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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

sabato 28 febbraio 2009

Messa straordinaria in diocesi di Salerno

Riceviamo e con piacere pubblichiamo questo comunicato. Ci fa piacere constatare che si è costituito un gruppo stabile nella difficile (per colpa di un vescovo molto ostile) arcidiocesi di Salerno.
Sabato, 14 marzo ore 18 il gruppo di "Militia Christi circolo compagnia di san Michele" ha organizzato dopo quarant’ anni di assenza sul territorio, la Santa Messa in antico rito che si terrà nella Chiesa di sant’Andrea apostolo a Villa, frazione di Fisciano.

Noi come gruppo di giovani facenti parte del gruppo di "militia Christi" siamo rimasti affascinati da questa Messa in antico rito dove abbiamo attinto abbondanti frutti spirituale giacché infatti favorisce il raccoglimento e l’orazione quale elevazione della mente a Dio e si percepisce in qualche modo la bellezza e la sacralità di Dio grazie all’organo e ai canti in gregoriano, grazie al massimo rispetto verso il Santissimo Sacrificio e il Santissimo Sacramento dell’altare; ciò si manifesta nelle frequenti genuflessioni e nella massima cura dei frammenti eucaristici. Questo è importante soprattutto oggi che la gente si allontana dalla S. Messa quando essa è banalizzata, quando perde solennità e decoro e finisce purtroppo per essere ridotta spesso solo ad un concertino. Il cuore dell’uomo ha sete del soprannaturale e se non lo trova si rivolge altrove !

La Messa in antico Rito ancor più oggi va valutata perché il Papa con il Motu Proprio "Summorum pontificum", ha liberalizzato ancor più questa Messa non nel senso di sostituire quella moderna tutta in italiano, ma nel senso di supplire alla necessità spirituale di tutti quei fedeli che ne fanno richiesta. In ogni caso la S. Messa di San Pio V è una libera scelta di chi la chiede o desidera parteciparvi. Dunque noi fedeli abbiamo la possibilità di partecipare a due tipi di Messe anche perché come dice questo documento sopra indicato, emanato dalla Santa Sede, il Sacerdote (e lo vogliamo sottolineare bene ) per celebrarla, non ha bisogno di alcun permesso, né della sede apostolica, né del suo ordinario (cioè vescovo). Eppure la cosa sembra non riguardare la nostra diocesi a causa dei diversi veti imposti da monsignor Gerardo Pierro a sacerdoti e a gruppi di fedeli che lecitamente ne hanno fatto richiesta. Insomma sembra proprio che questa Messa "non s’hadda fare". La celebrazione della S. Messa di San Pio V, come la celebrazione degli altri Sacramenti secondo il rito romano antico, dopo la pubblicazione del Motu proprio del Papa è un diritto acquisito in tutta la Chiesa e per tutta la Chiesa e nessuno, a nessun titolo, può negare o conculcare questo diritto.

4 commenti:

  1. Una domanda alla cortese Redazione.Se la S.Messa di S.Pio V si puo' celebrare da qualsivoglia sacerdote senza che questi debba ottenere la previa autorizzazione della Sede Apostolica o dell'Ordinario,cosa mai osta al riguardo?Non sono irriti i veti della Curia del luogo?Nel caso l'autorizzazione si riferisca all'uso di una chiesa,cosa mai osta alla sua celebrazione in altri spazi(mi sembra che esista una norma,ma potrei sbagliarmi,che consente ob necessitatem la celebrazione della S.Messa anche in luoghi all'aperto,ecc.)?Mi scuso per l'ignoranza e saluto distintamente.

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  2. Caro Anonimo, certo che è come dici, in iure.

    Ma purtroppo la Chiesa è tutto tranne che uno stato di diritto. Sai che dicono di solito i preti? Il Papa è a Roma, il Vescovo è qui (sottinteso: e può nuocere, o giovare). Oppure: il codice di diritto canonico è una cosa, il superiore una persona (e il sottinteso è lo stesso).

    Hai presenti le gride di Azzeccagarbugli? Le leggi ci sono, ma bisogna farle rispettare ai malandrini, per citare Renzo.

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  3. Allora,se ho ben capito,e' tutta una questione di mancanza,in certi sacerdoti, di quegli attributi virili di cui la Santa Senese,con santa impudenza, lamentava la mancanza nei Papi d'Avignone!?

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  4. I vescovi sono bravi a farsi ubbidire dai loro sottoposti. Ma anche il papa dovrebbe farsi ubbidire dai suoi sottoposti, che sono i vescovi.

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La Redazione