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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

martedì 24 febbraio 2009

Nemmeno il rispetto per i morti...

Mons. Moises Andrade, R.I.P.



Rorate caeli riferisce che al povero Mons. Andrade, che nella Filippine si era battuto strenuamente, all'interno della Chiesa, per i giusti diritti della Messa antica che celebrava ogni domenica, e la cui morte abbiamo annunziato qui, sono state negate le esequie nel rito immemoriale della Chiesa.

Ad un sacerdote di quella caratura (la sua morte, ad esempio, è stata riportata dalla televisione nazionale, tale era la fama che lo circondava) viene negato il diritto ad una sepoltura nel rito, della cui preservazione aveva fatto lo scopo della sua vita. Già ieri, domenica, prima ancora della sua morte, nella sua parrocchia la celebrazione in forma straordinaria è stata proibita dal nuovo amministratore parrocchiale, benché vi fosse un sacerdote disposto a dirla.

L'offensiva del cardinal Rosales e del clero progressista non si ferma nemmeno davanti al rispetto dovuto ai defunti. E pensare che il modo di trattare i morti è uno degli indici più significativi del grado di civiltà: ne I sepolcri del Foscolo leggiamo appunto "Dal dì che nozze, tribunali ed are / diero alle umane belve esser pietose di se stesse e d'altrui..."

E così, delle quattro messe tridentine celebrate ancora fino allo scorso luglio nell'area metropolitana di Manila, non ne restano che due. Anche una Messa novus ordo celebrata ad orientem da P. Michell Joe Zerrudo è stata recentemente proibita dal vescovo di Cubao, diocesi suffraganea di Manila.

Possa mons. Andrade, dal cielo, continuare ancor più efficacemente la santa battaglia che ha condotto in vita, per l'esaltazione della Santa Chiesa e per la confusione degli empi.

13 commenti:

  1. Neanche la Messa N.O. ma celebrata volti al Signore?
    Usque tandem?

    Guido

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  2. Che ci volte fare, certi vescovi, e preti, sono convinti che la Chiesa sia nata attorno al 1965.

    Alle medie, inizio anni '70, il prof di religione, allora giovanissimo prete, ora VESCOVO, ci diceva che prima del Concilio la Chiesa era dalla parte dei ricchi, mentre ora stava dalla parte dei poveri.
    A me non quadrava molto (tutti i santi sociali del passato), molti li avrà convinti.

    Guido

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  3. Gentile Guido, al solito: nihil sub sole novi; il male non è mai stato in grado di generare alcunché e non può che reiterarsi, sempre uguale a sé medesimo; anche le eresie,in questo senso, si ripropongono, sempre immutate, sin dai primi secoli del cristianesimo: li hanno chiamati ebioniti, nazarei, in tempi più recenti, anche valdesi e dolciniani, ma le menti ottuse che si ostinano a voler intendere come "di questo mondo" un Regno che non può esserlo, oggi come ieri, non sono mai mancate.

    A mio avviso, il dato più grottesco, poi, risiede nel fatto che, quasi sempre, queste "belle menti" credono di poter suffragare le loro personali opinioni (letteralmente insensate, prima ancora che eretiche, ma queste cose vanno sempre di pari passo) sulla scorta di affrettate (o faziose?) letture scritturali e, evidentemente, non si accorgono nemmeno che i "poveri" a cui si rivolge il Signore sono essenzialmente quelli "di spirito" (come esplicitamente indica il Discorso delle Beatitudini riportato dall'Apostolo Matteo: "μακάριοι οἱ πτωχοὶ τῶ πνεύματι"); coloro che, appunto, indipendentemente dalla loro dotazione di beni terreni, anelano alla Misericordia Dio, per sopperire alla miseria dello stato umano, che, per sua intrinseca essenza, generalmente versa in uno stato di grave indigenza spirituale.

    Non hanno mai considerato questi "intelligenti esegeti", ad esempio, come, sotto il profilo economico, il famoso pubblicano della parabola che supplicava il Signore nel Tempio, proprio in ragione dei proventi che gli derivavano dalla sua attività professionale, si sarebbe potuto comprare almeno un centinaio di volte (con tutti gli annessi e le relative pertinenze) quel famoso fariseo che, nello stesso luogo, tanto millantava la sua pretesa "dovizia spirituale"?

    Personalmente, ho sempre ritenuto che il cattolicesimo (con l'esclusione dei dogmi, che sono assai pochi ed alla cui autorità, ovviamente, m'inchino) sia, innanzi tutto, logica e buon senso: altrimenti dovremmo immaginarci un Dio dispettoso che si diletti nell'indicare al fedele un percorso incomprensibile ai lumi dell'intelletto che Egli ha donato all'uomo, il quale ultimo, conseguentemente, si troverebbe ad essere addirittura privato di ogni forma possibile di libero arbitrio, essendo paradossalmente posto nell'impossibilità pratica di poter autonomamente discernere, tramite la sua ragione, l'effettivamente giusto dall'effettivamente ingiusto e l'obiettivo bene dall'obiettivo male ...

    Tutto questo, gentile Guido, per avanzare la personale opinione che gli errori spirituali di quel vescovo, in quanto irragionevoli, avranno probabilmente convinto soltanto chi si era voluto convincere; si è probabilmente trattato di soggetti che, anche senza il bisogno del suo insegnamento, si sarebbero comunque egualmente perduti, in ragione di un cattivo uso di quel libero arbitrio e di quella ragione a loro donati da Dio e, di certo, anche per tutti loro dobbiamo intensamente pregare.

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  4. P.S. Cordialmente,

    Imerio

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  5. Volevo chiedere al Signore sopra, l'esegesi del
    "Guai a voi ricchi, perche avete già ricevuto la vostra ricompensa".
    Non credo si rifaccia ai "ricchi spiritualmente"
    Saluti.

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  6. stesso trattamento venne riservato anche a casa nostra; solo due nomi: don Siro Cisilino, qualche decennio fa; don Ivo Cisar solo 3 anni fa.
    E non eran pretuncoli qualsiasi ma dottissimi sacerdoti; sarebbero stati considerati perfetti se avessero smesso di dir messa all'antica!
    .

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  7. Gentile collega anonimo delle ore 18,29, a commento del passo che Lei mi propone “Guai a voi ricchi, perche avete già ricevuto la vostra ricompensa“ desidererei affidarmi alla celebre esegesi del Discorso della Montagna di Sant’Agostino.

    Il Padre della Chiesa, dopo aver considerato, in senso più generale, (Libro I, 21,72) come anche l’invettiva in questione si debba apprezzare non già nell’accezione di una minaccia od esecrazione, ma, bensì, nel significato di una semplice previsione, venendo al punto in questione, (Libro II, 13, 44) preliminarmente argomenta: “ … se il cuore è sulla terra, cioè se uno con cuore simile compie un’azione per raggiungere un profitto sulla terra, come sarà pulito se si avvoltola per terra? Se invece agisce in cielo, sarà pulito perché sono puliti tutti gli esseri del cielo. Si deturpa infatti una cosa quando si mescola a un’altra di qualità inferiore, sebbene nel suo genere non sia turpe … “, per poi così concludere: “ … deve sottovalutare tutto il mondo chi si accumula un tesoro in cielo, quindi in quel cielo, di cui è detto: Il cielo del cielo al Signore (Sal. 113, 16) , ossia nel firmamento dello spirito. Infatti non dobbiamo destinare e stabilire il nostro tesoro e il nostro cuore in quel cielo che passerà, ma in quello che rimane per sempre, perché cielo e terra passeranno (Matt. 24, 35) …”.

    In conclusione, la citazione da Lei proposta, in via principale, non sarebbe da intendersi nel senso di una condanna, dal tenore pauperisticamente materiale, nei confronti delle ricchezze terrene, ma si dovrebbe altresì considerare come una ben prevedibile previsione, rivolta a tutti quegli uomini (economicamente provveduti od indigenti) che ritengano (e forse anche in grazia della sufficiente “ricchezza spirituale” che reputano di aver già acquisito) di poter porre la cura dei loro interessi mondani al centro della loro esistenza, ad evidente discapito di quanto invece necessario al conseguimento del “tesoro celeste”.

    Cordialmente,

    Imerio

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  8. Ringrazio della spiegazione:

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  9. Carissimo Guidotorinese,dici bene perche' dici vero:la "vecchia" Chiesa,che ci hanno sempre descritto come gretta e farisaica, ha "sfornato" migliaia di santi,anche ,e soprattutto,nel "sociale".La "nuova" di santi ne avra' pure-Spiritus ubi vult spirat-pero',a guardarci in giro,non c'e' da esserne tanto sicuri.Nel "Sacro" Collegio non vedo un Dusmet,nei Regolari non vedo ne'un Padre Pio(tra l'altro amorevolmente protetto dal cattivo Pacelli e ferocemente perseguitato fino al sacrilegio-le cimici in confessionale!-dal Papa buono)ne' una Madre Teresa,e via discorrendo.Anche se guardiamo allo standard dei costumi,anche di altissimi Prelati,la "nuova Chiesa"deve arrossire di vergogna,altro che calunniare la "vecchia".Ci siamo scordati il "fattaccio" della Guardia Svizzera?????O la vicenda "Calvi-Ambrosiano"???O le accuse di Peyrefitte a Papa Montini???Hai voglia a togliere latino ed a tagliare strascichi.Ci vuole santita' di vita! Lessi tempo fa' una bella considerazione:il fine della Chiesa e' la salvezza delle anime e la garanzia dell'approvazione divina e' il fiorire della santita'.Una volta chiesero al sommo Rossini:"Maestro,cosa ci vuole per cantar bene?".Rispose"Tre cose:voce,voce e voce".Quando si parla del Papa potremmo dire"deve essere santo,santo e santo".Questa sarebbe la piu' bella riforma della Santa Chiesa Cattolica.Altro che "ermeneutiche"!

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  10. Ah!Mi dimenticavo la telenovela dell'Arcivescovo Milingo & Signora! Altro che Apostasia!Hanno trasformato la piu' Veneranda Istituzione del Mondo nell'Ambra Jovinelli(noto avanspettacolo romano per militari in libera uscita,poi chiuso per motivi igienico-sanitari!).Ed hanno ancora la faccia tosta di dire che e' tutto a posto,che va bene cosi'!

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  11. Ed il pullulare della pedofilia dove lo mettiamo?Ho diffamato il povero Ambra-Jovinelli,che ne vide tante,ma mai fino a questo punto!

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