Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

sabato 10 ottobre 2009

Il card. Castrillòn Hoyos torna sul caso Williamson

Intervista rilasciata apparsa ieri su Pontifex.Roma. Da notare la 'rettifica' circa il vescovo di Stoccolman, dopo che nell'intervista al Suddeutsche Zeitung lo aveva accusato di dire il falso e di diffondere informazioni calunniose. Il cardinale aveva poi fatto diffondere il "testo originale" dell'intervista (vedilo qui, in italiano), in cui quelle forti affermazioni non comparivano. Ora, ulteriormente, 'ricuce' col vescovo svedese.


Dalla sua abitazione romana, parla il Cardinale colombiano Dario Castrillon Hoyos, Presidente Emerito della Pontificia Commissione Ecclesia Dei. Un autentico galantuomo e principe della Chiesa. Suo malgrado, si è trovato nell'occhio del ciclone, relativo alle dichiarazioni del negazionista vescovo Williamson. Ora il cardinale colombiano, puntualizza: "credo che il Vescovo di Stoccolma abbia ragione e che effettivamente abbia segnalato la intervista di Williamson. In che forma lo abbia fatto lo ignoro, suppongo a mezzo nunzio apostolico. Poi questi trasmette a Roma in Segreteria di Stato, alla prima sezione. Io solo so che la Segreteria di Stato mi ha informato il 5 febbraio". Poi si chiede e domanda: "ma per quale motivo hanno trasmesso in Tv la intervista di Williamson e in quel momento?" E' possibile parlare o comunque supporre un tentativo di tirare un colpo basso a lei e al Papa?: "non ho prove di questo, ma non lo escluderei In tutta questa storia esistono strane coincidenze, molto particolari. Da uomo di Chiesa non dico nulla e accetto, ma, lo ripeto, non si possono scartare colpi bassi". Parliamo di liturgia, magari un argomento più edificante. Che cosa pensa di quei sacerdoti che spesso cambiano, magari per adattarli ai ritmi musicali, i testi delle preghiere più importanti?: "questa è una mancanza grave, molto ma molto grave e che non si può tollerare affatto. La liturgia, questo lo ho detto varie volte, non appartiene al sacerdote, ma a Dio e alla Chiesa e nessuno se ne può considerare signore e padrone. Per questo motivo trovo assolutamente sbagliato fare variazioni alle parole delle preghiere come il Gloria, il Santo e via discorrendo". Di chi è la responsabilità?: "duole dirlo,ma chi è incaricato di vigiliare sulla corretta esecuzione della liturgia nella diocesi è il Vescovo e nelle parrocchie i parroci. Dunque i Vescovi,ovviamente non tutti e i parroci, siano maggiormente attenti a queste cose che non sono affatto secondarie. La liturgia va rispettata". Talvolta i sacerdoti usano i paramenti sacri con sciatteria, che opina?: "alcuni sono del tutto normali e non ho nulla da dire. Altri decisamente no. In nome della idea stravagante della creatività liturgica hanno finito di vestire come pagliacci. Ho visto su alcuni siti persino sacerdoti con il naso rosso stile circo o con il cappello da asino. Tutto questo è assolutamente ridicolo e fuori di ogni misura. Lo trovo intollerabile". Eminenza, che cosa pensa di Monsignor Lefebvre?: "che cosa dire di un uomo di Chiesa che ha dedicato tutta la sua vita a Dio?. Che potrei dire di male di un sacerdote che ha creduto nella Chiesa e che ha svolto con dedizione il ruolo di missionario? Esistono molti lati positivi della vita di Lefebvre che non vengono mai segnalati per pigrizia o mala fede. Certo, ha sbagliato nell'ordinare i Vescovi senza il permesso del Papa, un atto grave e forse anche pericoloso". Perchè lo ha fatto? "esistono varie ipotesi e Dio solo lo sa. Una eventualità da non sottovalutare è la vecchiaia, ma lo ripeto, bisogna dividere la vita di Lefebvre in due parti ed una è stata davvero molto buona".

Bruno Volpe

35 commenti:

  1. Mi spiace ma si continua a vessare il povero Monsignor Lefebvre con una facilità senza pari!

    Sono veramente stanco di sentire per bocca di vescovi e cardinali che l'UNICO DIFENSORE non della religione o della Tradizione, ma DELLA RAGIONE, sia stato colpito da demenza senile!

    Sono disgustato di queste facili, troppo facili, semplificazioni... che infangano la memoria e soprattutto l'onore di centinaia di preti e milioni di credenti che grazie a lui, hanno continuato a credere e sperare in Dio e nella Chiesa!

    RispondiElimina
  2. Credo che Mons. Lefebvre era un uomo tutto di un pezzo. E' ridicolo parlare di una prima parte buona e una seconda no......
    La seconda parte e' la conseguenza della prima e della situazione della Chiesa e delle istituzioni romane in cui versavano e versano ancora oggi dopo il Concilio.


    Mi spiace ma simili sciocchezze le rispedisco al mittente.

    RispondiElimina
  3. Da queste parole il vescovo di Stoccolma esce piuttosto bene, quando invece è uno che ha pugnalato alle spalle i suoi superiori andando a fare dichiarazioni inutili alla televisione svedese!

    RispondiElimina
  4. Si er papa vo ffà de dui uno, me sa che nnamo a perde la messa vecchia nostra e ce pijamo 'n papocchio.

    A Redazio', ce o vedi che co' Leffevvre e li amici sua li comenti ariveno!

    RispondiElimina
  5. Mescolà ll'accqua e 'r vino se pò ffare,
    lo fan puro li preti in su l'artare:
    purché sia poca ll'accqua e ttanto 'r vino,
    de quello propio d'uva, bbono e ffino.

    RispondiElimina
  6. Mi dispiace, ma stavolta mi tocca crticare ciò che ha detto il cardinale Hoyos. Quandi dice che Lefebvre, fece le consacrazioni episcopali perchè era vecchio, facendo sottintendere, che non fosse in grado di capire quello che faceva, beh, mi dispiace ma non posso accettarlo. Mons. Lefebvre, sapeva esattamente quello che faceva e fece ciò che era giusto, per salvare la Tradizione e la S.Messa di sempre.

    RispondiElimina
  7. Ma mons. Lefebvre non è stato scomunicato dal Papa? quindi era eretico ed i suoi seguaci eresiarchi e scomunicati

    RispondiElimina
  8. No, no, no no! Il cardinale ha ragione quando accenna all'età di mons. Lefebvre; è la pura verità: mons. Lefebvre, vedendo l'avanzare dei suoi anni e sentendo prossima la morte, resosi conto che in molti, anche in Vaticano, non aspettavano altro che vederlo sul catafalco, per salvare e proseguire la sua opera a vantaggio della Chiesa e delle anime, ha fatto il suo dovere fino in fondo consacrando dei vescovi che potessero a loro volta trasmettere il sacerdozio che altrimenti nessuno avrebbe conferito ai suoi seminaristi. Se Lefebvre fosse morto senza lasciare almeno un vescovo chi avrebbe ordinato i suoi seminaristi?
    Mons. Piero Marini?

    Altro discorso è sul numero dei vescovi consacrati da Lefebvre, forse in questo ha esagerato; ma i latini non dicevan forse che è melius abundare quam deficere?

    Antonello

    RispondiElimina
  9. Intervista del 2000 di 30giorni a Mons. Fellay

    Monsignor Fellay, Lei è stato ordinato vescovo il 30 giugno del 1988, e lo stesso giorno è stato scomunicato latae sententiae. Il giorno seguente Mons. Lefèbvre, in una intervista, mi ha fatto questa confidenza “a cuore aperto”: «Queste ordinazioni ho dovuto farle, perché altrimenti il mio lavoro sarebbe andato perduto, e con esso la Tradizione della Chiesa. Ma da qui a quattro anni, cinque al massimo, Roma finirà per trovare un accordo con noi».

    RispondiElimina
  10. Mons. Marcel Lefebvre è stato sempre un grande Missionario. Non c'è un primo ed un secondo M. Lefebvre. Se avesse consacrato un solo Vescovo, probabilmente non sarebbe stato scomunicato, ma quell'unico Vescovo sarebbe stato fagocitato più facilmente dalla piovra modernista, e così tutto sarebbe andato perduto. Basta dare un'occhiata su You Tube alle prodezze di Mons. Rifan. Io non sono lefebvriano, anzi molti lefebvriani li trovo antipatici ed arroganti, taluni sono dei veri e propri esaltati. Mons. Lefebvre tascende tutto ciò, è un Santo.

    RispondiElimina
  11. Anonimo ha detto...

    Ma mons. Lefebvre non è stato scomunicato dal Papa? quindi era eretico ed i suoi seguaci eresiarchi e scomunicati

    10 ottobre 2009 13.45
    ------------------

    Mons. Lefebvre ed i vescovi da lui consacrati, insieme al co-consacratore mons. Castro Mayer, furono scomunicati in quanto la consacrazione avvenne senza mandato pontificio e questo fu definito atto di natura scismatico, poi atto scismatico. Ma mai è stato dimostrato che ci sia stato uno scisma, che comporta il disconnoscimento dell'autorità petrina e la formazione d'una gerarchia parallela.
    Nessuno ha mai condannato Lefebvre e gli altri come eretici, perché l'eresia comporta la negazione di qualche verità. E semmai Lefebvre ha molto amato tutte le verità, anche quelle apparentemente più piccole, perché insieme alle altre compongono la VERITA'. Come esclamoç il card, Oddi: ha disobbedito per troppo amore.
    Il card. Castrillon giustamentre scrive: ci sono varie spiegazioni, solo Dio sa. Ed è così: in foro interno giudica solo Dio.
    Certo tutti sappiamo bene che in foro esterno Lefebvre voleva vescovi che continuassero la sua battaglia in difesa della Fede non imbastardita e tradita dal modernismo.
    La scomunica anch'essa giudica in foro esterno. E fior di cardinali canonisti non l'hanno apprezzata. E speso i Papi hanno scomunicato per motivi tutt'altro che religiosi.

    RispondiElimina
  12. Undeci comenti co' Leffevvre so' pochi pochetti. Qua si non ce damo 'na botta e 'n corpo annamo a fini' maluccio.

    RispondiElimina
  13. I lefebvriani

    se prima erano scismatici e scomunicati, dopo la revoca due sono le considerazioni da fare, visto che la posizione della Fraternità (Vescovi, clero, religiosi/e e fedeli UNITI E COMPATTI DA SEMPRE) non è mai cambiata: infatti NON hanno mai chiesto perdono (si sono limitati a chiederne la revoca) per per essere stati Ordinati, mai chiesto perdono per le posizioni che sempre hanno condiviso e che continuano a proclamare da 40 anni.

    1. La scomunica era veramente ingiusta, e il Papa di allora ha fatto una cosa brutta, quindi non è un atto di misericordia MA DI GIUSTIZIA!

    2. Benedetto XVI è un empio ed eretico perchè ha unito alla Chiesa Cattolica un gruppo scismatico impenitente.

    Se fosse vera la seconda ipotesi, si dovrebbe subito destituire il PAPA eretico (allontanandolo da Roma con la forza) e il Decano del Sacro Collegio, dovrebbe subito istituire un nuovo CONCLAVE.

    RispondiElimina
  14. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  15. Peter hai perfettamente ragione.

    Ma attento i cardinali sono frutto di una certa politica che è ampiamente sposata in vaticano!

    Questi cardinali saranno i Papi di domani! Ma attento credo anche che lo Spirito Santo susciterà Profeti che sosterranno un papato dottrinalmente debole come quello che abbiamo avuto da Giovannone al grande Ratzinga! (E per profeti non parlo certo di Kiko, Chiara lubich, o Sant'egidio a mio giudizio zalantissimi precursori dell'Anticristo).

    RispondiElimina
  16. Non posso che condannare l'attacco volgare al card. Castrillon che si è molto speso, sino ad esser definito spregiativamente "lefebvriano" dai suoi e nostri nemici, per spianare la strada della riconciliazione tra La Fraterntità S. Pio X e la S. Sede.
    No, questa ingratitudine è inaccettabile. Così come molto si è esposto per favorire il Motu Proprio.
    Il suo accenno all'età di mons. Lefebvre deve collocarsi all'interno di un quadro di possibili giustificazioni per la consacrazione episcopale illecita dei suoi quattro preti.
    E' stato già scritto che la coscienza della propria età avanzata è stata una causa dell'accelerazione delle consacrazioni. Ed è vero. E' anche vero, basti leggere in 30Giorni dell'88 l'intervista rilasciata dal vescovo, ch'egli aveva paura che l'accordo avrebbe potuto portare ad una scissione nella sua congregazione.
    Oggettivamente bisogna ammettere che di errori anche gravi di valutazione Lefebvre ne ha commessi.
    Sosteneva che sarebbero andati via, dopo la scomunica 4 o 5 preti, ed abbiamo visto che sono state decine e le file si sono ingrossate nel tempo; una decina o poco più di seminaristi e sono state parecchie decine; che entro 5 anni al massimo la conciliazione sarebbe avvenuta, e invece siamo ancora, a 21 di distanza, ai preliminairi.
    E non nascondiamoci dietro un dito:la conciliazione, se avverrà, comporterà un'ulteriore scissione.

    RispondiElimina
  17. Peter, per favore esprimi gli stessi concetti in modo più rispettoso. Altrimenti ci costringi a cancellare.

    RispondiElimina
  18. io, io che sto personalmente vivendo una nuova conversione grazie agli eredi di monsignor Lefebre dico una cosa e spero di non essere incompreso: siamo sicuri che la colpa dell'ordinazione di nuovo vescovi da parte di Mons.Lefebre sia stata colpa di quest'ultimo? o forse egli non fu costretto dall'allora papa Giovanni Paolo II? siamo sicuri che quest'ultimo abbia realmente bene operato? che sia stato degno successore di Pietro? io eprsonalmente, ripensando ai papa boys, a bob Dylan con tanto di chitarra elettrica in piazza san Pietro, e alle sue varie visite nelle varie moschee che sono templi innalzati a Satana, credo personalmente di no

    RispondiElimina
  19. io, io che sto personalmente vivendo una nuova conversione grazie agli eredi di monsignor Lefebre dico una cosa e spero di non essere incompreso: siamo sicuri che la colpa dell'ordinazione di nuovo vescovi da parte di Mons.Lefebre sia stata colpa di quest'ultimo? o forse egli non fu costretto dall'allora papa Giovanni Paolo II? siamo sicuri che quest'ultimo abbia realmente bene operato? che sia stato degno successore di Pietro? io eprsonalmente, ripensando ai papa boys, a bob Dylan con tanto di chitarra elettrica in piazza san Pietro, e alle sue varie visite nelle varie moschee che sono templi innalzati a Satana, credo personalmente di no

    RispondiElimina
  20. Anonimo delle 18.58, abbiamo capito leggendo il primo commento. Non c'è bisogno che lo ripeta per tre volte.

    Che significa che Lefebvre fu costretto? Lefebvre fece una scelta consapevoele delle conseguenze, anche se, per sua stessa ammissione, sperava che a Roma accettassero il fatto compiuto. (intervista a 30Giorni cit.dal titolo, se non erro: Scisma, e poi?)
    Mentre era al Barroux coi monaci cher non lo avrebbero seguito, gli telefonarono da Roma concedendogli un vescovo. Ma ormai la sua scelta era stata fatta perché aveva paura, come ha sempre detto, d'una trappola.
    Cosa sia accaduto effettivamente nel periodo intercorso tra la firma dell'accordo con Ratzinger ed il successivo rigetto, non si sa con precisione. Le versioni son molte ma nessuna è certa.
    Chi sapeva effettivamente come siano andate le cose erano e sono pochi intimi, compresa , a quel che si dice, la sorella suora.

    RispondiElimina
  21. E' stata una GRAZIA aver avuto questi Vescovi! Ha dato un respiro più ampio a tutta la fraternità che da quel giorno si è sviluppata in modo sorprendente!

    Caro Dante ti ricordo che fù costretto solo dal buon senso... ti ricordi la porcatella che fece il vescovo di Econe con l'occulta complicità della Segreteria di Stato? sciogliendo indebitamente (sicuramente dal punto di vista canonico) la Fraternità... e li, il Papa Paolo VI (che solo lui poteva scioglierla), non mosse un dito per salvare la sua opera??

    Non si fidava.... AVEVA LE SUE RAGIONI!

    Ha fatto bene, è il MP, l'ha confermato!

    RispondiElimina
  22. Dato che avete eliminato un mio precedente commento , la censura sembra ormaiabbia preso il sopravvento in questo blog, riformulo in modo diverso quanto da me scritto. Perchè mons. Levebvre , secondo il card. Castrillon dovev essere , dato l'età,un pò fuori di testa al momento che prese la decisione di ordinare i quattro vescovi ? Eppure era più giovane che lui in questo momento. Non è la storiella del bue che da del cornuto all'asino? Peter

    RispondiElimina
  23. Ricordo abbastanza bene tutto. Ma il Motu Proprio non dà ragione alle consacrazioni episcopali: dà ragione a chi, anche prima di Lefebvre, iniziò a combattere la battaglia per la conservazione del latino e del messale tradizionale. Ovviamente anche alla battaglia in difesa della S. Messa classica condotta da Lefebvre.
    Non mi sembra che la Fraternità si sia sviluppata come avrebbe potuto dopo le consacrazioni: contate quanti sono i preti e i seminaristi della S. Pietro, del Buon Pastore, di Gricigliano e di altri movimenti che sono sorti dalla fraternità o che, senza le consacrazioni episcopali, sarebbero stati con la Fraternità. Pensate a quante comunità amiche si sono staccate ecc.
    Che la Fraternità S.Pio X sia una realtà notevole è certo: è per questo che necessita la riconciliazione.
    Non ho mai nascosto stima e rispetto per mons. Lefebvre ed anche per la Fraternità quando non esce dal seminato (i fedeli ancor più dei chierici) con parole che poi deve rimangiarsi. La vicenda è complicata, mai del tutto chiarita nelle sue pieghe più oscure. Per cui lasciamo perdere il passato e pensiamo al presente e al futuro.
    La Fraternità ha posoto due condizioni preliminari: liberlaizzazione della messa antica e la revoca della socomunica. Il Papa ha provveduto, pur entro certi limiti. Ha chiesto il dialogo dottrinale: fra poco ontinuerà. Guardiamo a questi dialoghi. Ma se si parte dal principio che Lefebvre ha avuto sempre ragione e che Roma questo deve riconoscere, facendo il mea culpa, la conciliazione non si avrà mai.

    RispondiElimina
  24. La San Pietro ha tradito, così come le altre realtà che per un piatto di lenticchie hanno sputato sul piatto dove hanno abbondantemente mangiato... già pagano il tradimento, pagano con la totale indifferenza della Chiesa Ufficiale che li ha prima sedotti poi messi nel dimenticatoio.

    Se si azzardano a pretendere di essere riconosciuti con pari dignità sono subito castigati perchè bollati come "tradizionalisti" e quindi sempre degni di essere repressi dai Vescovi che non gli danno alcuna possibilità di aprire case e centri di Messa.

    Hanno avuto quello che volevano, essere pienamente riconosciuto come cattolici, credevano che mai e poi mai il Papa potesse togliere la scomunica, così almeno gli hanno fatto credere, e ora?

    E ora, i più anziani (lefebvriani della prima ora) hanno amaramente capito l'inghippo, e i più giovani studiando, sono quasi più vicino ai sedevacantisti che ai lefebvriani di ora!

    Bell'affare il tradimento, eh!

    SOLIDARIETA' PER PETER!

    RispondiElimina
  25. Griciliano è una caricatura di se stessa, per carità tanto bravi, ma tra le berrette e mozzette bizzarramente colorate, pizzi e merletti e quell'accento francese che sì, fa tanto scic, ma dopo qualche mese indispettisce l'italiano sano, non ci si capisce niente!

    Griciliano è un ambiente particolare, il prete italiano se non è particolare, vedendo Griciliano non si avvicinerà MAI alla tradizione!

    RispondiElimina
  26. SUPERPIPPO.

    Tutti traditori, dunque. Campos, la S. Pietro, il Buon Pastore, la stessa S. Pio X in buona parte, cioè la fascia favorevole alla conciliazione nella verità e nella carità: fedeli soltanto i giovani (e vecchi) sedevacantisti o quasi.
    Analisi folle, che non merita considerazione.

    RispondiElimina
  27. ANONIMO DELLE 8,30.
    Intanto si deve scrivere Gricigliano (e non sottolineo altro).
    Il tuo è il solito condensato di pettegolezzi e pregiudizi propri di chi niente conosce dell'Istituto e parla e sparla all'ombra dell'anonimato.
    L'accento è francese perché, guarda caso, la maggior parte dei preti e dei seminaristi son francesi e la lingua ufficiale è il francese.
    I preti italiani si avvicinano, te lo posso garantire. Alcuni partecipano ai vespri, altri son presenti in particolari circostanze, alcuni insegnano o hanno insegnato in questo seminario. Altri è lì che hann'appreso a celebrar l'antico rito.
    Guarda i preti, in camice o cotta, di Econe, guarda i vescovi che indossan i paramenti liturgici: anche lì pizzi e merletti. E' il tipico ornamento delle vesti liturgiche antiche, quando non usavano i camicioni da notte. Guardate le foto di Lefebvre, di Siri, di Castro Mayer, di Ottaviani, Ruffini ecc. e poi se ne riparla.
    Se questi son gli argomenti "contra", povero anonimo untorello hai veramente poco da dire.
    Quanto alle mozzette e alla berretta, possono piacere o non piacere, ma è l'abito corale che i sacerdoti hanno scelto a gloria dell'Immacolata a cui si consacrano.

    Io ed altri che li frequentiamo siamo italiani sani, anche di mente. Certi anonimi molto meno, stando a quel che scrivono.

    RispondiElimina
  28. Se ci astraiamo un attimo dal nostro recinto e se cerchiamo di guardare il campo di battaglia dell'alto si potrà vedere meglio che ognuno ha il suo ruolo in questa temperie così complessa per la Chiesa universale....
    Stiamo tutti combattendo per la stessa cosa, siamo tutti dalla stessa parte ma non ce ne accorgiamo o non ne siamo consapevoli perché l'ingannatore semina discordia e dissidi: soffia sui difetti che purtroppo ciascun essere umano ha e riesce a mettere divisione e odio. E gode sommamente di questo, più di quanto il sultano si divertiva a mandare i giannizzeri (bambini battezzati sottratti alle famiglie) in armi contro i cristiani; anche i genovesi nella battaglia di Lepanto ebbero un comportamento sospetto e si attirarono critiche pure feroci, ma senz'altro anche grazie alla loro ardita manovra si vinse.
    Dunque c'è chi combatte dentro, chi combatte fuori, chi a mani nude, chi con armi sofisticate....
    L'importante è che sia la buona battaglia.
    Un agguerrito AndreasHofer

    RispondiElimina
  29. Analisi folle?

    No, mi spiace per te carissimo! La battaglia è sempre a livello Dottrinale!

    Il Papa l'ha capito così bene che ha liberalizzato la Messa di Sempre e revocato la scomunica! e ha incominciato i dialoghi DOTTRINALI con la Fraternità!

    Poi scusa quale sarebbe la fascia favorevole alla conciliazione nella verità e nella carità???

    Ti risulta che i neocatecumenali sono nella Verità? ma da quando? eppure entrando la san pietro, la buon pastore ecc. ecc. HANNO DOVUTO DIRE CHE i neocaz come altri movimenti ereticali sono meravigliosi e cattolicissimi!

    AMMAZZA CHE PREZZO!

    RispondiElimina
  30. Gli hanno fatto sottoscrivere tutto il Concilio facendogli dire che è tutto meraviglioso e sublime solo per ottener di fare quello che sempre hanno fatto... la Messa Tridentina

    Per utilizzare una metafora un po' odiosa, han gettato l'osso della Messa Tridentina trattando la San Pietro, e la Buon Pastore come a dei cani... dicendo "QUESTO VI BASTI, MO' ACCUCCIA E ZITTI" perchè se no, bastonate!

    .....che prezzo!

    RispondiElimina
  31. Super Pippo e Anonimo Super XXXa delle 14.13,
    ci siete o ci fate? Fraternità San Pietro e gli altri Ecclesia Dei non hanno certo dovuto dare "patenti" di cattolicità a Movimenti e Cammini!
    Ammazza che sole che siete (sei)!
    Un consiglio, parla(te) delle cose che conoscete, qui di sprovveduti ce ne sono pochi.

    RispondiElimina
  32. Scusate: io insisto nella linea che può sembrare inciucista; porre in cattivo giudizio la FSSP e le altre realtà prima indultiste e ora motupropriste è una veduta molto ridotta e riduttiva: nella realtà quante persone si sono potute accostare al Rito di sempre non avendo il "coraggio" di rivolgersi a quelli che tutti additavano come scismatici e eretici con la coda? E le vocazioni che hanno coltivato? Poca roba forse, ma non si può giudicare in termini di quantità... e poi chi ha mantenuto la "fiamma pilota" del Rito antico dentro? La FSSPX ha un altro ruolo e altri meriti, forse maggiori, ma ha un altro campo di battaglia: mantenendo gli spigoli senza smussare ha costretto a focalizzare il punto sulla questione propriamente ed altamente dottrinale, vi pare poco? Ma se il lavoro svolto all'interno dalle realtà tradizionali in comunione piena non ci fosse, un domani sarebbe assolutamente traumatico l'inserimento a pieno titolo del clero della FSSPX che ritengo, in prospettiva, una benedizione per la Chiesa ma anche per i preti stessi. Siamo realtà complementari, non concorrenti, se questo non lo capiamo non si va da nessuna parte e si fa il gioco degli spregiatori di Cristo.
    AndreasHofer

    RispondiElimina
  33. Gli interventi di Superpippo e del superanonimo, anche nel linguaggio, sono tipici degl'isterismi delle frange oltranziste dei fedeli della Fraternità alla quale arrecano più danno che bene.
    Proprio per la presenza di fedeli e di alcuni sacerdoti del genere molti che seguivan la Fraternità se ne sono allontanati.

    RispondiElimina
  34. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  35. Avete eliminato me, eliminate pure l'ultima di Dante, è irrispettosa verso le fraternità direi! (frange oltranziste che ammesso che esistano - tutto dipende da che punto ci mettiamo ad osservare e giudicare -, hanno delle argomentazioni che meritano di essere comunque valutate ed ascoltate, e comunque Mons. Lefebvre, da molti - compresi non pochi tradizionalisti - è ancora considerato tale!)

    Ripeto che non sono delle fraternità!

    per la redazione,

    il vostro gioco non mi piace, aizzate con articoli e lasciate fomentare con i commenti, così fate contenti il pubblico desideroso del "sangue!" ma quando escono cose che non vi garbano fate presto a cancellare!

    Mi spiace, non fate un buon servizio!

    per dante,

    sottoscrivo quello che ti ho scritto, e che hanno cancellato, peccato che non l'hai letto!

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione