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sabato 4 luglio 2009

Il restauro della Cappella Paolina



Domenica scorsa con i Primi Vespri della Solennità dei Ss.Pietro e Paolo si è concluso l'Anno Paolino. In un certo senso però, possiamo dire che oggi si è compiuto un ulteriore "ultimo atto" dell'anno dedicato all'Apostolo delle Genti, con la riapertura alla presenza del Papa della restaurata Cappella Paolina (già vittima della moquette postconciliare). Per l'occasione riproponiamo un articolo pubblicato il 18 giugno sull'Osservatore Romano da Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani (link):

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Fino da quando Paolo III Farnese ne affidò la costruzione ad Antonio da Sangallo (1537-1542) incaricando Michelangelo dell'esecuzione dei due affreschi contrapposti con la Conversione di Saulo e la Crocifissione di san Pietro, la Cappella Paolina è luogo di culto riservato al Papa e alla Famiglia pontificia. In un certo senso essa, più ancora della Sistina, è il luogo identitario della Chiesa cattolica. Infatti gli affreschi sulle pareti e nella volta - quelli di Michelangelo insieme agli altri di Lorenzo Sabatini e di Federico Zuccari - raccontano gli episodi salienti della vita dei santi Pietro e Paolo, fondamenti della gerarchia e della dottrina. Quando sull'altare viene esposto il Santissimo Sacramento il ruolo del Papa, custode del Corpus Christi nella legittimità della sequela apostolica e nella fedeltà all'ortodossia, vi è perfettamente significato."

Paolucci inoltre ci informa che i lavori sono stati svolti sulla base di precise indicazioni di Benedetto XVI:
"La zona presbiterale è stata riportata al suo assetto storicamente conosciuto, quello che aveva prima degli interventi degli anni Settanta del Novecento: la delicata operazione è stata compiuta secondo le indicazioni date dal Papa stesso che ha reso visita al cantiere della Paolina il 25 febbraio scorso. È stato così possibile ripristinare l'originale prezioso altare marmoreo. "

Non a caso il responsabile storico artistico del restauro, Arnold Nesselrath, scrive che "il lavoro è stato eseguito ad praeceptum Benedicti" - l'articolo del 1 luglio è leggibile qui: link
Ecco di seguito alcune immagine tratte dall'emittente radiotelevisiva vaticana CTV, e disponibili sul sito newliturgicalmoviment.com






12 commenti:

  1. Preferirei che le immagini di oggi mi smentissero, ma non credo che l'altare sia stato ricostruito come prima. (Questo non è ovviamente un dramma perchè credo che il risultato ottenuto sia comunque molto apprezzabile dal punto di vista artistico e liturgico)
    Dico questo perchè qualche mese fa, credo verso febbraio, su Fotografia Felici erano apparse alcune foto (ora non più visibili) della visita effettuata dal Santo Padre alla Cappella Paolina in restauro. L'altare non era stato ancora posizionato, ma al suo posto era presente un modello che ne imitava le forme. Da quelle foto emergeva che la nuova mensa sarà posizionata staccata dal dossale antico, sul quale (sempre basandomi sulle foto) è stato collocato un grande e pregevole tabernacolo a tempietto, dorato (credo nuovo) che, vista la sua posizione alquanto elevata, non sarebbe raggiungibile se la mensa fosse unita al dossale come un tempo. In questo modo, avendo cioè lasciato dello spazio tra la mensa e il dossale col tabernacolo, sarà possibile celebrare in entrambe le direzioni.
    Riccardo

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  2. Altro titolo di gloria per Papa Benedetto XVI...aver eliminato quella sudicia moquette(che gusti...che arte!) e quel trabiccolo di altare montiniano ripristinando il precedente.
    I modernisti dopo il Vaticano II si credevano i padroni della Chiesa...guai a contraddirli!
    Quante Chiese e cappelle devastate...quale iconoclastia...quali barbari!

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  3. Sì è vero sembra proprio che l'Altare sia staccato dal Tabernacolo. Avete esultato troppo presto cari amici.

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  4. invece io credo che ci siano molti motivi per esultare. La cappella è stata riportata alle condizioni precedenti la furia iconoclasta, , ha riavuto il suo vero altare,sono tornate le balaustre (di legno, ma ci sono)... e ci lamentiamo solo perché, senza nessuno stravolgimento visivo, questo altare permette ANCHE la celebrazione verso il popolo?

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  5. Ma è meraviglioso!!!
    Via le moquettes, via l'altare posticcio, via le suppellettili simil-povere. La soluzione adottata dal papa è veramente bella: l'altare leggermente staccato dal dossale ma senza stravolgimenti visivi permette la celebrazione da entrambi i lati; le balaustre poi provviste di genuflessorio invitano a fare ciò per cui naquero: inginocchiarsi davanti a Dio. E quindi son nuovamente tornati al loro posto i grandi candelabri che con il loro protendersi verso l'alto sembran quasi indicarci dove volgere la mente e il cuore: in alto. Sursum corda.
    La cappella paolina perde il maquillage finto-povero postconciliare e riacquista
    l'armoniosa eleganza preconciliare.
    Bella, bella, bella!

    Antonello

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  6. Somo daccordo più con gli scettici che con i laudatores per quanto riguarda l'altare. Anche in questo caso un colpo al cerchio ed uno alla botte ed il non coraggio di decidere una cosa definitiva. Chi andando in udienza diciamo dal presidente della repubblica gli mostrerebbe le terga? Ebbene con la mensa staccata dal frontale colui che celebra versum populum mostra i bei ricami posteriori della casula (mai pianeta per catità) al bellissimo tabernacolo in cui si presume sia reposto il Santissimo Sacramento. Peter

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  7. A me pare un'ottima iniziativa e un'ottima notizia!
    Grazie, Signore!
    Grazie, Santità!
    Sancte Paule, ora pro nobis et pro Ecclesia Christi!

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  8. Anche mostrare le terga a Nostro Signore se verrà celebrato verso il popolo? Bella iniziativa davvero e che tradizionalisti!!

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  9. non guardare solo il punto in cui ti trovi, ma anche in quale direzione stai camminando. E mi sembra che (gradualmente) in Vaticano si stia camminando comunque nella direzione opposta rispetto alla furia iconoclasta degli ultimi decenni.
    Non abbiamo troppa fretta...

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  10. No certo non dobbiamo avere troppa fretta. Tra 2 anni forse, l'Altare in questione, verrà spostato di un cm in più in direzione del Tabernacolo. Se l'originario Altare era attaccato al Tabernacolo e se il Papa , come sembrerebbe, pensa o pensava( a questo punto non so) che la corretta celebrazione della Messa debba essere fatta verso Dio, non capisco la necessità di questa soluzione di compromesso. E poi ogni qualvolta il celebrante dice Messa verso il popolo......cosa fanno tolgono il Santissimo Sacramento dal Tabernacolo? Oppure gli da le spalle?

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  11. Il lavoro è ottimo, come ogni lavoro che voglia cancellare le devastazioni post conciliari.
    L'altare è leggermente discosto dal dossale ma ciò è stato studiato in modo tale che da un punto di vista estetico questo non si noti.
    Rispetto alla sistemazione originale ci sono alcune modifiche: è stato eliminato un gradino alla base dell'altare, e la grande cornice ad intarsi marmorei che circondava la piccola icona della Beata Vergine è stata coperta da un grande dipinto.

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  12. la sistemazione della paolina riflette il carattere del Papa,cioe' vorrei ma non posso piu' di questo.del resto come criticarlo,con tutta quella corte lasciatagli in eredita'dai precedenti pontefici!pensate che nella chiesa di san martino dentro al vaticano-in uso agli svizzeri-furono distrutti TUTTI gli affreschi cinquecenteschi per ordine di montini,per creare all'interno il clima di una normale chiesa parrocchiale di stile conciliare,cioe' mostruosamente brutta.

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La Redazione