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martedì 16 giugno 2009

Imminente la trasformazione dell'Ecclesia Dei!

TORONTO (Canada), martedì, 16 giugno 2009 (Zenit.org). E' imminente l'annuncio secondo cui sarà la Congregazione per la Dottrina della Fede a supervisionare d'ora in poi i colloqui con la Fraternità di San Pio X, afferma il suo Superiore generale.

Il Vescovo Bernard Fellay ha rivelato a ZENIT che la Congregazione gli ha rivelato la pubblicazione imminente - prima del 20 giugno - di una dichiarazione emessa come "motu proprio" (di propria iniziativa) da Benedetto XVI sulla nuova struttura della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.

Il Vescovo ha confermato di aver incontrato il 5 giugno il Cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Durante una visita di questo lunedì a Toronto, il Superiore generale ha spiegato che la Pontificia Commissione Ecclesia Dei, istituita proprio per supervisionare il processo di “guarigione” dello strappo venutosi a creare tra questa Fraternità sacerdotale e la Chiesa cattolica, rimarrà un'entità distinta all'interno della Congregazione vaticana.

“In base a ciò che abbiamo ascoltato”, ha osservato il Vescovo, “l'ipotesi più probabile è che uno dei monsignori della Congregazione sia il capo esecutivo di Ecclesia Dei. Per questo sarà unito strettamente alla Congregazione”.

Il Vescovo Fellay era stato scomunicato insieme ad altri tre Vescovi ordinati dall'Arcivescovo Marcel Lefebvre, nel 1988, senza approvazione vaticana. Benedetto XVI ha rimesso la scomunica nel gennaio scorso. La Fraternità di San Pio X non ha ancora lo status canonico richiesto per il legittimo esercizio del ministero, che, secondo una Lettera inviata da Benedetto XVI a marzo a tutti i Vescovi della Chiesa, potrà essere garantita solo quando la Fraternità accetterà l'autorità del Concilio Vaticano II e gli insegnamenti magisteriali dei Papi dal Concilio in poi.

Dal 2000 la Pontificia Commissione è stata guidata dal Cardinale Darío Castrillón Hoyos, che il Vescovo Fellay ha descritto come “molto amichevole” nei confronti della Fraternità. Il presule ha affermato che, anche dopo il suo incontro del 5 giugno con il Cardinal Levada, non è sicuro di come i cambiamenti attesi interesseranno i negoziati con il Vaticano. “Non lo conosco [il Cardinal Levada] abbastanza per poterlo dire. […] Quando siamo stati ricevuti è stato molto cortese. […] Francamente non so se ci saranno dei cambiamenti reali e quali potranno essere”.

Nuove scomuniche

La cosa più urgente per la nuova leadership di Ecclesia Dei sarà evitare una nuova serie di scomuniche. Il 27 giugno, il Vescovo “lefebvriano” Alfonso de Galaretta dovrebbe ordinare tre sacerdoti e tre diaconi nel seminario della Fraternità a Zaitzkofen, in Baviera (Germania). Il Vescovo Gerard Muller di Ratisbona ha avvertito la Fraternità che, fino a che non verrà risolta la questione dello status canonico, le ordinazioni mancherebbero dell'autorizzazione dovuta e quindi farebbero incorrere in misure disciplinari.

“Il nostro Vescovo sta aspettando un consiglio su come rispondere”, ha affermato il portavoce diocesano Jakub Schotz all'inizio di giugno. “Ci sarebbe quasi sicuramente una scomunica per questi sacerdoti e per il Vescovo che li ordina” [Falso: il codice di didirtto canonico prevede la scomunica automatica solo per l'ordinazione episcopale senza mandato pontificio (can. 1382), mentre in caso di ordinazione sacerdotale illegittima sancisce solo il divieto di ordinare per un anno e la sospensione dell'ordinato (can. 1383) o, al più, se si configura l'esercizio illegittimo di una funzione sacerdotale, una "giusta pena" (can. 1384) che solo per circostanze eccezionali potrebbe arrivare a quella massima, la scomunica].

Il Vescovo Fellay ha affermato che la Fraternità di San Pio X ha già rimandato quest'anno delle ordinazioni al suddiaconato a Ratisbona e ha detto di credere che il Vaticano ora “non abbia problemi di fondo” nei riguardi delle prossime ordinazioni sacerdotali.

“Non possiamo dire 'smetti di respirare'”, ha osservato in difesa dell'amministrazione dei sacramenti da parte della Fraternità. “Abbiamo bisogno di respirare. E se il Papa è stato così buono da rimettere la scomunica significa che non vuole che moriamo”.

La Fraternità sta progettando, quindi, di procedere con le ordinazioni, nonostante la preoccupazione del Vescovo Fellay che una nuova scomunica possa “compromettere tutto” e far deragliare i colloqui con la Congregazione per la Dottrina della Fede. Al centro di questi colloqui saranno le condanne senza ambiguità da parte della Fraternità del Concilio Vaticano II, soprattutto in riferimento alle affermazioni conciliari sulla libertà religiosa, l'ecumenismo e la separazione tra Chiesa e Stato. Il Superiore generale di origine svizzera ha confessato di voler risolvere queste questioni dottrinali prima di accettare lo status canonico nella Chiesa, ed ha insistito sulla sua apertura verso una posizione di compromesso provvisorio con il Vaticano.

“Se Roma ci desse sufficienti garanzie per così dire di sopravvivenza, penso che prenderemmo senz'altro in considerazione la cosa”, ha affermato. “Non abbiamo ovviamente alcun problema circa il nostro riconoscimento da parte della Chiesa”.


Fonte: Zenit, via Papa RAtzinger blog

11 commenti:

  1. oggi la sala stampa della S. Sede ha comunicato che le ordinazioni sacerdotali sono da considerarsi illegittime. Cfr www.vatican.va
    Alessandro

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  2. Era "nell'aria".
    La conferma ed il comunicato fuga ogni dubbio.

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  3. Quando le circostanze riguardano la FFSPX, la S.Sede e' velocissima...

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  4. La S. Sede applica il Diritto Canonico.

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  5. mi sembra più che giusto. Questi signori non sono ancora rientrati a pieno titolo in comunione con il Papa e quindi non possono permettersi di ordinare preti a piacimento.

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  6. Che siano canonicamente illegittime è ovvio, come tutte le altre susseguitesi nel tempo (anche di sacerdoti che oggi sono transitati in strutture canonicamente regolari, come la Fraternità San Pietro ecc.).
    Il problema è se si voglia o no arrivare ad una nuova scomunica in modo da seppellire i colloqui dottrinali, voluti dal Papa. Fa impressione vedere come si brandisce il Codice di diritto canonico. Sempre e solo da una parte.
    Preghiera e speranza cristiana.

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  7. questo rigore unidirezionale della S. Sede mi sconcerta a mi addolora!

    Sì: speranza e preghiera!

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  8. a ben riflettere, leggo e condivido (AGI)

    "Ma il comunicato di oggi ha anche un altro significato: respinge di fatto la richiesta di una nuova scomunica e conferma la volonta' del Papa di avviare al piu' presto il dialogo teologico che nelle sue intenzioni dovrebbe riportare la Fraternita' San Pio X nella piena comunione e consentire cosi' anche il sospirato inserimento giuridico nella Chiesa Cattolica."

    Chi sta gioendo per la dichiarazioni di illegittimità delle ordinazioni, che di fatto non cambia l'esistente, mostra solo la sua viscerale opposizione alla FSSPX, depositaria del Magistero perenne della Chiesa!

    Di fatto si tratta di ordinazioni illegittime cononicamente che non influiscono sulla validità delle Liturgie e dei Sacramenti amministrati....

    attenzione alle ordinazioni legittime i cui atti liturgici presentano sconcertanti interrogativi in chi conosce il Magistero di sempre... (documentarsi su Maranatha!)

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  9. Ecco fatto! Come volevasi dimostrare, la S. Sede ha detto che le ordinazioni della FSSPX, che si terranno tra qualche giorno sono da considerarsi illegittime. Ora quindi che succederà? Se non fanno le consacrazioni, vorrà dire che la Fraternità si è piegata senza condizioni alla S.Sede, se le fanno rischiano di nuovo la scomunica. A questo punto temo che vada a finire male. Speriamo in Dio e nella SS. Vergine Maria, perchè penso che soltanto un miracolo, possa risolvere questa situazione.

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  10. credo che le consacrazioni saranno fatte, perché la 'illegittimità' vale anche per le precedenti e sarà sanata, speriamo al più presto possibile!
    Del resto il Vaticano non ha dato nessuna indicazione sul farle o meno e le date sono quelle di ogni anno: quindi la 'sfida' la tira fuori solo che la vuole vedere a tutti i costi per sollevare polveroni e mettere zizzania...
    Ma nessuno più del Papa desidera il dialogo...
    del resto, scusate, se accoglie il Cammino neocatecumenale, come può 'lasciar fuori' la FSSPX?????
    Pioveranno considerazioni che il Cammino è un frutto del concilio; ma non tutti sanno che frutto avvelenato è e di quale "spirito del concilio" sia frutto in realtà se arriva a credere e far credere che dal concilio la Chiesa sia stata "rifondata" e loro ne siano i veri rifondatori!

    E' vero che dopo il concilio è nata una chiesa 'altra' non soltanto avuto riguardo al Cammino NC; ma finalmente c'è chi se ne sta accorgendo e il Papa fa di tutto per correre ai ripari!

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  11. anticipo un'altra probabile 'uscita' di conio NC: la mia non è 'fissazione' col cammino, ma seria consapevolezza e conseguente pertinente confronto tra due realtà così diverse... e forse non è un caso che i maggiori oppositori della FSSPX siano proprio i NC: basta andare sul blog di Tornielli!

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La Redazione