.com/index.php?topic=72.0

    RispondiElimina
  33. X riflettere con mente pura

    Tutto giusto ma allora sia la Chiesa primitiva che i Padri della Chiesa hanno sbagliato?

    RispondiElimina
  34. Toglie forse qualcosa alla divinita' di Dio olo offende la posizione eretta?Non credo proprio!!Il peccato offende Dio non certo chi vuolke adorarlo in posizione eretta.

    RispondiElimina
  35. riflettere con mente pura9 novembre 2009 alle ore 16:24

    Ho l'impressione che l'anonimo che si è rivolto in più riprese ad Areki abbia riportato qui le considerazioni sull'argomento trattato anche da p. Augè nel suo blog, copiandole (o possa essere p. Augè stesso, poco probabile perchè normalmente egli si firma...)
    Poichè ho letto con grande interesse le risposte a lui date da Caterina63 e riportate sul sito oriensforum, invito l'anonimo suddetto a leggere egli stesso sia il post di p. Augè, sia le risposte di Caterina, pertinenti, esaustive e condivise da me in toto:

    http://www.oriensforum.com/index.php?topic=72.msg452#msg452

    RispondiElimina
  36. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  37. http://rivoltialsignore.blogspot.com/2008/03/intervista-mons-athanasius-schneider.html

    (ascoltare possibilmente con umiltà e senza prevenzioni...)

    RispondiElimina
  38. per anonimo 16.43:

    http://blog.messainlatino.it/2009/05/la-disputa-sul-modo-di-ricever-la-s.html

    Il nostro stimabile blog aveva già trattato la vexata quaestio (non ancora risolta, ma in via di raddrizzamento avviato per opera paziente di Papa Benedetto...), elogiando anche le considerazioni di p. Augè.
    Può essere utile rileggere quella pagina, come anche quella di p. Augè (e commenti seguenti):

    http://liturgia-opus-trinitatis.over-blog.it/article-30704780-6.html

    RispondiElimina
  39. Ho paura che qui, oltre ad aver perso di vista il tema del thread (ma in fondo il muro e chi l'ha fatto hanno ampiamente meritato l'oblio), si sia anche, in qualche caso interessatamente, persa di vista, riguardo l'eucarestia, la visione d'insieme per fissarsi su alcuni dettagli fuorvianti.

    Ora, non c'è dubbio che le modalità con cui ci si accosta all'eucarestia in duemila anni abbiano subito cambiamenti. Ma non c'è nemmeno dubbio che esista una costante di fondo: la venerazione profondissima verso la medesima. Qualcuno citava san Tarcisio: il fulcro della breve vita di questo martire è proprio il fatto che si sia lasciato uccidere piuttosto che consegnare a profani l'eucarestia di cui era latore. Quale segno più grande che per lui si trattava di qualcosa di importantissimo, del vero corpo di Cristo al quale si doveva la massima venerazione, a costo addirittura della propria vita? I segni esteriori di questa venerazione nei secoli si sono modificati perché la Chiesa li ha via via resi più evidenti e manifesti, per evitare che la consuetudine, e magari a un certo punto anche la propaganda degli eretici, offuscasse la venerazione dovuta.
    Negli ultimi anni nella Chiesa si assiste invece a un sempre maggiore ridimensionamento di questi segni, ai quali fatalmente corrisponde una diminuzione e un raffreddamento della venerazione. Un fenomeno in controtendenza rispetto a duemila anni di storia cattolica. Per esempio: scomparsa dell'adorazione eucaristica, separazione di altare e tabernacolo, relegazione del tabernacolo in angoli bui delle chiese, infine (ma certo ci sono in serbo altre sorprese) comunione in mano. Tutto questo, al di là delle baggianate sanitarie che ci tocca udire, ha un solo scopo: uniformarsi ai protestanti, per i quali l'eucarestia è poco più di un simbolo che non necessita di alcun particolare segno di rispetto. Così il discorso torna sulla nuova religione occulta che è nata e si è sviluppata all'interno del cattolicesimo e continua ingannevolmente a dirsi cattolica, ma non lo è e tenta con mezzi subdoli, senza mai dichiarare apertamente i propri scopi, di fare il gioco delle tre carte con i poveri fedeli.

    RispondiElimina
  40. X jacopo

    Caro jacopo condivido in parte quello che dici.Per replicare ci vorrebbe un libro provero'a farlo con molta sintesi.

    Hai perfettamente ragione a dire che si perde la visione d'insieme per indulgere nei dettagli.E' proprio questo che io vi rimprovero.Mi sembra che alcuni si fissino quasi maniacalmente su certi aspetti quali comunione sulla lingua,inginocchiarsi,
    facendo consistere in questa la devozione.Rifiutando altre prassi
    ritenute non cattoliche.Prendo atto che riconosci che la Messa abbia avuto vari cambiamenti lungo i secoli facendo cadere il mito della "Messa di sempre".Mi sembra una apertura di mente.

    RispondiElimina
  41. "...il brutto poter che ascoso a comun danno impera...":
    quel potere che costruì il Muro di Berlino è crollato, grazie a Dio....
    e questo potere occulto che ha voluto abbattere altari (ancora oggi) e occultare e mortificare tabernacoli (v. neocat che osano "ornarli" mettendogli davanti un canopeo nero, segno di morte... al Signore vivo e vero!),
    questo potere tirannico che erige muri invalicabili con fili spinati di minaccia dicendo ciò che abbiamo inorriditi:

    "Mons. Centène lo si è piegato....ecc."
    questo potere spietato, granitico e il suo muro di tenebra ammantato di vesti d'autorità sacra, sprezzante del Vicario di Cristo e dei piccoli fedeli e umili seguaci di Cristo nel Papa....quando crollerà ?
    ?

    Fedele amareggiato

    RispondiElimina
  42. ...ciò che abbiamo letto inorriditi...
    (e al peggio non c'è mai fine)

    RispondiElimina
  43. Sempre X Jacopo

    Ho citato S.Tarcisio martire dell'Eucarestia per ricordare che nell'antichita'era normale anche per i laici toccare l'Eucarestia e che non era una prerogativa dei presbiteri.Tarcisio era un laico bambino che portava l'Eucarestia ai carcerati.Il fatto che egli abbia preferito la morte per difendere l''Eucarestia dimostra quanto fosse grande presso i primi cristiani la devozione e la fede verso l'Eucarestia e che non e ' vero che prendere l'Eucarestia è sinonimo di poca fede nella presenza reale del Signore.Neanche c'entra Lutero il quale non nego' mai la presenza reale di Cristo nell'Eucarestia e cheprese il viatico in extremis.

    RispondiElimina
  44. X Jacopo

    e' vero che c'è un offuscamento della fede ma cio' è da attribuire alla secolarizzazione che avanza.
    Anche le altre religioni non solo il cattolicesimo sono in calo.Cio' avviene soprattutto nel mondo piu' sviluppato Europa e in modo minore negli Stati Uniti.Ma questo non èp dovuto alla prassi della comunione nelle mani.Era un fenomeno gia' esistente prma del Vaticano II°.Leggi la Humanae salutis di Giovanni XXIII° con la quale indisse il Concilio.

    RispondiElimina
  45. Lutero non nego' mai la presenza reale di Cristo nell'Eucarestia
    ?!?!?!?
    Può spiegare, per favore?

    Fedele frastornato

    RispondiElimina
  46. X jacopo

    non è neanche esatto dire che la diminuzione del culto eucaristico fuori la Messa è un fatto solamente attuale.Ed è una novita' in duemila anni.La storia della Chiesa ci dimostra che nei primi secoli in effetti non esisteva alcun culto eucaristico fuori la Messa.Anzi a dire il vero nei primissimi secoli non esistevano neanche i tabernacoli.Si conservavano le particole per gli ammalati(viatico) ma nei primi secoli non esisteva ancora il tabernacolo.Le specie si conservavano in una cassetta nella casa del Vescovo oppure nella sagrestia.Lungo i secoli soprattutto intorno all' anno mille
    il culto fuori la messa si e' incrementato.Certo l'attuale situazione e' diversa ma e' sempre generata dalla secolarizzazione non certo dalle prassi liturgiche.
    La storia della Chiesa è piena di abusi e degrado liturgico basta leggere cosa avvenne con la riforma del Concilio di Trento la quale con Pio V° tolse elementi aggiunti alla Messa dalla superstizione umana lungo i secoli precedenti oppure leggerel'opuscolo di S.Alfonso Maria dei liguori "La Messa e l'officio strapazzati"e del 700
    per leggere a che punto di degrado era la liturgia in quel secolo nonostante si usasse il messale di Pio V°

    RispondiElimina
  47. O anonimo delle 17.33 e delle 17.40, chi ama la tradizione non crede affatto che quest'ultima sia qualcosa di pietrificato da sempre. Non so se hai seguito il mio concetto: la Chiesa ha voluto "gridare" maggiormente certe cose che ha detto da sempre perché i fedeli le capissero meglio. Questo è uno sviluppo benigno della tradizione, come ce ne sono stati parecchi. Purtroppo accade anche che si cerchi (dall'interno) di far dire alla Chiesa cose che non si è mai sognata di dire nella sua storia: questo è uno sviluppo maligno, o meglio ancora è antitradizione. Spero che tu sia in buona fede, ma non ha proprio senso dire "Tarcisio prendeva l'eucarestia con le mani allora possiamo farlo anche noi". Oggi dire alla gente en passant, senza ulteriori spiegazioni (come si è fatto) che può e in pratica deve andare a prendere l'eucarestia con le mani ha come conseguenza che la devozione verso l'eucarestia viene nel migliore dei casi diminuita. E comunque sarebbe ben singolare che si possa aumentare la devozione verso l'eucarestia passando dalla comunione in ginocchio a quella in mano, e poi magari a quella con una mano in tasca e la sigaretta in bocca.

    RispondiElimina
  48. X L'anonimo che chiede spiegazioni
    su Lutero.

    Si caro amico Lutero non nego' mai la presenza reale di Cristo nell'
    Eucarestia.Egli nego' la transustanziazione parlando di consustanziazione.Egli cioe' credeva che Cristo fosse realmente presente nelle specie eucaristiche ma accanto ad esse.Noi cattolici crediamo che nel momento della consacrazione il pane e il vino si trasformano nel Corpo e Sangue di Cristo.Non sono piu' pane e vino anche se appaiono cosi.Lutero invece sosteneva che il pane rimaneva tale anche dopo la consacrazione e Cristo era presente insieme,accanto alla sostanza.Faceva l'esempio del ferro arroventato che una volta raffreddato tornava allo stato precedente.Lutero pensava quindi che la presenza di Cristo finisse con la fine della Messa.Spero di essermi spiegato.Fu Calvino a negare la presenza reale.Inoltre Lutero mori'con i sacramenti cattolici

    RispondiElimina
  49. "e' vero che c'è un offuscamento della fede ma cio' è da attribuire alla secolarizzazione che avanza".

    Mi ricordi quelli che dicono che si muore di cancro al polmone anche senza aver mai fumato. Certo, c'è la secolarizzazione, ma se in aggiunta ci mettiamo a picconare da noi la nostra fede non miglioriamo le cose.

    A fedele frastornato: Lutero non negò la presenza reale, ma disse che si ha solo nel momento in cui ci si comunica, poi il pane ritorna semplice pane. Cosa che la Chiesa non ha mai sostenuto: esempio tipico di modifica maligna e antitradizionale.

    RispondiElimina
  50. caro jacopo ti ripsondero' piu' tardi scusa!!

    RispondiElimina
  51. C'è un noto proverbio che dice che a lavar la testa all'asino si spreca acqua, tempo e sapone....
    purtroppo non c'è nessun peggior ceco di chi non vuol vedere.
    L'anonimo che noi tutti stiamo con pazienza e delicatezza confutando proprio non vuol ragionare.
    Un suo errore di fondo e che nega lo sviluppo del dogma. Lo Spirito Santo accompagna la Chiesa ai suoi inizi, ma anche nel corso della sua storia.
    Andare contro il culto eucaristico vuol dire non essere cattolici e rinnegare la fede.
    Gia a suo tempo Pio XII nella
    Mediator Dei condannava "l'archeologismo liturgico".
    A volte nel passato alcuni ricevevano la comunione sulla palma della mano, ma prima la lavavano, poi si inginocchiavano profondamente, indi ricevevano la comunione. Le donne poi dovevano mettere un velo sulla palma della mano. Nessuno mai riceveva la comunione in piedi e dopo una processione (uso introdotto dai luterani e calvinisti per scoraggiare la fede nella presenza reale) ....
    Ringrazio Jacopo e tutti gli altri che con santa pazienza hanno esposto la vera dottrina cattolica
    Secondo me nella Chiesa vi sono dei poteri occulti (leggi massoneria) che vogliono distruggerla dal di dentro, ma non prevarranno....
    La Madonna Immacolata ci salverà
    don Bernardo

    RispondiElimina
  52. Sono fiducioso perchè come alla fine è caduto il muro di Berlino fatto di menzogna e di sopraffazione così cadrà il muro di questi liturgisti da quattro soldi che stanno rovinando la Chiesa e cosa più importante dentro di me e nel cuore di molti altri questo muro è ormai caduto da un pezzo.

    RispondiElimina
  53. I logorroici e ripetitivi commenti dell'ANONIMO sono il perfetto esempio d'insano archeologismo condannato da Pio XII nella Mediator Dei.

    Ma dell'argomento non ci siamo già occupati altre volte?

    RispondiElimina
  54. Sì, don Bernardo, lo spero anch'io, avendo Ella promesso (a Fatima) il trionfo del suo Cuore Immacolato.
    Ricordo che anche S. Giovanni Bosco divulgò questa speranza a pro dei cattolici a venire, raccontando il suo famoso sogno profetico delle due colonne, in cui vide come la Chiesa, dopo tante tempeste, scogli e rischi di naufragio sarebbe stata condotta a salvezza sicura dalla Madonna e dall'Eucaristia: il Signore è fedele alle sue promesse, non vorrà abbandonare la sua Chiesa in mezzo a questo caos dottrinale, liturgico e pastorale, distruttivo per la Fede!

    (ma sarà dura la navigazione per gli anni a venire....)

    RispondiElimina
  55. Vi invito a leggervi il bellissimo libro con il pensiero liturgico di Papa Benedetto (fin da quando era Cardinale) dal titolo: "Davanti al protagonista". Smonta dalle fondamenta le tesi di Bugnini e compagni mettendo il dito nella piaga della riforma liturgica.

    A pag. 79 si paragona la riforma liturgica al peccato di idolatria con la costruzione del vitello d'oro di cui parla l'Esodo.

    "Non si riesce a mantenere la fedeltà al Dio invisibile, lontano e misterioso. Lo si fa scendere al proprio livello, riducendolo a categorie di visibilità e comprensibilità. In tal modo il culto non è più un salire verso di Lui, ma un abbassamento di Dio alle nostre dimensioni. Egli deve essere lì dove c'è bisogno di Lui e deve essere così come si ha bisogno di Lui. L'uomo si serve di Dio secondo il proprio bisogno e così si pone in realtà sopra di Lui.
    .... si trattà di un culto fatto di propria autorità. Se Mose rimane assente allungo e Dio diventa quindi inacessibile, allora Lo si porta al proprio livello. Questo culto diventa una festa che la comunità si fa da sé; celebrandola la comunità non fa che confermare se stessa"
    "Dall'adorazione di Dio si passa ad un cerchioche gira attorno a se stesso: mangiare, bere, divertirsi. La danza intorno al vitello d'oro è l'immagine di questo culto che cerca se stesso che diventa una sorta di banale autosoddisfacimento"....

    RispondiElimina
  56. Questo culto diventa una festa che la comunità si fa da sé; celebrandola la comunità non fa che confermare se stessa"
    "Dall'adorazione di Dio si passa ad un cerchio che gira attorno a se stesso: mangiare, bere, divertirsi.


    Incredibile: questo (nella metafora e fuor di metafora) è -pari pari- il fedele filmato di una celebrazione neocat (comprese danze davidiche in cerchio!)...
    così come le raccontano i poveri fedeli passati dentro quelle tappe iniziatiche, e poi "tornati a riveder le stelle" e la sana dottrina e liturgia!
    Il culmine della liturgia antropocentrica...

    RispondiElimina
  57. Dove l'ANONIMO logorroico ha attinto la notizia che Lutero ricevette prima di morire i sacramenti cattolici ed il viatico?
    Ho dato uno sguardo qua e là, più attentamente all'Enciclopedia Cattolica e soprattutto ho riletto molte pagine il volume di HARTMANN GRISAR, Lutero, la sua vita e le sue opere, SEI Torino 1956.
    Nel cap. XX si parla della morte in Eisleben e a p. 522 si narra come i suoi amici Ionas e Coelius,
    prima che spirasse gli chiesero se poteva fare un'estrema professione di fede per confermarli nella sua dottrina. Rispose di sì. Tutta la descrizione della morte si ricava dal resoconto che Ionas e Coelius fecero per iscritto immediatamente al conte di Mansfeld.
    L'anno precedente, in occasione dell'indizione del Concilio di trento aveva scritto l'ultima invettiva contro la Chiesa chiamando il Papato l'Anticristo nel libercolo "Contro il Papato in Roma fondato dal diavolo" ed aveva messo in giro delle caricature volgarissime disegnate nella bottega di Luca Granac, illustrate con versi sarcastici sotto il titolo:"Ritratto del Papato ad opera di M.L."

    Comunque chiederò al maggior esperto cattolico d'Italia (e tra i maggiori del mondo) di Luterologia, mons. Gherardini.

    RispondiElimina
  58. ma... un momento...
    allora quando l'anonimo diceva

    lo stare in ginocchio, che è l’atteggiamento più consono e significativo della preghiera privata, ha preso il sopravvento durante la Messa da quando si incominciò a perdere la consapevolezza che chi celebra è l’assemblea dei fedeli...

    parlava così perchè è...
    è un sostenitore di questa fatidica celebrazione che la comunità fa a se stessa, così ben dipinta dal Papa ?
    Ora comincio a capire tanti interventi volti a "emancipare" i fedeli troppo "bambini" (perchè legati alla Tradizione)...
    magari dicendogli con toni da pigmalione compiaciuto:
    "Bravo, vedo che hai capito che nella Chiesa c'è stata un'evoluzione...vedi che se vuoi, hai un'apertura di mente?"
    (più o meno cosi', v. post rivolto a Jacopo alle 17.33:
    ...Prendo atto che riconosci che la Messa abbia avuto vari cambiamenti lungo i secoli facendo cadere il mito della "Messa di sempre"!) e bravo pigmalione, che continua a sostenere che la Messa di sempre è solo "un mito" che cade! ....povero te e le tue catechesi caduche, con cui vuoi sfidare la Liturgia perenne, non vedi che il modernismo e le mode umane muoiono tutte e la Tradizione viva e la sua Liturgia perenne VIVE CON CRISTO SIGNORE che ce l'ha donata?
    * * * *
    Ho capito...grazie, don Bernardo...
    e grazie Papa Benedetto !
    Ad multos annos, Santità !

    RispondiElimina
  59. Devo confessare che mi diverte sentire condanne verso un supposto archeologismo da chi vorrebbe riportare la Chiesa al 1962o ancora prima.Proprio Papa Ratzinger ebbe a dirlo nella sua lettera ai Vescovi.Il Magistero non si e' fermato al 1962.In ogni caso evidentemente c'è un problema di comunicazione o meglio di ricezione del messaggio.Si tira in ballo Pio XII°,la Mediator Dei.Ma cosa c'entra?Qui si sta discutendo se prendere la comunione sul palmo delle mani sia lecito o meno.La conversazione è partita da una telefonata di una ascoltatrice di Radio Maria la quale sosteneva che non bisognava rispettare le disposizioni della Curia di Milano,cioe' si doveva continuare a prendere la comunione sulla lingua perche' non bisognava temere il pericolo di contagio.Secondo lei "Gesu'non vuole"nel senso che e' contrario alla comunione sul palmo pere evitare infezioni.Giustmente Padre Livio con termini semplici le ha fatto notare che le sue affermazioni non avevano alcun fondamento teologico.Che la comunione si puo' prendere indistintamente sul palmo che sulla lingua.Ma in questo caso si "deve"ubbidire allle disposizioni del Vescovo di Milano per ragioni di igiene e sanita'.Oltretutto ha ricordato che storicamente la prassi della comunione nelle mani appartiene alla tradizione piu' antica della Chiesa.Cristo stesso pose ,qando istitui' l'Eucarestia,la particola nelle mani e non certo in bocca.Ha terminato sentenziando:"Non facciamo battaglie sbagliate!!Lasciamo le persone libere di comunicarsi come meglio credono in ginocchio o in piedi.Ho dimostrato la fondatezza delle affermazioni di Padre Livio Fanzaga.

    RispondiElimina
  60. In ogni caso ho citato solo argomenti storicamente provati poi chi vuole continuare a pensare in un determinato modo faccia pure.
    Pastorelli si fidi Lutero mori' con i sacramenti cattolici e molto probabilmnte prese anche il viatico.So quello che dico!

    RispondiElimina
  61. Ho citato le fonti storiche.Prego di fare lo stesso.Grazie!!!

    RispondiElimina
  62. Caro Anonimo non hai nulla da rispondere a Card. Ratzingher?
    Cfr. mia citazione di cui sopra.

    Ti trascrivo quest'altra affermazione di Mons. Schneider:

    "E' possibile supporre che Cristo durante l'ultima cena abbia dato il pane a ciascun apostolo direttamente in bocca e non soltanto a Giuda Iscariota. Infatti esisteva una tradizionale pratica nell'ambiente del Medio Oriente al tempo di Gesù che dura ancora ai nostri giorni: il padrone di casa nutre i suoi ospiti con la propria mano, mettendo un pezzo simbolico di cibo nella bocca degli ospiti"

    (Dominus est, paghg 28 e 29)

    RispondiElimina
  63. Sto a casa con la febbre posso dedicarmi a rintuzzare le cavolate del nostro anonimo.
    don Bernardo

    "Un'altra considerazione biblica è fornita dal racconto della vocazione del profeta Ezechiele. Ezechiele ricevette la Parola di Dio direttamente in bocca: - Apri la bocca e mangia ciò che io ti do. Io guardai ed ecco una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Io lo mangiai e fu per la mia bocca dolce come il miele.
    Nella sacra Comunione riceviamo la Parola fatta carne, fatta cibo per noi piccoli, per noi bambini. Quindi quando ci accostiamo alla sacra Comunione possiamo ricordarci di quel gesto del profeta Ezechiele o anche della parola del salmo 81,11 che si trova nella liturgia della ore della solennità del Corpo e Sangue di Cristo: - Apri la tua bocca la voglio riempire."

    (Dominus est pagina 29).

    RispondiElimina
  64. Per chiarire ulteriormente il mio pensiero vorrei dire che pur essendo contrario alla comunione sulla mano se venisse qualcuno a chiedermi la comunione sulla mano gliela farei. Nella mia parrocchia fortunatamente fa la comunione sulla bocca il 95 per cento e molti anche in ginocchio.

    Quello che mi da fastidio è che il Card. Tettamanzi obblighi tutti a riceverla sulla mano per presunti motivi di ordine sanitario. A mio parere Egli commette un forzatura del diritto. Da quando in qua gli arcivescovi sono anche esperti di virologia ed infettologia. Non c'è nessun parere medico che sostiene tutto questo. E poi solo 20 anni fa quando si faceva la comunione esclusivamente in bocca, quando c'erano epidemie varie nessuno ha mai detto niente.... no non sono daccordo.
    Comunque non è che per questo perdo la pace, penso che, caro anonimo, almeno in questo andiamo daccordo che Gesù è realmente presente nell'Eucarestia e anche in un piccolo frammento. Sù caro anonimo prega con me:
    Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento

    RispondiElimina
  65. X Areki

    Caro Areki tutto puo' essere ma francamente la tua ipotesi mi sembra molto peregrina.Che Gesù abbia spezzato il pane azzimo e poi abbia imboccato gli apostoli mi sembra molto improbabile.Il Card.che citi fornisce anche prove storiche di questa sua affermazione?Cioe' egli puo' dimostrare scientificamente quanto dice?Poiche' poi Gesu' ha detto anche prendete e bevetene tutti Gesu' avrebbe dovuto fare lo stesso anche con il calice?gesu' cioe' ha portato anche al calice alla bocca degli apostoli?Beh allora perche' non fare lo stesso anche nella Messa Tridentina?Invece la comunione si fa solo sotto la specie del pane!!Dai e' una butade!!

    RispondiElimina
  66. Cari amici si tira in ballo la Mediator Dei ma io invito a rifletter su questo passaggio:



    La partecipazione dei fedeli

    È necessario dunque, Venerabili Fratelli, che tutti i fedeli considerino loro principale dovere e somma dignità partecipare al Sacrificio Eucaristico non con un’assistenza passiva, negligente e distratta, ma con tale impegno e fervore da porsi in intimo contatto col Sommo Sacerdote, come dice l'Apostolo: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, offrendo con Lui e per Lui, santificandosi con Lui».

    RispondiElimina
  67. Il 1962 appartiene all'archeologia? Mah, strana concezione dell'archeologia (e dell'archeologismo).
    Inoltre la Messa di S. Pio V non è mai stata abrogata e, pertanto, è sempre stata in vigore: è, dunque vivente, non un reperto archeologico.
    Bimbo, impara almeno il significato dele parole.

    RispondiElimina
  68. Leggi tutto il capitolo della Mediator Dei e impara qualcosa.

    RispondiElimina
  69. Qualcuno dice che Pio XII°ha condannato l'archeologismo liturgico.Ma non ha certo detto che la liturgia non si debba o possa riformare per migliorare la partecipazione dei fedeli:

    Certo, la Chiesa è un organismo vivente, e perciò, anche per quel che riguarda la sacra Liturgia, ferma restando l'integrità del suo insegnamento, cresce e si sviluppa, adattandosi e conformandosi alle circostanze ed alle esigenze che si verificano nel corso del tempo...La sacra Liturgia, difatti, consta di elementi umani e di elementi divini: questi, essendo stati istituiti dal Divin Redentore, non possono, evidentemente, esser mutati dagli uomini; quelli, invece, possono subire varie modifiche, approvate dalla sacra Gerarchia assistita dallo Spirito Santo, secondo le esigenze dei tempi, delle cose e delle anime. Da qui nasce la stupenda varietà dei riti orientali ed occidentali; da qui lo sviluppo progressivo di particolari consuetudini religiose e pratiche di pietà inizialmente appena accennate; di qui viene che talvolta sono richiamate nell'uso e rinnovate pie istituzioni obliterate dal tempo. Tutto ciò testimonia la vita della intemerata Sposa di Gesù Cristo durante tanti secoli; esprime il linguaggio da essa usato per manifestare al suo Sposo divino la fede e l'amore inesausto suo e delle genti ad essa affidate; dimostra la sua sapiente pedagogia per stimolare e incrementare nei credenti il «senso di Cristo

    RispondiElimina
  70. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  71. Pensate ancora ci sia la "Messa di sempre"

    RispondiElimina
  72. Scusa Areki non comprendo bene le tue affermmazioni guarda che non puoi rifiutare ad un fedele la comunione sul palmo della mano.sei tenutop a darla a chi la chiede.

    RispondiElimina
  73. Il nostro anonimo in fondo è divertente

    RispondiElimina
  74. Ildefonso ha detto...

    Il nostro anonimo in fondo è divertente


    Il nostro anonimo, come si riconosce dall'inconfondibile stile, è sempre lo stesso: soft alias aucellare alias quantorumorepernulla.

    RispondiElimina
  75. Nomina sunt consequentia rerum

    RispondiElimina
  76. Non stupisce che chi ama la fantastoria liturgica sia anche un cultore di fantastoria del cristianesimo. Ecco così, hoplà, anche un Lutero che muore da buon cattolico: "Era tutto uno scherzo, pesce d'aprile!".
    L'argomento "facciamo come facevano gli apostoli" è suggestivo ma del tutto infondato. A parte il fatto non trascurabile che non sappiamo precisamente come facessero gli apostoli, la nostra situazione è imparagonabile con la loro, ossia con quella di chi aveva visto Gesù Cristo in faccia e aveva vissuto per anni con lui. O forse qui c'è qualcuno che suppone di essere un apostolo.

    RispondiElimina
  77. Chi "NO" legge e "No" impara niente (ma NO aveva altro nome questo signorinello?) è abituato a ritagliare qualche pezzettino da un insieme organico.
    E chi ha mai detto che non si possan apporta modifiche alla liturgia? Pio XII, tramite Bugnini, riformò - male secondo alcuni che avanzan diverse valide argomentazioni - i riti della Settimana Santa.
    Posta, fanciullino, tutto ciò che il Papa ha scritto, ed il suo autentico significato, contro l'archeologismo.
    Lo sviluppo della liturgia è opera della Chiesa che ha magnificamente costruito il grande edificio della S. Messa, eodem sensu eademque sententia, perché riflette lo sviluppo e l'approfondimento della dottrina eucaristica canonizzata una volta per sempre a Trento.
    Non la contraddice.
    Sì, hai proprio bisogno di studiare e d'imparare a leggere.

    RispondiElimina
  78. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  79. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  80. Pio XII° deve solo essere ringraziato per aver riporatto i riti pasquali allo spledore originario

    RispondiElimina
  81. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  82. Dal libro : "Gli scritti più intimi della santa di Calcutta" ed. Rizzoli a pag 220:

    "Madre Teresa riceveva la Santa Comunione ogni giorno con enorme devozione... La profonda, profondissima devozione di Madre Teresa per il Santissimo Sacramento era un segno della sua fede nella reale presenza di Gesù sotto le sembianze del pane e del vino".
    "Il suo atteggiamento di fervida adorazione, gesti come le genuflessioni, anche su entrambe le ginocchia, in presenza del Santissimo Sacramento esposto - e questo anche in tarda età - il suo inginocchiarsi e congiungere le mani, la sua preferenza nel ricevere la Santa Comunione sulla lingua: tutto rivela la sua fede nell'Eucarestia".

    RispondiElimina
  83. Caro Pastorelli se lei puo' fare la comunione in ginocchio alla balaustra nella Messa lo deve a Pio X°.Se non fosse stato per lui avremmo continuato a farla solo a pasqua oppure extra missam cioe'dopo o prima al di fuori della Messa in un altro luogo diverso dalla Chiesa.In alcuni casi si sospendeva la Messa per distribuire la comunione ogni quarto d'ora oppure si dava prima la comunione e poi si faceva la Messa in questo modo alcuni prendevano la comunione e poi andavano via senza partecipare alla Messa.

    RispondiElimina
  84. X Areki

    Caro areki cosa c'entra questo con il discorso che stiamo facendo?Madre Teresa e'una grande santa ma non significa che tutti dobbiamo pregare nellos tstesso modo!

    RispondiElimina
  85. Lo dico con tremore e senza un giudizio ad personam, ma il nostro anonimo mi sembra tanto un indemoniato che schiuma.

    Stiamo partecipando ad un grande esorcismo telematico, il nostro indemoniato si contorce e grida mischiando bugie e (poche) verità
    è la tattica satanica....

    preghiamo per lui e affidiamolo alla Madonna.

    don Bernardo

    RispondiElimina
  86. Continui a misurare la devozione e la fede dall'inginocchiarsi.Questo non è corretto.Abbiamo avuto tanti martiri nei primi secoli eppure non si inginocchiavano!!ti ho parlato di San Tarcisio

    RispondiElimina
  87. No Areki questo non te lo permetto!
    Soprattutto se sei un Sacerdote?Non sta a te giudicare.Lo stai facendo.Non sono affatto un indemoniato!

    RispondiElimina
  88. Caro fratello anonimo, se ti sei offeso ti chiedo umilmente scusa.
    Il mio intervento non voleva essere offensivo. Nessuno in questa sede vuole proibirti di prendere la Comunione in piedi, o seduto, o ballando... sono affari tuoi... ma non ti è consentito neanche a te di offendere il Dottor Pastorelli o altri che non la pensano come te e che anzi vorrebbero porre fine a questa deriva di secolarizzazione e di modernismo di certa Chiesa contemporanea.
    Il tempo è galantuomo e vedremo quale Chiesa sopravviverà: se la chiesa dei bonghi, dei battimani del teatrino sugli altari o la Chiesa che celebra e vive la sacra liturgia con compostezza e devozione sapendo che siamo al cospetto degli angeli e dei santi.
    Ti vogliamo bene perchè nessun esorcista vuole uccidere l'indemoniato, ma vuole liberarlo e restituirlo sano e salvo ai suoi cari.
    don Bernardo

    RispondiElimina
  89. non mi sembra proprio di offendere nessuno ne' tantomeno Pastorelli.
    Mi sembra che sono rispettoso verso tutti.Pastorelli invece si rivolge a me con una sottile dsprezzo al quale io non rispondo con lo stesso linguaggio

    RispondiElimina
  90. Caro Areki qua non si tratta di opinioni.Non e' la mia opinione contro la tua.Sono dati storici!!voi siete fissati con il modernismo.Mi sorge il dubbio che non abbiate capito cosa sia.Per voi e' tutto modernismo.Tutto tranne quello che piace a voi.Parlate di tradizione ma ti chiedo:Ma la conoscete veramente?Gia' il termine "Messa di sempre" dimostra ilo contrario!!Molti non sanno cosa dicono!!Ma tu sei un sacerdote e dovresti dare l'esempio.Non posso credere che non sai che certi discorsi sono pura propaganda e mistificazioni.Non posso credere che non sappia cosa sia veramente la tradizione!Non puoi appoggiare e condivider certi discorsi che non hanno alcun fondamento,che non sono vri!

    RispondiElimina
  91. In quanto Sacerdote non puoi appoggiare il fanatismo di alcuni.
    Si leggono attacchi a Paolo VI° al Concilio vaticano II°a Mons.Bugnini.Tutto questo è gravissimo!!Come lo puoi accettare!!

    RispondiElimina
  92. Come non capisci che la Messa del 1962 per molti è solo un pretesto.
    che la tradizione è qualcosa di piu' serio di certi beceri discorsi.Di paramenti pizzo,del latino,etc.l'ho capito io che sono un laico!

    RispondiElimina
  93. Caro fratello anonimo, la cosa più importante è salvare la carità tra di noi....
    Anche tra gli apostoli c'erano diversità di vedute, anzi lo stesso Gesù li scelse tra persone diversissime tra loro.
    Nel mio ministero sacerdotale qualche volta (chiamato da confratelli ho anche aiutato nelle confessioni di Comunità Neocatecumenali...) quindi come vedi non ce l'ho con le singole persone.
    Solo mi da fastidio obbligare le persone a ricevere la comunione sulla mano come se fosse la prassi migliore, quando vi sono fior di teologi e di santi che non sono di questo avviso. Nessuno ha la Verità in tasca dobbiamo essere molto umili. Io ho trovato nel rapporto con la liturgia antica tanta luce e tanto nutrimento spirituale per la mia anima, non mi sembra corretto che si parli male dell'antica liturgia.
    Il '68 è passato: oggi la gente, i giovani, hanno un confuso bisogno di certezze, di fede, di spiritualità, perchè celare loro i tesori della liturgia tradizionale??. Perchè impedire a chi lo vuole di abbeverarsi a questa sorgente? Ecco perchè parlo di influsso satanico perchè secondo me vi è il suo zampino in questo obblio della Chiesa per tutto il suo glorioso passato. Non mi devo vergognare di mia Madre che è la Chiesa Cattolica nel cui seno sono maturate opere immortali, grazie alla cui liturgia gregoriana è fiorita la civiltà. Oggi abbiamo invece chiese costruite male, che sommigliano a delle autorimesse, persone che non si rendono conto di trattare con Gesù presente nell'Eucarestia, che corrono in chiesa di qua e di la senza raccoglimento, senza preghiera, superficialità, pressappochismo, dilettantismo, non credo che questo piaccia a Gesù. Siamo difronte a quella che un autore ha definito in un recente libro: l"Eresia dell'informe" pari alla grande crisi iconoclasta che ha scosso le Chiese d'Oriente..... per ora mi fermo
    mi piacerebbe che tu, caro anonimo, prendessi in considerazione questi miei pensieri che nascono da un cuore sacerdotale. Per me il sacerdote non è un funzionario o un freddo studioso, ma prima di tutto è un innamorato di Gesù, della Chiesa, di Maria, delle anime, anche della tua.

    RispondiElimina
  94. Ma cosa c'entra il Cammino Neocatecumenale perche' lo mettete sempre in mezzo!!!Non mi interessa nulla parlare del Cammino Neocatecumenale.Per favore resta sull'argomento non tirare in ballo cose che non c'entrano nulla.stiamo parlando della Chiesa nel suo insieme,stiamo facendo un discorso generale.

    RispondiElimina
  95. Nessuno ti vuole imporre di prendere la comunione sul palmo della mano.Ma se dici che è blasfema o che riduce la fede non stai dicendo la verita'.Non è vero che e' la causa della freddezza di tanti cristiani.Se dici cose del genere e l'hai detto,dici una cosa che non ha nessun fondamento teologico e storico.Da uno quaunque lo possiamo accettare ma non e 'serio che lo faccia un Presbitero.

    RispondiElimina
  96. Se pensi che mettere l'ostia sulla lingua o inginocchiarsi per prenderla sia ,di per se stesso ,
    segno di maggiore devozione dici un qualcosa che non ha nessuna prova storica ma e' solo la tua opinione.La storia della Chiesa ti contraddice e l'ho dimostrato.Lasciate libere le persone di comunicarsi come vogliono non fte battaglie sbagliate e pretestuose contro la comunione sul palmo,parafrsando Padre Livio.

    RispondiElimina
  97. Ho l'impressione che sia tu che qualche volta vieti la comunione sul palmo.

    RispondiElimina
  98. Mi chiede L'INOPPORTUNO, l'AUCELLARE ecc. troll, cosa c'entrino i miei argomenti. Io rispondevo ad alcune sue osservazioni prive di senso e gli domandavo di riportare non un pezzettino della Mediator Dei ma dei passi interi che riguardano la condanna dell'archeologismo eccessivo insano tipico del conciliabolo di Pistoia (ed ora lo imbecco, vista la sua ignoranza: in particolare si legga la PARS PRIMA ca. IV, e la PARS ALTERA Cap. 2 e segg.). Quel che non c'entra per nulla è il suo continuo vomitar sciocchezze autoreferenziali.
    Ed è anche abbastanza fesso, oltre che affetto da quell'incompetenza che m'attribuisce. Mi accusa, ad es., di non aver capito la riforma dei riti della Settimana operata sotto Pio XII.
    Guarda caso, io non l'ho mai contestata, anche se vari liturgisti ne notano delle incongruenze, ad es. il Tolloi, tanto per citare un esperto che conosco.
    Infatti, io ho scritto semplicemente che ci sono alcuni che avanzano argomentate riserve.
    Dunque tu l'italiano non lo capisci proprio. Torna nella papuasia.

    RispondiElimina
  99. caro AREKI, l'ANONIMO vien sul blog semplicemene per insultare ed accusar d'ignoranza gli altri, giudicandoli col suo (milli)metro. Purtroppo la REDAZIONE lo lascia fare. Pare, all'inizio, dolce, poi sfodera il suo veleno. Menomale che qui nessuno se lo fila.
    I suoi nick son vari ma è sempre lui.

    RispondiElimina
  100. Ma d'altronde chi non ha argomenti puo' solo insultare o passare all'offesa personale!!

    RispondiElimina
  101. Pastorelli risponda alle mie obiezioni se ne è capace.Si astenga
    da valutazioni gratuite sulla mia persona o altri considerazioni inutili.Risponda sono tutto orecchi

    RispondiElimina
  102. Pastorelli forse non mi sono spiegato bene,uso un eufemismo.
    Stavamo discutendo della prassi della comunione sulla mano.Lei ha tirato in ballo la Mediator Dei e la supposta condanna degli archeologismi.Mi spiega cosa c'entra?Lei vuole sostenere che la comunione sul palmo della mano sarebbe stata condannata da Pio XII°nella mediator Dei?Me lo dimostra per favore?tra l'altro cosa appartiene all'archeologia e cosa alla tradizione?

    RispondiElimina
  103. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  104. "sono tutto orecchi..."
    (ma davvero?....
    facciamo finta di crederci)
    -----------

    Utile lettura su
    COME SI E' ARRIVATI A QUESTO VERO ABUSO DELLA COMUNIONE SULLA MANO

    "Nel 16° secolo, i riformatori protestanti, nel loro nuovo culto cristiano ristabilirono la Comunione sulla mano per affermare due loro eresie fondamentali:
    1) Essi assolutamente non credevano ci fosse la transustanziazione e che il pane usato era pane comune. In altre parole sostenevano che la reale presenza di Cristo nell’Eucarestia fosse solo una superstizione papista ed il pane fosse solo semplice pane e chiunque lo potesse maneggiare. 2) Inoltre affermarono che il ministro della Comunione non fosse affatto diverso, nella sua natura, dai laici. É invece insegnamento cattolico che il Sacramento dell’Ordine Sacro dona all’uomo un potere spirituale, sacramentale, imprime cioè un segno indelebile nella sua anima e lo rende sostanzialmente diverso dai laici
    Il ministro protestante è un uomo comune.......
    Egli non può trasformare il pane ed il vino nel Corpo e nel Sangue di Nostro Signore, non può benedire, non può perdonare i peccati, non può, in una parola, fare niente che non possa fare un qualsiasi semplice laico. Egli, dunque, non è veicolo di grazia soprannaturale. Il ristabilimento protestante della Comunione nella mano fu un semplice modo per manifestare il rifiuto di credere nella reale presenza di Cristo nell’Eucarestia, rifiuto del Sacerdozio Sacramentale, in breve il loro modo di rifiutare l’intero Cattolicesimo.
    Da quel momento in avanti, la Comunione sulla mano acquistò un significato chiaramente anticattolico. Era una pratica palesemente anticattolica, fondata sulla negazione della reale presenza di Cristo nell’Eucarestia e del Sacerdozio.
    Dopo il Vaticano II, in Olanda, alcuni preti cattolici di mentalità protestante cominciarono a dare la Comunione sulla mano, scimmiottando la pratica protestante. Ma alcuni Vescovi olandesi, anziché fare il loro dovere e condannare l’abuso, lo tollerarono e in tal modo permisero che l’abuso continuasse incontrollato, la pratica si diffuse dunque alla Germania, al Belgio, alla Francia. Ma se alcuni Vescovi parvero indifferenti a questo scandalo, gran parte del laicato di allora rimase oltraggiato. Fu l’indignazione di un grande numero di fedeli che spinse papa Paolo VI a prendere l’iniziativa di sondare l’opinione dei Vescovi del mondo su questa questione ed essi votarono unicamente per mantenere la pratica tradizionale di ricevere la Santa Comunione sulla lingua...

    (speriamo che l'anonimo abbia veramente occhi e orecchie aperte per recepire questo dato di fatto storico....ma ho poche speranze su ciò !)
    ...............

    Papa Paolo VI promulgò allora, il 28 maggio 1969, il documento MEMORIALE DOMINI,
    i in cui affermava testualmente:

    1) I Vescovi del mondo sono unanimemente contrari alla Comunione sulla mano.
    2) Deve essere osservato questo modo di distribuire la Comunione, ossia il sacerdote deve porre l’Ostia sulla lingua dei comunicandi.
    3) La Comunione sulla lingua non toglie dignità in nessun modo a chi si comunica.
    4) Ogni innovazione può portare all’IRRIVERENZA ED ALLA PROFANAZIONE dell’Eucarestia, così come può intaccare gradualmente la dottrina corretta.

    ...............

    leggere il resto su
    http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/162-come-si-e-arrivati-alla-qcomunione-sulla-manoq-

    (sarà abbastanza chiaro questo riferimento storico per l'anonimo feroce nemico della Comunione tradizionale?
    se non basterà, non resta che dire "non c'è peggior sordo..." e lasciarlo alla sua superba ostinazione nell'errore, e solo Dio potrà aiutarlo....)

    RispondiElimina
  105. ...del resto, la reazione stizzita che consegue accendendosi subitanea al minimo accenno al CNC, è un chiaro indizio che si è toccato esattamente il punctum dolens del rabbioso falso dialogante troll!.....

    RispondiElimina
  106. Per la verità il buon anonimo non è molto orientato ad ascoltare le obiezioni che gli vengono presentate, in precedenza qualcuno ha provato a consigliargli di leggere le discussioni presenti su un altro forum, che sarebbero le ovvie argomentazioni contro le sue tesi. Non mi sembra che abbia risposto acutamente.

    Suggerirei all'anonimo di trovarsi ancora un altro nick simpatico, il gioco ne guadagnerebbe.

    RispondiElimina
  107. X pazienza dei santi

    Ma cosa c'entrano i protestanti!!Ma che stai a ddi?Ma leggiti i miei primi post!La comunione sul palmo della mano e' stata la prassi normale della Chiesa per i primi otto secoli!!!Ma non dire sciocchezze pe favore!!Si informi!!Diceva il grande Toto?

    RispondiElimina
  108. X Monitor

    Vedi monitor quando non si sa risposndere nulla si usano questi mezzucci.Attacco alla persona,al gruppo ecclesiale etc.E' un patetico infantile tentativo di screditare.Ma nessuno pero'che risponde sul piano storico e teologico.E' ovvio perche' non c'è nulla da rispondere la verita' e' talmente evidente!!Allora dai offendiamolo,aggrediamolo verbalamente!!!Nessuno pero' che ribatta con argomenti seri!!

    RispondiElimina
  109. Questo comportamento da ultras e' tipico delle persone fanatizzate e chiuse nelle proprie convinzioni.
    Incapaci di qualsiasi dialogo,
    conversazione.Persone incapaci di confronto che sanno solo darsi ragione a vicenda come le gang.

    RispondiElimina
  110. Ottimo, Pazienza dei Santi. Se non altro siamo arrivati a ribadire (repetita iuvant) il nocciolo del problema: la comunione in mano è una delle innovazioni criptoprotestanti (e forse neanche troppo cripto) introdotte recentemente in modo obliquo e accampando pretesti. Direi anzi che non è nemmeno la più grave.

    RispondiElimina
  111. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  112. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  113. X pazienza dei santi

    Nell’epoca patristica,abbiamo testimonianze di Tertulliano, Cipriano, Cirillo di Gerusalemme, Basilio, Teodoro di Mopsuestia, ecc. E’ famoso il testo di Cirillo di Gerusalemme (+ 387): “Con la mano sinistra fai un trono per la mano destra, poiché essa deve ricevere il Re, e, nelle cavità delle tue mani, ricevi il corpo di Cristo, dicendo: Amen” In modo simile, si esprime Teodoro di Mopsuestia (+ 428): “Si stende la mano destra a ricevere l’oblazione che viene data, ma sotto di essa si pone la sinistra, e con ciò si mostra una grande riverenza”.

    RispondiElimina
  114. A pazienza dei santi

    Questi padri della chiesa erano tutti protestanti?

    RispondiElimina
  115. ...Dopo il Vaticano II, in Olanda, alcuni preti cattolici di mentalità protestante cominciarono a dare la Comunione sulla mano, scimmiottando la pratica protestante. Ma alcuni Vescovi olandesi, anziché fare il loro dovere e condannare l’abuso, lo tollerarono e in tal modo permisero che l’abuso continuasse incontrollato, la pratica si diffuse dunque alla Germania, al Belgio, alla Francia.
    .........

    repetita

    RispondiElimina
  116. . Ma se alcuni Vescovi parvero indifferenti a questo scandalo, gran parte del laicato di allora rimase oltraggiato.
    Fu l’indignazione di un grande numero di fedeli che spinse papa Paolo VI a prendere l’iniziativa di sondare l’opinione dei Vescovi del mondo su questa questione ed essi votarono unicamente per mantenere la

    PRATICA TRADIZIONALE DI RICEVERE LA SANTA COMUNIONE SULLA LINGUA.


    É anche doveroso notare che, a quell’epoca, l’abuso era limitato a pochi Paesi Europei. Non era ancora iniziato negli Stati Uniti e in America Latina. Papa Paolo VI promulgò allora, il 28 maggio 1969, il documento Memoriale Domini....

    rep. iuv.

    RispondiElimina
  117. Caro anonimo, se ti piace così tanto la comunione in mano, perché non ti fai protestante? Loro sono così evoluti che la praticano dal XVI secolo. Non certo per amore dei Padri che per loro sono gentaglia, fra parentesi. I protestanti ti aspettano a braccia aperte. Se sei una donna o un gay hai anche buone speranze di diventare vescovo.

    RispondiElimina
  118. La tecnica del troll qui presente è quella di passar da un argomento all'altro senza il minimo legame logico, a mo' dei testimoni di geova; quando non sa cosa rispondere,divaga; stravolge con estrema malizia le parole altrui attribuendo a chi gli pare affermazioni mai fatte; non ha risposto, ad es., solo per far un esempio fra gli altri, alla domanda:"Dove io ho criticato la riforma dwella Settimana di Pio XII?".
    Gli si chiede di riportar i passi della Mediator Dei che condanna l'archeologismo che prelude a ritorni al conciliabolo di Pistoia, e lui cosa fa? Riprende ossevazioni raccattate in qualche blog (dove, poste in un contesto culturale, accettabile o meno non importa, hanno un senso, mentre uscite dalla sua penna sgangherata razionalmente no). Oppure, quando cita Pio XII e la partecipazione dei fedeli alla liturgia, non riporta i passi in cui il Papa chiarisce che il sacrificio è offerto dal sacerdote, mentre i fedeli si uniscono a lui ed offrono soltanto tramite lui; che le messe private son atto di culto pubblico, che il valore della Messa non non dipende dalla presenza dei fedeli, né dal loro accostarsi alla comunione ecc; che i fedeli possono partecipare proficuamente alla messa con adesione all'intenzione del sacerdote anche attraverso esercizi di pietà, rosario ecc.
    Come definire un personaggio del genere?
    Mi ha forse risposto su Lutero? Ho posto al riguardo una precisa domanda: mi citi testi, edizioni , data ec. come ho fatto io. No, scrive: lo so io, si fidi! Non s'accorge d'esser terribilmente ridicolo! Che sia lui Lutero,o Ionas o Coelius reincarnati? O è capace di legger nel'anima altrui a distanza di secoli? O si sta affannando a cercar tra i libri che non possiede, magari cercando qualche favola in internet?

    Comunque mette sulla mia bocca parole mai pronunciate.
    Quindi è uno sfacciato mentitore: e sappiamo tutti il nome del padre della menzogna.

    RispondiElimina
  119. oh, grazie prof...
    al di là dell'ottusa ostinazione del molesto troll, devo dire che lei mi ha fatto ridere di cuore, con le sue congetture sull'identità dell'insano archeologista!!
    ...per rinfrancar lo spirito tra una disputa e l'altra, (che da certi personaggi vien costretta a diventar semiseria o grottesca), una sana risata ogni tanto sdrammatizza la tensione causata dall'ignoranza volontaria, che si benda gli occhi e si tappa le orecchie, pestando i piedi come un bimbo capriccioso...

    Riderò di gusto fino a stasera...grazie prof. Pastorelli, per questi sprazzi (inevitabili) di umorismo irresistibile: troppo bello !

    RispondiElimina
  120. Si può ridere, certo, ma un'alluvione di commenti come quelli dell'ANONIMO ma non tanto, squalifica un blog.

    RispondiElimina
  121. x Jacopo

    Perche' dovrei farmi protestante quando la comunione nella mano è stata la prima prassi dei nostri fratelli della Chiesa primitiva?
    Io non preferisco particolarmente la comunione sul palmo della mano.Uso indistintamente tutti e due modi permessi dalla Chiesa.
    dico solo che se affermate che la prassi della comuniione nella mano non è cattolica o blasfema siete fuori strada e vi sbagliate sotto il punto di vista storico e teologico.Aspetto ancora qualcuno di voi che mi spieghi i motivi teologici o dottrinali che fanno presumere che la comunione deposta sul palmo della mano è contraria alla fede cattolica.Quello che fanno i protestanti non mi interessa sono cattolico.Ma se mettere la comunione sul palmo della mano significa per voi essere protestanti beh allora Gesu' Cristo,la Vergine Maria,gli Apostoli,i crisriani dei primi otto secoli lo sono.

    RispondiElimina
  122. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  123. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  124. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  125. Vedo che hai anche una vena linguistica molto creativa.
    Di docenti di Pontificia Università ne conosci diversi.
    Io ho portato testimonianze tratte da Ecnciclopedia Cattolica (voce ampia dello storico Bendiscioli) e dall'eccellente testo del GRISAR. Non ho neppure citato i volumi divulgativi di mons. Villa che, sulla traccia di altri, che non sembra storicamente accertata e, quindi, accettabile, parla addirittura di suicidio di Lutero.
    E tu mi riferisci una confidenza di un ignoto. Tra anonimi v'intendete: se declinaste le vostre generalità perdereste la faccia.
    Quindi tu parli non per conoscenza ma per sentito dire.
    Ma è possibile che in questo blog bisogna continuar a sentir simili ragli?

    RispondiElimina
  126. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  127. Ma è possinìbile che in questo blog non si possa mai ottenere da voi una risposta?

    RispondiElimina
  128. Eccoti la risposta, stupido troll.

    Eri stato debitamente avvertito.

    Adesso cercati un avvocato.

    RispondiElimina