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sabato 30 maggio 2009

Ricordi del sen. Cossiga: che errore il nulla osta a Martini!

Francesco Cossiga attacca il cardinale Carlo Maria Martini, ex vescovo di Milano, dopo aver letto il suo ultimo libro. "Ero presidente del Consiglio e ho dato io il nulla osta al Vaticano per la sua nomina nel capoluogo lombardo nel 1979" [si tratta dell'exequatur che richiedeva il Concordato del 1929 allora in vigore, prima delle modifiche del 1984], ha detto aggiungendo: "Dopo aver letto il libro mi sono chiesto: sarebbe stato scritto lo stesso se io non avessi concesso il nulla osta?". Cossiga [e non solo lui] ritiene lo scritto non sia in linea con la dottrina cattolica.

Il libro "incriminato" è "Siamo tutti sulla stessa barca" scritto dallo stesso Martini insieme al fondatore del San Raffaele di Milano, don Luigi Verze'. Un libro che sebbene sia firmato da "due ecclesiastici" l'ex premier ed ex capo dello Stato ritiene che non sia in linea con la dottrina cattolica.

Era, racconta Cossiga, "la vigilia di un Natale (quello del 1979, ndr) e un alto ecclesiastico mio amico, mi telefono' per dirmi che aveva bisogno di incontrarsi immediatamente con me per trasmettermi un messaggio da parte dell'allora Sovrano Pontefice, il Papa Giovanni Paolo II. Giunto a casa mi diede lettura e poi mi consegno' una nota verbale con la quale la Santa Sede chiedeva allo Stato Italiano, allora cosi' era previsto, il prescritto nulla osta per la provvista di una importante diocesi italiana e mi si chiedeva di adottare una procedura straordinaria rapidissima. Sentiti i due ministri con me competenti: quello degli Esteri e quello dell'Interno, scrissi a macchina con una Olivetti 22 la nota di risposta con la quale il Governo concedeva il nulla osta e la consegnai al presule".

"Dopo aver letto il libro - rivela Cossiga - mi sono chiesto: ma questo libro sarebbe stato scritto se io non avessi concesso il nulla osta (alla nomina di Martini, ndr)? E perche' nulla ha avuto da dire la Congregazione della Dottrina della Fede, o almeno quella dei Religiosi e dei Vescovi, mentre anni fa furono duramente sanzionati i padri gesuiti, francescani e domenicani De Lubac, Danielou, Congar, von Balthasar, Kung, Sobrino, Dupuis e tanti altri? Si tratta - osserva dopo aver esternato il proprio "rimorso" per l'assenso dato alla provvista per l'arcidiocesi ambrosiana - certamente di un libro coraggioso, non proprio 'ratzingeriano' a dir il vero, cui - conclude velenosamente l'ex leader democristiano - manca pero' qualcosa: la difesa della pedofilia come recupero di una tradizione dell'ellenismo" [ci arriveremo, ci arriveremo...]

Fonte: TGCOM 23.5.2009

3 commenti:

  1. Il Presidente emerito e' stato assai duro (come sa esserlo solo lui) anche con il successore di Martini. Ha criticato in particolare le danze liturgiche in Duomo e ha chiosato l'appello per le moschee proponendo a Tettamanzi di condividere anche il palazzo arcivescovile con i musulmani.
    Ho notato che di fronte al recente episodio della preghiera islamica in piazza duomo, persino Enzo Bianchi ha cominciato a dare vaghi segni di stupore ...(su Repubblica!!).
    F.d.S.

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  2. Non è la prima volta che Cossiga, che di teologia se ne intende almeno quanto di servizi segreti, fa il pelo il contropelo a Martini: poco tempo addietro lo aveva invitato a parlar di esegesi biblica, e di lasciar da parte la teologia dogmatica e morale.

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  3. Siamo alla vacca che dà del porco al mulo. Meglio passare alla prossima notizia.

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La Redazione